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Nel nome di Cataldo

In Italia ci sono, luoghi o associazioni, diversi toponimi che portano il nome San Cataldo o Cataldo.

In provincia di Caltanisetta, c’è una cittadina che porta il nome del Santo. In Spagna una confraternita ha il suo nome. Innanzitutto, molti annali medievali irlandesi riportano nelle varie genealogie, molte volte il nome di Cataldo.   Molti re, guerrieri valorosi, capostipiti di alcuni clans hanno avuto il nome del Santo. Chi portava questo nome aveva quasi un destino di un condottiero, di uomo giusto ed assennato. Ma da dove deriva questo nome o, meglio, che cosa significa? Cataldo, in italiano, Cataldus, in latino e Cathal, si pronuncia Ca-hal (con un’aspirazione fortemente marcata) o Koh-al in celtico (l’antica lingua irlandese).   E’ un nome composto gaelico antico “cath” (battaglia “battle”) e “val” (dominio, governo, regno “rule”). Secondo alcuni studiosi Cathal equivale al nome inglese Charles. Inoltre, dal nome celtico-inglese di Cathal derivano alcune varianti come: Cahill e Cathaoir.   Derivazioni linguistiche, lessicali e di significato nel corso del tempo hanno avuto una serie di mutazioni nel gaelico mil-mor “whale” (balena, in inglese) e diventando anche l’origine di stemmi all’interno di alcuni clans. Padre Cosma Lojodice, autore di una biografia cataldiana nella seconda metà dell’ottocento, riporta contributi rilevanti: da un punto di vista linguistico, l’aspetto dialettale del nome Cataldo nell’antico celtico in Kalla.   Alberto Carducci  fa derivare il nome Cataldo, da una radice d’origine germanica e di tradizione longobarda Gaidoaldus, mutandosi con il tempo con varie contaminazioni ed influenze linguistiche, in Cataldo, dovuto alle varie interferenze dialettali, specie dell'Italia meridionale.  San Cataldo è noto in Francia come Saint Cartaud nelle città di Sens e Auxerre. Ci sono alcuni che confondono San Aldo con San Cataldo. Entrambi i santi in questione hanno alcuni aspetti in comune: l’irlandesità; erano monaci entrambi; sono stati due esponenti, come hanno definito alcuni studiosi di spiritualità celtica, del “martirologio bianco”: hanno lasciato tutto per seguire nella preghiera e nella testimonianza missionaria cristiana la loro vocazione; hanno vissuto ambedue in Italia, il primo come eremita nei pressi di Bobbio nel IV secolo all’inizio della presenza dei primi monaci irlandesi nel Continente, mentre San Cataldo nel VI secolo.   Il calendario romano ricorda rispettivamente San Aldo il dieci gennaio, mentre San Cataldo è ricordato il dieci maggio. Tuttavia, Frà Anselmo Tommasini nel libro ”Irish Saints of Italy” (in lingua inglese) nell’edizione del 1937 scrive: ”La festa liturgica dell’8 marzo fu celebrata fino al 1913 con doppio rito, le letture proprie al secondo notturno e la messa; quando il calendario della Chiesa universale fu adottato, la festa fu abolita”.     Radice Nome Pronuncia Derivazione Significato e traduzione Variazioni Cath –Gaelico (Battle) Val –Gaelico (Rule) Catal-dus- latino Cathal Cahan O’ Cathail Cahir Cataldo CA-hal[n]  KOH-hal KA-here Cahal Cahill(anglicizzato) [per cognomi e toponimi] Cathaoir Catu-ualos Battle-mighty  oppurepowerful in battleoppurestrong in battle(forte in battaglia) warrior (guerriero) mil - mor ('whale’, balena) Guard. A High King of Ireland (Guardia. Grande re dell’Irlanda)  Kalla (dialetto celtico) Talludde (dialetto coratino)   Charles (Carlo)   Lo schema linguistico è stato semplificato per favorire una maggiore lettura  

Corato - Teatro comunale: lavori in corso

Il teatro rappresenta l’esperienza della memoria ed è segno di civiltà di una comunità.

In una conferenza pubblica a più voci, gli amministratori e i progettisti, proprio all’interno del teatro comunale, hanno esposto il progetto di realizzazione del restauro.   Uno spazio culturale che dovrebbe essere attivo in tempi brevi, ha assicurato il sindaco della città di Corato Luigi Perrone. L’importo dell’opera sarà pari a sei milioni di euro, i lavori di restauro e ristrutturazione inizieranno entro il prossimo maggio si effettueranno in diciotto mesi, con circa cinquecento posti a sedere.   Il dottor Costantino Foschini ha coordinato il dibattito. L’attrice teatrale Giuliana Loiodice, di origine coratina, ha apprezzato, tramite un messaggio, i lavori che si eseguiranno, i quali coniugano innovazione e tradizione. Il teatro è cultura, ma è il frutto di una comunità. Il professor Franco Vangi, docente di Lettere nei Licei e storico del teatro comunale, ha relazionato nel suo intervento le tappe fondamentali della realizzazione del teatro comunale di Corato.   Infatti, fu Giuseppe Patroni Griffi, sindaco di Corato nella seconda metà dell’ottocento, nonno del regista teatrale omonimo recentemente scomparso, che promosse la costruzione del teatro nel 1867. Nel contempo, sviluppò un quartiere a raggiera denominato San Cataldo intorno al teatro, contraendo dei debiti per iniziare la realizzazione delle urbanizzazioni necessarie.   Il 5 dicembre 1874, fu inaugurato, le scenografie e gli arredi furono realizzati dalle maestranze del San Carlo di Napoli. Lo stesso Giuseppe Patroni Griffi era di origine napoletana ed aveva studiato legge all’ateneo partenopeo. Il palcoscenico ha visto calcare la presenza di attori e compagnie di grido dell’epoca, costruito prima del Petruzzelli (1907). Sono stati rappresentati testi di prosa, melodrammi, operetta, oltre ad un’importante funzione sociale con incontri e con pubblici dibattiti, secondo vari orientamenti politici dell’epoca.   Nel 1896 parlò Matteo Renato Imbriani per il completamento dell’unità d’Italia e ripropose i temi dell’irredentismo. Si sono tenute le prime proiezioni cinematografiche con l’avvento del cinema. Nel 1915 furono riscontrati i primi deterioramenti, ma nel 1932 fu chiuso perché oramai inagibile. Nel 1952 fu ristrutturato a sala cinematografica, con l’abbattimento dei palchi, con una struttura che in parte si può riscontrare. Nel 1985 il teatro fu chiuso definitivamente.   L’architetto Massimo Alvisi, è il realizzatore del progetto di restauro. La concezione della ristrutturazione e del restauro è incentrato su una serie di aspetti: il teatro fabbrica di cultura, di idee, di incontri e di confronti. La progettazione dell’opera è stata una raccolta di idee, di progettazione con i contributi anche dei tecnici comunali. La forma del teatro è a ferro di cavallo, nell’iconografia classica nella cultura italiana ed è stato preso spunto anche dalla sistemazione del teatro la Scala di Milano.   Il colore del grano è stato pensato per la ricchezza e il movimento. La ristrutturazione riguarda il rifacimento della parte esterna, la miglioria della torre scenica,dell’acustica, con il suo sviluppo; una ricollocazione dei servizi e di alcune funzionalità; la progettazione dei palchi è pensato come un luogo dove poter creare il feeling tra lo spettatore e l’attore per la visibilità diretta dello spettacolo.   Il teatro comunale di Corato può diventare un punto di riferimento della cultura italiana creando un luogo per la musica, e il teatro. Il momento più importante dell’evento è stata la spiegazione tecnica del progetto per comprendere lo stato dell’immobile e campire come il progetto esposto, potesse recepire le ultime normative in modo che potesse recepire la piena funzionalità ed usabilità con la sicurezza. Il controsoffitto della sala sarà realizzato in policarbonato, per permettere l’ottimizzazione dell’acustica con la funzionalità della luce.   Ci saranno sedici posti per camerini separati dal palco, con servizi e scale autonome, l’impianto di riscaldamento sarà molto sofisticato,il palco avrà la fossa orchestrali, la sala regia,il legno sarà utilizzato per i palchetti laterali e centrali, saranno illuminati autonomamente, la luce generale partirà dal cielo del controsoffitto; la torre scenica sarà utilizzata per la movimentazione delle scene.   In questo modo, il teatro sarà una conchiglia acustica, gli arredamenti potrebbero essere di legno di ciliegio con poltroncine in rosso. Il bar e il foyer rimarranno all’ingresso del teatro, mentre i servizi autonomi saranno realizzati tramite un’intercapedine. Nel corso dell’incontro sono stati esposti studi, immagini, il progetto nei vari dettagli. Sono stati considerati aspetti tecnici, ma anche di identità , di cultura, molte sono le attese, le aspettative e le speranze di una città che da molti anni è orfana di un contenitore culturale importante.

Corato e l'informazione

Una media città composta da circa quarantasette mila abitanti con un sistema economico di piccole-medie imprese, servizi, oltre alla tradizionale agricoltura ha, nel tempo, nel modo della comunicazione nella sua storia locale una struttura di trasmissione di memorie, di fatti, di usanze, di un tentativo di ricostruzione della storia locale. Diversi coratini originari o di adozione hanno scritto, curato riviste e pubblicazioni.   Le prime tracce di pubblicazioni le abbiamo nel 1870 con la “Gazzetta cittadina” oramai da decenni introvabile; la “Battaglia” di Vincenzo Ripoli; nel 1933 nacque il periodico “la Murgia”, sorto come illustrazione del folklore e dell’arte regionale, si trasformò nel numero marzo-aprile 1934 in “Rassegna”,cessò le pubblicazioni con il numero settembre – ottobre dello stesso anno; “La Disfida”, sorto nel 1929, giornale letterario, divenne una vera e propria rivista nel 1933 e per un trentennio divenne una testata di riferimento per circa un trentennio con diversi riconoscimenti pubblici senza contare i diversi numeri unici, pubblicati in occasioni particolari come ricorrenze civili e religiose, le riviste locali che facevano riferimento ai partiti che tra gli anni ottanta e novanta hanno animato il dibattito sulle problematiche locali, sulle questioni di gestione della città che si stava ingrandendo, che cercava uno sviluppo compatibile da una catalogazione approssimativa tra numeri unici e periodici nel novecento saranno state circa una sessantina.   Sempre in questo periodo nascono e, poi, cessano le attività delle prime emittenti televisive locali come Telepunto Sud e, in seguito, Tele AC, mentre nell’etere radiofonico nascono Gamma Radio che ha trasmesso per circa un quindicennio, radio Canale 3, che ha irradiato per poco più di un decennio, radio Studio Centro per quasi diciotto anni, poi, il sistema radiofonico locale si è strutturato in veri e propri networks dell’etere e sono sorti rete Selene e radio Italia.   Da oltre ventisei anni, mensilmente esce “Lo Stradone“: è testata decana delle edicole locali.  Il “giornalaccio”, così lo definiva il suo fondatore, Padre Emilio D’Angelo si occupa da sempre delle problematiche della città,dell’ evoluzione e della storia locale, di arte e di cultura locale. In questi ultimi tre anni, si è affiancato “Il Corriere di Corato”, quindicinale, ha un taglio molto simile ad un quotidiano con un grande impegno nella cronaca, nei fatti e negli avvenimenti locali.   Con l’avvento di internet, nuovi orizzonti di informazione locale si sono allargati con la nascita di vari siti web. Varie realtà sono entrate come www.vivicorato.it o www.coratolive.it sono i punti di riferimento per le news locali: cronache brevi, luce e spazio ai fatti del giorno.   Tuttavia, le istituzioni hanno il loro sito come il comune, la Pro Loco “Quadratum”, alcuni partiti politici, alcuni istituti scolastici hanno trovato nel web un sistema per presentarsi e farsi conoscere ad un numero di utenti sempre più vasto.   Il mondo associazionistico locale per avere una maggiore visibilità, per cercare di utilizzare la Rete come uno strumento privilegiato per proporre sempre nuove attività ed far conoscere direttamente la propria operosità sul territorio e per compiere proposte operative hanno attivato i loro siti, come alcune realtà ecclesiali come la Chiesa Matrice e la Fondazione “Oasi di Nazaret” che pubblica anche, da oltre un cinquantennio, il bollettino mensile, ”La voce della Beata Vergine della Madonna delle Grazie”.

Un Forum per l’ambiente: l’ecosistema della città

[Le ossarvazioni del Comitato per la Difesa dall'Elettrodotto sul Forum]  

Spesso si parla di impatto ambientale, sviluppo sostenibile per poter intraprendere un’opera in cui c’è una minima incidenza nell’ecosistema. Si è tenuto a Corato il primo Forum Comunale (Agenda 21) per L’ Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile a Corato per la redazione del Piano di Azione Ambientale nell’ambito delle attività connesse al progetto Eco Patto II – Agenda 21 Locale (Azione 3.2 intervento 2 del complemento di Programma – Sottoprogramma 7 Nord Barese Ofantino – Misura 3 “Qualità ambientale”), l’Agenzia Territoriale per l’Ambiente del Patto Territoriale Nord Barese Ofantino, sostiene il coinvolgimento degli attori locali per intraprendere un processo di condivisione e di partecipazione per la redazione del Piano di Azione Ambientale.   Il metodo di partecipazione si realizzerà attraverso il terzo  forum sull’ambiente e lo sviluppo sostenibile che si organizzeranno tra i mesi di dicembre ed aprile e troveranno la partecipazione di tutte gli organismi della  città: le associazioni, le istituzioni, ma soprattutto i cittadini,ovvero i portatori di interessi delle istanze della città di come la vedono e soprattutto di come la vedranno nel futuro. I forum serviranno a monitorare e ad ascoltare le esigenze e i desiderata della città per farli convergere nel Piano di Azione Ambientale del Patto Territoriale. Questa fase partecipata è stata incentrata sull’ascolto. Infatti,nel corso del forum sono state sottoposte delle piste tematiche sulle priorità ambientali del futuro legate all’ecosistema urbano e del territorio, sui beni e servizi, sull’occupazione, sulla qualità della vita a Corato nel 2020. Gli obiettivi individuati sono stati il sostegno all’architettura sostenibile e la promozione dei prodotti. Tuttavia, probabilmente ben altre sono le priorità del futuro: il dissesto idrogeologico, l’elettromagnetismo, per citare solo alcuni. La individuazione delle priorità e degli obiettivi sono stati individuati nel corso del forum una serie di mete strategiche e locali nell’ambito della  discussione dei vari gruppi che si sono creati all’interno del forum.. In questa fase di audit ambientale si studiano in dettaglio tutte le relazioni che intercorrono tra l'attività produttiva e la realtà ambientale e territoriale circostante, tenendo conto del quadro di riferimento legislativo, socioeconomico e di mercato e delle BAT di settore (Best Available Techniques). Auditing è una parola inglese che deriva dal verbo to audit che significa rivedere, controllare.  A tal fine, vengono, ad esempio, raccolti ed elaborati dati per comporre degli indicatori descrittivi del rapporto uomo-ambiente e le varie attività / bisogni connessi. Questo esame è fondamentale per poter intraprendere le corrette ed efficaci azioni mirate alla risoluzione delle problematiche ambientali e alla minimizzazione del rischio, nel rispetto delle leggi in vigore. Conoscere la situazione ambientale dell’ecosistema locale consente di poter limitare i rischi e fornire garanzie  per migliorare la qualità di vita nella nostra città e per poter far indirizzare le scelte eco-compatibili, far definire un piano di intervento, strutturato per gradi per la messa in conformità della situazione aziendale e per la riduzione degli impatti ambientali. L’Agenda 21 nasce dopo la Conferenza ONU su Ambiente e Sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, 178 governi di tutto il mondo, tra cui l'Italia, hanno adottato l'Agenda 21, un documento di intenti per la promozione di uno sviluppo sostenibile che tenendo conto degli aspetti sociali, ambientali ed economici può cogliere anticipatamente eventuali elementi di incompatibilità esistenti tra le attività socio-economiche e le politiche di protezione e salvaguardia dell'ambiente. L'obiettivo dell'Agenda 21 è quello di preparare il mondo alle sfide del prossimo secolo stabilendo: i criteri cui devono attenersi le politiche dello sviluppo a livello globale, nazionale e locale; gli obiettivi di carattere generale da perseguire entro prestabiliti limiti di tempo. L'Agenda 21 contiene proposte dettagliate per quanto riguarda le aree economiche, sociali e soprattutto ambientali: lotta alla povertà, cambiamento dei modelli di produzione e consumo, dinamiche demografiche, conservazione e gestione delle risorse naturali, protezione dell'atmosfera, degli oceani e della biodiversità, la prevenzione della deforestazione, promozione di un' agricoltura sostenibile.

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