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Tante storie, molti visi, incontri ed impegni per il bene comune

Tante storie , molti visi, incontri ed impegni per il bene comune

La presenza dei missionari  per condividere le esperienze, i vissuti degli ultimi e sensibilizzare su un futuro sostenibile.

  E’ stato un incontro particolare nei contenuti e nei valori,provocando un’amplia riflessione e dibattito tra i presenti in cui si è ripensato un nuovo modello di relazioni e di sviluppo sostenibile. Il circolo Legambiente di Corato ha promosso un incontro dibattito socio culturale insieme con la parrocchia Sacra Famiglia di Corato, lo scorso 11 marzo. Un testimone di questo tempo, degli angoli delle strade del mondo che condivide i clandestini,con gli uomini invisibili della nostra società oppure con le periferie che sono entrate nei centri storici fatte di variopinte umanità ,storie…. “La storia si fa con i piedi”-(EMI Edizioni), appunto. Padre Mauro Armanino (Società Missioni Africane) , ha dato uno spaccato di una umanità che vive ,pulsa di quelle storie ,che camminano in ogni angolo del mondo: dall’Africa,al sud America, al centro storico di Genova o nell’angolo della mia o della tua città.  Accompagnato con padre Giampiero Rulfi(Società Missioni Africane), si  è confrontato con i vari interlocutori  sulle tematiche di stretta attualità, sulle prospettive di una globalizzazione che sta cambiando il mondo, ma le evoluzioni sono tante e un testimone, i cui piedi hanno toccato le varie strade del mondo, qui in Italia,  hanno incontrato immigrati, detenuti, prostitute,ex brigatisti. Ognuno con una storia differente, ognuno con un intreccio di emozioni da condividere assieme, ognuno con un racconto “dall’odore e profumo diverso”,spesso dagli argomenti, veramente forti contenuti nel libro presentato. Da Alì, palestinese di Gaza, che a Genova gli ha riferito una frase narrata dal padre: «solo chi ha pianto sa ridere bene», solo chi ha sofferto sa cos’è la vita. A Frank, nigeriano arrestato per spaccio di cocaina, che ha cambiato la sua vita dopo aver tastato con mano gli effetti della sua attività e di tutti gli effetti del carcere che ,talvolta, è una vera e propria “discarica sociale”. A Vanessa, una delle tante ragazzine prostitute incontrate nel centro ligure, «schiave della strada, in cui queste donne non sono che la controfigura di loro stesse, vittime di una catena che mai è messa in discussione». Affermando che le prostitute sono corpi,infatti ,utilizzano altri nomi e come la tratta ammazza le donne, ne viola la dignità che ne viene oltraggiata con la violenza e l’intimidazione.  Fino ad Alex, keniota ammalato senza casa,che in carcere sta meglio rispetto al vivere fuori per aver un tetto ed essere curato, visto che un clandestino ed Annie, ex brigatista oggi catechista,che vive nel centro storico di Genova. Prima dell’esperienza nella sua Genova, padre Mauro Armanino è stato per un triennio in Africa in  Liberia a Freetown,dove ha vissuto all’interno della più grande tendopoli nel corso della guerra civile. Queste esperienze sono state registrate in “Cinque nomi per dire Liberia”. Infatti,riportava nelle prime pagine del volume :” Quando si torna non si è più se stessi. E i ricordi si mescolano /con il vissuto di adesso. I nomi e le storie,ormai passate, si interpretano o ci interpretano. Forse colui che riordina i fogli sparsi  delle frontiere attraversate e dai confini mai superati/è perfino differente da colui che li ha scritti./ La vita sono frammenti legati assieme/dal tempo e dalla memoria. Si riscrive con volti,nomi e talvolta tradimenti. Ci sono cinque nomi che possono offrire gli occhi e lo sguardo per interpretare questi scritti e forse anche per interpretare colui che da essi è stato “riscritto” “,capovolgendo la prospettiva di guerra,disperazione,povertà malattie in Promise, (Promessa) Surprice(Sorpresa) Gift(Dono) Sweet (Dolcezza) Miracle(Miracolo).  Il mondo emerso, nel corso dell’incontro, non è rettilineo, patinato, chiaro,come è spesso ritratto da alcuni mezzi di comunicazione sociale,  ma è un continuo mettersi in gioco nelle diverse realtà, senza  barriere ed ostacoli. Il compito che ci deve impegnare è nel cambiare, per creare un nuovo ecosistema sociale a favore i stili di vita più parsimoniosi. Il nostro circolo ha sostenuto e continuerà a favorire  la presenza dei testimoni della storia di oggi che fanno dei gesti quotidiani uno strumento per sostenere nuovi abitudini,  in cui al centro siano gli uomini e gli esseri viventi,con la possibilità di accesso in modo equo alle risorse.   I prossimi impegni sono nella campagna referendaria per il SI per difendere l’acqua pubblica e contro il nucleare, cercheremo di sensibilizzare la popolazione,insieme con nuovi e vecchi compagni di viaggio.  

II Annuncio La storia che cammina per le strade

II Annuncio: La storia che cammina per le strade

Un incontro con Padre Mauro Armanino    per parlare di un mondo che sta cambiando velocemente.                                                                              

La nostra società sta vivendo una serie di evoluzioni ed involuzioni , nello stesso tempo, che ci pongono nuovi obiettivi di una storia che non si può limitare al nostro microcosmo. Ai nostri giorni l'avanzata della globalizzazione o mondializzazione genera, per reazione, un movimento di ripiegamento sul locale, esasperando la dialettica tra il globale e il locale. Il "noi" si fa sempre più piccolo, mentre la natura dei problemi esistenziali, sociali, ecologici e politici richiede che si dilati sempre più, fino ad includere tutta l'umanità.. Oggi la  sostenibilità nel tempo e nella storia, non rappresenta più un sogno o un’utopia, ma la possibilità di trasformarsi in una  concreta realtà. Se i pilastri della sostenibilità coincidono con la società, l’ambiente e l’economia è altrettanto fondamentale che questi inizino a dialogare reciprocamente. Il futuro non è rimandabile, si fa oggi nel presente, qui ed ora! Con una visione globale ed un’azione locale, quindi, è la città che  rappresenta il luogo dove intervenire,con le scelte,  l’impegno e le attività dei singoli cittadini.  Per questo motivo, abbiamo organizzato un incontro aperto per parlare delle maggiori problematiche del sud del mondo,dello sviluppo sostenibile, della pace,della solidarietà e di altro ancora,visto il rincorrersi degli avvenimenti storici in atto nell’area del Mediterraneo.  "La storia si fa con i piedi" - Edizioni EMI -è l'ultimo volume scritto da Padre Mauro Armanino che nel corso di questi ultimi anni ha toccato con le sue mani il problema dell'emigrazione nel centro storico di Genova e nel carcere Marassi. Il prossimo 11 marzo sarà presente insieme con padre Giampaolo Rulfi della SMA (Società Missioni Africane)presso la parrocchia Sacra Famiglia di Corato, secondo il seguente programma:   ore 18,30 Santa Messa concelebrata con i padri missionari; ore  19,30 Incontro pubblico nella chiesa parrocchiale.    L'ufficio stampa del circolo   Link sul primo annuncio dell'evento: http://www.legambientecorato.it/notizie/530-i-annuncio-incontro-sui-temi-del-sud-del-mondo     Scheda del libro: Mauro Armanino, La storia si fa con i piedi, Bologna, EMI, 2011, pag. 110, € 10 Dalla prefazione di Marco Aime*     «La storia dell’umanità inizia con i piedi» scriveva il grande paleontologo André Leroi-Gourhan.   Con buona pace dei sempre maggiori sostenitori delle «radici», gli umani camminano e si spostano e forse si complicano anche la vita.   Forse aveva ragione Pascal a dire che «l’infelicità degli uomini viene da una sola cosa, non sapersene stare in pace in una camera», ma a volte stare nella propria casa non si può. Non te lo lasciano fare la fame, la guerra, le calamità naturali. E allora si parte.   Con un camion, un treno, una nave e i piedi. Per fare la storia, una storia fatta di tanti piccoli fili che si intrecciano, come si intrecciano i vicoli della Genova vecchia, quasi volessero confondere il mare. È in quella penombra che confonde, in quella luce che non ha mezze misure, che taglia uomini e cose in due: bianche o nere, buie o illuminate che Mauro Armanino ha camminato.   Molto ha camminato, arrivandoci dalle umidità soffocanti della Costa D’Avorio e dalle urla strozzate di guerra della Liberia, dove ha fatto il missionario per anni. Poi ha spostato il suo sguardo su queste vite contromano, finite in Italia da chissà dove e per chissà cosa.   Le ha accompagnate, a piedi, nei loro giorni più duri, nel carcere e fuori, con la sua voce calma, che però non dà mai segno di cedimento. Si è messo al fianco di quelle persone, le ha ascoltate, nonostante il rumore di fondo dell’indifferenza e della fretta.   Ho avuto la fortuna di avere l’autore di questo libro come studente nella laurea magistrale di Antropologia culturale ed Etnologia. Si fa per dire studente e non per l’età, ma per la sua sapienza e il suo impegno, che forse hanno dato a me più di quanto io abbia dato a lui.   Lo ringrazio per le belle e lunghe discussioni intavolate in aula, con i ragazzi, per aiutarli a comprendere questa realtà così complessa che li circonda. Per aiutarci a comprendere come tutto sia legato, come ogni vicenda umana sia un filo di una trama unica. Come nessun uomo sia un’isola.   «Migrante anch’io come loro, da vent’anni. Ho imparato a sentirmi con loro indifeso nella lingua e tradito dal colore, dalla pelle e dagli occhi. Confini stranieri e sospettosi. Pure io ho vissuto il timore di sbagliare la strada da prendere e, come loro, ho sofferto l’impressione di trovarmi fuori posto».   Dai racconti di Mauro Armanino traspare spesso un disagio, trattenuto, non ostentato con quel tipico pudore da ligure, che mugugna un po’, ma non ammette che sta soffrendo. Un disagio per essere sempre fuori posto, eppure un missionario è tra la gente che dovrebbe trovare il «suo posto».   Forse e qui che sta il problema, Armanino si sente spiazzato non quando è tra gli ultimi, ma quando deve fare i conti con noi, i locali, quelli di qui, con le nostre vite compresse, impermeabili, coibentate contro il dolore degli altri. È qui, che gli manca un terreno solido su cui costruire una solida convivenza. Chi ha vissuto in Africa come Armanino sa quanti volti ha il dolore e chi ha visto il mondo sa quante volte a causare questo dolore sono dei confini e delle frontiere.   «La gente non è fatta per vivere in situazioni di frontiera, cerca di sfuggire o di liberarsene il prima possibile. E tuttavia non fa che imbattercisi, trovarle e sentirle ovunque». Così scrive il celebre giornalista e scrittore Ryszard Kapu∫cinski nel suo libro Imperium e sembra rispondergli il grande viaggiatore norvegese Thor Heyerdhal, quando afferma: «Le frontiere? Esistono eccome. Nei miei viaggi ne ho incontrate molte e stanno tutte nella mente degli uomini».   Mauro Armanino queste frontiere e questi confini li ha attraversati, molte volte e sempre a piedi, perché è così che si fa la storia. Se non avessimo avuto piedi, saremmo ancora tutti a crepare di caldo in una torrida depressione dell’Etiopia da cui deriviamo tutti. Invece, bene o male, abbiamo occupato quasi ogni angolo del pianeta e anche i paladini di un Nord sempre più xenofobo, dovrebbero ricordare, che sono, siamo partiti tutti di là. Perché abbiamo piedi.   Piedi e non radici.    Una riflessione dell'Autore:                                                 QUANDO ERA ANCORA LONTANO   Ogni epoca e cultura fabbricano sguardi a propria immagine e somiglianza. Ogni epoca e storia generano anche le proprie cecità. Imparare a vedere con i propri occhi è una delle condizioni per trasformare il mondo. Solo occhi trasformati, inumiditi dalla tenerezza dello Spirito rinnovano la lettura dei volti e degli avvenimenti, personali e collettivi. Questo tempo potrebbe essere interpretato come un'occasione per rimettere in discussione il nostro modo di guardare il mondo e dunque di guardare Dio.   Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò...(Lc.22,61)   Tutto nasce da uno sguardo. All'inizio c'è uno sguardo che ci precede, che ci chiama e ci interroga.Uno sguardo che ha il sapore antico di un incontro che mai avremmo dovuto dimenticare. Eppue lo sappiamo, la dimenticanza ci pedina e ci assedia. Si trova alla radice di ogni tradimento.Anzi incarna il tradimento stesso nel tempo e nello spazio. Il Signore si volta, perché prima c'era una storia di amicizia e di promesse mantenute. C'è stato un passato che ha da dire qualcosa al presente. E allora Pietro si ricordò. La memoria di questo vissuto riemerge dalle frammentate emozioni del passato. Uno sguardo che provoca a ricordare per tornare a sperare.   . Quali le 'dimenticanze' più marcanti nella nostra società e nelle nostre comunità? . Che tipo di sguardo 'fissiamo' su chi ci sta accanto? . Come educarsi a 'fare memoria' senza cadere nella trappola del passato?   Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite 'arriva la pioggia' e così accade.(Lc.12,54) Fatichiamo oggi a leggere i segni di tempi perché continuamo a fidarci degli stessi occhi secchi di sempre. Le stesse categorie di giudizio, gli stessi parametri, le stesse parole. La politica ha bisogno della profezia e la profezia ha bisogno della politica. La lettura del 'tempo dei segni'necessita di un buon stenditoio da bucato e di semplici mollette. Imparare di nuovo a mettere le cose in modo che abbiano un significato, una storia, una consistenza, un futuro. Magari arriva la pioggia. E allora 'stendere i panni' è un gesto sovversivo. E' una sfida alla privatizzazione del pensiero e della vita. E'il rischio che ogni nuova scuola di profeti dovrebbe imparare a correre.   . Come aiutarsi a leggere i 'segni dei tempi'? . Quali i 'segni' che ci sembrano particolarmente eloquenti oggi in comunità e nella società? . Di che sono 'segno' le nostre comunità?   Guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori. (Mc.3,5)   Forse si parla di me. Si parla di noi, oggi, di questo nostro tempo di mercanti e di disertori. C'è da rattristarsi per quanto accade nello svilimento della politica e nella perversità dell'economia. Eppure c'è più necessità ancora di indignarsi, seppure questa parola conservi molto poco dell'originario splendore, e non fosse stata, nel frattempo, resa inoffensiva. La durezza dei cuori non è tanto un giudizio di tipo etico, legato dunque a comportamenti più o meno 'morali', quanto un giudizio di tipo 'teologico' e cioè riferito al'idolatria del tempo. Tutto è mercato e il mercato è tutto, spesso anche nella Chiesa e non di rado nelle quotidiane scelte delle nostre comunità. Dolore e indignazione camminano insieme con la durezza di cuore che sembra aver colonizzato gli occhi e le parole. 'Consumo e dunque sono', appaiono gli argomenti principali delle scelte da non mettere in discussione.     . Cosa è in grado di 'indignarci', come singoli e come comunità? . Quali le realtà 'dell'antiregno' che vediamo all'opera? . Quali le scelte che facilitano o ostacolano lo sguardo del vangelo?   Quando era ancora lontano il padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. (Lc.15,20)   E' perché siamo lontani che il padre vede e ha compassione. E' perché è padre che guarda da lontano. Vede ed ha compassione. Con lo sguardo e con i vestiti laceri del viaggio e dei respingimenti e dei campi di detenzione e delle strade delle schiavitù e dei ritorni. Arrivati da lontano oppure semplicemente lontani. Per questo ci si corre incontro con compassione. Ci si abbraccia come fosse la prima e l'unica volta. E ci si bacia come forse solo i padri sanno fare quando piangono come fossero madri oppure amanti. Eravamo ancora lontani. Lontani da casa, dall'altro mondo possibile, dalla nostra umanità. Lontani dal volto e dunque degni di uno sguardo di padre che somiglia a quello di una madre che attende anni il ritorno a casa. Finché il figlio non appare all'improvviso. Come la prima volta. Gli corre incontro. Come un padre.   . Chi sono coloro che chiamiamo 'lontani' oggi, nella comunità e nella società? . Come poter esprimere la compassione con chi arriva da lontano? . Qual'è la qualità delle nostre relazioni umane? Quanto ci lasciamo trasformare da esse?        Mauro Armanino, febbraio 2011, Genova-Vigne.                                                            Chi è Padre Mauro Armanino? Mauro Armanino è stato ordinato sacerdote nel 1984. Nato a Casarza Ligure, figlio di un partigiano,è arrivato al sacerdozio  dopo essere stato operaio negli anni ’70 e sindacalista, in seguito volontario e ,poi, missionario della SMA (Società Missioni Africane), in Costa d’Avorio, in Argentina e in Liberia, dove ha vissuto durante la guerra civile, evento che ha registrato in un libro Cinque nomi per dire Liberia, EMI, 2008, il libro intervista: Cercando il volto-Edizioni Insieme-nel 2000 con  introduzione di Monsignor Giovanni D'Ercole.  Ora vive a Genova, dove si occupa di migranti e carcerati del carcere Marassi.  Nel mese di aprile partirà in missione in Niger.       * Marco Aime (Torino, 1956) è un antropologo e scrittore italiano. Insegna antropologia culturale presso l'Università di Genova. Ha partecipato alle edizioni 2007 e 2008 del Festival della Mente di Sarzana e alle edizioni 2004, 2007 e 2009 del Festivaletteratura di Mantova. Ha vinto il Premio Chatwin. Ha condotto ricerche in Africa occidentale (Benin, Burkina, Camerun, Mali, Togo) e sulle Alpi. (Fonte Wikipedia)

Isoke e le ragazze di Benin City

                                           

 Isoke e le ragazze di Benin City  

UN contributo per conoscere un fenomeno sociale che un forte impatto, da parte di padre Mauro Armanino, che sarà presente nella nostra città il prossimo 11 marzo. Nei prossimi comunicheremo, i dettagli dell'iniziativa. Vedi anche : http://www.legambientecorato.it/index.php/notizie/530-i-annuncio-incontro-sui-temi-del-sud-del-mondo       Introduzione   All'inizio c'è la sofferenza. Da questa dovremmo partire e poi sempre tornare. All'inizio ci sono dei nomi, finti per la maggior parte e dei numeri di telefono. All'inizio ci sono storie e volti. All'inizio ci sono sogni, infranti. All'inizio c'è la luna e i falò, a Torino come in val Polcevera a Genova. All'inizio ci sono gli OCCHI, i nostri, che non sanno riconoscere tutta quella violenza.   Per questo ci troviamo qui stasera, con Isoke, per rimparare a vedere questa violenza. Non è l'unico ma è il primo passo. Essenziale.   E poi c'è una CATENA. Che ha tanti anelli, come il libro 'Schiave', ci ricorda. Le ragazze, colpite più facilmente, perché di questa catena sono l'anello più debole. Catena e anelli che, come uno specchio, rivelano molto dei meccanismi della nostra società. Dimmi che consumi, dimmi cosa commerci e ti dirò chi sei. Commerciamo o siamo 'spettatori' di questo commercio umano.   Un business da 32 miliardi di dollari, uno dei più grandi del commercio mondiale. In Italia sono circa 50-70 mila le ragazze, donne trafficate e molte di esse 'prostituite'. Gli anelli della catena iniziano lontano, altrove, tra le corruzioni e le povertà di uno stato ricco, la Nigeria, nel nostro caso. E poi passano attraverso altre filiere, fino a qui. Fino ai commercianti umani. Fino a chi affitta i locali. Fino ai 'clienti'. Fino agli 'spettatori'. I 'bystanders'.Alla rapina di futuro e alla straordinaria violenza che lo accompagna.   Ripartiamo da qui. Da una parola di verità, che come dice Isoke, non ha bisogno di tanta 'istruzione' per essere detta. Per questo chi traffica la teme. Ed è questo un secondo motivo del nostro essere qui. L'ascolto di una parola di verità che smascheri, anche per noi, spettatori, la violenza che porta il nome di schiavitù. Isoke dice, nel suo libro 'Le ragazze di Benin City, che la prostituzione è 'uno stupro pagato'...E per questo siamo qui stasera. Anche questa è una parola di verità. E siamo qui per credere, come ci ricorda ancora il World Social Forum di Dakar, iniziato qualche giorno fa che...'un altro mondo è possibile'.                                                                                Mauro Armanino                                                                         Isoke   Manca l'attenzione. Siamo distratti. Questa violenza passa inosservata. Perché la schivitù non è terminata. E' solo più moderna. Sulle strade e sul lavoro. Sulle donne in particolare. Circa 500 ragazze nigeriane hanno perso la vita, uccise per vari motivi, in Italia in questi ultimi 10 anni. In un Paese, la Nigeria dove ci sono tanti poveri ma anche tanti ricchi. E qui, come là, la persona non esiste. Si arriva qui e qui arriva la condanna. CHI PAGA HA TUTTI I DIRITTI. Solo la donna di diritti non ne ha. Se non quello di finire, a volte, deportata. Oppure di essere costretta ad abortire, spesso, in casa e di tornare in fretta sulla strada. E chi si ribella spesso finisce male. Io stessa sono stata in coma per tre giorni. Colpita al capo e col rischio di perdere l'uso di un occhio...Tanta è la violenza e non la vediamo.   '...ho chiuso gli occhi e dentro di me non è possibile. Quando mai finirà questa storia. Quanti anni, quanto dolore, quante morti ci vorranno ancora, prima che la Nigeria smetta di mandare al macello le sue figlie'...(Isoke, Le ragazze di Benin City).     E' falso parlare della tratta e metterla sotto il capitolo 'prostituzione'...Le donne sfruttate degli anni '90 sono coloro che sfruttano oggi il processo di sfruttamento. Difficile combattere la tratta perché non è capita. La si 'combatte' come problema di 'ordine pubblico', di 'decoro', o di 'spostare il problema più in là'...! Ma aiutare NON significa 'spostare il problema' più in là. Per questo dicevo, con l'aiuto della persona con la quale abbiamo scritto il libro, Laura Maragnani, che il rapporto di prostituzione è come uno 'stupro pagato'...!   ...'Ecco perché per i trafficanti la mia testimonianza è pericolosa:perché dico la verità. Non c'è bisogno di essere degli intellettuali, degli esperti, degli studiosi, per dire la verità. Io la dico da ragazza che non ha studiato, che in Nigeria non ha potuto studiare, perché la famiglia non poteva permettermelo'...(Lettera di Isoke a Combonifem)   Il Mercato continua. Che cosa proponiamo?Se pensiamo che questa sia una SCELTA non sarebbe neppure il caso di parlarne. Ma se sono libere..perché devono morire? Infatti sono almeno 500 le ragazze nigeriane UCCISE in questi dieci anni in Italia. C'è un pezzo di Nigeria in Italia e c'è un pezzo di Italia in Nigeria. Ci sono gli 'Italos'. Commercianti umani che promettono l'Italia a tante ragazze che non vedono altro futuro nella loro vita. Questo poi si treasforma in ricatto per loro e la famiglia. Diventano un investimento per la famiglia, sacrificate per il successo economico della famiglia. Vendute ad un pezzo di marcipiede o messe in un CIE per mancanza di documenti. Solo un problema di PULIZIA....Esistono solo per il mercato. Isolare chi traffica è necessario. Come isolare chi è mafioso. Dare autonomia non è solo dare un documento. Ma ridare la dignità a chi è stata resa oggetto, semplice e solo oggetto di consumo.   A volte la famiglia delle ragazze non sa quello che le figlie scelgono. Lo sapranno più tardi quando anch'esse, come le ragazze, saranno ricattate! Le mafie collaborano tra loro. Quelle italiane con quelle nigeriane. Spesso, per loro, andare al dispensario è l'ultima 'spiaggia' per molte e si capisce che, senza essere state educate a comunicare, la loro reazione è di paura, chiusura e diffidenza. E' problematico creare un rapporto umano con loro. E' necessario tempo, pazienza e la creazione di un clima propizio. Purtroppo quando queste ragazze arrivano entrano subito in questo processo di riduzione a oggetto. E anche per le nigeriane sembra che nella società italiana si sia 'creato' solo questo ambito. Non è così in altri Paesi!   Ricordo, quando mi trovavo sulla strada, quando una signora mi ha salutato chiedendomi come ni sentivo. Mi ha fatto un immenso piacere! Mi ha fatto sentire che c'era ancora un futuro davanti a me. Essere salutate significa non essere condannate...                                    Alcune proposte anche operative   . Conoscere e prendere coscienza del fenomeno della tratta e della violenza insita in essa. . Cercare di creare relazioni umane, per quanto possibile. . In una rete di sostegno. . Interazioni e 'adozioni', da parte di comuni cittadini, famiglie e non, in grado di accompagnare le ragazze, dare informazioni, favorire contatti con le reti di sostegno, aiutare per le pratiche burocratiche... . Contribuire a ricreare condizioni per una visione diversa del ruolo e degli spazi sociali per i nigeriani/e. . Per i 'clienti', anche grazie al contributo di Claudio, compagno di Isoke, sono nate reti di 'autocoscienza maschile' e 'maschile plurale', con lo scopo di facilitare un'autocoscienza maschile e far sì che i 'clienti' possano diventare una 'risorsa' per le ragazze.         PS. Esistono reti di sotegno e accompagnamento che si avvalgono dell'art.18 della legge sull'immigrazione e che prevede, tra l'altro, la possibilità di ottenere i documenti per le ragazze che denunciano e rinunciano all'esercizio della prostituzione. A Genova in particolare c'è il progetto del Comune, 'Sunrise', che opera da vari anni e che ha permesso di accompagnare 'l'uscita' dalla tratta per circa 1318 persone, quasi cento l'anno. Pochi sono stati i casi di fallimento del progetto. Per 18 mesi le ragazze vengono accompagnate per un graduale processo di autonomia.(vedi l'intervento di Maria Rosa Scala e Angelo del Bene)   Anche la Provincia ha un progetto analogo chiamato 'Oltre la strada'. Sulla stessa linea ma con modalità di intervento diversa è l'Associazione 'Papa Giovanni XXIII', che pratica un'accoglienza nelle case stesse dei membri dell' Associazione.     ...Mia sorella l'ho salvata, e lei adesso sta salvando le sue amiche. Dice: non partite. Dice: in Italia succede questo. Ogni volta che ci penso le mie spalle diventano più leggere. Penso: ho fatto proprio quello che avrebbe fatto una madre. Ovhoweyemé è morta, ma io no. Sono viva. Sono qui. Io. Isoke. Mi guardo allo specchio e mi accorgo che, di giorno in giorno, assomiglio sempre più a mia madre. E' strano; e ne sono molto contenta. Mi guardo, e la vedo che mi guarda. Puoi essere orgogliosa di me, le dico, nonostante tutto. (Isoke, Le ragazze di Benin City).       PSS.          Bibliografia essenziale   .Maragnani-Isoke, Le ragazze di Benin City, Milano, Melampo, 2007. .Pozzi-Bonelli, Schiave, vendute, prostituite, usate, gettate, donne, Milano, San Paolo, 2010. .Petré-Grenouilleau, La tratta degli schiavi, Bo, Il Mulino, 2006 ….............................        

Concorsi ed attività per le scuole

Concorsi ed attività per le scuole

Proposte per una scuola ecologica    

Abbiamo selezionato una serie di attività per favorire il risparmio energetico, la ricerca per promuovere e sostenere comportamenti e stili ecologici.

La redazione.      

Dal  Ministero Pubblica Istruzione Il 15 febbraio 2008, con l'iniziativa "M'illumino di meno", si ricorda l'anniversario della firma del trattato di Kyoto   Per festeggiare l'anniversario dell'entrata in vigore del trattato di Kyoto la trasmissione radiofonica “Caterpillar” di Radio 2 ha indetto anche per il 2008 la Giornata del Risparmio Energetico “M'illumino di meno”, che si terrà il 15 febbraio p.v. Giunta alla sua quarta edizione, l'iniziativa mira a creare simbolicamente 5 minuti di “silenzio energetico”: l'invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio 2008 dalle ore 18. Negli anni scorsi tale iniziativa ha coinvolto milioni di persone in una maratona etica di buone pratiche ambientali. Dallo scorso anno anche le istituzioni scolastiche hanno aderito all'iniziativa con un “fuso orario” speciale. I cinque minuti di silenzio energetico per le scuole di ogni ordine e grado è stato fissato per le ore 12.00.   Si richiede alle SS.LL. di voler partecipare all'iniziativa in modo attivo, cogliendola come pretesto e spunto per sensibilizzare gli studenti, il personale docente e non docente sull'importanza del rispetto dell'ambiente e del risparmio energetico.   Cogliamo l'occasione anche per chiedere alle SS.LL. di dare ampia diffusione nelle classi alle 10 “buone abitudini” sul risparmio energetico e sull'uso corretto delle risorse:   1. spegnere le luci quando non servono 2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici 3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l'aria 4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l'acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola 5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre 6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria 7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne 8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni 9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni 10. utilizzare l'automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.   Sul sito Internet del Ministero della Pubblica Istruzione www.pubblica.istruzione.it  e su quello di Caterpillar www.caterueb.rai.it  sarà possibile trovare ulteriori informazioni e aderire direttamente all'iniziativa “M'illumino di meno”.       QUINTA EDIZIONE Concorso per le Scuole superiori di ogni indirizzo CAMPI ELETTROMAGNETICI E SOCIETÀ LA PROTEZIONE DEI LAVORATORI DALL’ESPOSIZIONE Scadenza: 29 febbraio 2008.   1 Finalità del concorso Il tema che Elettra 2000 propone agli studenti con la Quinta Edizione del concorso “Campi elettromagnetici e società”, invita i giovani ad affrontare le problematiche della sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento all’esposizione ai campi elettromagnetici, limitatamente alle radiazioni non ionizzanti. Il tema della sicurezza sul lavoro è oggi molto discusso al momento e vi è una forte sensibilità in relazione adesso. La protezione dei lavoratori dalle esposizioni a campi elettromagnetici, in particolare, ha nel contesto della sicurezza occupazionale un suo rilievo, come testimoniato anche dalla pubblicazione della specifica Direttiva europea 2004/40/CE, tuttora in fase di recepimento da parte degli Stati membri. In Italia il recepimento della Direttiva si attua mediante il Decreto Legislativo (non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale) del 19 novembre 2007, che va a modificare il testo base in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro: il Decreto Legislativo 626/94. L’inserimento del Titolo V-ter “Protezione da agenti fisici: campi elettromagnetici”, contiene le disposizioni per la protezione dei lavoratori esposti durante il lavoro ai rischi connessi ai campi elettromagnetici. Più in generale la recente Legge n.123 del 3 agosto 2007, che ha delegato il Governo ad un completo riassetto di tutta la normativa, esprime poi il rinnovato interesse in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro da parte del legislatore. Le attività lavorative che possono comportare esposizioni a livelli di campo sensibilmente più elevati di quelli che interessano la popolazione a causa di sorgenti di tipo individuale o ambientale sono numerose e riguardano molti settori (industria, telecomunicazioni, ambiente sanitario, ecc.). Attualmente le procedure per le valutazioni di rischio, per le valutazioni di esposizione e per l’implementazione di misure atte a garantire il rispetto dei limiti non sono del tutto definite e richiedono di affrontare diversi problemi pratici. La stessa conoscenza delle reali condizioni di esposizione per certe categorie di lavoratori non è completa, così come non lo sono le relative misure per la riduzione dei rischi da esposizione. Si noti che, nel contesto della già citata Legge n.123 del 3 agosto 2007, è atteso che si equiparino, dal punto di vista della tutela dai rischi, ai lavoratori gli studenti degli istituti ove si maneggiano a fini formativi macchinari o attrezzature di lavoro in genere. L’argomento che si propone agli studenti presenta quindi numerose sfaccettature e problematiche ancora aperte e, per questo, Elettra 2000 ritiene che possa essere particolarmente stimolante per i giovani, i quali nelle precedenti edizioni del concorso, hanno già mostrato di possedere importanti capacità autonome di indagine e di approfondimento, anche di fronte a tematiche complesse come possono apparire i campi elettromagnetici. Elettra 2000 ritiene inoltre che, per affrontare a tutto tondo il tema dell’esposizione dei lavoratori da campi elettromagnetici, sia necessario un approccio interdisciplinare che coinvolga, oltre al mondo della Scuola,anche la Comunità scientifica, le Autorità competenti, il mondo dell’industria e, in generale, i numerosi attori che si occupano per ragioni diverse di radioprotezione sia in ambito occupazionale che non occupazionale. Per questo il tema proposto pare essere particolarmente adatto per gli studenti delle Scuole superiori di tutti gli indirizzi. 2 Il concorso che Elettra 2000 propone, in linea con le passate edizioni, vuole contribuire a formare nei giovani conoscenza e consapevolezza in materia di elettromagnetismo, invitandoli a confrontarsi con le realtà territoriali in cui vivono e a rapportarsi con l’impatto dell’evoluzione tecnologica. 2 Il tema del concorso Gli studenti che intendono partecipare al concorso vengono invitati ad analizzare ed approfondire il tema dell’esposizione occupazionale a campi elettromagnetici. Sono di interesse le applicazioni relative a tutte le gamme di frequenza (campi statici, basse frequenze, frequenze radio, microonde, ecc.) escluse le radiazioni ionizzanti. Agli studenti viene richiesto di elaborare, e successivamente realizzare, progetti che trattino il tema proposto basandosi su un approccio scientifico e che presentino, preferibilmente, un contatto diretto con la realtà territoriale nella quale i giovani vivono. Non ci sono limiti né alle tecniche né alle modalità di presentazione che gli studenti vorranno scegliere. Gli studenti potranno avvalersi della collaborazione di Elettra 2000 che li affiancherà nella realizzazione dei progetti proposti, secondo le modalità descritte nei paragrafi successivi. Fermo restando che il tema dovrà essere sviluppato interamente dagli studenti, nella elaborazione e nella realizzazione dei progetti, è fortemente raccomandato che i ragazzi interagiscano con realtà esterne alle Scuole di appartenenza, quali ad esempio le Strutture universitarie, le Aziende Sanitarie Locali, le Agenzie per la Protezione dell’Ambiente, le Aziende presenti sul territorio, i Comitati e le Associazioni o altro. Si ritiene infatti che, per la particolarità dei temi trattati, i percorsi formativi siano maggiormente efficaci se prevedono il coinvolgimento di realtà esterne alla Scuola e che ciò contribuisca ad arricchire significativamente il bagaglio di cultura e competenze dei giovani studenti. A titolo di esempio si riportano gli argomenti che possono essere trattati nella realizzazione di un progetto: definizione del quadro normativo internazionale ed italiano, stato della conoscenza scientifica, valutazione delle tipologie di lavoratori esposti, metodi di valutazione dell’esposizione, indagini sul territorio (es. questionari, classificazione delle sorgenti, attività di controllo e prevenzione in corso, ecc.), tecniche di misura, analisi di situazioni specifiche, sistemi di riduzione o mitigazione dell'esposizione, come schermature, azioni tecniche sugli apparati, remotizzazione del controllo delle apparecchiature, ecc.. 3 Supporto ai partecipanti Elettra 2000 si rende disponibile a fornire il supporto tecnico necessario alla realizzazione dei progetti proposti dagli studenti, attraverso il proprio personale tecnico e mette a disposizione materiale elettronico, cartaceo ed audiovisivo per approfondimenti didattici relativi ai temi proposti nell’ambito del concorso. L’attività di supporto agli studenti verrà condotta coinvolgendo i partner del Consorzio. Si ricorda inoltre che gli studenti hanno la possibilità di effettuare visite guidate al Museo Marconi, curato dalla Fondazione Guglielmo Marconi e dedicato alle origini e agli sviluppi delle radiocomunicazioni. Il museo ha sede presso Villa Griffone (Pontecchio Marconi – BO), residenza della Famiglia Marconi, nella quale il giovane inventore ha realizzato i suoi primi esperimenti. 4 Modalità di partecipazione al concorso Il concorso è aperto alle classi o gruppi di lavoro appartenenti alle Scuole Medie Superiori di ogni indirizzo, che devono essere coordinati da un docente di riferimento. Le classi o i gruppi di lavoro che intendono partecipare al concorso dovranno far pervenire al Consorzio Elettra 2000 una proposta dettagliata del progetto che intendono realizzare entro il 29 febbraio 2008, compilando la scheda sintetica allegata oppure l’apposito form interattivo di iscrizione disponibile on line (www.elettra2000.it/concorsi/formiscrizione.htm ). Una Giuria di esperti, presieduta da un rappresentante di Elettra 2000 e composta da membri scelti per le loro competenze in materia di formazione, di ricerca scientifica e sociologica e di progettazione. 3 valutare le proposte pervenute e a selezionare i progetti giudicati migliori. Agli autori dei progetti selezionati i progetti giudicati migliori. Agli autori dei progetti selezionati per la fase finale del concorso verrà data comunicazione entro il 20 marzo 2008. A questa prima fase di valutazione seguirà la fase esecutiva di realizzazione vera e propria dei progetti selezionati, durante la quale i partecipanti che lo richiedano verranno affiancati e supportati da Elettra 2000. I progetti dovranno essere inderogabilmente completati e consegnati entro il 15 maggio 2008. L’intera realizzazione dei progetti selezionati dovrà essere documentata, e sarà oggetto di valutazione, al pari dell’elaborato finale (la cui natura dipenderà dalle modalità espressive scelte dagli studenti), da parte della Giuria che avrà il compito di individuare i vincitori. Tutte le informazioni e la modulistica per partecipare al concorso sono disponibili su web all’indirizzo www.elettra2000.it/concorsi/concorsi.htm. 5 Premi I progetti primo e secondo classificati verranno premiati con un importo pari a 1500 Euro e a 1000 Euro rispettivamente. Agli Istituti di appartenenza delle classi o gruppi vincitori verrà altresì riconosciuto un contributo aggiuntivo pari ad un massimo di 500 Euro, finalizzato alla partecipazione del gruppo o di una sua parte all’evento di chiusura del concorso. La Giuria preposta alla valutazione degli elaborati ha facoltà di istituire Premi Speciali. Elettra 2000 si riserva di erogare contributi aggiuntivi per la realizzazione di progetti giudicati dalla Giuria particolarmente meritevoli. È prevista l’organizzazione di un evento conclusivo in occasione del quale si terrà la cerimonia di premiazione degli elaborati giudicati migliori. Saranno invitati a partecipare all’evento i rappresentanti delle classi o gruppi selezionati dalla Giuria e delle loro Scuole di appartenenza. La cerimonia di premiazione degli elaborati vincitori avrà luogo in sede e data da definirsi. Al fine di promuovere la massima diffusione del lavoro svolto dagli studenti verrà allestita un’apposita pagina  web sul sito del Consorzio, nella quale verrà pubblicata la documentazione relativa ai lavori prodotti. Sarà inoltre valutata l’opportunità di individuare vie diverse per la divulgazione dei progetti realizzati. Ad ogni partecipante, regolarmente iscritto al concorso, verrà consegnato un attestato di partecipazione che potrà essere presentato al proprio Istituto scolastico come documento utile per l’assegnazione di un credito formativo extrascolastico. Ai docenti coordinatori dei gruppi premiati verrà riconosciuto un congruo credito formativo. 6 Contatti e referenti Consorzio Elettra 2000 – Via dei Celestini, 1 – 40037 Pontecchio Marconi, (BO) Tel. 051 846854 – Fax 051 845758 www.elettra2000.it  - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Un forum sul DPP del Piano Urbanistico Generale

 

Venerdì 11 gennaio prossimo, alle ore 19,00, presso la Sala Conferenze della Biblioteca, si terrà, a cura dell’Amministrazione Comunale, l’incontro di presentazione del report sul processo di consultazione per la formazione del Piano Urbanistico Generale (P.U.G.). Nel corso della serata saranno illustrati l’attività espletata ed i contributi presentati dalla cittadinanza durante i forum svolti negli ultimi mesi in ordine alla bozza del Documento Preliminare Programmatico del P.U.G. in corso di adozione.   E' importante la partecipazione dei cittadini per essere consapevoli delle necessità urbanistiche della nostra città.

Informazioni aggiuntive