Avvistamenti a Corato per promuovere il cinema a scuola
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- Pubblicato Domenica, 15 Dicembre 2024 22:32
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Avvistamenti a Corato per promuovere il cinema a scuola
Anche Legambiente partner del progetto.
Avvistamenti a Corato per promuovere il cinema a scuola
Anche Legambiente partner del progetto.
Presentazione del rapporto ecomafie
Legambiente e Libera propongono un incontro pubblico con vari esperti del settore.
Uno spaccato di numeri e storie sulle filiere illecite del ciclo del cemento e dei rifiuti, passando per i reati contro la fauna, per l’aggressione al nostro patrimonio culturale e artistico contro le varie forme di illegalità.
È il rapporto Ecomafia redatto da Legambiente che, nell’edizione del 2024, ancora una volta mette nero su bianco i reati commessi dalle ecomafie. I reati ambientali nel 2023 sono stati 35.487, cioè il 15,6% in più rispetto al 2022. Un dato ancor più allarmante se si pensa che significa una media di 97,2 reati al giorno, 4 ogni ora.
Inquinamento, abusivismo edilizio, devastazione delle risorse naturali, traffici illegali, frodi e profitti illeciti che minano pesantemente l’ambiente e la salute dei cittadini, ma anche l’economia e il futuro delle nostre comunità.
Il Rapporto Ecomafie disegna una cartina geografica dell’ingerenza ecomafiosa, raccontando l’altro volto del Bel Paese e le connessioni con la dimensione internazionale, purtroppo, dei fenomeni di criminalità ambientale.
Leggere, studiare, analizzare i rapporti, è un esercizio sempre utile per cercare di capire sia le tendenze che la situazione attuale sui più disparati argomenti sia per cercare di prevenirli creando forme di cittadinanza ecocomunitarie. Il Rapporto è giunto alla sua trentesima edizione e che dal 1994 apre un faro su un fenomeno troppo spesso sottovalutato. L’evento è organizzato da Legambiente Circolo Angelo Vassallo di Corato, con Legambiente Puglia insieme al Presidio Libera Vincenzo Grasso di Corato, ha avuto il patrocinio del Comune di Corato.
L’evento è stato accreditato dall’Ordine dei giornalisti che si possono iscrivere sull’apposita piattaforma SIGEF.
L’evento è previsto giovedì 3 ottobre al teatro comunale dalle ore 8,30.
Interverranno: Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Daniela Salzedo, presidente regionale Legambiente, don Angelo Cassano presidente regionale Libera, Renato Nitti, magistrato procura di Trani, Riccardo Losappio, giornalista. Sono previsti i saluti istituzionali del sindaco di Corato Corrado De Benedittis, nonché coordinatore provinciale di Avviso Pubblico, per l’Area Metropolitana di Bari e le conclusioni del presidente del Circolo Angelo Vassallo di Legambiente Giuseppe Faretra.
La manifestazione è aperta prevalentemente agli istituti scolastici delle scuole secondarie di secondo grado della città. I cittadini potranno, fino ad esaurimento posti, partecipare, ritirando gratuitamente il ticket presso la sede del Circolo di Corato in piazza Vittorio Emanuele,23 martedì dalle ore 19,30 fino alle 20,30. Nel frattempo continua la campagna dello Zaino del Cigno di raccolta di cancelleria a favore della Comunità Indico - Casa della Mamma di Corato.
“La presentazione del Rapporto Ecomafie è un’importante opportunità per fare un’attività divulgativa dei fenomeni contro l’ambiente ha dichiarato il presidente del Circolo Giuseppe Faretra- Creare consapevolezza e fare una forma di disseminazione culturale è importante per realizzare la prevenzione e sviluppare forme di educazione alla cittadinanza.”
L’Autonomia differenziatale le istruzioni per partecipare
Come i cittadini possono contribuire mettendo solo una firma.
In appena 72 ore abbiamo superato già quota 200mila firme. Si moltiplica velocemente il sostegno per il Referendum contro l’Autonomia differenziata. Noi siamo convinti che stiamo dalla parte giusta per i contenuti e i valori della nostra proposta. Dopo lo straordinario riscontro di partecipazione ai banchetti che si stanno tenendo in tutta Italia in questi giorni, nonostante il periodo estivo, il periodo di vacanza e le alte temperature metereologiche, la raccolta di adesioni può essere ulteriormente e significativamente accelerata da questa nuova opportunità.
Per questo invitiamo tutte le cittadine e i cittadini che vogliono abrogare la Legge sull’Autonomia differenziata, e dire sì a un’Italia unita, libera e giusta, a sottoscrivere il quesito referendario. Per i cittadini che sono in ferie lo possono sottoscrivere con le indicazioni che indichiamo qui sotto. È finalmente possibile sottoscrivere il nostro referendum sull’Autonomia differenziata anche on line. Da oggi è infatti attiva la piattaforma pubblica e gratuita che lo consente. Vi si può accedere sia attraverso il sito del comitato referendario a questo link, https://referendumautonomiadifferenziata.com, sia direttamente sulla piattaforma a questo link https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/dettaglio/500020 basta avere lo SPID, o altri strumenti di identificazione elettronica.
L’autonomia differenziata la contestiamo per ragioni di merito e non per partito preso. Ad esempio, non capiamo perché ci debbano essere diritti soggettivi tutelati dall’individuazione di fabbisogni standard e livelli essenziali delle prestazioni, e diritti per cui tali garanzie non debbano esistere.
Salvaguardia ambientale
Come per le altre materie che incidono sulle politiche sociali ed economiche, la frammentazione legislativa che procura questa legge sull’autonomia differenziata andrà ad incidere negativamente sulla salvaguardia ambientale, sul governo del territorio, sulle politiche per far fronte alla crisi climatica, alla transizione ecologica, energetica e produttiva. Le risorse naturali quali acqua, aria, suolo, foreste non hanno confini amministrativi e la loro salvaguardia va ad incidere anche sulla salute umana, come ha ben dimostrato l’esperienza della pandemia. Tra i principi fondamentali della nostra Costituzione, nel 2022, è stata introdotta la tutela dell’ambiente nell’interesse delle future generazioni. Non possiamo quindi permetterci norme di salvaguardia, autorizzazioni alle emissioni, controlli ambientali diversi, esasperando i divari territoriali sull’accesso differenziato ai diritti e al godimento delle risorse e dei beni pubblici. Non è a rischio solo l’azione unitaria necessaria per salvaguardare l’ambiente. La crisi climatica sta provocando diverse e vaste ripercussioni sociali, economico-produttive e ambientali, a livello locale, nazionale e internazionale. Avremo quindi bisogno di politiche e azioni coerenti di mitigazione e di adattamento. Politiche e azioni oramai di competenza sovranazionale dell’Unione Europa, da quelle energetiche a quelle sulla mobilità, da quelle agricole a quelle sull’economia circolare, dall’uso del suolo alle azioni di adattamento per difenderci dagli eventi metereologici estremi. In questo contesto così inedito, è anacronistico pensare di poter avere scelte differenti su politiche energetiche, reti di trasporto, governo del territorio, tutela della salute, protezione civile, regole per l’autorizzazione degli impianti industriali, delle infrastrutture, delle concessioni per il prelievo delle risorse naturali. Tutto ciò fa male all’intero Paese, al sistema produttivo, a tutti i cittadini sia che vivano al Nord, al Centro o al Sud. Per affrontare la transizione ecologica con equità ed efficacia abbiamo bisogno di un contesto legislativo unitario e solidale.
Il traguardo delle 500 mila firme è una soglia che si può superare con il contributo dei cittadini che vogliono fare dei beni comuni un valore da condividere.
Basta una firma per tutelare il futuro!
Costituito a Corato il Comitato referendario contro l’autonomia differenziata
Anche il Circolo di Legambiente ne fa parte.
Si è costituito nei giorni scorsi il comitato promotore del referendum per l’abrogazione della Legge Calderoli, entrata in vigore a fine giugno, che introduce la possibilità concreta degli accordi tra le singole regioni e lo Stato per attuare “l’autonomia differenziata”. Si tratta della possibilità per ciascuna regione di legiferare su 23 materie ora di stretta competenza dello Stato, domani cedibili, in misura diversa e a seconda delle richieste, a ciascuna regione: si va dall’istruzione alla previdenza complementare, ai trasporti alla produzione e distribuzione dell’energia, alla ricerca scientifica, fino alla tutela del patrimonio storico-artistico.
Insomma, uno spezzatino che renderebbe difficile il governo di settori centrali per la vita pubblica, lasciando alle regioni che generano più ricchezza maggiori risorse per migliorare i propri servizi e condannando il Mezzogiorno a zona economica e sociale di inemendabile arretratezza. A Corato è stato costituto, insieme a tutte le realtà che ne fanno parte a livello nazionale, il comitato che in questi giorni è impegnato nella raccolta delle 500mila firme necessarie a proporre il referendum che vuole cancellare la Legge Calderoli.
Ne fanno parte sindacati (CGIL e UIL), partiti politici (Partito Democratico, Rimettiamo in moto la città, DEMOS, Movimento 5 Stelle, Partito Socialista Italiano, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Nuova Umanità) e associazioni (ANPI, Nuova Matteotti Corato, Libera contro le mafie, Legambiente). Tutti i cittadini interessati possono contribuire sottoscrivendo i moduli presso le sedi delle organizzazioni che compongono il comitato; in particolare, è possibile sottoscrivere il quesito referendario dal lunedì al venerdì presso la sede della CGIL di Corato in via Canova 6 dalle ore 9 alle 12 e dalle ore 16,30 alle 19 e presso la sede della Nuova Matteotti Corato in via Don Albertario, 58 dalle ore 17 alle 20.
In ogni caso, presso la sede dell’ufficio elettorale comunale è presso tutte le sedi delle associazioni e dei partiti, inoltre, sono sempre presenti moduli e autenticatori per la sottoscrizione del referendum contro lo “Spacca Italia”. Quanti vogliano fattivamente contribuire alla campagna, oltre alla sottoscrizione del quesito referendario, possono contattare direttamente le organizzazioni promotrici del comitato. Nei prossimi giorni verrà fornito il programma delle iniziative pubbliche durante le quali sarà possibile per tutti i cittadini aderire alla campagna per la cancellazione del l’autonomia differenziata.