Corato - Teatro comunale: lavori in corso
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- Pubblicato Sabato, 04 Febbraio 2006 00:00
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Il teatro rappresenta l’esperienza della memoria ed è segno di civiltà di una comunità.
In una conferenza pubblica a più voci, gli amministratori e i progettisti, proprio all’interno del teatro comunale, hanno esposto il progetto di realizzazione del restauro. Uno spazio culturale che dovrebbe essere attivo in tempi brevi, ha assicurato il sindaco della città di Corato Luigi Perrone. L’importo dell’opera sarà pari a sei milioni di euro, i lavori di restauro e ristrutturazione inizieranno entro il prossimo maggio si effettueranno in diciotto mesi, con circa cinquecento posti a sedere. Il dottor Costantino Foschini ha coordinato il dibattito. L’attrice teatrale Giuliana Loiodice, di origine coratina, ha apprezzato, tramite un messaggio, i lavori che si eseguiranno, i quali coniugano innovazione e tradizione. Il teatro è cultura, ma è il frutto di una comunità. Il professor Franco Vangi, docente di Lettere nei Licei e storico del teatro comunale, ha relazionato nel suo intervento le tappe fondamentali della realizzazione del teatro comunale di Corato. Infatti, fu Giuseppe Patroni Griffi, sindaco di Corato nella seconda metà dell’ottocento, nonno del regista teatrale omonimo recentemente scomparso, che promosse la costruzione del teatro nel 1867. Nel contempo, sviluppò un quartiere a raggiera denominato San Cataldo intorno al teatro, contraendo dei debiti per iniziare la realizzazione delle urbanizzazioni necessarie. Il 5 dicembre 1874, fu inaugurato, le scenografie e gli arredi furono realizzati dalle maestranze del San Carlo di Napoli. Lo stesso Giuseppe Patroni Griffi era di origine napoletana ed aveva studiato legge all’ateneo partenopeo. Il palcoscenico ha visto calcare la presenza di attori e compagnie di grido dell’epoca, costruito prima del Petruzzelli (1907). Sono stati rappresentati testi di prosa, melodrammi, operetta, oltre ad un’importante funzione sociale con incontri e con pubblici dibattiti, secondo vari orientamenti politici dell’epoca. Nel 1896 parlò Matteo Renato Imbriani per il completamento dell’unità d’Italia e ripropose i temi dell’irredentismo. Si sono tenute le prime proiezioni cinematografiche con l’avvento del cinema. Nel 1915 furono riscontrati i primi deterioramenti, ma nel 1932 fu chiuso perché oramai inagibile. Nel 1952 fu ristrutturato a sala cinematografica, con l’abbattimento dei palchi, con una struttura che in parte si può riscontrare. Nel 1985 il teatro fu chiuso definitivamente. L’architetto Massimo Alvisi, è il realizzatore del progetto di restauro. La concezione della ristrutturazione e del restauro è incentrato su una serie di aspetti: il teatro fabbrica di cultura, di idee, di incontri e di confronti. La progettazione dell’opera è stata una raccolta di idee, di progettazione con i contributi anche dei tecnici comunali. La forma del teatro è a ferro di cavallo, nell’iconografia classica nella cultura italiana ed è stato preso spunto anche dalla sistemazione del teatro la Scala di Milano. Il colore del grano è stato pensato per la ricchezza e il movimento. La ristrutturazione riguarda il rifacimento della parte esterna, la miglioria della torre scenica,dell’acustica, con il suo sviluppo; una ricollocazione dei servizi e di alcune funzionalità; la progettazione dei palchi è pensato come un luogo dove poter creare il feeling tra lo spettatore e l’attore per la visibilità diretta dello spettacolo. Il teatro comunale di Corato può diventare un punto di riferimento della cultura italiana creando un luogo per la musica, e il teatro. Il momento più importante dell’evento è stata la spiegazione tecnica del progetto per comprendere lo stato dell’immobile e campire come il progetto esposto, potesse recepire le ultime normative in modo che potesse recepire la piena funzionalità ed usabilità con la sicurezza. Il controsoffitto della sala sarà realizzato in policarbonato, per permettere l’ottimizzazione dell’acustica con la funzionalità della luce. Ci saranno sedici posti per camerini separati dal palco, con servizi e scale autonome, l’impianto di riscaldamento sarà molto sofisticato,il palco avrà la fossa orchestrali, la sala regia,il legno sarà utilizzato per i palchetti laterali e centrali, saranno illuminati autonomamente, la luce generale partirà dal cielo del controsoffitto; la torre scenica sarà utilizzata per la movimentazione delle scene. In questo modo, il teatro sarà una conchiglia acustica, gli arredamenti potrebbero essere di legno di ciliegio con poltroncine in rosso. Il bar e il foyer rimarranno all’ingresso del teatro, mentre i servizi autonomi saranno realizzati tramite un’intercapedine. Nel corso dell’incontro sono stati esposti studi, immagini, il progetto nei vari dettagli. Sono stati considerati aspetti tecnici, ma anche di identità , di cultura, molte sono le attese, le aspettative e le speranze di una città che da molti anni è orfana di un contenitore culturale importante.