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Avviso

AVVISO  

Legambiente circolo di Corato si riunirà il 18 febbraio 2006 alle ore 17:30 presso la sede in Vico Manara, 7 per discutere di: Congresso Cittadino; programmazione delle campagne.

Tutti i soci e chiunque voglia aderire alle nostre iniziative è inviato a partecipare.

Pannelli solari: il futuro

A fondo pagina il "Bando Puglia per i pannelli solari". L 'Italia è vincolata a realizzare un’ azione di questo genere dagli accordi stipulati a Kyoto in merito all'abbattimento dei gas-serra. In particolare, la legislazione energetica nazionale disciplina che ciascuna società fornitrice d'energia elettrica debba generare una percentuale di energia per mezzo d'impianti ad energia rinnovabile (idroelettrico, eolico, fotovoltaico, geotermico). Per questa ragione, gli enti gestori sarebbero interessati alla realizzazione di impianti che contribuirebbero alla produzione della percentuale di energia pulita che per legge sono tenuti a fornire. In media per un impianto monofamiliare il costo va da circa 2250 € a 3000 €, ammortizzabili in circa 3-4 anni, mentre la vita dello scaldacqua solare si può indicare in 15-20 anni, con costi di manutenzione annuali dell'ordine del 2% del costo iniziale dell'impianto, necessari per la manutenzione ed il controllo di spie e centraline. Bisogna altresì ricordare che uno scaldabagno tradizionale (elettrico o a metano) non si ripaga mai, perché il costo della bolletta c'è sempre, mentre l'energia solare, dopo aver recuperato i soldi spesi, non costa nulla. Per le seconde case al mare, con ottima insolazione e tariffa elettrica più cara, l'impianto solare è ancora più conveniente. Il risparmio medio annuale per un impianto di 3 m2 di superficie captante per il consumo di una famiglia tipo di 4 persone abitante in una località dell'Italia centrale, rispetto ad uno scaldacqua elettrico o a metano risulta essere:   RISPARMI E RIDUZIONI Risparmio in elettricità o gas + Risparmio economico= Riduzione emissioni SCALDABAGNO ELETTRICO2800 kWh/anno 430,00 €/anno 2.56 t di CO2/anno SCALDABAGNO A GAS350 m3/anno 230,00 €/anno 2.01 t di CO2/anno. Il programma sarà regolato negli anni in modo da tener conto sia dei risultati ottenuti che dell'andamento del mercato. Installare i pannelli solari termici è una scelta privata. Ogni proprietario di un'immobile può valutare l'installazione dei collettori solari e farsi quattro calcoli sul vantaggio economico che ne conseguirà. Una scelta privata che sgrava però lo Stato dalla dipendenza energetica e riduce l'importazione del gas o di petrolio. L'uso dei pannelli solari termici riduce anche le spese pubbliche sanitarie o ambientali per riparare i danni provocati l'inquinamento. E' pertanto razionale che lo Stato incentivi l'acquisto dei pannelli solari con contributi di sostegno e defiscalizzazioni della spesa privata. Uno degli obiettivi è infatti quello di realizzare un volano al settore fotovoltaico tale da attivare nuove economie di scala,compatibili con l’ambiente e conseguenti riduzioni dei costi e di ammortamenti. La diffusione dei sistemi fotovoltaici  permette la creazione di un mercato non più di nicchia (alimentazione di utenze isolate), ma  svilupperebbe le imprese nazionali di grandi dimensioni, con effetti occupazionali significativi e a basso impatto ambientale con una fonte energetica pulita. Sull'esempio di simili interventi realizzati in Germania e Giappone, il Piano consiste nel finanziamento di impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica pubblica. Al programma potranno accedere soggetti pubblici e privati (incluse le imprese).   Struttura dell’impianto Il campo fotovoltaico produce energia elettrica sotto forma di tensione e corrente continua. È  fondamentale  che, tra i moduli fotovoltaici e la rete, sia presente un dispositivo (inverter) che trasformi l'energia in forma di tensione alternata di 230 V (monofase) o 400 V (trifase). Gli inverter di connessione a rete sono dispositivi in grado di garantire che l'energia elettrica immessa in rete sia tale da rispettare le "finestre" di tensione e frequenza richieste dal sistema distributivo. Inoltre devono evitare il cosiddetto funzionamento "in isola", che avviene quando l'inverter continua a funzionare in assenza di tensione di rete, creando una situazione pericolosa. La delibera 224/00 dell'autorità per l'energia ed il gas ha stabilito che l'impianto deve loperare in regime di interscambio con la rete distributiva: nelle ore diurne l'utenza utilizzerà direttamente l'energia elettrica prodotta dal proprio impianto, e nel caso in cui l'impianto solare dovesse produrre più energia di quella richiesta, il surplus sarà immesso in rete. Durante la notte o in caso di illuminazione insufficiente, oppure quando l'utenza richieda più energia di quella erogabile dall'impianto, allora si attingerà  dalla rete l'energia elettrica necessaria. In pratica è come se la rete si comportasse come un accumulo d'energia di capacità infinita. Pertanto,chiunque disponga di un tetto con un'adeguata insolazione è oggi in grado di rendersi energeticamente autonomo. Lo stesso discorso si potrà applicare ovviamente a edifici pubblici, uffici, capannoni commerciali ed industriali, alberghi e strutture ricettive, percorrendo così una strada che altri paesi hanno imboccato da diversi anni con grandissimi benefici. L'energia elettrica prodotta da fonte fotovoltaica ha delle caratteristiche che la rendono sicuramente interessante sia rispetto ad altre sorgenti di energia rinnovabile che in assoluto. L'impatto sull'ambiente è praticamente nullo: da circa trent'anni non è più vera la voce, dura a morire, che un modulo fotovoltaico richieda per essere prodotto più energia di quanta ne produrrà durante l'intera sua vita operativa. Inoltre, banalmente, produrre energia in prossimità dell'utilizzo evita perdite di trasporto e distribuzione. Infine i moduli possono essere utilizzati anche come elementi architettonici, in luogo di tegole o vetri nelle facciate, per cui in definitiva il costo di un sistema fotovoltaico può essere considerato per l'edificio un costo evitato. La tecnologia fotovoltaica è matura per un lancio economico su larga scala, alla stregua del solare termico che - dati i costi contenuti e l'elevata efficienza. E’ importante investire al momento della ristrutturazione della propria abitazione una somma adeguata con una valutazione della fattibilità e delle esigenze energetiche degli utenti . Nazioni del nord Europa da anni utilizzano questa fonte energetica Minor inquinamento. In Europa 5.600.000 m2 di pannelli solari hanno consentito nel 1994 di produrre 2.6 TWh di energia e di evitare l'immissione nell'atmosfera di 1.8 milioni tonnellate di CO2, ad utilizzare meno combustibili fossili o provenienti da carbone o petrolio( che aumenta continuamente…..).  Il minor inquinamento dell'ambiente ed il risparmio energetico che si ottiene utilizzando l'energia solare rappresentano vantaggi per tutta la collettività, la cui valutazione è lasciata alla sensibilità individuale di ciascuno. In Italia e nel Mondo. Nel mondo oggigiorno sono presenti circa 30.000.000 m2 di pannelli solari, di cui circa 5.600.000 m2 in Europa. Nel nostro continente il mercato dei pannelli solari, il 40% del mercato mondiale e l'85% di quello europeo, è sviluppato soprattutto nei paesi a minore insolazione del Nord Europa e in quelli del basso Mediterraneo. Questo per merito sia di particolari politiche di incentivo statali (in Olanda il governo mette a disposizione 4.000.000 di Euro sia per incentivare l'installazione dei pannelli che per finanziare l'attività di ricerca e sviluppo) che dalla maggiore sensibilità ambientale di tali popolazioni. L'aumento del tasso di crescita, che per i prossimi anni si prevede superiore al 25%, creerà circa 70.000 nuovi posti di lavoro qualificati solo in Austria, Germania e Grecia. In Italia attualmente, nonostante le favorevoli condizioni ambientali  dovuta a una buona solarità , sono installati solo 176.000 m2 di pannelli solari (contro i 2.000.000 m2 della vicina Grecia) con una media di 4 m2 di pannelli solari ogni 1000 abitanti (contro 1 m2 per abitante a Cipro) con volumi di vendita di 12.000 m2 annui (contro i 185.000 m2 annui della Germania). Questo è poi un dato mediato sull'intero territorio nazionale e non tiene conto del fatto che le aree di effettivo sviluppo sono concentrate in poche regioni, come il Trentino ed in particolare la provincia di Bolzano, dove si concentra circa il 30% dell'intero volume di attività del settore. Tuttavia le previsioni di crescita portano a pensare che per i prossimi anni si possa arrivare ad installare sull'intero territorio nazionale circa 100.000 m2 di pannelli all'annoIl pannello solare serve a catturare l'energia che giunge dal Sole sulla Terra e ad utilizzarla per produrre acqua calda ad una temperatura che può raggiungere anche 60 -70°C. L'acqua calda prodotta, accumulata in un apposito serbatoio, potrà essere utilizzata per gli usi sanitari di casa, come pure per riscaldare le piscine o servire le esigenze di alberghi, scuole, camping, impianti di balneazione, ecc. Nel Bollettino Ufficiale della Regione n. 60 del 21 aprile 2005 è pubblicata la Determinazione dirigenziale n. 177 del 14 aprile 2005: “POR Puglia 2000-2006. Asse prioritario I "Risorse naturali" - FESR Misura 1.9 - Azione D).   Approvazione Bando regionale diretto alla concessione di contributi per la realizzazione di impianti solari termici di cui alla D.G.R. n.460/2005”. Il bando disciplina le procedure per la concessione ed erogazione di un contributo pubblico in conto capitale, nella misura massima del 50% del costo di investimento ammesso -Iva esclusa- per la realizzazione di impianti solari termici per la produzione di calore a bassa temperatura. Possono essere ammessi al contributo esclusivamente gli interventi di installazione di impianti solari termici fissi, secondo i requisiti prescritti e avviati successivamente alla presentazione della domanda di contributo. Possono presentare istanza tutte le imprese che risultino proprietarie o esercitino un diritto reale o di godimento sul complesso edilizio cui si riferisce l’intervento. Le istanze, in bollo, corredate dalla documentazione richiesta e redatte sulla base del modello allegato al bando, dovranno essere inviate esclusivamente per posta raccomandata, con avviso di ricevimento, a: Regione Puglia- Assessorato Industria Commercio Artigianato Attività Produttive ed Energia- Settore Industria ed Energia- Corso Sonnino, 177-70121 Bari a partire dal 21 maggio 2005 ed entro e non oltre il 20 giugno 2005. Ogni busta deve riportare la dicitura: “Domanda di contributo per impianto solare termico” e deve riferirsi ad un solo impianto e un solo beneficiario. Per informazioni di dettaglio è possibile rivolgersi presso il Settore Industria, C.so Sonnino 177- 70121 Bari al responsabile della misura: P.I. Francesco De Grandi (Tel.0805406946) e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .   INCENTIVI FISCALI: - Sgravio del 36% dell'IRPEF per le ristrutturazioni edilizie: chi effettua nell'edificio e/o nella abitazione in cui abita o possiede, tra gli altri, interventi di risparmio energetico e utilizza le fonti rinnovabili di energia, può detrarre dall'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) il 36 % del valore globale dell'investimento. Il tetto di spesa detraibile dall'IRPEF è pari 48.000 €. - IVA ridotta al 10% per l'acquisto dei pannelli: per l'acquisto di pannelli solari termici e fotovoltaici (e dei materiali edili in genere) rimane in essere la riduzione dell'Iva dal 20 % al 10% .   - Incentivi pubblici una-tantum: periodicamente vengono banditi degli incentivi pubblici che finanziano in conto capitale l'installazione di impianti solari.   Di seguito il bando in formato pdf:   Per saperne di più: http://www.lngs.infn.it/../ http://italy.peacelink.org/ecologia/articles/art_10934.html http://www.vivoscuola.it/us/rsigpp3202/solare/nostropannello. hhttp://www.vivoscuola.it/us/rsigpp3202/solare/dueesercizi1.  htmthttp://www.consumatori.it/edilizia/edil_03_05_01.htm http://www.puntoenergia.com/../ http://eol.eolica.tv/printarticle79.html http://www.scuole.piemonte.it/../ http://www.rete.toscana.it/../.pdf http://www.minambiente.it/../    

1° FORUM di Agenda 21 Locale a Corato

Mercoledì 14 dicembre alle ore 17:00 presso la Biblioteca Comunale, si terrà il primo forum coratino su ambiente e sviluppo sostenibile del territorio nord barese ofantino.

  L’iniziativa è promossa dall’Agenzia dell’Ambiente del Patto Territoriale NBO ed è finalizzata all’ascolto e alla consultazione dei cittadini per la redazione del Piano di Azione Ambientale degli 11 comuni coinvolti nel progetto.   Per l’attuazione dell’obiettivo sono previsti 3 incontri sul modello dei forum di Agenda 21 Locale, documento di intenti per la promozione dello sviluppo sostenibile partorito dalla Conferenza ONU sull’ Ambiente tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992 e sottoscritto da ben 178 governi di tutto il mondo, tra cui l'Italia. Ai forum parteciperanno gli esponenti delle istituzioni, dell’imprenditoria, della cultura e dell’associazionismo coratino oltre a quanti volessero dare il proprio libero e fattivo contributo. Una straordinaria occasione per far sentire la propria voce su tutela e sviluppo del proprio territorio.  La cittadinanza è invitata.

Trattato di Padre A. Tannoia

 

DELLE API E LORO UTILE E DELLA MANIERA DI BEN GOVERNARLE
di A.M. Tannoja, pubblicato a Napoli nel 1818


 
Dalla edizione ristampata venti anni dopo, citiamo alcune parti che evidenziano le idee che aveva Padre Tannoia sulle api e sull'apicoltura. L’ esposizione del testo  spesso è  disorganica  e le idee, spesso inesatte, rendono la lettura, forse difficoltosa, ma certamente affascinante per i rilievi che presbitero opera nelle sue osservazioni. Comunque, si può notare come il sacerdote abbia avuto pazienza nell’osservare e nel desumere dall’osservazione come un provetto etologo, il comportamento dell’ecosistema delle api. Il passo antologico, che segue,ci può fornire un’idea di come P. Tannoia ha operato con maestria nello studio e nell’analisi del comportamento delle api.

 

C A P. II.
Paradosso dello Swamerdamio volendo la Regina siccome madre di altre regine, così Madre de' Pecchioni, e delle Api.

Non meno degli antichi hanno dato in secco i moderni. Tutti vogliono l'Ape dall'uovo; ma quale sia la gallina, che produca quest'uovO, se struzzA, o turchesca, e quale il gallo, che l'abbia fecondata, non ancora si sa. Varie sono le pensate, e mi rincresce individuarle (b). Quel non vedersi nelle Api atto tale, che indicar possa unione di sesso, a fatto si, che non si convenga come, e da chi si faccia una tal generazione. Quanti sistemi; tanti assurdi. Questo istesso metteva alle strette tra vecchi Greci il cervello di que' barbuti. Aristotele confessA esser la materia troppo intricata, e per quanto rifletto, si vide talmente involto, che non ne prese il capo.


Superba tra tutti i Moderni, anzi bizzarra, è la pensata dello Swamerdamio. Tre specie di mosche abbiamo nell'alveare, Api, Pecchioni, e Regine. Vuole lo Swamerdamio, che le Api sono neutri, cioè né maschi né femmine, che i Pecchioni sono i mariti della Regina, e che questa di per sé generi, e dia fuori ogn'anno tutt'e tre queste tre specie di mosche, cioè Regine, Pecchioni, ed Api, che meno non sono di trenta in quaranta mila.


Paradosso così strano, perché spacciato dallo Swamerdamio, abbruciato si è veduto in Europa da tutte le Accademie. Mr. Reomurio tra gli altri, Mr. Maraldi, adottando l'opinione, illustrarla non han mancato con altre chiose, ed appendici. Ove lo Swamerdamio non conobbe unione di sesso tra i Pecchioni e la Regina, vuole, che le uova di questa fecondate venissero, bagnandosi dai Pecchioni col loro seme. Reomurio si spiega di aver accertato la copula. Io venero le pensate, e tutte le belle scoperte non meno dello Swamerdamio, che di Reomurio, e Maraldi, come luminari maggiori in farci noti i secreti della natura ma perciò, che si appartiene alla generazione delle Api, ed al triplice miscuglio di pecchie, Pecchioni, e Regine, che han fatto, chi è, che non vegga, che Dal verne vanno essi sempre lontani,
Come da scogli il provvido nocchiero.


Che un sì fatto miscuglio sia a dir vero una favola, uomo non vi è, forastiere, che ei sia nel regno de' Filosofi, che a prima vista nol conosca. Sostiene lo Swamerdamio, e con esso chiunque il siegue, che in uno sciame di sette in otto mila Pecchie, una è la matrona, cioè la Regina; e che questa sia destinata a propagar tutt'e tre le specie di mosche.


Con pace di un tant'uomo può sembrar fattibile ad un filosofo, qual egli è, che l'Autor della Natura, provvido anziché no, in tutte le menome sue cose, solo colle Pecchie abbia da essere così parco, che rischiar voglia conservazione, e propagazione d'insetti così utili ad una sola mosca. Se così fosse, come egli pensa, l'ovaja di questa Regina a buon conto esser dovrebbe un mezzo mappamondo, se in una sola covata, com'egli dice, è capace di schiudere fino a sei mila Pecchie, e 18 in venti mila tra lo spazio di poche settimane: o ricorrere dobbiamo Leuwrnnoechio, che sulla punta di una spilla, anche contò cento quarantamila ovicciuole. Paradosso, a parer mio, che neppur cape nel concavo della luna.


Per l'opposto, a che fine in uno sciame di sette in ottomila Pecchie esservi, com'egli afferma lo Swamerdamio, da cento e più stalloni per lo concubito di una donna? Dico cento, ma sorpassano i mille. Se per conservare, e propagar la specie, basta potrebbe, non dico un sol maschio, ma un numero più limitato. Non è questa un'altra stravaganza, tutt'opposta alla prima? Chiamando in soccorso la natura, piuttosto i maschi meno esser dovrebbero delle femmine, che le femmine meno de'maschi. Ad un buon numero di galline uno, o al più due galli bastano, ed a molte vacche un toro è sufficiente a dilatarne la razza. Prescindiamo da questo, e veniamo un pò più alle strette.


Una delle due, mel favorisca in grazia lo Swamerdamio, o i Pecchioni, e la Regina sono dell'istessa specie, o nò. Se lo sono, i loro cacchioni esser dovrebbero costantemente simili ad essi ; ciò parte Pecchioni, e parte Regine. E' legge costante di natura, che ogni simile produca il suo simile:
Sic canibus catulos similes, sic matribus haedos (a) e l'Ariosto
Da vacca nascer cerva non vedesti,
Né mai colomba l'Aquila.......


Queste leggi se non furono giammai alterate sin dal principio del mondo, così non si altereranno in appresso. Da chi dunque nasceranno le Pecchie, se queste, anche per detto dello Swamerdamio, sono un certo che diverso dalla natura de' Pecchioni, e delle Regine?


O vogliasi dire, che i Pecchioni, e la Regina non sono della medesima specie; ed in questo caso altro che Api bastarde produrre non dovrebbero; cioè un certo che distinto da essi, come avvenir suole dall'accoppiamento di un cavallo, con un'asina, o di un asino con una cavalla. Noi veggiamo, che, per legge di Natura giammai alterata nascono da questi i muli, e non altri.


L'argomento è cornuto, si sbarazzi, se può lo Swamerdamio. Nel caso nostro dell'accoppiamento de' Pecchioni con la Regina, tre specie vengonsi prodotte; cioè Api bastarde, come egli le chiama, che non sono né maschi, né femmine; i portati della propria specie, cioè le Regine; e i Pecchioni, che padri saranno delle Api, e mariti della nata Regina. Può darsi cosa più sconcia nella natura, e più indegna per un filosofo? Chi è dunque, che concorre alla generazione de' Pecchioncini, e delle nate Regine, se i Pecchioni, e la Regina non sono simili tra loro? A buon conto, o le Pecchie non sono parti della Regina, e de' Pecchioni, o i Pecchioni, e la Regina procreati vengano da altro ramo d'insetti, tutto diverso e disperato. Questa patente contraddizione non fu bastantemente vedere, che il triplice miscuglio Swamerdamico più tosto è invenzione da Poeta, che ritrovato da Filosofo? E che fa tutto il liuto discordare,
Quando una corda coll'altra non suona.


Non sò, se questo mio riflesso sia raziocinio, o patente dimostrazione. Sò, che si sviluppa lo Swamerdamio, e dice, che la Regina per un certo che soprannaturale, (ma non so, se diabolico, o divino), unendosi coi Pecchioni generi nel suo ventre Pecchie, Pecchioni, e Regine. Due ovidutti egli scoprì nell'utero della Regina, uno di uova di Pecchie, l'altro di Pecchioni. Come facciamo per quello della sua specie? Vale a dire, che non le depone, che per secesso. Sarebbe in imbarazzo lo Swamerdamio. Mr. Reomurio, perché più fortunato di esso, si vanta di avere scoperto con la lente più acuta un terzo oviduttolo per le Regine. Ecco questa mosca tutt'un tempo madre, figlia, e sposa. Chi è mai tra Filosofi, che sognato si sia, o potrà giammai sognarsi, che da un concubito di due dissimili, o simili che siano, produr possa la natura tre dissimili viventi, specificamente disparati, come sarebbe un tordo, un merlo, ed un faggiano?


Vaglia la scoperta di Mr Reomurio. Per lo meno concedermi si deve, che questa mosca regnante abbia di certo il folletto in corpo. In ogni arnia veggonsi, come è noto, distintamente covate, in alveoli diversi le uova de' Pecchioni da quelle delle Api, e quelle della Regina da quelle delle Api, e de' Pecchioni. In buon senso la Regina, se sorpresa se vede dalle doglie del parto, conoscer deve di qual genere sia il portato, che ha in corpo, e portarsi a deporlo nelle rispettive cune. Mr. Reomurio stima, affinché non si allucini nella scelta, che diasi in essa un sentimento più fino tratto dalla differenza de' volumi, e delle figure. Meglio avrebbe detto, che goda anch'essa le prerogative della Principessa di Lisbona, che conoscer soleva nel ventre delle donne incinte se il feto schiuder doveva a maschio, o a femmina.


Se poi tutto un tempo si sgrava in confuso di tutti e tre i generi, esaminar deve quale delle ova schiuder debba a Pecchione, quale ad Ape, e quale a Regina. Mr. Lieger, e Mr. Reomurio, che forse sgravandosi la Regina fecero da mammana, giurano tutti e due, che questa con sommo avvedimento dipartitamente va deponendo le uova ne' rispettivi alveoli. Troppo imbarazzo per una pregnante! Mr. Neadem per l'opposto avendo anch'esso assistito al parto, esente la Regina da si fatte sollecitudini. Vuole, che questa deponga indifferentemente nelle cellette comuni tutt'e tre le specie delle uova, e che le Api operarie le distribuiscono ad una ad una nelle rispettive cune, chi schiuder debba a Pecchione, chi ad Ape, e chi a Regina. Questa scoperta di Mr. Neadem è più plausibile; ed è dovere, che una Sovrana abbia a suo servizio damicelle, e cameriste.


Sono questi esperimenti, o sogni? Tuttociò non fa patentemente vedere, se non si vuol far torto alla Filosofia, in quale svista fu lo Swamerdamio, ed in quale inganno Reomurio, e i loro seguaci? E pure Filosofi di vaglia hanno fabbricato su di ciò, e tutta via stanno fabbricando i più superbi edificj. Meraviglia mi fa che tutti spacciano esperimenti. Meglio si direbbe, e non esito affermarlo, esser tutti sogni? Anche al Tasso (a) facevan senso queste prodigiose generazioni:
Ma quando mai (e' dice) da' mansueti agnelli
Nacquer le tigri, e da' bei cigni i corvi?
E colui:
Sicque leo non gignit ecuum, nec falco columbam
Imbellem procreat, nec lupus acer ovem
E' anche con me Mr. Simone (b). " Benché noi, ei dice, siamo debitori di ciò, che hanno scritto con molta erudizione (egli intende lo Swamerdamio, Reomurio, e Maraldi,) tuttavia le loro diligenze, e curiose ricerche sufficienti non sono a renderci a fondo istruiti; ne è possibile arrenderci alle loro ragioni apparentemente plausibili, ma solo verisimili, appoggiate a deboli congetture. Il loro dubio, ed incertezza punto non sono capaci a farci pensare, come essi pensano, e soggettarci alle loro decisioni. L'Abate Spallanzani chiama ingannatrici apparenze l'unione asserita de' Pecchioni colla Regina osservata da Mr. Reomurio."


"Molte cose," scrive Mr. Hartof, "che il Signor Reomurio ha lasciato su questo proposito, non si possono ammettere senza restrizzione, sembrandomi tutte favolose". (c)


"Io non so, chi ha detto il primo, così l'Autore delle questioni sull'Enciclopedia, facendo giustizia a Mr. Simone, che le Api abbiano un Re. Non è certamente un Repubblicano a chi questa idea è venuta in testa; nemmeno so, chi diedegli dopo una Regina in vece del Re; né chi fu il primo, che suppose, che questa Regina era una Messalina, che aveva un serraglio prodigioso; e che passava la sua vita a far l'amore, a partorire, ed a fare quarantamille uova per anno. Si è andato più avanti. Si è preteso, che produca tre differenti specie, Regine, schiavi chiamati Pecchioni, e servi chiamati lavoratrici, ciò, che non è d'accordo colle leggi ordinarie della natura.... Mr. Simone, ei dice, rimandò alle mille ed una notte, ed all'istoria della Regina di Achem la pretesa Regina delle Api con il suo serraglio." Se se ne voglia di vantaggio, io non so.

 

Luigi Santarella



Un coratino, la sua storia, il suo ingegno è in sintesi Luigi Santarella. Alleghiamo l’opera “Il rigurgito delle acque nel sottosuolo di Corato” pubblicato a Milano nel 1922. Uno studio dell’epoca, ci può far capire come il problema geologico a Corato , è una questione che viene da lontano.

 

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Scheda sintetica biografica di Luigi Santarella

Cognome e Nome: SANTARELLA LUIGI

Luogo di nascita: Corato –BARI- 

Data di nascita: 12/6/1886

Luogo di morte: Milano

Data di morte: 08/09/1935.

Professione: Ingegnere, Professore Universitario al Politecnico di Milano. Ha insegnato matematica e geometria analitica. Inventore del cemento armato. Medaglia d'oro degli ingegneri e degli architetti. 

Progetti rilevanti: cementerie di Barletta 1912,Brindisi e Taranto. Progetto dei ponti sull'Adda e Brembo e vari stabilimenti industriali.

 Palazzo Capano Santarella-Corato 1913 ; Scuola Comunale "Giuseppe Garibaldi" Altamura 1913 ;teatro Margherita -Bari-1912. Palazzi stile liberty in cemento a Corato.

Opere: "Ponti italiani in cemento armato", "Arte e tecnica di ponti", "La tecnica della fondazione" Il cemento armato Santarella Luigi Hoepli 1963; vol. 1 Il cemento armato vol.2° Santarella Luigi Hoepli 1963  Il cemento armato vol.3 Santarella Luigi Hoepli 1963; Il clima come elemento di progetto nell'edilizia.Il comportamento elastico di ponti ferroviari in cemento armato. Con prefazione del Sen. Prof. Gaudenzio Fantoli e relazione sull'attività didattica della Scuola di Specializzazione per le costruzioni in cemento armato nel triennio 1928-1930. Con cinque tavole fuori testo
Milano : Ulrico Hoepli Editore, 1931.
Volume I degli "Atti ricerche studi" della R. Scuola d'Ingegneria (R. Politecnico) di Milano. Scuola di specializzazione per le costruzioni in cemento armato Fondazione "Fratelli Pesenti"

E' intitolato l'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato Luigi Santarella in Piazza Antonio Gramsci a Bari e la scuola secondaria di I grado a Corato in via A.Moro.
 
 
Fonte: N. Molinini: L. Santarella (Corato, La Disfida, 1938),Faretra Giu.et altri.
 
 
 
 
Il cemento armato nelle costruzioni industriali

(tratto da un articolo originale del 1925, della rivista "Ingegneria")

L'avvento del cemento armato ha segnato una data veramente storica nella tecnica delle costruzioni, aprendo alle audacie costruttive campi nuovi e nuovi mezzi.
In questo ramo della tecnica, come in molteplici altri, l'opera degli studiosi e dei costruttori italiani fu tenace, ardita ed abilissima, ma come sempre, eccessivamente modesta ed a noi stessi troppo poco conosciuta.
Avvezzi ad ammirare gli studi e i lavori d'oltralpe, era fra noi diffusa l'impressione, se non la certezza, che, nelle applicazioni del cemento armato, l'estero ci avesse di gran lunga sorpassati.
Un modesto ma valoroso cultore di questa scienza sembra essersi assunto il compito di rivelare ai costruttori italiani la tecnica italiana, di darci la consapevolezza e la meritata fierezza di quanto si è fatto fra noi.
L'ingegnere Luigi Santarella , del Politecnico di Milano, adempie pienamente a tale compito. Già la recente sua opera sui « Ponti Italiani in Cemento Armato» era stata largamente accolta nell'ambiente dei tecnici ed aveva costituito una documentazione mirabile. Col suo nuovo lavoro, «Il cemento armato nelle costruzioni Civili e Industriali» (Milano - Hoepli), l'Ing. Santarella prosegue la sua laboriosa e meritoria opera illustrativa.
Con soddisfazione profonda di tecnici e di italiani si scorrono i due poderosi volumi, uno di testo ed uno di tavole, dove sono raccolte ed illustrate ampiamente parecchie fra le più moderne e più rilevanti costruzioni in cemento armato eseguite in Italia. La convinzione dell'alto livello toccato dalla tecnica costruttiva italiana, viene spontanea e sicura dall'esame delle opere che essa ha saputo realizzare.
Si può dire che non vi sia applicazione del cemento armato alla costruzione di edifici che non trovi fra noi esempi cospicui di applicazioni. Alcuni dei lavori descritti nella citata pubblicazione assumono veramente un carattere di eccezione che merita di essere messo in rilievo.
Si veda, ad esempio, per gli ordinari edifici industriali a capannone, il garage costruito per la Ditta Fassati a Biella, su progetto dello stesso ing. Santarella. Data la destinazione del locale da costruirsi, occorreva evidente mente ridurre i pilastri al minimo numero possibile. 11 problema è stato brillantemente risolto con un sistema di capriate a triplo shed, mediante le quali si è potuto realizzare un salone di m. 20 per 40 senza alcun pilastro intermedio; la struttura è leggerissima, risultando le membrature maggiori, foggiate a T, di soli cm. 22 di altezza. Tutta la struttura della copertura, comprese le capriate, è stata gettata a terra, cosicché il fabbricato risulta costituito di elementi indipendenti.
Una grandiosità eccezionale assume la travata centrale della acciaieria di Oneglia delle (Ferriere di Voltri, costruita dalla Società Anonima Porcheddu Ing. G. A. di Torino. Le due campate affiancate, lunghe 50 m., con 25 metri di luce ciascuna, sono coperte da sette capriate in cemento armato le quali, sulla linea mediana, sono portate da un'unica grande travata longitudinale sostenuta da tre soli pilastroni con interasse di 25 m. ; vi sono inoltre predisposti tre ordini di piani di scorrimento di gru, una delle quali da 30 tonnellate.
Piace veder ricordati nell'opera dell'Ing. Sartarella anche i lavori di ampliamento del Teatro della Scala a Milano, meritevoli di attenzione per le condizioni veramente particolari di difficoltà nelle quali dovettero essere compiuti.
Altri. importanti lavori che meriterebbero d'essere qui ricordati, sono illustrati nel libro, quali : il teatro Diana in Milano, la cupola della Chiesa di San Carlo in Monza, gli stabilimenti Tosi, le fonderie Necchi e molti altri edifici industriali coi più svariati tipi di coperture, e parecchi notevolissimi esempi di silos per grani, per klinker, per calce macinata, ecc. Un vero compiacimento estetico prova l'animo di un tecnico all'osservazione di quel gioiello di meditata arditezza che sono gli hangar per dirigibili di Parma. Ciascuno è lungo 116 metri, diviso in due campate longitudinali da 26 metri con altezza libera in chiave di metri 32. Tutta la costruzione è caratterizzata dalla concentrazione delle masse resistenti verso i lembi interni ed esterni dei pilastri e degli archi e dal collegamento di esse mediante nervature piene a doppie pareti sottili. I lavori, compiuti dalla Ditta Porcheddu di Torino, furono organizzati così bene che fu possibile portarli a compimento in pochi mesi.
Le Ferrovie dello Stato hanno pure dato luogo a lavori notevolissimi, fra i quali sono da ricordare le cupole a copertura dell'atrio centrale della Stazione di Verona P. N. I calcoli, riportati per esteso, dimostrano la competenza e la coscienziosità dei tecnici della Società Italiana Chini di Milano che ha calcolate ed eseguite le cupole. La struttura è costituita da due travi principali longitudinali di 28 metri di luce e di altre due trasversali di 20 metri, sulle quali poggiano le nervature secondarie che portano le solette interne ed esterne. Il calcolo fu condotto, considerando il complesso delle quattro travi come con un assieme elastico.
Non è possibile dilungarci in questa analisi della rassegna che l'Ing. Santarella ha compiuto dei titoli di merito dei costruttori italiani. Ma non vanno lasciate sotto silenzio due altre opere importanti che rivestono un carattere di particolarissimo interesse. Intendiamo parlare del palazzo della Banca d'Italia a Reggio Calabria e del Duomo della stessa città, costruiti entrambi dalla Società Chini, tenendo conto dell'elevata sismicità del territorio. Le calcolazioni, riportate per esteso dall'Ingegnere Santarella, sono un modello del genere e saranno indubbiamente seguite dai tecnici con attenta soddisfazione per la modernità dei concetti adottati e per il rigore scientifico con cui furono condotti. Sia il palazzo della Banca d'Italia che il Duomo di Reggio costituiscono uno dei più moderni e grandiosi esempi di costruzioni antisismiche.
Chiudiamo a malincuore questa esposizione che risveglia diletto di tecnici e soddisfazioni di italiani. Ma non vorremmo che quanto abbiamo detto sembrasse diminuire il pregio e l'ampiezza del lavoro dell'egregio Autore.
L'opera dell'Ingegnere Santarella non si limita infatti alla esposizione di lavori compiuti, ma costituisce un vero e completo trattato di costruzioni in cemento armato.
Alla esposizione generale dei metodi di calcolo è dedicata infatti oltre metà del volume di testo. L'A. segue generalmente le teorie del Morsch, aggiornandole però alle più recenti prescrizioni ufficiali e applicandole ed illustrandole con bella libertà di studioso. Ne è venuta una di quelle opere precise, limpide ed utili come soltanto possono uscire dalla penna di chi ha diviso per molti anni la sua attività fra la pratica professionale e l'insegnamento universitario. Di grande importanza ed utilità, per i calcoli di massima o per verifiche sommarie, sono alcuni grafici atti a determinare in modo spedito le dimensioni delle sezioni del cemento e del ferro da adottare, in relazione agli sforzi esterni. Non è quindi diffìcile prevedere all'opera dell'Ing. Santarella il più ampio successo.

 

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