Thai Chi Chuan
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- Pubblicato Giovedì, 21 Settembre 2006 00:00
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Si è svolto a Corato (Ba), lo scorso 18 e 19 maggio, presso la sala convegni dell’Hotel Nicotel il workshop regionale “LeMilledop: i territori delle identità italiane”, il progetto ideato da Legambiente e finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che si colloca nell’ambito di “Countdown 2010”, l’iniziativa europea promossa dall’IUCN (the World Conservation Union), il più importante network mondiale sulla conservazione della natura, per dare seguito agli impegni internazionali tesi a bloccare la perdita di biodiversità entro il 2010. I due giorni di convegno, sono stati l’occasione per i numerosi partecipanti intervenuti, per ascoltare e confrontarsi con amministratori locali, esperti ed esponenti di associazioni di categoria e dei consorzi di tutela e delle strade dei prodotti tipici, sulle strategie di valorizzazione del territorio pugliese, che annovera tra le sue produzioni di qualità ben 8 DOP (Denominazione di Origine Protetta) e 2 IGP (Indicazione Geografica Protetta), rappresentate in particolar modo da 5 oli extravergine di oliva DOP, 2 formaggi DOP, 1 prodotto di panetteria DOP e da 2 prodotti ortofrutticoli IGP. Tutto ciò, alla luce del fatto che i prodotti tipici, rappresentano degli elementi fondamentali per la promozione di uno sviluppo locale sostenibile, che si deve necessariamente integrare con la tutela del paesaggio e la conservazione della natura e della biodiversità, proprio perché la salubrità delle produzioni agricole non può considerarsi disgiunta dalla qualità ambientale. Pertanto, con questa iniziativa la Legambiente Puglia ha voluto affermare la necessità di creare le basi, sia sul versante dei produttori che su quello dei consumatori, per arrivare al pieno riconoscimento delle valenze economiche, sociali ed ambientali dell’agricoltura di qualità, che attraverso i prodotti tipici, può rappresentare una concreta opportunità di sviluppo per il mondo rurale, in particolare nelle zone marginali, poiché consentirebbe l’aumento dei redditi degli agricoltori, favorendo nel contempo la permanenza delle popolazioni sul territorio. Il doppio appuntamento coratino con “LeMilledop” si è concluso con una ricca degustazione di prelibatezze enogastronomiche tipiche del territorio, gentilmente offerte da alcune rinomate aziende agroalimentari locali e provenienti da altri comuni della Provincia e della Regione, nello spazio all’aperto dell’accogliente struttura che ha ospitato l’importante manifestazione.
In futuro l’Italia potrebbe divenire la nazione simbolo della biodiversità nel mondo, ma perché questo avvenga è necessario sensibilizzare la società sul ruolo che il Belpaese può avere a livello internazionale nell'indicare la dimensione economica, sociale, culturale e ambientale di un'agricoltura in grado di difendere e di promuovere il suo patrimonio di saperi tradizionali e nel farne un elemento di identità e di posizionamento nello scenario competitivo globale. La Puglia ha otto DOP ( Denominazione di origine protetta),due Igp (Indicazione geografica protetta) oltre a centoquarantasette prodotti tradizionali. Per questo motivo si è tenuto a Corato il 18 e il 19 maggio un workshop regionale: “LeMilledop: i territori delle identità italiane” ,organizzato dalla Legambiente – Puglia, si colloca all’interno di “Countdown 2010”, l’iniziativa europea promossa dalla IUCN – The World Conservation Union, il più importante network mondiale sulla conservazione della natura – nata per dare seguito agli impegni internazionali per fermare la perdita di biodiversità entro il 2010. per discutere con gli amministratori e gli operatori locali per valorizzare e per promuovere i prodotti tipici del paniere regionale. Le due giornate si sono articolate in un primo momento di analisi e di valutazione della ricchezza del patrimonio enogastronomico regionale messo in relazione con il territorio con una particolare attenzione alla relazione al neoistituito parco dell’alta Murgia, mentre nella seconda giornata si sono presentate le varie esperienze produttive locali. Sono intervenuti diversi relatori di rilievo: rappresentanti delle istituzioni locali,della Coldiretti,docenti universitari, produttori locali, introdotti da Francesco Tarantini, presidente regionale di Legambiente Puglia, hanno evidenziato il bisogno di uno sviluppo agricolo locale che possa unire la produzione agricola che diventi un volano di sviluppo locale. L’approccio territoriale che sta alla base di questo progetto permetterà di dar vita a sistemi locali in grado di proporre un’offerta complessiva: produzioni agricole di qualità, ricchezza di paesaggi e biodiversità, di nature e di culture, in particolare enogastronomiche, e di assicurare ai prodotti agroalimentari una maggiore capacità di penetrazione sui mercati, grazie al valore aggiunto rappresentato appunto dal forte legame con il territorio. La promozione di prodotti di qualità può rappresentare una carta vincente soprattutto per il mondo rurale, in particolare nelle zone marginali come può essere la Murgia , in quanto garantirebbe il miglioramento dei redditi degli agricoltori, favorendo la permanenza della popolazione rurale in tali zone. Nel corso della seconda giornata, una degustazione di prodotti tipici ha concluso il workshop. Un esempio significativo di questa relazione è avvenuto nei parchi e nelle aree protette che per la gran parte contengono la ricchezza del patrimonio eno-gastronomico del nostro Paese e della nostra regione, ricca di specie arboree autoctone, testimoniata dai tanti prodotti tipici censiti in queste aree, di cui oltre la metà sono prodotti con denominazioni Dop e Igp. Produzioni che sugli ecosistemi delle aree protette hanno un effetto positivo sul mantenimento del paesaggio, la conservazione e il recupero della biodiversità e il mantenimento degli habitat. “I prodotti agroalimentari tradizionali e le tipicità del territorio – ha dichiarato Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente – rappresentano elementi importanti di promozione di uno sviluppo locale sostenibile e durevole, che si deve necessariamente collocare nello stretto legame tra la tutela del paesaggio, la conservazione della natura e della biodiversità, proprio perché la qualità delle produzioni agricole non può considerarsi disgiunta dalla qualità ambientale”. Con LeMilledop: i territori delle identità italiane Legambiente intende creare le basi, sia sul versante dei produttori che dei consumatori, per portare al pieno riconoscimento delle valenze economiche, sociali ed ambientali dell’agricoltura di qualità, aumentando in primo luogo il numero delle produzioni italiane tutelate dall’Unione Europea.
L’anno appena iniziato si apre all’insegna di Maria.
La città ha diversi segni mariani con vari luoghi di culto: la chiesa Matrice chiamata Santa Maria Maggiore, la parrocchia dell’Incoronata, accanto al Palazzo di città e la parrocchia Santuario di Santa Maria Greca, senza contare la presenza del Santuario e dell’Opera delle Madonna delle Grazie, sita nella zona residenziale Oasi di Nazaret. Il rinnovamento della devozione mariana ebbe un forte avvio nella Marialis cultus di Paolo VI nel 1974. Il papa vedeva uno dei motivi della crisi nel superamento delle forme della devozione tradizionale e prospettava Maria in una nuova profondità antropologica, biblica, ecclesiologica, dove anche l'aspetto della sua femminilità è spiegato come una categoria fondamentale di lettura del suo mistero”.La pietà della Chiesa verso la Vergine Maria è elemento intrinseco del culto cristiano. La venerazione che la Chiesa ha reso alla Madre di Dio in ogni luogo e in ogni tempo – dal saluto benedicente di Elisabetta (cfr Lc 1,42-45) alle espressioni di lode e di supplica della nostra epoca – costituisce una validissima testimonianza che la norma di preghiera della Chiesa è un invito a ravvivare nelle coscienze la sua norma di fede. E, viceversa, la norma di fede della Chiesa richiede che, dappertutto, si sviluppi rigogliosa la sua norma di preghiera nei confronti della Madre del Cristo. Tale culto alla Vergine ha radici profonde nella parola rivelata e insieme solidi fondamenti dogmatici: la singolare dignità di Maria, Madre del Figlio di Dio e, perciò, figlia prediletta del Padre e tempio dello Spirito Santo”(Marialis Cultus n.56).Quest’anno è un anno particolare: ricorre il trecentocinquantesimo anniversario dell’apparizione della Madonna Greca, che nel 1656 salvò Corato dalla peste. L’icona mariana è tuttora conservata nella parrocchia –santuario omonimo a croce greca, sito sotto il livello stradale, sotto la chiesa parrocchiale a croce latina irregolare. Il quadro Acheropita raffigura Maria seduta su una nube circondata da angeli. La ricorrenza della presenza dell’icona ha spinto l’arcivescovo Monsignor Giovan Battista Pichierri a proclamare il 2006 l’anno mariano per la città. In questo modo, Maria con il suo immenso amore di Mamma Celeste, si mette in cammino per visitare i luoghi della sofferenza come l’ospedale “Umberto I” di Corato e le famiglie, ma anche per pregare, per stare con Lei, per vivere in modo intenso, personale e comunitario la vita e la spiritualità cristiana più autentica e più profonda, in un tempo in cui spesso prevalgono le varie forme di disgregazione sociale, Maria può diventare la stella polare.