Tante storie, molti visi, incontri ed impegni per il bene comune
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- Pubblicato Sabato, 19 Marzo 2011 00:00
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Tante storie , molti visi, incontri ed impegni per il bene comune
La presenza dei missionari per condividere le esperienze, i vissuti degli ultimi e sensibilizzare su un futuro sostenibile.
E’ stato un incontro particolare nei contenuti e nei valori,provocando un’amplia riflessione e dibattito tra i presenti in cui si è ripensato un nuovo modello di relazioni e di sviluppo sostenibile. Il circolo Legambiente di Corato ha promosso un incontro dibattito socio culturale insieme con la parrocchia Sacra Famiglia di Corato, lo scorso 11 marzo. Un testimone di questo tempo, degli angoli delle strade del mondo che condivide i clandestini,con gli uomini invisibili della nostra società oppure con le periferie che sono entrate nei centri storici fatte di variopinte umanità ,storie…. “La storia si fa con i piedi”-(EMI Edizioni), appunto. Padre Mauro Armanino (Società Missioni Africane) , ha dato uno spaccato di una umanità che vive ,pulsa di quelle storie ,che camminano in ogni angolo del mondo: dall’Africa,al sud America, al centro storico di Genova o nell’angolo della mia o della tua città. Accompagnato con padre Giampiero Rulfi(Società Missioni Africane), si è confrontato con i vari interlocutori sulle tematiche di stretta attualità, sulle prospettive di una globalizzazione che sta cambiando il mondo, ma le evoluzioni sono tante e un testimone, i cui piedi hanno toccato le varie strade del mondo, qui in Italia, hanno incontrato immigrati, detenuti, prostitute,ex brigatisti. Ognuno con una storia differente, ognuno con un intreccio di emozioni da condividere assieme, ognuno con un racconto “dall’odore e profumo diverso”,spesso dagli argomenti, veramente forti contenuti nel libro presentato. Da Alì, palestinese di Gaza, che a Genova gli ha riferito una frase narrata dal padre: «solo chi ha pianto sa ridere bene», solo chi ha sofferto sa cos’è la vita. A Frank, nigeriano arrestato per spaccio di cocaina, che ha cambiato la sua vita dopo aver tastato con mano gli effetti della sua attività e di tutti gli effetti del carcere che ,talvolta, è una vera e propria “discarica sociale”. A Vanessa, una delle tante ragazzine prostitute incontrate nel centro ligure, «schiave della strada, in cui queste donne non sono che la controfigura di loro stesse, vittime di una catena che mai è messa in discussione». Affermando che le prostitute sono corpi,infatti ,utilizzano altri nomi e come la tratta ammazza le donne, ne viola la dignità che ne viene oltraggiata con la violenza e l’intimidazione. Fino ad Alex, keniota ammalato senza casa,che in carcere sta meglio rispetto al vivere fuori per aver un tetto ed essere curato, visto che un clandestino ed Annie, ex brigatista oggi catechista,che vive nel centro storico di Genova. Prima dell’esperienza nella sua Genova, padre Mauro Armanino è stato per un triennio in Africa in Liberia a Freetown,dove ha vissuto all’interno della più grande tendopoli nel corso della guerra civile. Queste esperienze sono state registrate in “Cinque nomi per dire Liberia”. Infatti,riportava nelle prime pagine del volume :” Quando si torna non si è più se stessi. E i ricordi si mescolano /con il vissuto di adesso. I nomi e le storie,ormai passate, si interpretano o ci interpretano. Forse colui che riordina i fogli sparsi delle frontiere attraversate e dai confini mai superati/è perfino differente da colui che li ha scritti./ La vita sono frammenti legati assieme/dal tempo e dalla memoria. Si riscrive con volti,nomi e talvolta tradimenti. Ci sono cinque nomi che possono offrire gli occhi e lo sguardo per interpretare questi scritti e forse anche per interpretare colui che da essi è stato “riscritto” “,capovolgendo la prospettiva di guerra,disperazione,povertà malattie in Promise, (Promessa) Surprice(Sorpresa) Gift(Dono) Sweet (Dolcezza) Miracle(Miracolo). Il mondo emerso, nel corso dell’incontro, non è rettilineo, patinato, chiaro,come è spesso ritratto da alcuni mezzi di comunicazione sociale, ma è un continuo mettersi in gioco nelle diverse realtà, senza barriere ed ostacoli. Il compito che ci deve impegnare è nel cambiare, per creare un nuovo ecosistema sociale a favore i stili di vita più parsimoniosi. Il nostro circolo ha sostenuto e continuerà a favorire la presenza dei testimoni della storia di oggi che fanno dei gesti quotidiani uno strumento per sostenere nuovi abitudini, in cui al centro siano gli uomini e gli esseri viventi,con la possibilità di accesso in modo equo alle risorse. I prossimi impegni sono nella campagna referendaria per il SI per difendere l’acqua pubblica e contro il nucleare, cercheremo di sensibilizzare la popolazione,insieme con nuovi e vecchi compagni di viaggio.