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Alcune considerazioni

Comitato per la difesa dall’elettrodotto Via Massarenti - Via Prenestina

  Da più parti ci è stato richiesto  di prendere posizione sulla protesta di alcuni cittadini che verrebbero ad essere danneggiati per la vicinanza della nuova tratta dell’elettrodotto che sostituirà il nostro di  Via Prenestina / Via Massarenti. Lo facciamo per iscritto, inviando queste considerazioni ai giornali e ai siti coratini in maniera da evitare equivoci e fraintendimenti.   ______________________________________________________     “Naturalmente esprimo la mia e la solidarietà del Comitato nei confronti dei cittadini che verrebbero ad essere danneggiati dalla costruzione della nuova tratta dell’elettrodotto che sostituirà quella di via Prenestina/Via Massarenti.   Come “Comitato di difesa dall’elettrodotto” abbiamo portato avanti in questi 7 anni – in collaborazione con la Legambiente -  non solo l’idea della riqualificazione ambientale, quanto quella del principio di precauzione a difesa della salute dei cittadini, dovunque essi si trovino  – principio che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e lo IARC (Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro) ritengono fondamentale; principio che richiede dalle autorità competenti di  ridurre le esposizioni della popolazione e, soprattutto, dei bambini alle radiazioni elettromagnetiche. Questa posizione è stata espressa da noi in moltissimi documenti pubblicati sul sito di Legambiente e sui giornali coratini.   Il progetto di riqualificazione delle periferie (P.I.R.P.) presentato dall’Amministrazione di Corato – progetto complesso di intervento fra il Centro storico e la zona 167 che aveva accolto come elemento discriminante della riqualificazione ambientale proprio l’interramento dell’elettrodotto - si era aggiudicato il secondo posto con 3 milioni e 600 mila €  all’interno dei 129 progetti presentati alla Regione. L’inserimento del “discriminante Elettrodotto” era stato, secondo l’architetto Michele Sgobba, l’elemento decisivo per arrivare a un tale risultato.   È chiaro che ci rammarica il fatto di sapere che diverse abitazioni di cittadini verranno ad essere coinvolte dalla presenza del nuovo elettrodotto. Secondo il parere delle autorità competenti, l’interramento dell’elettrodotto – da noi richiesto e favorito – non poteva essere attuato per motivi tecnici. Il progetto di spostamento dell’elettrodotto è stato deciso da una intesa tra il Comune di Corato e l’ENEL TERNA, che si è accollata la spesa per questo progetto. Il Ministero dell’Ambiente ha dato il placet per tutta l’opera di riqualificazione ambientale, compreso lo spostamento dell’Elettrodotto in zona campagna lungo la linea dell’acquedotto – linea che essendo di proprietà demaniale non prevedeva la presenza di abitazioni, così come ci aveva riferito il Sindaco.   Infine tengo a precisare quanto segue: Si deve tener presente che l’elettrodotto di Via Prenestina/Via Massarenti da 150.000 Volt supera – per quanto riguarda l’esposizione alle onde elettromagnetiche -  i livelli di guardia indicati dalle organizzazioni internazionali e dall’Unione europea (0, 5 / 0,2 microtesla!) passando ad una distanza ravvicinatissima 1) sulle palestre e i campi sportivi del Diamond, 2) il Liceo Oriani, 3) la Chiesa dei Testimoni di Geova, 4) le abitazioni lungo le linee dei tralicci, 5) il supermercato Di Meglio, 6) la ditta D’Introno! La distanza tra le linee ad alta tensione e questi edifici spesso non supera i 5 o i 7 metri! Mentre la distanza tra la nuova tratta dell’elettrodotto e le case coinvolte  ci sembra superiore ai 30 metri. Di questo bisogna tener conto, perché allora il problema è qui  di ben altra natura.   Vito Di Chio Portavoce del Comitato per la difesa dall’elettrodotto Via Prenestina / Via Massarenti           Il circolo Legambiente di Corato sostiene la realizzazione di  pozzi in Niger nella zona  Gourmancé (sud-ovest). Puoi sostenere l'iniziativa attraverso bonifico bancario sul conto di SMA SOLIDALE ONLUS, Cod. IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280, presso la Banca CARIGE Agenzia 117, via Timavo 92/R GENOVA o effettuare il versamento sul CCP (conto corrente postale) n° 944 445 93, intestato a: SMA Solidale Onlus, Via Romana di Quarto, 179 - 16148 Genova indicando nella causale "per progetto Pozzi in Niger, cod S010". Per inf  www.missioni-africane.org  o www.legambientecorato.it  

L'energia sostenibile per il futuro

L'energia sostenibile per il futuro Il contributo del Professor Carlo Rubbia, premio Nobel,per sostenere forme ed energie alternative.  

Sicuramente quest'ultima scelta energetica da parte del governo nazionale è fuori tempo ed anche ,purtroppo, fuori dalla storia.....

Le fonti energetiche rinnovabili sono la scommessa del futuro,ma bisogna mettersi in gioco fino in fondo. Alleghiamo una serie di contributi del professor Carlo Rubbia a cui la competenza scientifica è riconosciuta a livello internazionale. Lasciamo ai lettori farsi un'idea delle fondamenta culturali delle affermazioni del docente universitario.   http://www.youtube.com/watch?v=SALsYKE5wsU     2009-02-28 19:30 Nucleare: Rubbia, futuro solo qui Bioetica: pericolo di ricerche alla Frankestein  (ANSA) - VENEZIA, 28 FEB - Il premio Nobel Carlo Rubbia e' 'scettico' sul nucleare. E sulla bioetica invita a non fare una ricerca Frankestein. Grande 'circospezione' per il nucleare che ha problemi come scorie, investimenti enormi, l'attesa di '15 anni prima del primo ritorno'. 'Il nucleare - ha detto - e' il passato, appartiene al futuro solo in Italia', e non c'e' 'sforzo per le energie rinnovabili'. Nella bioetica 'c'e' pericolo di deviazioni perniciose, le 'ricerche alla Frankestein''.          Sì al nucleare innovativo con piccole centrali senza uranio Ma non esiste un nucleare sicuro o a bassa produzione di scorie Rubbia: "Né petrolio né carbone soltanto il sole può darci energia" di GIOVANNI VALENTINI     Carlo Rubbia in un disegno di Riccardo Mannelli GINEVRA - Petrolio alle stelle? Voglia di nucleare? Ritorno al carbone? Fonti rinnovabili? Andiamo a lezione di Energia da un docente d'eccezione come Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica: a Ginevra, dove ha sede il Cern, l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Qui, a cavallo della frontiera franco-svizzera, nel più grande laboratorio del mondo, il professore s'è ritirato a studiare e lavorare, dopo l'indegna estromissione dalla presidenza dell'Enea, il nostro ente nazionale per l'energia avviluppato dalle pastoie della burocrazia e della politica romana.   Da qualche mese, Rubbia è stato nominato presidente di una task-force per la promozione e la diffusione delle nuove fonti rinnovabili, "con particolare riferimento - come si legge nel decreto del ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio - al solare termodinamico a concentrazione". Un progetto affascinante, a cui il premio Nobel si è dedicato intensamente in questi ultimi anni, che si richiama agli specchi ustori di Archimede per catturare l'energia infinita del sole, come lo specchio concavo usato tuttora per accendere la fiaccola olimpica. E proprio mentre parliamo, arriva da Roma la notizia che il governo uscente, su iniziativa dello stesso ministro dell'Ambiente e d'intesa con quello dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, ha approvato in extremis un piano nazionale per avviare anche in Italia questa rivoluzione energetica.   Prima di rispondere alle domande dell'intervistatore, da buon maestro Rubbia inizia la sua lezione con un prologo introduttivo. E mette subito le carte in tavola, con tanto di dati, grafici e tabelle.   Il primo documento che il professore squaderna preoccupato sul tavolo è un rapporto dell'Energy Watch Group, istituito da un gruppo di parlamentari tedeschi con la partecipazione di scienziati ed economisti, come osservatori indipendenti. Contiene un confronto impietoso con le previsioni elaborate finora dagli esperti della IEA, l'Agenzia internazionale per l'energia. Un "outlook", come si dice in gergo, sull'andamento del prezzo del petrolio e sulla produzione di energia a livello mondiale. Balzano agli occhi i clamorosi scostamenti tra ciò che era stato previsto e la realtà.   Dalla fine degli anni Novanta a oggi, la forbice tra l'outlook della IEA e l'effettiva dinamica del prezzo del petrolio è andata sempre più allargandosi, nonostante tutte le correzioni apportate dall'Agenzia nel corso del tempo. In pratica, dal 2000 in poi, l'oro nero s'è impennato fino a sfondare la quota di cento dollari al barile, mentre sulla carta le previsioni al 2030 continuavano imperterrite a salire progressivamente di circa dieci dollari di anno in anno. "Il messaggio dell'Agenzia - si legge a pagina 71 del rapporto tedesco - lancia un falso segnale agli uomini politici, all'industria e ai consumatori, senza dimenticare i mass media".   Analogo discorso per la produzione mondiale di petrolio. Mentre la IEA prevede che questa possa continuare a crescere da qui al 2025, lo scenario dell'Energy Watch Group annuncia invece un calo in tutte le aree del pianeta: in totale, 40 milioni di barili contro i 120 pronosticati dall'Agenzia. E anche qui, "i risultati per lo scenario peggiore - scrivono i tedeschi - sono molto vicini ai risultati dell'EWG: al momento, guardando allo sviluppo attuale, sembra che questi siano i più realistici". C'è stata, insomma, una ingannevole sottovalutazione dell'andamento del prezzo e c'è una sopravvalutazione altrettanto insidiosa della capacità produttiva.   Passiamo all'uranio, il combustibile per l'energia nucleare. In un altro studio specifico elaborato dall'Energy Watch Group, si documenta che fino all'epoca della "guerra fredda" la domanda e la produzione sono salite in parallelo, per effetto delle riserve accumulate a scopi militari. Dal '90 in poi, invece, la domanda ha continuato a crescere mentre ora la produzione tende a calare per mancanza di materia prima. Anche in questo caso, come dimostra un grafico riassuntivo, le previsioni della IEA sulla produzione di energia nucleare si sono fortemente discostate dalla realtà.   Che cosa significa tutto questo, professor Rubbia? Qual è, dunque, la sua visione sul futuro dell'energia? "Significa che non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l'uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l'oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra".   Eppure, dagli Stati Uniti all'Europa e ancora più nei Paesi emergenti, c'è una gran voglia di nucleare. Anzi, una corsa al nucleare. Secondo lei, sbagliano tutti? "Sa quando è stato costruito l'ultimo reattore in America? Nel 1979, trent'anni fa! E sa quanto conta il nucleare nella produzione energetica francese? Circa il 20 per cento. Ma i costi altissimi dei loro 59 reattori sono stati sostenuti di fatto dal governo, dallo Stato, per mantenere l'arsenale atomico. Ricordiamoci che per costruire una centrale nucleare occorrono 8-10 anni di lavoro che la tecnologia proposta si basa su un combustibile, l'uranio appunto, di durata limitata. Poi resta, in tutto il mondo, il problema delle scorie".   Ma non si parla ormai di "nucleare sicuro"? Quale è la sua opinione in proposito? "Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo".   In che cosa consiste? "Nella possibilità di usare il torio, un elemento largamente disponibile in natura, per alimentare un amplificatore nucleare. Si tratta di un acceleratore, un reattore non critico, che non provoca cioè reazioni a catena. Non produce plutonio. E dal torio, le assicuro, non si tira fuori una bomba. In questo modo, si taglia definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile".   Lei sarebbe in grado di progettare un impianto di questo tipo? "E' già stato fatto e la tecnologia sperimentata con successo su piccola scala. Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attività del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantità di energia".   Ora c'è anche il cosiddetto "carbone pulito". La Gran Bretagna di Gordon Brown ha riaperto le sue miniere e negli Usa anche Hillary Clinton s'è detta favorevole... "Questo mi ricorda la storia della botte piena e della moglie ubriaca. Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'umanità. Ma non si risolve il problema nascondendo l'anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso".   E allora, professor Rubbia, escluso il petrolio, escluso l'uranio ed escluso il carbone, quale può essere a suo avviso l'alternativa? "Guardi questa foto: è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell'elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità".   Ma noi, in Italia e in Europa, non abbiamo i deserti... "E che vuol dire? Noi possiamo sviluppare la tecnologia e costruire impianti di questo genere nelle nostre regioni meridionali o magari in Africa, per trasportare poi l'energia nel nostro Paese. Anche gli antichi romani dicevano che l'uva arrivava da Cartagine. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l'energia necessaria all'intero pianeta. E un'area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell'Italia, un'area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma".   Il sole, però, non c'è sempre e invece l'energia occorre di giorno e di notte, d'estate e d'inverno. "D'accordo. E infatti, i nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l'energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l'acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente".   Se è così semplice, perché allora non si fa? "Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com'è accaduto del resto per il computer vent'anni fa".     (30 marzo 2008) Fonte : http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/ambiente/energie-pulite/rubbia-solare/rubbia-solare.html   Approfondimenti: http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_Archimede   http://lists.peacelink.it/ecologia/2008/02/msg00004.html     Il circolo Legambiente di Corato sostiene la realizzazione di  pozzi in Niger nella zona  Gourmancé (sud-ovest) accreditandolo  attraverso bonifico bancario per i pozzi in Niger le può effettuare anche sul conto di SMA SOLIDALE ONLUS, Cod. IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280, presso la Banca CARIGE Agenzia 117, via Timavo 92 R GENOVA indicando nella causale per progetto Pozzi in Niger, cod S010. SMA Solidale Onlus, via Romana di Quarto, 179 16148 GENOVA  GE. CCP : 94444593, S.M.A. Solidale Onlus, v. S.M.A. Solidale Onlus via Romana di Quarto 179, 16148 GENOVA causale. cod S010. Info:  www.missioni-africane.org      

Le ultime settimane a Corato

Le ultime settimane a Corato viste dal circolo Legambiente    

Nel corso di queste ultime settimane, stiamo constatando una serie di fatti ed eventi che sinteticamente andiamo ad elencare. Da anni promuoviamo percorsi di cittadinanza attiva a trecentosessanta gradi e, quindi, ci ha rammaricato constatare  una scarsa partecipazione a Puliamo il Mondo, nella giornata dedicata agli adulti ed ai giovani. Tuttavia, la nostra pur esigua presenza ha permesso avviare la pulizia in una zona molto spesso dimenticata e divenuta in pratica una vera e propria discarica a cielo aperto, ma anche grazie alla presenza della polizia Municipale è stato possibile individuare alcuni dei responsabili degli abbandoni illegali che sono stati successivamente sanzionati al pagamento di una ammenda ed alla parziale ripulitura di Via della Macina. Quindi azioni concrete. Ma ancora più concreta è la partecipazione delle scuole a Puliamo il Mondo che si sta svolgendo in questi giorni. Le scuole, infatti, in questa edizione sono state davvero protagoniste dell’iniziativa. Dando loro la possibilità di organizzare liberamente la manifestazione si è cercato di responsabilizzare maggiormente gli istituto scolastici nella gestione dell’iniziativa anche per provare a comunicare un messaggio importante e che Puliamo il Mondo deve essere una esigenza di tutti e per tutti e che tutti, quindi dobbiamo sentirsi responsabili per portare avanti comportamenti virtuosi ed eco-compatibili. Questo nuovo modello organizzativo, sta dando i suoi frutti con oltre 350 adesioni.   Altro avvenimento importante che si sta concretizzando in queste settimane è l’istituzione della  consulta ambientale. Ovviamente per noi è un fatto estremamente positivo che potrà dare i suoi frutti non solo nella elaborazione di proposte utili a tutte la cittadinanza, ma anche controllando, sensibilizzando e stimolando l’azione amministrative ai temi ambientali. L’ auspicio è che il regolamento sia elaborato con estrema chiarezza in modo che possa consentire l’accesso ad associazioni ed organismi locali, che abbiano un certo spessore ed una storia, altrimenti si rischia che anche la consulta diventi il solito carrozzone a cui qualcuno possa aggrapparsi per visibilità e per puro protagonismo o peggio ancora per aspirazioni partitiche.   Infine, non possiamo non fare una considerazione sull’avvicendamento avvenuto in questi giorni ai vertici dell’Asipu seppur provvisoriamente. Oggi la questione rifiuti non è più un tema più rinviabile ma va affrontato in modo chiaro ed efficace,perché sempre di più sono le pressione per raggiungere migliori performances di raccolta differenziata. L'azienda quindi, deve diventare davvero una struttura operativa sul territorio con una visibilità attiva ed autorevole anche per la delicatezza delle problematiche che è chiamata a risolvere. È opportuno avviare iniziative in grado davvero di convincere i cittadini dell’importanza di fare la raccolta differenziata promuovendo  azioni rivolte a tutti i cittadini ma anche alle scuole organizzare anche un open day per far capire come viene raccolta l'immondizia e che fine fa, e sfatare il luogo comune per cui talquale e il differenziato fanno la stessa fine. È necessario quindi che in materia di raccolta differenziata si passi da scelte di natura esclusivamente parapolitica, all’avvio di un nuovo percorso che possa portare all'efficienza, alla cultura dell'ambiente ed un percorso alla sostenibilità e finalmente alla realizzazione del sistema di raccolta porta a porta che è l’unico davvero in grado di far raggiungere risultati significativi. Questa deve essere davvero una scelta senza se e senza ma. Speriamo sempre in scelte politiche sostenibili per assicurare alla città un futuro migliore.     L’ufficio stampa

IL GLOSSARIO di Legambiente

IL GLOSSARIO di Legambiente.

Per cercare di capire qualcosa di più dell’ecologia….  

ABITANTI EQUIVALENTI: rispetto agli scarichi fognari, esprimono, oltre agli scarichi civili, anche quelli di origine industriale o zootecnica.   ACQUE BIANCHE: acque meteoriche raccolte in fognatura dalle caditoie stradali e dalle grondaie.   ACQUE METEORICHE: acque piovane.   ACQUE NERE: acque che vengono convogliate in fognatura dopo il loro uso in abitazioni private,edifici pubblici, servizi igienici industriali, ecc.   ACQUIFERO: corpo roccioso o sedimentario poroso in grado di contenere acqua libera (acqua in grado di muoversi con la sola azione della forza di gravità).   AGENDA21 LOCALE: è un processo di miglioramento volontario promosso a livello locale. Agenda, in quanto si annotano le cose da fare; Locale, in quanto viene definita in un contesto definito, agli attori che vi operano; 21 è il secolo che si apre e nel quale il documento, le azioni che lo hanno generato e che ne deriveranno, produrranno i loro effetti. Il Processo di A21L prevede sette passi fondamentali: l'attivazione del Forum, la consultazione permanente, la definizione degli obiettivi, la redazione del Rapporto sullo Stato dell'Ambiente, il Piano d'Azione Ambientale, l’attuazione e il monitoraggio.   AGRICOLTURA BIOLOGICA: è un metodo di produzione agricola che sviluppa l’approccio sistemico all’azienda agricola, vista come un essere vivente dove i vari apparati (suolo, colture, ciclo della sostanza organica, allevamenti, ambiente naturale, flora e fauna) sono funzionalmente legati ed interagenti. L’Agricoltura biologica è un sistema sostenibile che si basa sull’utilizzo di prodotti e processi presenti in natura, riducendo drasticamente l'impiego di inputs esterni attraverso l'esclusione di fertilizzanti, pesticidi e medicinali chimici di sintesi.   APPELLO DI HANNOVER: Le autorità locali riunite alla 3° Conferenza Europea sulle Città e Comuni Sostenibili di Hannover nel 2000, hanno sviluppato "l'Appello di Hannover". La sottoscrizione dell'appello lega le amministrazioni locali a riconoscersi nei principi di sviluppo sostenibile, di giustizia ed equità economico- sociale, di rispetto delle diversità e di integrazione sociale. L'appello si rivolge alla comunità internazionale, alle istituzioni europee, alle amministrazioni locali ed a tutti i possibili attori dei processi economici e decisionali di ciascuna comunità, affinché tutti si impegnino a realizzare i principi sottoscritti ed a promuovere i processi di Agenda 21 Locale.   ASSE PRIORITARIO: Ciascuna delle priorità strategiche inserite in un quadro comunitario di sostegno o in un intervento, cui si accompagnano una partecipazione dei fondi e degli altri strumenti finanziari e le corrispondenti risorse finanziarie dello Stato membro, nonché una serie di obiettivi specifici.   BACINO E SOTTOBACINO (IMBRIFERO): territorio all'interno del quale le acque meteoriche vengono allontanate da un determinato corso d'acqua (naturale o artificiale) o da un suo affluente.   BIOGAS: è il prodotto gassoso della fermentazione anaerobica dei rifiuti, costituito da metano e moltissime altre impurità, che gli assegnano il tipico odore disgustoso.   CARATTERISTICHE IDROLOGICHE: insieme degli elementi che caratterizzano il regime idraulico di un corso d'acqua, ad esempio: portata, piene, livelli idrometrici, ecc.   CARTA DI AALBORG: La Carta di Aalborg è stata approvata dai partecipanti alla conferenza europea sulle città sostenibili, che si è svolta ad Aalborg, Danimarca, dal 24 al 27 maggio 1994. Con la firma della Carta le città e le regioni europee si impegnano ad attuare l'Agenda 21 a livello locale e ad realizzare piani d'azione a lungo termine per uno sviluppo durevole e sostenibile.   CARTA DI FERRARA: La Carta di Ferrara, sottoscritta dalle amministrazioni pubbliche italiane riunite a Ferrara il 29 aprile 1999, rappresenta l'atto costitutivo del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, con lo scopo di promuovere i processi di Agenda 21 Locale in Italia e di dare un contributo italiano al movimento internazionale di Agenda 21.   C.E.A. (CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE): struttura che svolge prevalentemente attività di informazione, formazione ed educazione ambientale sui temi propri della tutela e della salvaguardia ambientale mediante personale qualificato e, più in generale,promuove percorsi di  sviluppo sostenibile.   COMPLEMENTO DI PROGRAMMAZIONE: documento di attuazione della strategia e degli assi prioritari d’intervento del Programma Operativo, contenente gli elementi dettagliati a livello di misure.   COMPOSTAGGIO: ciclo di trattamento delle sostanze organiche attraverso le funzioni metaboliche di opportuni microrganismi in grado di semplificarne la struttura molecolare aiutandone l’assimilazione da parte di organismi vegetali.   CONCENTRAZIONE: entità di una sostanza contenuta in una miscela.   CONTABILITÁ AMBIENTALE: materia adottata sia a livello macroeconomico (con riferimento ad un livello territoriale sia nazionale che sub - nazionale), che aziendale, sviluppata sia in termini fisici che monetari. Essa specifica innanzitutto gli elementi che descrivono l’influenza reciproca tra economia ed ambiente ed le relazioni causa effetto tra questi; in secondo luogo, definisce i sistemi di classificazione delle relative informazioni significative.   CONTO ENERGIA: forma di finanziamento per coloro (sia privati che aziende) investono una parte dei propri capitali per la produzione energetica da fonti rinnovabili. Il surplus viene pagato secondo delle tabelle prestabilite. E’ un buon incentivo per chi vuole cercare l’efficienza energetica.   CONTRATTI D’AREA: sono programmi, insieme ai Patti Territoriali, finalizzati ad accelerare lo sviluppo e la creazione di attività produttive, in territori interessati da gravi crisi industriali ed occupazionali. L’impulso del contratto d’area, avviene d’intesa con le rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro ed è comunicata alle regioni. Per la conduzione di questo strumento di programmazione negoziata si individua il responsabile del coordinamento e della verifica dell’attività.   CORRIDOIO ECOLOGICO: fascia o porzione di zona con forti caratteri di naturalità che consente la migrazione, lo spostamento o la diffusione delle specie animali e vegetali criterio cronologico: parametro che utilizza i tempi di arrivo alla captazione di un inquinante e con il quale si definiscono le fasce di rispetto e tutela dei pozzi per il prelievo dell'acqua destinata al consumo umano.   DIRETTIVA HABITAT: la Direttiva 92/43/CE del Consiglio del 21 maggio 1992 cosiddetta Direttiva Habitat, pertinente alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche; norma le procedure per la realizzazione del progetto di rete ecologica Natura 2000. La Direttiva 92/43/CE è stata afferrata nel 1997 con il D.P.R. 8 settembre  1997 n. 357 (pubblicato sulla G.U. serie generale n. 248 del 23 ottobre 1997. La Direttiva, ammessa nel 1992, anno del vertice di Rio de Janeiro sull'ambiente e lo sviluppo, ritrae il principale atto legislativo comunitario a favore della conservazione della biodiversità sul territorio europeo.   DIRETTIVA UCCELLI: è del 1979 infatti un'altra importante direttiva, che rimane in vigore e si integra all'interno delle previsioni della direttiva Habitat, la cosiddetta direttiva "Uccelli" (79/409/CE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici). Anche questa avverte da una parte una serie di azioni per la conservazione di numerose specie di uccelli, indicate negli allegati della direttiva stessa, e dall'altra l'individuazione da parte degli Stati membri dell'Unione di aree da destinarsi alla loro conservazione, le cosiddette Zone di Protezione Speciale (ZPS).   DPSIR (DRIVING FORCES PRESSURE STATE IMPACT RESPONSE): Modello di contabilità ambientale utilizzato per la prima volta dall’OCSE nel 1995; basato su Determinanti, Pressioni, Stati, Impatti, Reazioni, mette in evidenza la sequenza causale esistente tra azioni antropiche (Pressioni), gli effetti sulle condizioni ambientali (Stato) individuati dal consumo e  depauperamento delle risorse e le risposte della società per mitigare gli impatti ambientali (Risposte).   EDUCAZIONE: il complesso dei processi e degli effetti della formazione umana,in sintesi, fondato nel proporre e nell’apprendere complessi di conoscenze, attitudini, comportamenti e pratiche.   EDUCAZIONE AMBIENTALE: processo educativo orientato ad approfondire le conoscenze delle interazioni uomo – ambiente utilizzando una prospettiva interdisciplinare e un approccio problematico e nella ricerca di soluzioni degli aspetti rilevanti e critici che derivano da tali interazioni,visti in chiave della sostenibilità ambientale.   EMISSIONE: emanazione da parte di una sorgente di materiale (inquinante) o, a seconda dei casi, la sorgente stessa di inquinamento.   ENERGIE RINNOVABILI: energie il cui sfruttamento non influenza la capacità dell'ecosistema di renderle nuovamente disponibili all'utilizzo (nella fattispecie: eolica, solare, da biomasse, dai movimenti di marea, dal risparmio energetico etc.).   EOLICO: tecnologia in grado di sfruttare l’energia posseduta dal vento per produrrà energia elettrica, tramite l’utilizzo di aereogeneratori, le cd. pale eoliche.   FORUM: gli attori locali (soggetti pubblici, privati e associativi) informano tra loro all'interno di un Forum che ha il compito di orientare il processo di elaborazione dell'Agenda 21 e monitorarne l'applicazione. Il Forum presume sempre un assemblea plenaria (generalmente annuale o semestrale) che ha il compito di ampliare al massimo la comunicazione l’evoluzione degli indirizzi generali dell’Agenda 21. Il Forum può decidere la costituzione di tavoli di lavoro più ristretti, che hanno il compito di discutere tematiche specifiche per dare maggiore concretezza alle linee generali indicate dalle assemblee plenarie.   FALDA ACQUIFERA: acqua contenuta all'interno di una determinata porzione di sottosuolo (acquifero).   FORZA LAVORO: contengono le persone occupate e le persone in cerca di occupazione dai 15 anni. ai 60 anni.   FOTOVOLTAICO: tecnologia in grado di captare e convertire l'energia solare incidente su di una superficie direttamente in energia elettrica.   GREEN PUBLIC PROCUREMENT (GPP): acquisto,da parte della Pubblica Amministrazione di prodotti a ridotto impatto ambientale con il duplice scopo di: persuadere le imprese a produrre beni con migliori prestazioni ambientali ed essere di esempio per tutti i cittadini consumatori indirizzandoli verso produzioni ambientalmente sostenibili   HABITAT: dimora di una specie vegetale o animale,considerata particolarmente in relazione a tutti i fattori ambientali che la influenzano ornitofauna:l'insieme degli uccelli di un determinato territorio.   INDICATORI AMBIENTALI: gli indicatori sono ormai strumenti sempre più utilizzati nelle relazioni ambientali a carattere internazionale e nazionale. L’indicatore si attribuisce ad un principio o una specie (chimica, fisica o biologica) avente una stretta relazione con un elemento ambientale, in grado di fornire informazioni sulle caratteristiche dell’evento nella sua globalità, nonostante ne riproduci solo una parte. Funzione principale dell’indicatore è la riproduzione sintetica dei problemi indagati in modo, però, da conservare il contenuto informativo dell’analisi.  La generale tendenza a livello internazionale è quella di ordinare gli indicatori in base allo schema Pressione Stato Risposta (PSR), che si basa sul concetto di causa/effetto e prevede lo sviluppo di una serie di indicatori ambientali suddivisi in: - indicatori di pressione ambientale: le diverse attività umane che costituiscono fonti di pressione sui vari comparti ambientali; - indicatori di stato: la qualità dell’ambiente attuale e le sue trasformazioni; - indicatori di risposta: si riferiscono alle misure prese dalla società per migliorare lo stato dell’ambiente. Nella pubblicazione si è fatto riferimento alla variazione al modello PSR introdotta nel 1995 dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), denominata DPSIR (Driving force-Pressure- State-Impact-Response). Il modello DPSIR ha ampliato lo schema degli indicatori aggiungendo: - indicatori di cause primarie (driving force): i settori economici e le attività umane che inducono le pressioni ambientali; - indicatori di impatto (impact), che descrivono gli effetti sull’ecosistema e sulla salute umana derivanti dai fattori di pressione ambientale.   INDICE DI DIPENDENZA: rapporto percentuale avente a numeratore la somma tra la popolazione con meno di 14 anni e quella di 65 anni e più e a denominatore la popolazione in età da 14 a 64 anni.   INDICE DI VECCHIAIA: rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 14 anni.   IDROGEOLOGIA: studio degli elementi che caratterizzano le acque sotterranee.   IMPATTO AMBIENTALE: conseguenze positive o negative sull’ambiente che possono determinare modifiche nello Stato dell’ambiente.   INDICATORE ED INDICE: un indicatore fornisce una misurazione quantitativa di un elemento ritenuto significativo nel monitoraggio e valutazione di un intervento. Un indicatore può essere: - semplice, se fornisce informazioni basiche; - indicatore derivato o indice, ottenuto da un rapporto tra due indicatori semplici; - composto, ottenuto dalla somma ponderata di un numero di indicatori semplici o derivati.   INFORMAZIONE: contenuto di un messaggio. Con tale significato il termine viene utilizzato nella scienza che studia i canali di trasmissione dei messaggi. Su questo concetto si è rapidamente sviluppata la teoria dell’informazione, secondo la quale il concetto viene esteso anche al contenuto culturale, tecnico, energetico, progettuale di un dato oggetto sia esso un manufatto, un combustibile o prodotto dell’intelletto umano. I concetti di ENTROPIA e di informazione vengono così messi in relazione in base alla loro analogia: come un messaggio degradato ha un minore contenuto informativo, così un’energia degradata ha un minore capacità di trasformarsi in lavoro utile.   L.E.A. (LABORATORIO PER L’EDUCAZIONE AMBIENTALE): struttura che svolge attività di promozione, organizzazione, realizzazione di iniziative, campagne di informazione, educazione e formazione d’interesse ambientale.   LIVELLO DI ALLARME: concentrazione di inquinante atmosferico che determina lo stato di allarme.   LIVELLO DI ATTENZIONE: concentrazione di inquinante atmosferico che determina lo stato di attenzione. Questa situazione determina l’ inquinamento atmosferico che, se permane determina il rischio che si raggiunga lo stato di allarme.   MORFOLOGIA: in geologia, lo studio delle forme del terreno e la loro origine.   MISURA: l’unità base per la gestione di un programma, che consiste in un insieme di progetti simili e in un budget predefinito”. Nell’ambito del regolamento comunitario 1260/99 recante disposizioni generali sui fondi strutturali comunitari: “Lo strumento tramite il quale un asse prioritario trova attuazione su un arco di tempo pluriennale e che consente il finanziamento delle operazioni. Ogni regime d’aiuto ai sensi dell’art. 87 del trattato e ogni concessione di aiuti da parte di organismi designati dagli Stati membri, oppure qualsiasi categoria dei suddetti aiuti o concessioni o una loro combinazione che abbia la stessa finalità sono definiti come misura.   NATURA 2000: è il progetto che l'Unione Europea sta realizzando per "contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione di habitat naturali, nonché  della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati membri" al quale si applica il trattato U.E. La rete ecologica Natura 2000 è la rete europea di aree contenenti habitat naturali e seminaturali, habitat di specie e specie di particolare valore biologico ed a rischio di estinzione. La Direttiva Comunitaria 92/43/CE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (cosiddetta “Direttiva Habitat”), disciplina le procedure per la costituzione di tale rete. Entro il 2004, l’Italia, come la maggior parte degli Stati membri, dovrà designare le Zone Speciali di Conservazione (Z.S.C.) che costituiranno la Rete Natura 2000, individuandole tra i pS.I.C. la cui importanza sia stata riconosciuta e validata dalla Commissione e dagli stessi Stati membri mediante l'inserimento in un elenco definitivo. Fanno già parte della rete ecologica Natura 2000 le Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.), designate dagli Stati membri ai sensi della Direttiva Comunitaria 79/409/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici, cosiddetta "Direttiva Uccelli".   NITRATI: forma ossidata dell'Azoto.   OCCUPATI: sono le persone che  hanno dichiarato di possedere un’occupazione o coloro che hanno indicato una condizione diversa da quella di occupato ma che hanno effettuato almeno un’ora di lavoro nella settimana in cui è avvenuta l’intervista.   PAESAGGIO: nozione intuitiva risultato di un particolare ambiente fisico più o meno diversificato sul quale si adatta la vegetazione ed eventualmente anche una moderata presenza umana; scenario naturale visto in uno spazio aperto; il paesaggio agrario per Sereni (1961) viene concepito come una realtà in continuo divenire, determinata dalle condizioni sociali, economiche e culturali della popolazione.   PARCHI NATURALI NAZIONALI: sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future.   PARCHI NATURALI REGIONALI E INTERREGIONALI: sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali ed eventualmente da tratti di mare prospicienti la costa, di valore naturalistico e ambientale, che costituiscono, nell'ambito di una o più regioni limitrofe, un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali.   PARTECIPAZIONE: Si può parlare, a nostro avviso, di partecipazione in riferimento a tutti quei processi in cui il coinvolgimento dei soggetti protagonisti non si gioca su un piano formale e mediato (si pensi, ad es., a sessioni informative, consultive o concertative a cui partecipano attori collettivi in rappresentanza di platee anche assai vaste di soggetti individuali), quanto su un piano di attivazione personale profonda (nel processo ciascuno cambia, apprende). Sistema IN.F.E.A. – Sistema Nazionale di Informazione, Formazione ed Educazione Ambientale – sistema che promuove, attraverso l’apporto di diversi soggetti, una serie di iniziative coordinate in una strategia unitaria volta a rafforzare le conoscenze specifiche sulle tematiche ambientali.   PATTO TERRITORIALE: Pacchetto di progetti finalizzati allo sviluppo di un’area depressa del territorio nazionale che essendo promosso dai soggetti che operano in ambito locale, realizzano lo strumento di concertazione locale dello sviluppo. Fra i soggetti sottoscrittori, intervengono: gli enti locali ed altri soggetti operanti a livello locale; le rappresentanze locali delle categorie imprenditoriali e dei lavoratori, interessate; i soggetti privati. Sottoscrivono i Patti i promotori, ma anche: la regione o la provincia autonoma nel cui territorio devono attuarsi gli interventi; le banche e le finanziarie regionali; i consorzi di sviluppo industriale.   PERSONE IN CERCA DI OCCUPAZIONE (DISOCCUPATI): coloro che non si dichiarano occupate, hanno effettuato almeno un’azione di ricerca di lavoro nei 30 giorni precedenti l’intervista e sono disponibili ad accettare un lavoro che venga proposto entro due settimane (definizione ISTAT)   PIANO D’AZIONE: individuati in modo consensuale gli obiettivi, il Forum approva un Piano d’Azione, che include le scadenze temporali e gli impegni che ciascun attore si obbliga a garantire al fine di realizzare politiche ambientali integrate e concertate.   PIANO D'AZIONE DI LISBONA: “Dalla Carta all'Azione" è il documento prodotto dalla Seconda Conferenza Europea sulle Città Sostenibili del 6-8 Ottobre 1996 a Lisbona. E’ un aggiornamento della Carta di Aalborg a partire dalle prime esperienze di Agenda 21 Locale realizzate e dai primi risultati concreti ottenuti. P.I.T. (Progetti Integrati Territoriali): Progetti finalizzati al raggiungimento – in una limitata porzione di territorio che presenta problemi e potenzialità omogenei – di un comune obiettivo specifico, attraverso la realizzazione di una pluralità di interventi finanziabili nell’ambito di diverse misure contenute nel P.O.R. e con risorse provenienti dai vari fondi comunitari, ad esclusione del Turismo e dei Beni Culturali. P.I.S. (Progetti Integrati Settoriali): Progetti finalizzati al conseguimento di un comune obiettivo specifico, attraverso la realizzazione di interventi che permettano di valorizzare e potenziare le sinergie e le interdipendenze tra settori del Turismo e dei Beni Culturali con le risorse immateriali (ambiente, cultura, risorse umane). P.O.R. (Programmi Operativi Regionali): Il documento approvato dalla Commissione Europea ai fini dell'attuazione del quadro comunitario di sostegno, composto di un insieme coerente di assi prioritari articolati in misure pluriennali, per la realizzazione del quale è possibile far ricorso ad uno o più fondi e ad uno o più degli altri strumenti finanziari esistenti, nonché alla BEI; si definisce programma operativo integrato un programma operativo il cui finanziamento è assicurato da più fondi. Il P.O.R. Puglia 2000-2006 è stato approvato dalla Commissione Europea con Decisione C(2000) n. 2349 dell’8.8.2000.   PRESSIONE: Il risultato dell’esercizio di attività antropiche sull’ambiente. Viene riferita attraverso specifici indicatori di pressione, classificati sulla base dei temi ambientali proposti dalla UE nell’ambito del Progetto ESEPI (vedere voce Tema ambientale).   PROGETTAZIONE PARTECIPATA: È un processo volto a costruire significati partecipati e realizzati, che procede se tutti diventano attori attivi, partecipando alla definizione di tutte le parti del progetto: dalla messa a punto di linguaggi e criteri di lettura della realtà e dalla definizione di ciò che costituisce la situazione-problema, alla messa a punto di strategie per risolverlo o per trovare un modo comune per gestirlo; dall’applicazione delle decisioni alla valutazione dei risultati ottenuti.   P.R.G. (Piano Regolatore Generale) – oggi P.U.G. (Piano Urbanistico Generale): è lo strumento fondamentale per la pianificazione del territorio e delle sue trasformazioni da parte delle Amministrazioni Comunali. Deve rispettare le leggi urbanistiche nazionali e regionali e recepire indirizzi e direttive degli strumenti urbanistici sovraordinati, quali i Piani regionali e provinciali.   P.T.C.P. (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale): Assume l’efficacia di piano di settore nell’ambito delle materie inerenti la protezione della natura, la tutela dell’ambiente, delle acque, della difesa del suolo, delle bellezze naturali, a condizione che la definizione delle relative disposizioni avvenga nella forma di intese fra la Provincia e le Amministrazioni, anche statali, competenti. In mancanza dell’intesa di cui prima, i piani di settore conservano il valore e gli effetti a essi assegnati dalla rispettiva normativa nazionale e regionale. Viene adottato dal Consiglio Provinciale, in conformità ed in attuazione del DRAG (Documento regionale di assetto generale) del territorio.   P.S.S.E. (Piano di Sviluppo Socio-Economico): costituisce l’asse portante dell’attività istituzionale delle Comunità Montane e definisce gli obiettivi principali che si pone l’ente montano per perseguire correttamente le proprie finalità strutturali.   QCS (“Quadro Comunitario di Sostegno): per le Regioni Italiane dell’obiettivo 1 2000- 2006”): documento approvato il 1° agosto 2000 dalla Commissione Europea, d’intesa con lo Stato membro interessato, sulla base della valutazione del piano presentato dallo Stato membro e contenente la strategia e le priorità d’azione dei fondi e dello Stato membro, i relativi obiettivi specifici, la partecipazione dei fondi e le altre risorse finanziarie. Tale documento è articolato in assi prioritari ed è attuato tramite uno o più programmi operativi.   RECAPITO: indirizzo finale di un corso d'acqua o di un collettore fognario.   RELAZIONE SULLO STATO DELL'AMBIENTE: è uno strumento di informazione e di sensibilizzazione ambientale - soprattutto se integrato nelle componenti sociali e economiche - rappresenta la base di riferimento per la pianificazione sostenibile del territorio e per la necessaria attività di monitoraggio dei risultati.   REPORTING AMBIENTALE: conoscenza dello stato dell'ambiente locale, delle cause del suo deterioramento e delle azioni correttive da intraprendere   RISPOSTA: Politiche ambientali che la società mette in atto per ridurre o riparare il danno ambientale. Ai fini progettuali esse possono essere lette utilizzando cinque chiavi di lettura: fonte di finanziamento, motivazione, finalità, obiettivo, natura.   RSU (Rifiuti Solidi Urbani): Si tratta di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche e dalle altre attività industriali, artigianali, commerciali, e di servizio che, in relazione alle caratteristiche di qualità e quantità dei rifiuti prodotti, sono state assimilate ai rifiuti domestici attraverso l'apposito Regolamento Comunale dei servizi di gestione dei rifiuti urbani, nonché dei rifiuti vegetali prodotti in aree di verde pubblico e privato e dei rifiuti derivanti dalla spazzamento delle strade e dalla pulizia delle aree pubbliche o aperte all' uso pubblico.   S.A.T.: superficie agricola totale equivale alla superficie coltivabile di un'azienda o di un territorio.   S.A.U.: superficie agricola utile corrisponde alla superficie effettivamente coltivata di un territorio.   SIC (Siti di Importanza Comunitaria): designate ai sensi della direttiva 92/43/CE, sono costituite da aree naturali, geograficamente definite e con superficie delimitata, che: contengono zone terrestri o acquatiche che si distinguono grazie alle loro caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, naturali o seminaturali (habitat naturali) e che contribuiscono in modo significativo a conservare, o ripristinare, un tipo di habitat naturale o una specie della flora e della fauna selvatiche di cui all'allegato I e II della direttiva 92/43/CE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche in uno stato soddisfacente a tutelare la diversità biologica nella regione paleartica mediante la  protezione degli ambienti alpino, appenninico e mediterraneo. I SIC sono designati dallo Stato mediante un atto regolamentare, amministrativo e/o contrattuale e nelle quali siano applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e/o delle popolazioni delle specie per cui l'area naturale è designata.   S.I.T. (Sistema Informativo Territoriale): si associano correntemente a questo termine molte fattispecie. In generale si tratta di un insieme di archivi, sia geometrici che descrittivi, il  più esteso possibile, che comprende informazioni descrittive di fenomeni territoriali o comunque riferibili al territorio. La stragrande maggioranza del patrimonio informativo di un Comune (anagrafe, autorizzazioni, licenze, utenze, ecc.) è potenzialmente parte di un Sistema Informativo Territoriale.   SOLARE TERMICO: Tecnologia in grado di captare e convertire l’energia solare incidente su di una superficie in energia termica trasmessa ad un fluido (generalmente acqua).     SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: “Sostenibilità a livello ambientale significa conservare il capitale naturale. Ne consegue che il tasso di consumo delle risorse materiali rinnovabili, di quelle idriche e di quelle energetiche non deve eccedere il tasso di ricostituzione rispettivamente assicurato dai sistemi naturali e che il tasso di consumo delle risorse non rinnovabili non superi il tasso di sostituzione delle risorse rinnovabili sostenibili. Sostenibilità dal punto di vista ambientale significa anche che il tasso di emissione degli inquinanti non deve superare la capacità dell'atmosfera, dell'acqua e del suolo di assorbire e trasformare tali sostanze”. “Inoltre, la sostenibilità dal punto di vista ambientale implica la conservazione della biodiversità, della salute umana e delle qualità dell'atmosfera, dell'acqua e dei suoli a livelli sufficienti a sostenere nel tempo la vita e il benessere degli esseri umani nonché degli animali e dei vegetali”.   STAKEHOLDER: ogni soggetto o categoria di soggetti portatori di un interesse di qualsiasi natura (economico, politico, ideologico) nei confronti della realizzazione (o della "non realizzazione") del progetto.   STATO: La condizione delle risorse naturali sia in termini di quantità che di qualità. Viene espressa attraverso specifici indicatori di stato.   STATO DI ALLARME: è una situazione di inquinamento atmosferico suscettibile A stabilire una condizione di rischio ambientale e sanitario.   STRATIGRAFIA: successione verticale delle litologie.   SUBSIDENZA: abbassamento del suolo per diminuzione di volume dei sedimenti.   SVILUPPO SOSTENIBILE: Nel 1987 la Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo fissa nel Rapporto Brundtland la definizione di sviluppo sostenibile inteso come “sviluppo che risponda alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie”. Si assume per la prima volta che lo sviluppo economico deve essere necessariamente coniugato alla tutela ambientale e s’introduce il principio di equità  intergenerazionale, così come, quindici anni prima, veniva prospettato nella Conferenza delle Nazioni Unite a Stoccolma. Lo sviluppo sostenibile diviene condizione necessaria affinché non sia irrimediabilmente intaccato il patrimonio di risorse naturali, con implicazione dirette per le prospettive di sviluppo.   TEP: Tonnellate di petrolio equivalente (unità di misura di energia) pari a 10 milioni di Kcal.   TETTONICA: studio delle relazioni esistenti fra le masse rocciose di una regione.   TOPOGRAFIA: Andamento plano-altimetrico  del terreno.   VALORE LIMITE DI QUALITÀ: limite massimo di accettabilità delle concentrazioni e limite massimo di esposizione relativo a inquinanti  nell'ambiente esterno.   V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica): Introdotta con la Direttiva Comunitaria 2001/42/CE viene definita nel Manuale per la Valutazione Ambientale dell’U.E. come “Il processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte – politiche, piani o iniziative nell’ambito di programmi – ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale”.  ZPS (Zone di Protezione Speciale): designate ai sensi della direttiva 79/409/CE, sono costituite da territori idonei per estensione e/o localizzazione geografica alla conservazione delle specie di uccelli di cui all'allegato I della direttiva citata, concernente la conservazione degli uccelli selvatici.

Il patto per la città

 

Il patto per la città

Il circolo cittadino di Legambiente nel corso di quest’ultimo ventennio ha cercato di promuovere con i compiti e i ruoli che sono propri, rispetto alle finalità associative, ad un miglioramento ed una sostenibilità del contesto urbano, attribuendo un ruolo principale e fondamentale alle proprie campagne indirizzate ad una corretta sensibilizzazione della popolazione, attuando costantemente un dialogo con le istituzioni e le parti sociali senza preclusioni. Per questa tornata elettorale amministrativa la LEGAMBIENTE – CIRCOLO DI CORATO – propone una serie di intenti, dall’enorme ricaduta locale, che auspica possano essere attuati dal prossimo primo cittadino.   Promuoviamo sei azioni concrete che possono sostenere la città.   Urbanistica e territorio Continuare il percorso di elaborazione del Piano Urbanistico Generale attivando la più ampia partecipazione e rendere pertanto ampiamente condivise tutte le scelte che verranno prese. Occorre però puntare su una maggiore attenzione all’intero territorio comunale incluso il territorio ricompreso nel Parco dell’alta Murgia e la zona pre-murgiana di Monte Ripanno – Murgetta, promuovere una valorizzazione del territorio che metta insieme la Murgia e il mare tra il dolmen di Corato e San Magno passando tra i vecchi percorsi erbosi dei vecchi tratturi, salvaguardare la zona agricola introducendo il lotto minimo, puntare sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, uniformare il centro con le aree più marginali pensare ad una politica di rilancio dell’edilizia popolare. E’ necessario inoltre, una particolare attenzione allo stato di stato di salute del sottosuolo della nostra città. Rifiuti Aumentare la raccolta differenziata con l’avvio del sistema Porta a Porta, continuare a sostenere il conferimento dei rifiuti all’isola ecologica ed incentivare il compostaggio domestico con la consegna gratuita delle campane per il compostaggio almeno per il periodo estivo dato l’alto numero di cittadini che si spostano nelle abitazioni in campagna. Valutando forme di detrazioni delle tasse su chi ricicla e/o attua una raccolta differenziata più spinta. Energia Occorre predisporre un regolamento edilizio che imponga tecniche costruttive orientate all’efficienza ed al risparmio energetico, a partire dall’orientamento degli edifici, dai materiali ed ovviamente all’istallazione di impianti solari termici e fotovoltatici. E di conseguenza dotare almeno tutti gli edifici pubblici di pannelli solari fotovoltaici e temici. Inoltre, occorre una più vasta operazioni di riqualificazione energetica dell’intero sistema di illuminazione pubblica e semaforica che potrebbe utilizzare la tecnologia a led con apposite campagne di sensibilizzazione e di promozione. Trasporti Fare di tutto il Centro Storico una zona a traffico limitato e spostare i parcheggi al di fuori dell’anello del Corso, dotando la città di un vero sistema di trasporto pubblico che attraversi la città e permetta quindi realmente di potersi spostare dai e nei punti più importanti (Centro, Stazione ferroviaria, Ospedale), oltre che attivare delle politiche sulla mobilità con le scuole al fine di evitare i tradizionali congestionamenti del traffico all’uscita delle stesse. Inoltre, sviluppare l’utilizzo della bicicletta creando dei veri e propri percorsi ciclabili che uniscano i punti nevralgici della città, con sistemazione delle necessarie rastrelliere. Verde Pubblico Innanzitutto partire dal censimento del verde urbano presente in città e valorizzazione e promozione del  verde con una pianificazione degli interventi, implementando il verde stradale con aiuole ed alberi che possano inserirsi in quel contesto urbano. Occorre predisporre politiche di potenziamento del verde scolastico dei giardini presenti nei vari istituti affinché possano diventare luoghi di aggregazione, di sensibilizzazione ambientale, di attività didattiche all’aria aperta. Infine, creare un regolamento del verde in modo che gli spazi verdi possano integrarsi in modo organico e non a macchia di leopardo. Cultura e partecipazione sociale Anche a Corato si sta registrando il progressivo mutamento della società sempre più multiculturale e caratterizzata dalla compresenza di comunità di diversa etnia, cultura, lingua e religione. È necessario, quindi predisporre politiche attente e mirate che sappiano valorizzare queste diversità culturali, favorendo momenti di scambio, di incontro ma soprattutto di partecipazione costruttiva alle dinamiche che interessano il nostro territorio. Favorire forme di organizzazione di cittadinanza attiva, valorizzazione del mondo associativo presente sul territorio, coinvolgimento dello stesso nella gestione dei contenitori culturali e della Biblioteca comunale, e sviluppo delle nuove tecnologie, devono essere i punti qualificati per una politica per la cultura intesa come autentico momento di promozione sociale.

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