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Lettere al sindaco di Corato

Ospitiamo volentieri le lettere che, i ragazzi della scuola superiore di I grado Giovanni XXIII di Corato, hanno consegnato nelle mani del sidaco di Corato in occasione della Festa dell'Albero 2007.

Naturalmente il sito è aperto a tutti i contributi e le esperienze delle scuole che vorranno renderci partecipi.   LETTERA AL SINDACO DI CORATO                                   

Corato, 21/03/07  

Caro Sindaco, ti scrivo... sono Scassillo Carlotta alunna della classe 1^B della scuola media Giovanni XXIII. Ti scrivo per evidenziare un problema che  riguarda la nostra città:gli spazi verdi. La città è molto cambiata,però ci vorrebbero delle aree verdi con giochi per i bambini,per fare una bella passeggiata circondati da alberi,fiori e aiuole. Visitando altre città ho notato molte aree verdi con giochi per i bambini e piste ciclabili. Magari si potrebbe sostituire alcuni parcheggi con un parco, però cercando di evitare che alcune persone o gli stessi ragazzi,lo rovinino. Sarebbe auspicabile abbellire la villa Comunale in modo da trasformarla in una di quei parchi meravigliosi con giochi e aree verdi. Un altro problema da evidenziare sono le molte strade disastrate per i veicoli e per i pedoni,magari si potrebbero riparare, asfaltandole meglio. Sarebbe fantastico.                                         Grazie per avermi ascoltata Scassillo Carlotta Classe 1^B     LETTERA AL SINDACO DI CORATO                                                   Corato,21/03/07  Caro Signor Sindaco,                          ti scrivo questa lettera, per evidenziare i problemi di questa città,che diventano sempre più frequenti e pericolosi. La mancanza di spazi verdi,è il problema più difficile da risolvere!Molte persone lasciano la città,per andare a vivere in campagna,a respirare area pura e priva di smog e sedersi all’ombra di un albero che a Corato,non sono abbondanti. Le case in città,sono isolate,spoglie,isolate e squallide,senza giardini o aiuole,in pratica senza “verde”! Noi bambini,non abbiamo posto in cui giocare e divertirci;  invece di costruire parcheggi, potremmo costruire uno “spazio-verde”, pieno di alberi, di fiori colorati, di panchine comode per gli anziani che vogliono passare il tempo  a leggere giornali,libri o a chiacchierare. La mancanza di piste  ciclabili, luoghi di svago, porta i ragazzi ad andare per la strada e non sempre ritornano a casa sani e salvi. Vorrei più  spazi verdi, più alberi e più aria pura, ecco cosa vorrei! Le strade poi non sono sicure, perché piene di fossi e pietre; secondo me  dovrebbero essere tenute con più cura. Bisognerebbe piantare alberi ornamentali e costruire fontane fluorescenti, per accogliere in città turisti e stranieri. Spero che accoglierai la mia piccola lettera e la terrai presente anche se non ha nessun valore.                                               I migliori saluti Gammariello Rosita. Classe 1^B       LETTERA AL SINDACO DI CORATO                                       Corato, 21/03/07 Caro sindaco, ti scrivo… per evidenziare i problemi della nostra città,sono Sicolo Simona un’alunna della 1^B della scuola Giovanni XXIII.Nella nostra città ci sono poche aree verdi al contrario delle altre città,dove sono curate e rispettate. In circolazione ci sono molte macchine che inquinano l’ambiente, invece di costruire altri parcheggi, visto che ne abbiamo sin troppi, sarebbe bello avere una città ricca di verde,dove bambini,anziani e ragazzi potrebbero andare a trattenersi invece di fare cose che non dovrebbero,danneggiando l’ambiente. Mi piacerebbe rendere non solo la città accogliente e presentabile ma anche la periferia. Bisognerebbe rispettare di più l’ambiente senza buttare carte per terra invece che negli appositi cestini. Per quanto riguarda i cani,bisognerebbe imporre ai padroni di non far lasciare i bisogni per strada, mentre ai cani randagi bisognerebbe dare un’assistenza adeguata, facendoli alloggiare negli appositi canili comunali.                                                Grazie per la tua attenzione Sicolo Simona Classe 1^B 

Festa dell’albero 2006: cronaca di una giornata

Festa dell’albero 2006: cronaca di una giornata

Il tre dicembre si è svolta una manifestazione per promuovere nuovi stili di vita  

«Gli alberi sono liriche che la terra scrive sul cielo. Noi li abbattiamo e li trasformiamo in carta per potervi registrare, invece, la nostra vuotaggine.»   (Kahlil Gibran)   L'ambiente urbano è ormai quello in cui vive la maggior parte della popolazione. Dallo stato di salute di questo habitat dipende la qualità della vita, delle relazioni umane, dello sviluppo individuale e sociale. Purtroppo, la condizione delle nostre città è sotto gli occhi di tutti.   Non vogliamo, qui, entrare nel merito delle cause che hanno portato ad un tale degrado, ma siamo certi che se tante cose vengono trascurate non è solo per cattiva volontà di chi amministra “la cosa pubblica”, ma anche per una mancata presa di coscienza delle problematiche ambientali frutto, il più delle volte, di una carente informazione che induce il cittadino a minimizzare problemi che sono, invece, di estrema importanza.   Per promuovere e favorire nuovi stili di vita più compatibili domenica 3 dicembre in piazza Cesare Battisti è stata promossa dalla  Legambiente, circolo di Corato la “Festa dell’albero 2006”. La mattinata, favorita da una piacevole giornata, ha incoraggiato l’incontro e la partecipazione dei cittadini alla manifestazione.   Sono stati distribuiti tre tipologie di essenze arboree: 1. Il corbezzolo, detto in dialetto u’imbriachiedde, (una delle piante più tipiche delle regioni mediterranee); 2. Il cinnamomum canphora (che appartiene alla famiglia delle lauracee); 3. Il brachychitom populneus (un albero ornamentale che viene da lontano, ma che cresce bene anche in Puglia).    Una piccola pianta un giorno sarà un albero: un gesto piccolo, ma concreto per riqualificare aree urbane degradate, abbellire le aree verdi dei nostri quartieri, dei nostri giardini e dei nostri campi, restituire un po’ di ossigeno all’aria che respiriamo.   Per l’occasione, il circolo cittadino di Legambiente ha auto-prodotto un opuscolo estremamente divulgativo sulle caratteristiche fondamentali delle essenze, con piste didattiche, a disposizione dei cittadini. Gli alberi catturando CO2 sono un vero e proprio polmone verde per la Terra, e in più difendono il suolo dai dissesti, regolano il ciclo dell’acqua, abbelliscono, possono portare frutti ed essenze.   Come è noto, però, il nostro Paese è in drammatico ritardo: a fronte di un impegno a ridurre del 6,5 % le emissione di CO2 entro il 2008-2012, le abbiamo invece aumentate del 13 %.  Dopo l’entrata in vigore in Italia del Protocollo di Kyoto, non c'è molto da commemorare, perché se lo scopo per l'Italia è una riduzione dei gas serra del 6,5%, rispetto ai livelli del 1990 tra il 2008 e il 2012, nel 2004 le emissioni hanno registrato un aumento del 13%.   Si pensa che la "Festa dell'Albero", sebbene derivi da più di un secolo fa, mantenga il valore delle sue intenzioni, oggi sempre più reali, per forgiare una coscienza ambientalista sia nella società che nelle generazioni future. Questo momento  rappresenta l'unica occasione per molti cittadini e giovani studenti di compiere un'azione concreta per la difesa, l'incremento e la valorizzazione della funzione essenziale del patrimonio arboreo e boschivo nazionale per la collettività.   Da anni Legambiente, propone la Festa dell'Albero per celebrare la giornata internazionale dell'infanzia con l'obiettivo di sottolineare l'impegno sottoscritto dai Paesi firmatari della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza nei confronti dei bambini di tutto il mondo. La presenza degli alberi diventa così fondamentale per combattere anche l’effetto serra, una delle maggiori minacce per la vita del pianeta. Questo fenomeno è proprio causato dall’eccessiva presenza nell’atmosfera di anidride carbonica che arresta i raggi solari – una volta giunti al suolo – impedendo al calore di tornare nel cielo in giusta quantità.   Gli alberi sviluppano una importante azione preventiva di protezione del suolo, dall’erosione naturale causata dall’acqua piovana. Con il loro vasto sistema di radici che affondano nel terreno, arrestano il suolo e lo proteggono compattandolo. In un bosco, l’erosione è ben 16 volte inferiore rispetto a quella che colpisce un nudo terreno. Ci sono stati cittadini che hanno acquistato più essenze come idea regalo natalizia per amici e parenti. La popolazione ha reagito positivamente alla manifestazione ed ha acquistato le varie piante.   Il valore della festa si rinnova continuamente per prevenire l’effetto serra. Impegna i cittadini e le associazioni ambientaliste ad avere comportamenti più sostenibili nel promuovere e nel diffondere una cultura dell’albero.  Alcuni scienziati  dicono che la temperatura dell'atmosfera crescerà di 4 o 5°C nei prossimi 50 anni. Quindi, si disfarebbero grandi masse di ghiaccio in Antartide e in Groenlandia, tanto da far salire il livello dei mari che nell'ultimo secolo sarebbe cresciuto di 10 centimetri.   La tesi è che l'aumento del CO2 nell'aria, è provocato dall'uso dei combustibili fossili (carbone, petrolio, metano). Se non limitiamo drasticamente queste emissioni - dicono - il processo si accentuerà. Fra un secolo il livello dei mari si sarà innalzato di qualche metro: le città costiere potrebbero andare sott'acqua. Questi punti di vista sono considerati ormai una verità ufficiale, sanciti dal Protocollo firmato a Kyoto nel 1997 dai governi di 150 Paesi.   Questi Paesi, tutti insieme, producono circa il 60% dell'anidride carbonica immessa nell'atmosfera. Il traguardo è diminuire le emissioni di CO2 fino a tornare nel 2012 a un livello del 7% inferiore a quello del 1990. Infatti, per applicarlo dovrebbero adottare misure intese ad aumentare i rendimenti, diminuire i consumi energetici, passare a tecnologie sostenibili, promuovere fonti rinnovabili di energia.   Negli ultimi secoli, la società occidentale ha creato una frattura, a livello mentale, tra sé e la natura, così come tra la materia e lo spirito; insieme a una desacralizzazione della terra e della sua vita naturale, questa ha portato l'intero pianeta sull'orlo di una crisi ecologica irreversibile. Il circolo cittadino di Legambiente, nel piccolo della propria azione e delle proprie attività intende promuovere stili di vita più compatibile, partendo da piccoli gesti quotidiani e l’albero è un minuscolo che gesto che può fare molto.   Giuseppe Faretra     “Quando togliamo qualcosa alla terra, dobbiamo anche restituirle qualcosa. Sarebbe cosa giusta e ragionevole offrire alla terra semi e germogli, sostituendo così quelli che abbiamo distrutto. Dobbiamo imparare una cosa: non possiamo sempre prendere, senza dare di persona. E dobbiamo dare a nostra madre, la Terra, sempre, tanto quanto le abbiamo tolto”.   (Jimmie C. Begay, indiano Navajo)    

Notizie sulla festa dell'albero

E’ molto difficile fare una sintesi storico-antropologico-culturale sulla festa dell’albero.

Ogni tempo e ciascun popolo ha utilizzato l’uso dell’albero, non solo per la produzione di frutta ,ma anche dando un chiaro ruolo nei culti religiosi, nell’invocare le forze della natura, nel ringraziamento, per chiedere buoni auspici per il futuro. Le varie essenze hanno avuto un ruolo simbolico che ciascuna civiltà ha sintetizzato.   La festa dell'Albero è un rituale antico che viene ricondotto alla tradizione greca e di alcune popolazioni orientali di esaltare feste in occasione della coltura di alberi, poi snodata anche dalle popolazioni celtiche e dai romani, con le loro usanze ed i loro culti con una propria visione culturale ed antropologica.   La "Festa dell' albero" è una delle più antiche ricorrenze , sorte in ambito forestale e tratteggia la rievocazione che meglio esprime come il culto ed il rispetto dell'albero sostengano il miglioramento civile, sociale, ecologico ed economico di una popolazione.   Fin dai tempi più antichi, all'Albero ed ai boschi veniva data una grande importanza, e già nella primissima epoca romana gli alberi erano catalogati in olimpici, monumentali, divinizzanti, eroici, ferali, felici, infausti; i boschi erano divisi in sacri, divinizzanti e profani. Simbolo dell'unione fra la profondità della terra e lo spazio sconfinato del cielo; simbolo delle divinità progenitrici dell'umanità. Tra le genti dell'antica Grecia, per esempio, l'albero di quercia era sacro a Giove e Diana, alla quale erano dedicati anche il noce, il mirto, l'olmo ed il cedro. Rappresentavano il trascorrere del tempo:l'età degli alberi, infatti,è distintamente indicata da un insieme di cerchi concentrici che si possono registrare nei tronchi,quando questi vengono segati. Numerosissimi alberi,nel tempo, divennero simboli di miti differenti: per cui religioni ed usanze distanti fra loro nello spazio e nel tempo ebbero vari Alberi della Vita,Alberi del Bene e del Male, Alberi della Saggezza, del Paradiso,Magici,della Luce,degli Oracoli,Alchemici, ecc... Secondo alcuni storici, dal culto degli alberi dedussero altri simboli sacri: principalmente,ciascun albero, fu ricollegato al mito dell'AXIS MUNDI, l'asse del Mondo, quel gigantesco perno ideale intorno al quale si riteneva che la Terra girasse.   I Romani, con le loro usanze ed i loro culti , anticiparono l'odierna festa degli alberi; questi erano protetti e serbati anche per motivi legati alla religione ed era usanza proclamare i boschi al culto delle divinità dell'epoca. Con l'esempio di pubbliche coltivazioni si volle inculcare nel popolo l'importanza della piantagione degli alberi, riprendendo in quest'aspetto le tradizioni ancora più antiche dei greci e dei popoli orientali presso i quali erano già diffuse la pratica dell'albericoltura e dell'impianto di boschi.    Tantissimi  sono i documenti del passato che confermano quanto ampio fosse l'impianto di nuove piantine in occasione di feste, ricorrenze ed avvenimenti. La più grande festa silvana, in epoca romana, era la "Festa Lucaria" che ricorreva il 19 luglio, nel corso della quale, oltre ai riti propiziatori, si festeggiavano le particelle di bosco impiantate nei mesi precedenti.   Numerosi erano inoltre i numi e i geni tutelari dei boschi e delle selve come Silvano che veniva ritratto in procinto di collocare a dimora una piantina di cipresso. Nella Roma antica era sacra al Dio Bacco la vite; l'erica alla divinità egiziana Osiride.     Dal culto degli alberi deriverebbe il simbolo dell'Arpa, simbolo del Dio del Fuoco dei Celti, DAGDA, il quale con il suo suono richiamava l’ avvicendarsi delle stagioni nel corso dell'anno.   Deriva,inoltre, il simbolo della nave che ritroviamo nelle religioni più antiche (veicolo del Sole e della Luna, vascello della Legge per i Buddhisti, attributo del Dio del Tuono KAMI-NARI per il popolo giapponese, veicolo verso la felicità per gli Indù ed attributo del Dio Giano per i romani). Alcuni alberi furono dedicati a particolari divinità. "Il bosco è fin dall'antichità luogo sacro e iniziatico. Nella tradizione celtica i druidi celebravano i loro riti nella foresta dove alcuni alberi, ritenuti sacri, definivano spazi riservati alle cerimonie. Anche tra i Germani i più antichi santuari erano probabilmente boschi naturali. Nel simbolismo della foresta confluiscono due elementi: da una parte l'apertura verso il cielo, sede del divino, dall'altra la natura, definizione di uno spazio protetto e segreto, ove avevano luogo i riti. La sacralità si estese poi anche al culto degli alberi . "Il bosco è anche il luogo ove era custodita la conoscenza primordiale e il luogo delle prove iniziatiche." […]."P. Maresca, Giardini incantati, boschi sacri e architetture magiche citato in "Archeologia del culto": il "Lago degli Idoli" di M. E. Migliori (La Cittadella , V n.s., n. 17, [pp. 26-35] p. 31).     Nel medioevo, tra le antiche popolazioni europee,alcune piante vennero considerate "infernali" ed altre, invece, atte ad emanare degli oracoli, comprese da chierici e sacerdoti. Nella scienza araldica, gli alberi furono dei simboli molto usati, ognuno dei quali con un proprio significato. Alcuni in particolare indicavano antichi diritti feudali su boschi o furono posti in memoria di famiglie importanti.   In epoca moderna, la necessità di educare la popolazione al rispetto degli alberi anche attraverso una cerimonia, si concretizzò per la prima volta in alcuni stati del Nord America intorno alla seconda metà dell'Ottocento quando, a causa di spaventose inondazioni, larga parte del territorio fu lesa da disastrosi disboscamenti. Per questo motivo, nel 1872, il Governatore dello Stato del Nebraska, Sterling Morton, considerò di destinare un giorno all'anno alla piantagione di alberi per provocare una coscienza ecologica nella popolazione e per incrementare, così, anche il patrimonio forestale del proprio paese.   Quel giorno fu chiamato Arbor day.  Il clamore si spinse fino in Europa, dove incontrò molti estimatori che diffusero l'iniziativa.   In Italia, la prima "Festa dell'albero" fu festeggiata nel 1898 per l’ impulso dallo statista Guido Baccelli, quando ricopriva la carica di Ministro della Pubblica Istruzione. Nella legge forestale del 1923, essa fu stabilita nell'art. 104 che recita: "E' istituita la Festa degli alberi. Essa sarà celebrata ogni anno nelle forme che saranno stabilite di accordo fra i Ministri dell'Economia Nazionale e dell'Istruzione Pubblica" con lo scopo di alimentare nei giovani il rispetto e l'amore per la natura e per la difesa degli alberi.   Nel 1951 una circolare del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste istituiva che la "Festa degli alberi" si dovesse celebrare  il 21 Novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna. La celebrazione si è svolta con rilevanza nazionale fino al 1979; in seguito, è stata deputata alle Regioni che hanno provvisto e dispongono localmente ad organizzare gli eventi celebrativi.   Pochi sanno , che la legge n. 113 del '92 obbliga ogni Comune alla messa a dimora di un albero per ogni neonato a seguito della registrazione anagrafica. Una Legge che però, per la cronica mancanza di fondi, non ha mai trovato un'adeguata applicazione nel nostro Paese. La Festa dell'Albero deriverebbe a più di un secolo fa, ma ancora finalità attualissime e costituisce spesso l'unica opportunità per molti studenti e cittadini di compiere un'azione concreta per la difesa e l'incremento del nostro patrimonio arboreo e boschivo.   La "Festa degli Alberi", oggi, conserva inalterato il valore delle sue finalità istitutive che sono sempre più attuale di un secolo fa ed è esempio un importante strumento per realizzare una sana coscienza ecologica nelle generazioni future che si troveranno ad affrontare problemi ed emergenze ambientali sempre nuovi e su scala globale .Oggi questa festa mantiene inalterato il valore delle sue finalità istitutive, più attuali di un secolo fa e ancora di più, dalla entrata in vigore del Protocollo di Kyoto sulle emissioni di gas serra. Non dovremmo mai dimenticare che, senza gli alberi, sulla terra non esisterebbe la vita: sono il polmone del mondo. Ma vorremmo unire a questo evento anche il tema della pace :la prospettiva di un ambiente sostenibile è un impegno da coltivare costantemente.

Puliamo il Mondo 2006 si conclude

Si conclude Puliamo il Mondo 2006

Le scuole di Corato: "siamo soddisfatt

i"LegambienteCorato.it video-documenta le giornate

Le giornate soleggiate, le adesioni in massa, gli insegnati contenti... ed un mondo più pulito!

L'edizione annuale coratina di Puliamo il Mondo (9° ediz.) conferma l'impegno e l'interesse di Legambiente per la tutela del territorio.   "Sappiamo bene che, attualmente, sarebbe impossibile eradicare la sporcizia dal nostro territorio, ma questo gesto contribuisce a sensibilizzare i ragazzi e, di conseguenza, le famiglie" - ci spiega un insegnante del Fornelli.   Abbiamo inoltre chiesto agli alunni cosa ne pensassero dell'iniziativa; qualcuno ci ha risposto che è divertente, qualcuno che è stancante ma tutti si sono ripromessi di impegnarsi a non sporcare più!   Qualcun altro ci ha risposto: "Prevenire è meglio che... pulire!"

Un futuro migliore Sbilanciandosi

Hanno partecipato un pool di associazioni, istituzioni, enti non governativi per promuovere un’economia di giustizia e di un nuovo e rinnovato modello di sviluppo fondato sui diritti,l’ambiente, la pace. Questi termini grammaticalmente  astratti  hanno concretamente una ricaduta all’interno di contesti sociali ed economici in Italia ed nel mondo.   I vari incontri e momenti con autorevoli relatori ed esperti, in ogni settore del campo associazionistico,sociale, economico e politico hanno evidenziato la necessità di un’inversione di tendenza rispetto ad alcune scelte politiche ed amministrative che possano aiutare i cittadini ad uno sviluppo sostenibile ed una maggiore qualità di vita, in un contesto sempre più globalizzato, dove le scelte a livello anche locale possono avere una ripercussione a livello mondiale.   Oltre 500 presenze in quattro giorni di sessioni plenarie, 13 gruppi di lavoro, tavole rotonde, più di 150 associazioni ed organizzazioni rappresentate, oltre 120 relatori sono stati i numeri del forum che hanno avuto la partecipazione anche di cittadini ed amministratori per maturare una maggiore consapevolezza di scelte opportune .   La materia degli usi civici, dei beni collettivi del demanio e delle aree protette è da sempre al centro dell’attività di Legambiente, che nell’ambito del convegno nazionale Sbilanciamoci ha voluto aprire una finestra su di una problematica molto importante sul piano ambientale ma scarsamente considerata da parte delle istituzioni e della politica.   La materia, nonostante la complessità,  bene è stata affrontata dai relatori intervenuti al seminario che ha visto anche una numerosa partecipazione. L’argomento è stato introdotto da Sebastiano Venneri della Segreteria Nazionale di Legambiente il quale ha evidenziato l’importanza che la materia degli usi civici e del demanio  rivestono nell’ambito di una politica sostenibile di gestione del territorio.   A questo ha fatto seguito la relazione dell’avv. Gianni Angeloni del foro di Roma il quale, attraverso un excursus storico sulla natura e le origini degli usi civici e dei beni collettivi, ne ha evidenziato il concetto di fondo e cioè che esistono territori per cui è possibile pensare una forma di proprietà diversa da quella di tipo esclusivamente individuale. In effetti è questo ciò che sottende a tutta la questione e cioè la possibilità di utilizzare le potenzialità ed i frutti di un territorio la cui titolarità di utilizzo sia riconducibile non ad un singolo soggetto bensì ad una intera collettività.   Sulla stessa linea si è mosso l’intervento dell’architetto Marco Mazzoli il quale, attraverso un analisi della normativa vigente in materia, si è soffermato sulla necessità di monitoraggio e conseguente mappatura delle aree gravate da uso civico o bene collettivo al fine di garantirne la fruibilità, sottolineando, inoltre, come il Legislatore nel tempo poco si sia curato di questa materia e quando lo ha fatto, solo per eliminare tali forme di proprietà collettive.   Infine, è intervenuto Emanuele Giordano, Dirigente Ufficio Pianificazione della Regione Puglia, il quale ha rilevato non solo l’importanza che gli usi civici rivestono nell’ambito di un’attività di pianificazione e di gestione del territorio, ma ha anche sottolineato il valore sul piano turistico che andrebbero ad assumere i territori gravati da usi civici o bene collettivi.   L’ingegnere ha così fatto l’esempio dei tratturi definiti vere e proprie «autostrade delle pecore» il cui rifacimento e ripristino potrebbe sicuramente rappresentare un forte incentivo al turismo di tipo rurale, e quindi tipico della nostra regione, ma anche poter rappresentare una fonte di reddito per i giovani ai quali potrebbe essere affidata la gestione dei tratturi attraverso la nascita di cooperative specializzate.   La materia richiederebbe numerosi approfondimenti ma una cosa infine  è importante cogliere: possiamo imparare ad avere un rapporto con il nostro territorio attraverso la consapevolezza che non sempre la terra è di qualcuno in particolare ma che può essere di tutti e che quindi tutti dobbiamo sentirci interessati a tutelarne la conservazione, l’accesso e la libera fruizione.

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