Notizie sulla festa dell'albero

E’ molto difficile fare una sintesi storico-antropologico-culturale sulla festa dell’albero.

Ogni tempo e ciascun popolo ha utilizzato l’uso dell’albero, non solo per la produzione di frutta ,ma anche dando un chiaro ruolo nei culti religiosi, nell’invocare le forze della natura, nel ringraziamento, per chiedere buoni auspici per il futuro. Le varie essenze hanno avuto un ruolo simbolico che ciascuna civiltà ha sintetizzato.   La festa dell'Albero è un rituale antico che viene ricondotto alla tradizione greca e di alcune popolazioni orientali di esaltare feste in occasione della coltura di alberi, poi snodata anche dalle popolazioni celtiche e dai romani, con le loro usanze ed i loro culti con una propria visione culturale ed antropologica.   La "Festa dell' albero" è una delle più antiche ricorrenze , sorte in ambito forestale e tratteggia la rievocazione che meglio esprime come il culto ed il rispetto dell'albero sostengano il miglioramento civile, sociale, ecologico ed economico di una popolazione.   Fin dai tempi più antichi, all'Albero ed ai boschi veniva data una grande importanza, e già nella primissima epoca romana gli alberi erano catalogati in olimpici, monumentali, divinizzanti, eroici, ferali, felici, infausti; i boschi erano divisi in sacri, divinizzanti e profani. Simbolo dell'unione fra la profondità della terra e lo spazio sconfinato del cielo; simbolo delle divinità progenitrici dell'umanità. Tra le genti dell'antica Grecia, per esempio, l'albero di quercia era sacro a Giove e Diana, alla quale erano dedicati anche il noce, il mirto, l'olmo ed il cedro. Rappresentavano il trascorrere del tempo:l'età degli alberi, infatti,è distintamente indicata da un insieme di cerchi concentrici che si possono registrare nei tronchi,quando questi vengono segati. Numerosissimi alberi,nel tempo, divennero simboli di miti differenti: per cui religioni ed usanze distanti fra loro nello spazio e nel tempo ebbero vari Alberi della Vita,Alberi del Bene e del Male, Alberi della Saggezza, del Paradiso,Magici,della Luce,degli Oracoli,Alchemici, ecc... Secondo alcuni storici, dal culto degli alberi dedussero altri simboli sacri: principalmente,ciascun albero, fu ricollegato al mito dell'AXIS MUNDI, l'asse del Mondo, quel gigantesco perno ideale intorno al quale si riteneva che la Terra girasse.   I Romani, con le loro usanze ed i loro culti , anticiparono l'odierna festa degli alberi; questi erano protetti e serbati anche per motivi legati alla religione ed era usanza proclamare i boschi al culto delle divinità dell'epoca. Con l'esempio di pubbliche coltivazioni si volle inculcare nel popolo l'importanza della piantagione degli alberi, riprendendo in quest'aspetto le tradizioni ancora più antiche dei greci e dei popoli orientali presso i quali erano già diffuse la pratica dell'albericoltura e dell'impianto di boschi.    Tantissimi  sono i documenti del passato che confermano quanto ampio fosse l'impianto di nuove piantine in occasione di feste, ricorrenze ed avvenimenti. La più grande festa silvana, in epoca romana, era la "Festa Lucaria" che ricorreva il 19 luglio, nel corso della quale, oltre ai riti propiziatori, si festeggiavano le particelle di bosco impiantate nei mesi precedenti.   Numerosi erano inoltre i numi e i geni tutelari dei boschi e delle selve come Silvano che veniva ritratto in procinto di collocare a dimora una piantina di cipresso. Nella Roma antica era sacra al Dio Bacco la vite; l'erica alla divinità egiziana Osiride.     Dal culto degli alberi deriverebbe il simbolo dell'Arpa, simbolo del Dio del Fuoco dei Celti, DAGDA, il quale con il suo suono richiamava l’ avvicendarsi delle stagioni nel corso dell'anno.   Deriva,inoltre, il simbolo della nave che ritroviamo nelle religioni più antiche (veicolo del Sole e della Luna, vascello della Legge per i Buddhisti, attributo del Dio del Tuono KAMI-NARI per il popolo giapponese, veicolo verso la felicità per gli Indù ed attributo del Dio Giano per i romani). Alcuni alberi furono dedicati a particolari divinità. "Il bosco è fin dall'antichità luogo sacro e iniziatico. Nella tradizione celtica i druidi celebravano i loro riti nella foresta dove alcuni alberi, ritenuti sacri, definivano spazi riservati alle cerimonie. Anche tra i Germani i più antichi santuari erano probabilmente boschi naturali. Nel simbolismo della foresta confluiscono due elementi: da una parte l'apertura verso il cielo, sede del divino, dall'altra la natura, definizione di uno spazio protetto e segreto, ove avevano luogo i riti. La sacralità si estese poi anche al culto degli alberi . "Il bosco è anche il luogo ove era custodita la conoscenza primordiale e il luogo delle prove iniziatiche." […]."P. Maresca, Giardini incantati, boschi sacri e architetture magiche citato in "Archeologia del culto": il "Lago degli Idoli" di M. E. Migliori (La Cittadella , V n.s., n. 17, [pp. 26-35] p. 31).     Nel medioevo, tra le antiche popolazioni europee,alcune piante vennero considerate "infernali" ed altre, invece, atte ad emanare degli oracoli, comprese da chierici e sacerdoti. Nella scienza araldica, gli alberi furono dei simboli molto usati, ognuno dei quali con un proprio significato. Alcuni in particolare indicavano antichi diritti feudali su boschi o furono posti in memoria di famiglie importanti.   In epoca moderna, la necessità di educare la popolazione al rispetto degli alberi anche attraverso una cerimonia, si concretizzò per la prima volta in alcuni stati del Nord America intorno alla seconda metà dell'Ottocento quando, a causa di spaventose inondazioni, larga parte del territorio fu lesa da disastrosi disboscamenti. Per questo motivo, nel 1872, il Governatore dello Stato del Nebraska, Sterling Morton, considerò di destinare un giorno all'anno alla piantagione di alberi per provocare una coscienza ecologica nella popolazione e per incrementare, così, anche il patrimonio forestale del proprio paese.   Quel giorno fu chiamato Arbor day.  Il clamore si spinse fino in Europa, dove incontrò molti estimatori che diffusero l'iniziativa.   In Italia, la prima "Festa dell'albero" fu festeggiata nel 1898 per l’ impulso dallo statista Guido Baccelli, quando ricopriva la carica di Ministro della Pubblica Istruzione. Nella legge forestale del 1923, essa fu stabilita nell'art. 104 che recita: "E' istituita la Festa degli alberi. Essa sarà celebrata ogni anno nelle forme che saranno stabilite di accordo fra i Ministri dell'Economia Nazionale e dell'Istruzione Pubblica" con lo scopo di alimentare nei giovani il rispetto e l'amore per la natura e per la difesa degli alberi.   Nel 1951 una circolare del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste istituiva che la "Festa degli alberi" si dovesse celebrare  il 21 Novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna. La celebrazione si è svolta con rilevanza nazionale fino al 1979; in seguito, è stata deputata alle Regioni che hanno provvisto e dispongono localmente ad organizzare gli eventi celebrativi.   Pochi sanno , che la legge n. 113 del '92 obbliga ogni Comune alla messa a dimora di un albero per ogni neonato a seguito della registrazione anagrafica. Una Legge che però, per la cronica mancanza di fondi, non ha mai trovato un'adeguata applicazione nel nostro Paese. La Festa dell'Albero deriverebbe a più di un secolo fa, ma ancora finalità attualissime e costituisce spesso l'unica opportunità per molti studenti e cittadini di compiere un'azione concreta per la difesa e l'incremento del nostro patrimonio arboreo e boschivo.   La "Festa degli Alberi", oggi, conserva inalterato il valore delle sue finalità istitutive che sono sempre più attuale di un secolo fa ed è esempio un importante strumento per realizzare una sana coscienza ecologica nelle generazioni future che si troveranno ad affrontare problemi ed emergenze ambientali sempre nuovi e su scala globale .Oggi questa festa mantiene inalterato il valore delle sue finalità istitutive, più attuali di un secolo fa e ancora di più, dalla entrata in vigore del Protocollo di Kyoto sulle emissioni di gas serra. Non dovremmo mai dimenticare che, senza gli alberi, sulla terra non esisterebbe la vita: sono il polmone del mondo. Ma vorremmo unire a questo evento anche il tema della pace :la prospettiva di un ambiente sostenibile è un impegno da coltivare costantemente.

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