La posizione di Legambiente è stata chiara sin dall’inizio

La posizione di Legambiente è stata chiara sin dall’inizio

Lo spostamento della linea solo se ripristina e garantisce tutti in caso contrario non resta che l’interramento  

Torniamo a ribadire con forza che non c’è stata e mai ci sarà alcuna mancanza di chiarezza e connivenza con Amministrazione cittadina e meno che mai con la società Terna per avvallare la scelta di procedere con lo spostamento della Linea ad Alta tensione di Corato. In questi mesi abbiamo voluto evitare facili semplificazioni e soprattutto non cadere nel gioco della sterile contrapposizione tra favorevoli e contrari allo spostamento, cercando di evitare spaccature nel  gruppo che negli anni si è battuto proprio per proporre l’interramento. Ci preme ricordare che sin dal 2003 solo e soltanto Legambiente era a fianco del comitato di Via Massarenti, che solo e soltanto Legambiente ha sostenuto e lavorato per ottenere a Corato il monitoraggio dell’ ISPELS e che solo grazie a Legambiente si è riusciti ad ottener il primo progetto di interramento, e che solo Legambiente contestò la scelta dell’Amministrazione di destinare ben 900.000 € per l’acquisto di Palazzo Gioia, chiedendo che quei fondi fossero invece destinati all’interramento (vedi nostro comunicato del 07.03.2007 https://www.legambientecorato.it/index.php/notizie/188-900-mila-euro-per-palazzo-gioia). Questi sono i fatti, e non le parole, dell’azione concreta compiuta da Legambiente mentre tutti gli altri erano dormienti dinanzi alla questione e che solo ora, in parte animati da interessi privati, in parte giustamente preoccupati per una situazione che continua a protrarsi nel tempo, si sono risvegliati. Giusto per ribadire per l’ennesima volta la nostra posizione, noi abbiamo sempre detto che lo spostamento può essere una soluzione solo e soltanto se garantisce tutti indistintamente, in caso contrario e chiaro che bisogna tornare a parlare di interramento. Tuttavia, occorre tenere ben chiaro che a decidere se il progetto di spostamento presentato da Terna sia idoneo e rispetti la normativa vigente, non siamo noi, il Comune di Corato, Terna o i comitati cittadini, ma la Commissione VIA e l’ARPA, per cui riteniamo che, finché questi due organi non si esprimono in maniera definitiva e puntuale, ogni presa di posizione è inutile, e poco opportuna nell’ottica di una vertenza che deve sempre rimanere nel quadro del rispetto della legalità e delle istituzioni. Per questo abbiamo assunto una posizione responsabile affermando che bisognava aspettare e che se il parere al progetto fosse stato negativo, bisognava tornare all’ipotesi dell’interramento, se invece, il parere fosse stato positivo, allora è chiaro che lo spostamento era una soluzione.   In questi mesi, non siamo rimasti fermi, ma, secondo un ottica di collaborazione con le istituzioni preposte ed in attesa del parere della Commissione, abbiamo lavorato proprio a difesa di quei cittadini interessati dallo spostamento, affinché l’eventuale spostamento della linea fosse il meno impattante possibile e più accettabile anche sotto il profilo estetico avendo chiesto che fossero sostituiti vecchi tralicci con quelli di nuova generazione, convinti che l’obiettivo principale fosse quello di togliere l’elettrodotto dalle vie Massarenti e Prenestina nel più breve tempo possibile, senza però che nessuno ne venisse danneggiato. Fermo restando che se tale opzione fosse ritenuta non praticabile dalla Commissione VIA, allora non resta che l’interramento. Ora, alla luce di quanto avvenuto negli scorsi giorni, è cioè della richiesta da parte della commissione di chiarimenti al fine di ottenere delle delucidazioni soprattutto in riferimento ai rischi idrogeologici che insistono nell’area, conferma l’ottimo lavoro svolto dalla Commissione VIA che si è davvero dimostrato un organi di garanzia per tutti i cittadini senza scivolare in decisioni affrettate ed approssimative. Questo esito della vicenda non indebolisce la nostra posizione ma la rafforza, proprio perché, l’attendere la chiusura della procedura amministrativa preposte a garanzia dei cittadini, significa affidarsi ad evidenze scientifiche sulla base delle quali costruire una posizione efficace che possa poi tradursi in una azione di pressione politica, sgombra da posizioni ideologiche e strumentali. Infatti, il rilascio del parere è l’atto fondamentale da cui partire per rilanciare la vertenza basandola sui dati concreti ed effettivi e non sulle “emozioni” sicuramente poco opportune e che certamente non producono nessun risultato se non quello di creare allarmismi. Peraltro, ed in risposta alla Rete Nazionale No Elettrosmog che solo adesso propone una tavolo di concertazione tra Regione Puglia, Comune di Corato e Terna, ci permettiamo di ricordare che già il 27 aprile 2010 (vedi nostro comunicato https://www.legambientecorato.it/index.php/notizie/492-una-conferenza-di-servizi) avevamo proposto proprio la convocazione di una conferenza di servizi sul tema per riuscire, alla presenza di tutti i soggetti interessati, a dirimere una volta per sempre la vicenda, senza che nessuno si fosse mai schierato a sostegno di questa nostra iniziativa.   In conclusione, ricordiamo che chi ha voluto rompere il fronte di protesta non siamo certamente stati noi, che invece abbiamo sempre avuto grande rispetto per le posizioni altrui, cosa che non è mai avvenuta in nessuna occasione nei nostri confronti. Abbiamo dovuto subire accuse infondate ed attacchi ingiustificabili che dimostrano il basso profilo di tanti personaggi che, in questi mesi, hanno preferito esercitarsi nella critica a Legambiente più che occuparsi davvero di risolvere il problema.    

Comunicazioni alla Stampa

Comunicazioni alla stampa Riprende il percorso il Comitato referendario

  Si terrà il prossimo 29 marzo prossimo alle ore 20,00 presso la sede della Caritas Cittadina,sita in Via Belvedere( ex chiesa parrocchiale del Sacro Cuore), l'assemblea pubblica del comitato referendario del SI ai tre Referendum del prossimo 12-13 giugno prossimo sui tre temi: acqua e Nucleare. Sono invitati tutti i cittadini e le organizzazioni sociali sensibili a questi tematiche.  

  Per saperne di più : www.acquabenecomune.org                                 

 http://www.fermiamoilnucleare.it/                

  https://www.legambientecorato.it/index.php/notizie/553-tutti-uniti-per-difendere-l%E2%80%99acqua-bene-comune  

Niente più facile

 Comune di Barletta Medaglia d’Oro al Valore Militare e al Merito Civile Città della Disfida

  COMUNICATO STAMPA   

  “NIENTE DI PIÙ FACILE, NIENTE DI PIÙ DIFFICILE”: UN MANUALE SULLA COMUNICAZIONE.

SARÀ PRESENTATO IL 28 GIUGNO (ORE 19, CASTELLO)   Giovedi 23 giugno 2011 -

In programma a Barletta, alle ore 19 di martedì 28 giugno 2011, presso la Sala Rossa del Castello, la presentazione del volume “Niente di più facile, niente di più difficile”, edito da Fausto Lupetti. Trattasi di un manuale pratico di comunicazione d’impresa. Una guida integrata per manager, imprenditori, comunicatori e studenti, che analizza con chiarezza e integra in un unico discorso le regole della comunicazione, la logica dei media e le strategie dell’azienda.  Il manuale è opera di due osservatori privilegiati della comunicazione e delle relazioni pubbliche, due professionisti che in questo libro hanno riversato oltre 20 anni di esperienza nella comunicazione, maturata in aziende di primissimo livello in Italia e all’estero, e in particolare all’ENI, dove oggi lavorano. Sono Stefano Lucchini e Gianni Di Giovanni. Quest'ultimo interverrà personalmente alla presentazione organizzata dal Lions Club Barletta Host con il patrocinio della locale Amministrazione comunale. L'evento sarà moderato dal giornalista ed inviato RAI Costantino Foschini e preceduto dal saluto del Sindaco di Barletta, Nicola Maffei e del Presidente Lions Club Barletta Host, Antonella Di Martino. “Niente di più facile, niente di più difficile” è un testo capace di calare i problemi generali nella realtà concreta, raccontando le strategie, le tecniche e il lavoro quotidiano di chi fa comunicazione in azienda a tutti i livelli. Dal lavoro dell’ufficio stampa alla gestione dei momenti di crisi, dall’importanza della rassegna stampa alla gestione alle strategie di comunicazione di lungo periodo, il manuale non tralascia nessun aspetto della comunicazione, compresi i nuovi strumenti nati con Internet come i social network, i blog, e il web 2.0, anch’essi divenuti ormai cruciali nella gestione della reputazione dell’azienda.

Legambiente, WWF, GREENPEACE, ARCI, AIAB, ACLI e Slow Food

Bari,28febbraio 2011                                     

 Comunicato stampa

Anche in Puglia nasce il Comitato “Vota Sì per fermare il nucleare” Legambiente, WWF, GREENPEACE, ARCI, AIAB, ACLI e Slow Food uniti per respingere la del ritorno all’atomo Anche in Puglia si è costituito il C omitato referendario “Vota Sì per fermare il nucleare” aperto a tutte le organizzazioni e ai cittadini che intendono opporsi al ritorno all’energia dell’atomo.

Lo schieramento unitario e trasversale intende coinvolgere i cittadini nel respingere per la seconda volta nella storia del Paese la scelta nucleare per incentivare, invece, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e il risparmio energetico. Il Comitato è stato presentato, questa mattina, in conferenza stampa da Francesco Tarantini , Presidente Legambiente Puglia, Edoardo Zanchini , Responsabile Energia Legambiente e Roberto Zizzi , Commissione Energia WWF Puglia. Oltre a Legambiente e WWF , alla costituzione hanno aderito anche altre associazioni pugliesi quali Greenpeace, ARCI , AIAB , ACLI e Slow Food . Inutile, rischioso e controproducente: sono questi i principi alla base del Comitato “Vota si per fermare il nucleare” che opererà per promuovere capillarmente sul territorio il diritto di partecipazione democratica a questa scelta del Paese. Secondo il comitato, il nucleare non serve all’Italia, dal momento che il Paese ha una potenza elettrica installata di più di 100.000 megawatt, mentre il picco di consumi oggi non supera i 57.000 megawatt. Ma il nucleare non ridurrebbe neanche la dipendenza energetica dall’estero, perché l’Italia sarebbe costretta ad importare l’uranio, oltre alla tecnologia e ai brevetti. La scelta dell’atomo continua, poi, ad essere rischiosa: anche per i reattori di terza generazione EPR in costruzione sono emersi, infatti, gravi problemi di sicurezza, come hanno denunciato, a novembre 2009, le Agenzie di Sicurezza di Francia, Regno Unito e Finlandia. Senza considerare che ancora non è stato risolto il problema di dove depositare in modo sicuro e definitivo le scorie. L’energia nucleare è infine costosa e controproducente per le tasche dei cittadini e per l’economia del Paese. Per tornare all’atomo, infatti, bisognerebbe ricorrere a fondi pubblici e garanzie statali, quindi alle tasse e alle bollette pagate dai cittadini. Tutte risorse importanti, sottratte ai finanziamenti per la ricerca, per l’innovazione tecnologica, alla diffusione dell’efficienza energetica e le energie rinnovabili, quindi ad investimenti più moderni e incisivi da un punto di vista ambientale e occupazionale. Secondo il Comitato, dunque, non c’è bisogno di nuova energia nucleare, ma semplicemente di incentivare la crescita delle fonti rinnovabili in sostituzione di quelle fossili: solo con la nascita di una vera e propria rivoluzione energetica, capace di contrastare i cambiamenti climatici, di innovare processi e prodotti sarà infatti possibile dare risposte concrete alla crisi economica. “ Fare informazione sarà il primo obiettivo del Comitato. - dichiara Zanchini - Dobbiamo far capire che le alternative rispetto 1987 nello sviluppo energetico ci sono e sono rappresentate dalle fonti rinnovabili. Inoltre, chiediamo di accorpare il referendum al primo o al secondo turno delle amministrative per contrastare il Governo che, stabilendo un'altra data, vuole impedire il raggiungimento del quorum, come sta intralciando una corretta ed equa informazione.” “Siamo certi – continua Tarantini - che i cittadini pugliesi non si faranno influenzare dal fronte pro nucleare e andranno a votare sì al referendum abrogativo che fermerà il salto all’indietro che il Governo vorrebbe far compiere al Paese.” “E' guerra aperta contro lo sviluppo sostenibile nonostante l'uranio estraibile si estinguerà entro il 2050 – conclude Zizzi – Secondo uno studio di Ecofys e WWF Internazionale si può raggiungere il 100% di energie rinnovabili fino alla metà del secolo usando le tecnologie attualmente disponibili.” Le adesioni al Comitato “Vota Sì per fermare il nucleare” sono aperte a cittadini, associazioni e organizzazioni. Per informazioni e adesioni www.fermiamoilnucleare.it

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