L’Autonomia differenziata le istruzioni per partecipare
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- Pubblicato Lunedì, 29 Luglio 2024 20:57
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L’Autonomia differenziatale le istruzioni per partecipare
Come i cittadini possono contribuire mettendo solo una firma.
In appena 72 ore abbiamo superato già quota 200mila firme. Si moltiplica velocemente il sostegno per il Referendum contro l’Autonomia differenziata. Noi siamo convinti che stiamo dalla parte giusta per i contenuti e i valori della nostra proposta. Dopo lo straordinario riscontro di partecipazione ai banchetti che si stanno tenendo in tutta Italia in questi giorni, nonostante il periodo estivo, il periodo di vacanza e le alte temperature metereologiche, la raccolta di adesioni può essere ulteriormente e significativamente accelerata da questa nuova opportunità.
Per questo invitiamo tutte le cittadine e i cittadini che vogliono abrogare la Legge sull’Autonomia differenziata, e dire sì a un’Italia unita, libera e giusta, a sottoscrivere il quesito referendario. Per i cittadini che sono in ferie lo possono sottoscrivere con le indicazioni che indichiamo qui sotto. È finalmente possibile sottoscrivere il nostro referendum sull’Autonomia differenziata anche on line. Da oggi è infatti attiva la piattaforma pubblica e gratuita che lo consente. Vi si può accedere sia attraverso il sito del comitato referendario a questo link, https://referendumautonomiadifferenziata.com, sia direttamente sulla piattaforma a questo link https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/dettaglio/500020 basta avere lo SPID, o altri strumenti di identificazione elettronica.
L’autonomia differenziata la contestiamo per ragioni di merito e non per partito preso. Ad esempio, non capiamo perché ci debbano essere diritti soggettivi tutelati dall’individuazione di fabbisogni standard e livelli essenziali delle prestazioni, e diritti per cui tali garanzie non debbano esistere.
Salvaguardia ambientale
Come per le altre materie che incidono sulle politiche sociali ed economiche, la frammentazione legislativa che procura questa legge sull’autonomia differenziata andrà ad incidere negativamente sulla salvaguardia ambientale, sul governo del territorio, sulle politiche per far fronte alla crisi climatica, alla transizione ecologica, energetica e produttiva. Le risorse naturali quali acqua, aria, suolo, foreste non hanno confini amministrativi e la loro salvaguardia va ad incidere anche sulla salute umana, come ha ben dimostrato l’esperienza della pandemia. Tra i principi fondamentali della nostra Costituzione, nel 2022, è stata introdotta la tutela dell’ambiente nell’interesse delle future generazioni. Non possiamo quindi permetterci norme di salvaguardia, autorizzazioni alle emissioni, controlli ambientali diversi, esasperando i divari territoriali sull’accesso differenziato ai diritti e al godimento delle risorse e dei beni pubblici. Non è a rischio solo l’azione unitaria necessaria per salvaguardare l’ambiente. La crisi climatica sta provocando diverse e vaste ripercussioni sociali, economico-produttive e ambientali, a livello locale, nazionale e internazionale. Avremo quindi bisogno di politiche e azioni coerenti di mitigazione e di adattamento. Politiche e azioni oramai di competenza sovranazionale dell’Unione Europa, da quelle energetiche a quelle sulla mobilità, da quelle agricole a quelle sull’economia circolare, dall’uso del suolo alle azioni di adattamento per difenderci dagli eventi metereologici estremi. In questo contesto così inedito, è anacronistico pensare di poter avere scelte differenti su politiche energetiche, reti di trasporto, governo del territorio, tutela della salute, protezione civile, regole per l’autorizzazione degli impianti industriali, delle infrastrutture, delle concessioni per il prelievo delle risorse naturali. Tutto ciò fa male all’intero Paese, al sistema produttivo, a tutti i cittadini sia che vivano al Nord, al Centro o al Sud. Per affrontare la transizione ecologica con equità ed efficacia abbiamo bisogno di un contesto legislativo unitario e solidale.
Il traguardo delle 500 mila firme è una soglia che si può superare con il contributo dei cittadini che vogliono fare dei beni comuni un valore da condividere.
Basta una firma per tutelare il futuro!