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L’esito del sondaggio sull’ALTA MURGIA

Nel corso di questi ultimi anni, il circolo cittadino di Legambiente ,più volte, ha posto l’attenzione sia sull’istituzione del parco,sia sul campo della protezione e valorizzazione del territorio,unito alla salvaguardia delle sue peculiarità naturali. Non sempre questa posizione associativa è stata sempre apprezzata, ma per noi la Murgia rappresenta innanzitutto la nostra IDENTITA’ NATURALE E STORICA.   Il territorio non è considerato esclusivamente come un fatto fisico, bensì percepito in strettissima connessione con la storia, il lavoro umano e con una possibilità di 'sviluppo durevole’, coerente con la vocazione d’uso tradizionale e con l’ambiente.    L'Alta Murgia è un altopiano a forma di quadrilatero prolungato che si allunga per circa  centomila ettari, contenuto fra la fascia costiera adriatica e la fossa Premurgiana e ricadente  in provincia di Bari.   Il territorio si presenta con una morfologia dalle forme piatte, distese, lievemente ondulate e un aspetto aspro e brullo, soprattutto in estate, ma ha il valore degli spazi aperti, dove un visitatore attento si porgono tantissimi e interessanti segni fisici e antropici.   L’altopiano delle Murge si è formato 130 milioni di anni fa nell’era del Cretaceo in ambiente marino.  Poi, in seguito a corrugamento, è emerso. E’ il risultato quindi di stratificazioni calcaree, a cui poi si sono aggiunti altri tipi rocciosi chiamati comunemente tufi . In queste rocce, si sono formate, poi, sacche di depositi di argilla. Infine, sugli avvallamenti chiamati lame si depositano i materiali alluvionali misti a humus e terre rosse, terreni, questi, adatti alla coltivazione.   Fin dalla sua genesi,infatti, l’ erosione dell’acqua ha delimitato in esso delle forme caratteristiche sia sopra che sotto la superficie : l’acqua sciogliendo il calcare ha scavato stretti valloni e dirupi (gravine), ampie conche (doline o puli), ma è anche scomparsa attraverso inghiottitoi , imbuti e voragini (gravi), continuando la sua opera di modellamento in grotte e caverne .   Il risultato della nostra consultazione è stata inequivocabile, anche se non ha un valore statistico, è indicativo della necessità di una piena valorizzazione non solo del territorio murgiano, ma anche dei prodotti tipici,della presenza delle tombe neolitiche nella zona di San Magno,per citare solo alcuni aspetti.   L’ esito del sondaggio “Il Parco dell'alta Murgia, secondo te, può diventare:” è stato il seguente:   un volano di sviluppo per il territorio 49.2%  una forma di tutela del territorio  29.5%  una serie di vincoli che impediscono una crescita ed un'evoluzione fisiologica della natura e dell'ambiente  16.9%  non so  4.2%

Andare in Bicicletta: istruzioni per l’uso

Da un punto di vista storico,sono rimaste  leggendarie sfide ciclistiche degli anni ’50 e ’60,come, ad esempio, il dualismo tra Coppi e Bartali, fra corridori e case costruttrici, e opere cinematografiche come “Ladri di biciclette”, hanno espresso ed evidenziato l’immagine della bicicletta fosse allora, non solo un oggetto di uso quotidiano, ma anche un potente simbolo dell’immaginario collettivo ,subito dopo l’ultimo conflitto mondiale. Una forma di status symbol come mezzo di trasporto, ma anche come possibilità di interazione all’interno della società ,di un primo e sufficiente benessere.   La bassa manutenzione del mezzo ,la facilità di raggiungere le distanze all’interno di un percorso breve sono stato il volano della diffusione di questo mezzo di trasporto. Il boom economico prima e i meccanismi del capitalismo finanziario dopo, hanno contribuito a ripensare il suo ruolo e compito sostituendo in definitiva la bicicletta con l’ingombrante,l’ antiecologica,l’antieconomica, la pericolosa,per certi versi, e, in definitiva, lenta automobile.   Questo mezzo di trasporto a motore intasa il traffico veicolare, talvolta, può diventare un rischio per i pedoni o  per gli stessi automobilisti. L'insieme dei vari poteri  è interessato a mantenere immobilizzata l'attuale gerarchia di valori ed utilizza i mezzi di comunicazione di massa per affermare il suo modello di mondo possibile,nonostante i prezzi dei carburanti e delle assicurazioni stiano in questi ultimi anni lievitando in modo esponenziale.   In questo senso,molto spesso la pubblicità  diffonde indirettamente un modello della bicicletta e del suo uso che nega la sua funzione utilitaristica specie nella città di medie dimensione come la nostra  e tende a limitare e ad attenuare le sue reali potenzialità di come può diventare uno strumento indispensabile per la mobilità urbana.   Un nuovo modello di trasporto compatibile è possibile attraverso una serie di piccole azioni concrete: l'estensione e il rafforzamento della politica comunale della sosta a pagamento può favorire la riduzione del numero di auto in ingresso nel centro, a favore del mezzo pubblico, biciclette, moto e scooter; la sostanziale persistenza di condizioni di bel tempo per tutto l'inverno e la primavera che caratterizzano il nostro clima  possono favorire  l'uso delle due ruote in genere; favorire una maggiore attenzione promozione dei media all'uso della bici, alle iniziative connesse ed alle problematiche relative alle pavimentazioni in cattive condizioni, alla mancanza di appositi parcheggi ,ove, eventualmente, non sono stati installati, ai furti, alla sicurezza stradale e, quindi,come una fattiva prevenzione  agli incidenti; promuovere percorsi didattico- educativi per la promozione della bicicletta in sinergia con le scuole di ogni ordine e grado della nostra città  con la partecipazione di Legambiente; valutare alcuni provvedimenti di limitazione della circolazione automobilistica, come le zone a traffico limitato per favorire la fruibilità del corso come zona commerciale,di incontro delle varie fasce di età. I nostri visitatori si sono espressi nel seguente modo: Utilizzeresti la bicicletta come mezzo di trasporto? Si  37.9%  Si, ma non ci sono piste ciclabili  29.3%  Si, ma non ci sono abbastanza parcheggi per le biciclette  25.8%  Non so e non mi interessa  5.1%  No, la bicicletta è inutile  1.7%    La bicicletta - per poter svolgere il proprio ruolo di mezzo di trasporto utile, efficiente e valido - deve poter avere una piena accessibilità , in piena sicurezza. L'intera città deve essere ciclabile (adatta alla bici) e di conseguenza, ovviamente nel corso del tempo, l'intero reticolo stradale della città deve essere posto in sicurezza per quanto riguarda la circolazione delle biciclette.   La costruzione di piste ciclabili ed altre dotazioni infrastrutturali  come,ad esempio, i sottopassi e le passerelle , sono fondamentali in tutte quelle situazioni nelle quali si intende tenere il limite di velocità dei veicoli a motore a 50 chilometri all'ora e oltre , possa, quindi,rendersi indispensabile la divisione del traffico ciclistico dal restante traffico - non è pensabile che si possa assicurare la circolazione delle bici nell'intera città.   L’esito del nostro sondaggio non ha un valore statistico, ma ha voluto solo interrogare i nostri visitatori che ci aiutano a capire che tipo di città possiamo avere nella condivisione degli spazi e dei mezzi di trasporto. Continueremo in questo percorso culturale per dialogare costantemente con la nostra città.

Fai la raccolta differenziata?

I rifiuti sono uno dei problemi delle nostre città.

I problemi molto spesso sorgono dalla raccolta allo smaltimento, quando un oggetto o un materiale hanno finito di svolgere il compito o il suo ciclo di vita, per il quale è stato creato o perde la sua funzionalità viene chiamato rifiuto.   La legislazione in materia di regolamentazione delle attività relative ai rifiuti, sia essi urbani, speciali o tossico nocive, suggerisce una prima definizione: per rifiuto si intende qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi.   Negli ultimi 15-20 anni in Italia, come quasi in tutta l’Europa, la produzione dei rifiuti è andata sempre incrementandosi fino a raddoppiare rispetto al passato in modo proporzionale in base all’aumento del tenore di vita. A questo, si sta cercando di produrre una serie di provvedimenti legislativi che negli intenti avrebbero aiutato a risolvere il problema, trovando il modo più proficuo di stoccare i rifiuti senza  pericoli per l’ambiente.   Con la legge 475/88 della Comunità Economica Europea si sono dati gli elementi essenziali per la gestione degli RSU, obbligando i Comuni alla raccolta differenziata e istituendo dei Consorzi Obbligatori che dovevano provvedere alla raccolta e al riciclo del 50% di quanto recuperato dei seguenti materiali: vetro, carta, metalli, plastiche, poliaccoppiati, batterie ed oli esausti. Attualmente in Italia il 90% dei rifiuti solidi urbani finisce in discarica, il 6% viene incenerito, ed il 4% viene riciclato. Attualmente, è in vigore il Decreto del Ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, che introduce dei cambiamenti sostanziali in materia.   Il Decreto stabilisce che  oltre a provvedere alla riduzione del volume, peso e pericolosità dei rifiuti (soprattutto per quanto riguarda contenitori e imballaggi) è necessaria la quantità di quelli recuperati con la raccolta differenziata e il loro riciclo. Il concetto è quello di recuperare il più possibile il  potenziale energetico contenuto nel rifiuto non del tutto recuperabile. Infine, ma solo infine, ciò che resta potrà essere portato in discariche ambientalmente sicure.   Un ruolo fondamentale per la diffusione della Raccolta Differenziata sul territorio nazionale è affidato a Regioni,  Province e Comuni, secondo un itinerario ben preciso: inserimento della strategia nei piani regionali e provinciali di gestione dei rifiuti, adeguamento dei regolamenti comunali e attivazione concreta del servizio sul territorio.   L'industria può contribuire a risolvere il problema progettando prodotti che siano costruiti, venduti ed eventualmente smaltiti in modo tale che si generi la minor quantità di rifiuti e di inquinamento. Possono adottare una serie di strategie per raggiungere ciò.   Sostituendo i materiali dannosi per l'ambiente con dei materiali a tutela dell'ambiente Prodotti che non arrecano danno al nostro ambiente .Progettando prodotti durevoli nel tempo, prodotti che durano a lungo. Producendo prodotti che siano più facilmente mantenuti o riparati o prodotti semplici da riparare .Progettando prodotti atti al riutilizzo e al riciclaggio, utilizzando materiali che possano essere riciclati o impiegati in nuovi prodotti. L'Unione europea ha un'etichetta per identificare nei negozi la merce avente un impatto minimo sull'ambiente, chiamata etichetta ecologica.   I prodotti ricevono l'etichetta ecologica solo se sono il più possibile a tutela dell'ambiente durante tutto il loro ciclo di vita (produzione, vendita, uso e smaltimento), riducendo: - l'uso di risorse naturali e di energia; - le emissioni nell'aria, nell'acqua e nel terreno; - lo smaltimento dei rifiuti; - la rumorosità e gli effetti sugli ecosistemi.   Riciclare una tonnellata di giornali blocca il rilascio di 2,5 tonnellate di anidride carbonica nell'atmosfera e salva 17 alberi, tre iarde cubi di territorio e energia sufficiente a riscaldare una casa di media grandezza per sei mesi! Riciclare l'alluminio contribuisce a risparmiare il 95 % dell'energia necessaria a produrre le lattine in primo luogo ed evita che ulteriori tonnellate di anidride carbonica vengano rilasciate nell'atmosfera.   L’esito del sondaggio è stato il seguente. I coratini votanti si sono espressi nel seguente modo: il  41.9%  qualche volta pone i rifiuti nei vari contenitori; il  40.7%  dice che fa la raccolta differenziata; il  17.2% non la fa.     Nella nostra città l’ASIPU il 1° e 3° Giovedì di ogni mese dalle 07:00 alle 12:30. I rifiuti ingombranti devono essere resi disponibili al piano stradale per il prelievo oppure possono essere conferiti gratuitamente presso la sede operativa dell'Azienda in S.V. Mangilli nei giorni feriali nella fascia oraria 07:00 - 12:30   SI* NO* Elettrodomestici in genere Materassi, cuscini, divani, poltrone Pneumatici Rifiuti provenienti da piccole ristrutturazioni domestiche (tapparelle, infissi…) Lastre di vetro intere e specchi Damigiane Grosse taniche Reti per letti Mobili vecchi Materiale edile Residui industriali e agricoli nocivi Verde Bidoni tossici * dati Asipu.it       La Raccolta Differenziata nell'anno 2005 ha raggiunto una percentuale pari al 14,92% sul totale dei rsu. Un ruolo fondamentale nella raccolta differenziata è stato dato dall'Isola Ecologica di via Sant'Elìa, che ha inciso per il 2,04% sul totale della RD. L’impegno è da parte di tutti è ad una maggiore assunzione di responsabilità per poter migliorare l’ambiente.

Corato e i suoi beni architettonici

La città di Corato è situata in una zona precollinare tra l’altopiano delle Murge e la costa.

Il sondaggio ha voluto comprendere la conoscenza dei beni architettonici storico ed artistico della nostra città.   Infatti, sono stati individuati due nel centro urbano: la chiesetta protoromanica di San Vito, circondata dai vari palazzi ed abitazioni tra il corso e l’anello dell’estramurale; il santuario mariano di Santa Maria Greca, ubicato lungo il corso cittadino, sotto il livello stradale, dove è conservato il quadro Acheropita della Vergine; due monumenti collocati fuori dal centro urbano: le tombe di San Magno di epoca Neolitica, poste nella parte più interna murgiana e il dolmen, invece, tra Corato e Bisceglie.  

I visitatori del sito si sono espressi nel seguente modo:  

Il dolmen di Corato 39.2%

Le tombe di San Magno 29.1%

La chiesetta di San Vito 21.5%

Il Santuario di Santa Maria Greca 6.3%

Li conosco tutti 3.7%  

 

L’esito del sondaggio ha avuto una chiara non consapevolezza dei luoghi elencati . Infatti, specialmente i beni architettonici posti fuori dal centro urbano hanno, finora, dei tabelloni o della segnaletica insufficiente per permettere una corretta fruizione di questi patrimoni storico-culturali.   Non ci sono depliant descrittivi dei beni monumentali con le varie possibilità ed opzioni,come visite guidate periodiche ed attività culturali connesse, almeno in modo sistematico. I cittadini di Corato hanno bisogno di più consapevolezza, di sapere e di conoscere la propria storia, il loro patrimonio culturale.   Sicuramente, nel nostro piccolo è e sarà il nostro piccolo impegno fatto di tante silenziose azioni, di proposte, di denunce, di fare della nostra città uno spazio condiviso per tutti, di sensibilizzare una maggiore cognizione del nostro patrimonio per la crescita e la valorizzazione delle nostre identità.   Uno strumento può essere il sito Internet, ma una azione istituzionale si rende necessaria che possa far accrescere nei cittadini una maggiore conoscenza di questi beni architettonici. Infatti, diversi visitatori cercano nel nostro sito Internet informazioni, delucidazioni sui beni architettonici, sulla storia e sulla nostra cultura locale, ma anche del circondario. Questa è la nostra “mission” e speriamo che queste attività vengano raccolte per realizzare una città migliore.

L’esito del sondaggio sul Traffico Urbano

Secondo te, quanto traffico c’è a Corato? La libera consultazione dei visitatori di www.legambientecorato.it     Ogni città medio-grande porta in sé un fardello su cui bisogna necessariamente confrontarsi: il traffico. Veicoli che circolano per gli anelli del corso e dell’estramurale, che passano per le complanari, si innestano per le varie strade. Il sondaggio ha dato la percezione del fenomeno. Secondo la psicologia scientifica la percezione è il frutto di un'elaborazione mentale e risente di processi cognitivi di classificazione. Pertanto, i cittadini hanno riscontrato che il traffico veicolare per il 40,1% è molto; per il 36% è moltissimo; per il 5,7% è sufficiente; per nessuno è poco; per il 18% non sa su centoventidue votanti. Il risultato ci fa comprendere come il traffico non è poco considerato. Da questa conclusione, si può evincere il bisogno di un maggiore incremento di mezzi pubblici, di campagne di sensibilizzazione dell’uso della bicicletta con conseguente creazione ed incremento di piste ciclabili. Utilizzo del Piano Urbano del Traffico redatto ai sensi dell’art. 36 del Codice della Strada e delle Direttive del Ministero dei Lavori Pubblici per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico, del 24 giugno 1995; queste ultime forniscono le seguenti definizioni: Il Piano urbano del traffico (PUT) è costituito da un insieme coordinato di interventi per il miglioramento delle condizioni della circolazione stradale nell'area urbana, dei pedoni, dei mezzi pubblici e dei veicoli privati, realizzabili e utilizzabili nel breve periodo e nell’ipotesi di dotazioni di infrastrutture e mezzi di trasporto sostanzialmente invariate. In particolare il PUT deve essere inteso come "piano di immediata realizzabilità", con l'obiettivo di contenere le criticità della circolazione (...) La progettazione dell'organizzazione della circolazione stradale deve prevedere interventi su tutti i suoi settori, inclusa la gestione ottimale degli spazi stradali esistenti, pubblici o aperti all'uso pubblico (individuazione degli interventi di organizzazione delle sedi viarie, finalizzata al miglior uso possibile delle medesime per la circolazione stradale). Nel processo di pianificazione e governo del sistema dei trasporti a scala urbana, il PUT costituisce in definitiva lo strumento tecnico-amministrativo di breve periodo, che mediante successivi aggiornamenti (piano processo) rappresenta le fasi attuative di un disegno strategico di lungo periodo). Le direttive ministeriali indicano altresì le seguenti finalità fondamentali di un PUT: il miglioramento delle condizioni di circolazione (movimento e sosta); il miglioramento della sicurezza stradale (riduzione degli incidenti stradali); la riduzione degli inquinamenti atmosferico ed acustico; il risparmio energetico.   Una città può essere considerata un organismo vivente, e come tale essa può anche ammalarsi. Una malattia oggi ricorrente è l'intasamento causato dal traffico. Ripensare le vie di comunicazione per un traffico tranquillo ma scorrevole è l'obiettivo del Piano Urbano per il Traffico.   Il P.U.T. può diventare uno strumento per riorganizzare gli spazi viari in modo da rendere possibile un rapporto più equilibrato tra pedoni, biciclette e auto. Un traffico tranquillo che aumenti la qualità della vita per i residenti, ma scorrevole, sicuro per gli utenti deboli, ma anche per gli stessi automobilisti, rendendo più attrattiva la città dal punto di vista commerciale, dei servizi e industriale.   In modo particolare, cercare di armonizzare gli orari degli uffici e delle scuole con quello di tutti i mezzi pubblici per cercare di favorire l’uso. Il P.U.T diventa così, insieme ad altri strumenti urbanistici e agli interventi di arredo urbano favorendo l’utilizzo di arredi di materiale riciclato, un'importante occasione per fare di Corato, una città accogliente per gli abitanti e i visitatori.   I vari soggetti del traffico urbano hanno caratteristiche ed esigenze differenti nel rispetto della città come uno spazio vivibile per tutti. I pedoni sono i principali obiettivi a cui dedicare attenzione: migliori collegamenti con le concentrazioni commerciali, le scuole, i servizi sanitari, le attrezzature sportive, grazie a marciapiedi e passaggi pedonali con una particolare attenzione ai bambini, agli anziani ed ai portatori di handicap.   Le biciclette possono diventare la grande riscoperta di questi anni: veloci, ecologiche, manovrabili, adatte alle piccole distanze, il loro utilizzo è salutare e va incoraggiato mediante percorsi dedicati, elevando gli standard di comfort e di sicurezza del loro uso per la sicurezza e il benessere dei cittadini e dei residenti.   Il sondaggio del sito non ha un valore statistico, perché non ha utilizzato un campione demoscopico, la consultazione ha semplicemente adottato una spontanea votazione anonima che si poteva effettuare una sola volta. La libera consultazione intende capire che approccio hanno i cittadini nei confronti della problematica, i bisogni e le esigenze della nostra città.

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