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Roma e Glasgow fatte in casa

Roma e Glasgow fatte in casa

I vertici sono utili ma è necessario partire da ciascuno di noi .

In questo periodo il dibattito sul clima e sulle questioni ambientali stanno appuntando sull’agenda politica l’urgenza di agire ora e presto per attivare azioni positive che solo nel tempo si potranno vedere gli effetti sperati. Se i capi di Stato e gli Sherpa determinano le linee per la transizione ecologica e per limitare i gas serra, i cittadini possono fare tanto. I comportamenti, gli stili di vita , le scelte degli acquisti, effettuare una raccolta differenziata possono fare molto per evitare lo spreco di risorse ma anche la produzione di anidride carbonica che ognuno di noi produce comperando beni e richiedendo servizi. Diverse aziende alimentari e non stanno cambiando le policies aziendali verso sistemi di produzione che usano materiali riciclabili, sistemi di produzione più efficienti e sostenibili utilizzando energia verde. Ma bisogna arrivare ad una forma di ecologia integrale basata sulla qualità del lavoro per la riduzione del lavoro nero affinché ci possano essere meno incidenti sui luoghi di lavoro. All’interno di questa ecologia integrale fanno parte tutte le forme di violenza verbale e fisica di cui si hanno eco sui Mass Media. Non è possibile esprimere il dissenso con forme violente, provocatorie o sulla violenza sulle donne, l’ecologia passa per le corrette relazioni e rapporti. Si può essere in disaccordo su tante questioni, ma non è necessario superare certi limiti sfociando nella violenza. La resilienza è il migliore strumento per portare le proprie ragioni di dissenso. L’ecologia passa anche per queste azioni che apparentemente non hanno nulla a che fare con l’ambiente tout court. Ma l’ambiente è uno spazio di relazioni in cui nessuno è escluso, sia gli esseri viventi sia gli oggetti e le cose di cui noi tutti siamo utilizzatori. E’ necessario ripensare anche su ciò che non usiamo o non ci piace più. Riscopriamo il valore del dono o del baratto. E’ un modo per riadoperare quell’oggetto che può piacere ed essere utile a qualcun altro. Il riuso può essere passare con la vendita di un oggetto, che può creare una nuova economia del riciclo. Si può fare molto e molto può essere fatto ancora con il contributo dei cittadini. Ci sono forme creative di nuovo utilizzo di mobili vecchi, oggetti consumati ed artigiani che li rigenerano. Purtroppo, c’è anche l’azione ignominiosa dell’abbandono dei rifiuti in campagna o nelle vie di accesso produce anidride carbonica soprattutto quando vengono arsi, quando ci sono i centri di raccolta aperti che raccolgono in modo differenziato ogni tipologia di spazzatura. Poi, è necessario piantare piante, alberi, arbusti dal balcone di ciascuna casa, anche chi dice che non ha il “pollice verde”, bisogna farlo anzi è necessario ostinarsi prima o poi qualcosa attecchirà. Semplicemente facciamolo. I vertici internazionali sono importanti per orientare le scelte molto spesso economico - sociali, ma il cittadino singolo in modo collettivo può determinare con i propri comportamenti le politiche economico-amministrative per il mondo che verrà.

Lavori verdi o green jobs occasioni e opportunità per un mondo che cambia

Lavori verdi o green jobs occasioni e opportunità per un mondo che cambia

La pandemia e l’evoluzione sociotecnologica hanno anche attivato diversi piani, progetti ed evoluzioni in chiave legislativa e si evolveranno negli investimenti, nella ricerca e il mondo del lavoro verso nuove professioni e verso rinnovate forme di occupazione. La Green Economy è dunque un argomento complesso che abbraccia vasti temi dello sviluppo sostenibile e del mondo economico in senso stretto. Apre orizzonti per un approccio sostenibile alla finanza ed al credito ed a nuovi e specifici sistemi di governance, detta appunto “ambientale”. Allo stesso modo incide anche sul mondo imprenditoriale e soprattutto occupazionale, introducendo nuovi profili occupazionali -jobs- e richiedendo qualifiche -skills- competenze e capacità “green”. Il principale riscontro europeo è l’Iniziativa “New skill for new jobs” sviluppata nella Strategia Europea per l’occupazione ed inclusa negli obiettivi della Strategia Europea 2020 e rientra tra gli Obiettivi 2030 per uno sviluppo sostenibile a livello globale. Una crescita economica green deve includere infatti fra i suoi obiettivi prioritari un piano per la piena e buona occupazione giovanile. Nella green economy la strada da percorrere ai fini di uno sviluppo è quella che ripristini all’Italia un ruolo importante in Europa e nel Mediterraneo. Ecco il nuovo lessico fondamentale per i lavori e l’economia verde: ecoinnovazione ecoefficienza, rinnovabilitá dei materiali e riciclo dei rifiuti, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, tutela e valorizzazione dei servizi degli ecosistemi, mobilità sostenibile, filiere agricole di qualità ecologica andando verso consorzi produttivi con protocolli fitoterapici ecologici ed integrati per la prevenzione di attacchi parassitari, finanza e credito sostenibili per una green economy. E’ in atto una rivoluzione graduale e trasversale che i differenti indicatori mostrano una tendenza a cambiamenti nei vari settori produttivi. Il futuro è già partito, in parte, è già il presente non solamente per i fondi e gli incentivi per una scommessa per attivare buone pratiche e lavoro. Si parte dal patrimonio edilizio: bonus, incentivi, in un Paese come l’ Italia, il classico mattone è considerato il bene rifugio ovvero andando verso modelli di efficienza energetica, fonti rinnovabili, taglio dei consumi di acqua e rifiuti, riduzione di sostanze inquinanti, diminuendo il consumo di suolo. Investimenti che ovviamente sono accompagnati da una ricerca costante di competenze specializzate come ,ad esempio, progettista e installatore di impianti fotovoltaici, energy manager, valutatore di impatto ambientale, esperto in bioarchitettura e bioedilizia, certificatore energetico. Tuttavia, sono in atto cambiamenti dei lavori tradizionali: i manutentori che riparano e aggiustano caldaie, pompe di calore, ma anche i motori delle nostre autovetture che presto diventeranno elettriche, con sempre più app, dispositivi e quindi i nuovi manutentori dovranno diventare dei meccatronici o con altre specializzazioni che si vanno sviluppando o cambiando settore una professione in crescita è il riparatore di smartphone, ma ci sono ancora altre che stanno nascendo in nuovi ambiti produttivi. Insomma all’interno della realizzazione e trasformazione di nuovi prodotti e materiali ottenuti dalla raccolta differenziata come la raccolta e smaltimento di rifiuti elettronici o ritrasformando altri rifiuti in nuovi oggetti ridando vita in nuovi manufatti. Il mondo cambia e con esso anche il modo di fare produzione e con essi le fasi di lavorazione stesse per la creazione di altri e nuovi prodotti. Da questo a breve si può dedurre che il lavoro del futuro nel campo dei Green jobs sarà tecnologicamente avanzato, o nell’organizzazione o negli strumenti, ma avrà un campo aperto verso nuove forme ed attività occupazionali.

Luoghi e spazi per l’estate

Luoghi e spazi per l’estate

Per vivere in natura godendo della scoperta di posti.

Nel periodo estivo è gradevole fare vita all’aria aperta, visitare luoghi e spazi, fare semplici uscite per chi, semmai, non ha la possibilità economica per lunghi viaggi, ma soprattutto per conoscere il nostro territorio ricco di un patrimonio ambientale, storico e culturale. Partiamo con una brevissima rassegna di luoghi da conoscere e da scoprire prendendo in considerazione i vari gusti e interessi prendendo semmai spunti per uscite e gite fuoriporta. Superando Castel del Monte, maniero fatto costruire da Federico II, si passa da Monte Caccia, si arriva a Murgetta Rossi, dove è presente la lapide che ricorda il luogo dove furono trucidati 22 ragazzi il 10.09.1943 da parte delle truppe tedesche, si arriva alle cave di bauxite, appena due chilometri dopo. Da questo luogo si estraeva il minerale fino ad un trentennio fa fondamentale per creare l’alluminio. Siamo nella parte più bella e suggestiva del Parco dell’Alta Murgia. Sembra di essere immersi all’interno di un paesaggio lunare con la caratteristica terra rossa, e lì la natura ha rigenerato l’ambiente in modo originale. E’ possibile fare un percorso a piedi in questo modo, è possibile scoprire la bellezza dell’ambiente. Dopo una decina di chilometri, si arriva a Spinazzola. Location preferita dalla regista Lina Wertmuller e di altri, sono stati girati ben cinque film, è possibile immergersi in paesaggi tra la Murgia e il Vulture, bere delle acque dalle fontane: Pilone, Raica, di Rolla, Gadone Turcitano, San Francesco, Casalvecchio, Accannata, Paredano, San Vincenzo e poter visitare il castello del Garagnone, tra i luoghi più belli e suggestivi dell’alta Murgia. Un'altra località molto suggestiva è Locorotondo. Per chi passa tra Fasano, in provincia di Brindisi e Martina Franca, in provincia di Taranto, Locorotondo è un’enclave in provincia di Bari, arroccata con le sue case bianche su un cocuzzolo di una collina la rendono suggestiva e si gode di una visuale naturale di ulivi e trulli, molto amata dagli inglesi che amano passare molto tempo per godere del mare di Savelletri e fare passeggiate nei centri storici dei centri della Valle d’Itria. A proposito di centri storici tra i più apprezzati è Giovinazzo: tra i vicoli, le attività e i locali, la maestosa cattedrale romanica e il porticciolo in cui la pietra bianca si specchia specie al tramonto nel mare nel borgo medievale dove ci sono angoli dove il tempo si è fermato, costruito su una penisola di scogli e circondato dal mare azzurro che bagna sia a destra che a sinistra i due lungomari. E’ possibile smarrirsi nei vicoli stretti tra mure antiche, balconi fioriti, chiesette antiche, palazzi nobiliari e scorci che danno sul mare. La città ha spiagge balneabili e attrezzate. Comunque, la nostra regione ha molte località suggestive di molte bellezze naturalistiche da scoprire e per tutti i gusti…. Per qualsiasi scelta cerchiamo di conoscere il nostro territorio visitando, gustando i sapori e gli odori, cercando di conoscerlo meglio, per amarlo di più e semmai facendolo conoscere, perché con la conoscenza si può amarlo e rispettarlo di più.

Mobilità sostenibile per essere smart ed ecofriendly

Mobilità sostenibile per essere smart ed ecofriendly

La mobilità del futuro sicuramente sarà intelligente, sostenibile per risparmiare tempo e risorse. Le soluzioni sono ormai diverse e la fase Covid ha dato più consapevolezza su come muoversi all’interno specialmente dei centri urbani. L’emergenza COVID-19 ha fatto registrare un significativo aumento di attenzione nei confronti degli spostamenti ciclabili in tutto il mondo, legati soprattutto al lockdown e alla possibilità di gestire in modo utile e dilettevole il necessario distanziamento. I vantaggi della mobilità ciclabile sono del resto evidenti: per le persone sono rilevanti in termini di ridotta spesa per la mobilità; per le città in termini di riduzione di inquinamento e traffico. In questo anno, quindi, sono successe diversi avvenimenti interessanti rispetto agli spostamenti delle persone e nell’attenzione verso le politiche urbane e Legambiente ha deciso di approfondirle nel rapporto CovidLanes 2020, l’anno delle ciclabili pop-up. I nuovi percorsi in bici e la crescita degli spostamenti nelle città italiane nell’anno del Covid. https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/12/Dossier-CovidLanes.pdf Il rapporto riportando le informazioni della European Cyclists Federation ha ricostruito lo scenario relativo alle “misure ciclistiche” messe in campo a livello europeo negli ultimi mesi, e quel che ne esce è un quadro caratterizzato da oltre 2.300 km di infrastrutture ciclabili annunciate, tra permanenti e temporanee, più di 1.000 km già realizzati o cantierizzati, con oltre un 1 miliardo di euro di finanziamenti stanziati in tutta Europa. Complessivamente quasi 200 i chilometri di nuove ciclabili “leggere” realizzate nel nostro Paese. Ma non solo, per la prima volta sono apparse negli incroci stradali le “case avanzate”, ossia appositi spazi per le bici che hanno l’obiettivo di tutelare la sicurezza dei ciclisti, rese possibili dalle recenti modifiche al codice della strada. In Francia a Grenoble sono state realizzate più di 450 km di piste ciclabili. Grenoble stessa è la città più piatta della Francia. E’ una città favorevole al ciclismo quotidiano ed è stata addirittura votata " capitale del ciclismo ". https://www.mobilites-m.fr/velo.html Ha una topografia che facilita la pratica della bicicletta. Il servizio Métrovélo , con una flotta di 7.000 noleggi , rende le gite in bicicletta accessibili a tutti. Sulla rete TAG Transport de l'Agglomération Grenobloise, è l'azienda francese che gestisce il trasporto pubblico nell'agglomerato urbano di Grenoble- Il trasporto di biciclette è autorizzato sui tram prima delle 7:30 e dopo le 19:30 nei giorni feriali e tutto il giorno, la domenica e i giorni festivi. Esistono molti percorsi ciclabili in varie forme: 320 km di piste ciclabili dedicate, separate dal traffico; Piste ciclabili segnalate sulla strada; Ciclisti autorizzati e segnalati in strade a senso unico; Chronovélo; Tempo Vélo.La rete di biciclette Chronovélo offre percorsi diretti, comodi e sicuri. Tutto a vantaggio di una migliore condivisione dello spazio pubblico e degli utenti, tutti i modi di trasporto combinati. Sui quattro assi sono state installate 30 stazioni di servizio. Includono un piano, una panchina e un dispositivo di gonfiaggio dei pneumatici. Al fine di limitare l'uso dell'auto, il Metropolis, ha voluto incentivare la pratica della bicicletta. https://fr.calameo.com/read/003942615c540a472d8a0 . Questa scelta si riflette in particolare nello sviluppo di una nuova rete ciclabile transitoria di circa 18 km, denominata TempoVelo, dislocata lungo le principali linee di tram e autobus Chrono, su carreggiata, o in mancanza di quella in alcuni parcheggi. Inoltre è possibile fare nella città ed area metropolitana di Grenoble una selezione di circuiti ciclistici "per il tempo libero" che vanno da 6 km a 33 km, da un’ora fino a tre ore su tutto il territorio. Percorribili dall'età di 5 anni, tutti i percorsi prendono strade poco frequentate, per una maggiore serenità e sicurezza. Le maggiori città europee stanno investendo in mobilità sostenibile con idee, progetti ed attività per promuovere l’uso di veicoli sostenibili in genere. I dati in Italia parlano di un grande incremento delle vendite di biciclette, velocipedi, in genere, anche di auto elettriche che stanno aumentando le quote di mercato con alcuni modelli anche con prezzi veramente interessanti, ma, purtroppo, finora, dalle nostre parti le colonnine di ricarica mancano ancora.

Le azioni per una giustizia ambientale

Le azioni per una giustizia ambientale.

I cambiamenti climatici, le migrazioni, i comportamenti e gli stili di vita sono le maggiori questioni ecologiche che avranno vari impatti sia da un punto di vista ambientale che sociologico per i prossimi decenni. Si stima che saranno 140 milioni le persone costrette a migrare entro il 2050. Gli scienziati dimostrano come il cambiamento climatico contribuisca ad accrescere conflitti e migrazioni, dall’Afghanistan alla Nigeria come le Nazioni dell’area sud sahariana. E’ necessaria un’azione globale e locale di giustizia climatica: chi causa più emissioni di gas serra deve procedere urgentemente alla loro riduzione, mentre occorre sostenere le famiglie e i Paesi più colpiti a proteggersi dai disastri con investimenti per evitare i dissesti idrogeologici.

E’ necessaria più cooperazione internazionale, e l’Italia dovrebbe aumentare gli investimenti per l’agroecologia, l’energia rinnovabile, città sostenibili e inclusive, i diritti dei popoli più vulnerabili e dei migranti, come previsto dall’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile. L’Italia dovrebbe progettare il raggiungimento dell’obiettivo dello 0,7% del reddito nazionale lordo per la cooperazione allo sviluppo, concordando con i vari Paesi le attività, le azioni di cooperazione ed allineare coerentemente tutte le politiche a questo obiettivo, per incidere in modo efficace verso un cambiamento radicale di paradigma, per una transizione ecologica giusta, equa e sostenibile. Queste declinazioni non sono più posticipabili e derogabili, le azioni.

Oltre il 70% dei giovani tra i 15 e i 35 anni di 23 paesi europei reputa che i governi che non operano contro l’inquinamento e cambiamento climatico producano un peggioramento dell’economia. Questo è il dato di partenza dell’indagine realizzata da IPSOS che, in occasione della Giornata della Terra, dà il via a #ClimateOfChange, campagna di comunicazione europea che mira a coinvolgere i giovani per creare un movimento pronto non solo a modificare il proprio stile di vita ma anche a sostenere la giustizia climatica globale. Dal sondaggio spicca che i giovani europei valutano il cambiamento climatico e il degrado ambientale come priorità inderogabili. La grande maggioranza dei giovani europei considera infatti che se i governi non contrastano l'inquinamento e il cambiamento climatico, questo sia "un male per l'economia" (70% d'accordo), "un segno che il governo ha le priorità sbagliate" (75% d'accordo), "la prova che il governo non ascolta la gente comune" (74% d'accordo), e "pericoloso e irresponsabile" (72% d'accordo). Quasi la metà (46%) dei giovani europei valuta il cambiamento climatico come uno dei problemi più gravi del mondo, il che lo pone al primo posto tra i problemi elencati, anche nel bel mezzo della pandemia COVID-19. Meno di un giovane europeo su dieci (8%) smentisce invece il cambiamento climatico. Una proporzione sostanziale di giovani europei (43%) crede che i Paesi economicamente avanzati dovrebbero fare la maggior parte degli sforzi economici e politici per ridurre gli effetti del cambiamento climatico.

Degno di nota è che in Europa occidentale, rispetto ad altre regioni, i giovani sono relativamente meno propensi a dire che i Paesi economicamente avanzati dovrebbero fare più sforzi per affrontare gli effetti del cambiamento climatico ma sostengono che tutti i governi debbano rinforzare queste responsabilità. Anche i giovani italiani (più della metà degli intervistati) sono molto o estremamente preoccupati per il cambiamento climatico, dato che è superiore alla media europea (54% contro 46%). Ma non è una preoccupazione fine a sé stessa, poiché i giovani italiani sono motivati a far partire il cambiamento: 8 su 10 potrebbero votare o hanno votato per i politici che danno la priorità alla lotta al cambiamento climatico e alla migrazione climatica.

E’ necessario agire ad ogni livello locale, nazionale ed internazionale per dare una nuova impronta ecologica.

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