Lavori verdi o green jobs occasioni e opportunità per un mondo che cambia

Lavori verdi o green jobs occasioni e opportunità per un mondo che cambia

La pandemia e l’evoluzione sociotecnologica hanno anche attivato diversi piani, progetti ed evoluzioni in chiave legislativa e si evolveranno negli investimenti, nella ricerca e il mondo del lavoro verso nuove professioni e verso rinnovate forme di occupazione. La Green Economy è dunque un argomento complesso che abbraccia vasti temi dello sviluppo sostenibile e del mondo economico in senso stretto. Apre orizzonti per un approccio sostenibile alla finanza ed al credito ed a nuovi e specifici sistemi di governance, detta appunto “ambientale”. Allo stesso modo incide anche sul mondo imprenditoriale e soprattutto occupazionale, introducendo nuovi profili occupazionali -jobs- e richiedendo qualifiche -skills- competenze e capacità “green”. Il principale riscontro europeo è l’Iniziativa “New skill for new jobs” sviluppata nella Strategia Europea per l’occupazione ed inclusa negli obiettivi della Strategia Europea 2020 e rientra tra gli Obiettivi 2030 per uno sviluppo sostenibile a livello globale. Una crescita economica green deve includere infatti fra i suoi obiettivi prioritari un piano per la piena e buona occupazione giovanile. Nella green economy la strada da percorrere ai fini di uno sviluppo è quella che ripristini all’Italia un ruolo importante in Europa e nel Mediterraneo. Ecco il nuovo lessico fondamentale per i lavori e l’economia verde: ecoinnovazione ecoefficienza, rinnovabilitá dei materiali e riciclo dei rifiuti, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, tutela e valorizzazione dei servizi degli ecosistemi, mobilità sostenibile, filiere agricole di qualità ecologica andando verso consorzi produttivi con protocolli fitoterapici ecologici ed integrati per la prevenzione di attacchi parassitari, finanza e credito sostenibili per una green economy. E’ in atto una rivoluzione graduale e trasversale che i differenti indicatori mostrano una tendenza a cambiamenti nei vari settori produttivi. Il futuro è già partito, in parte, è già il presente non solamente per i fondi e gli incentivi per una scommessa per attivare buone pratiche e lavoro. Si parte dal patrimonio edilizio: bonus, incentivi, in un Paese come l’ Italia, il classico mattone è considerato il bene rifugio ovvero andando verso modelli di efficienza energetica, fonti rinnovabili, taglio dei consumi di acqua e rifiuti, riduzione di sostanze inquinanti, diminuendo il consumo di suolo. Investimenti che ovviamente sono accompagnati da una ricerca costante di competenze specializzate come ,ad esempio, progettista e installatore di impianti fotovoltaici, energy manager, valutatore di impatto ambientale, esperto in bioarchitettura e bioedilizia, certificatore energetico. Tuttavia, sono in atto cambiamenti dei lavori tradizionali: i manutentori che riparano e aggiustano caldaie, pompe di calore, ma anche i motori delle nostre autovetture che presto diventeranno elettriche, con sempre più app, dispositivi e quindi i nuovi manutentori dovranno diventare dei meccatronici o con altre specializzazioni che si vanno sviluppando o cambiando settore una professione in crescita è il riparatore di smartphone, ma ci sono ancora altre che stanno nascendo in nuovi ambiti produttivi. Insomma all’interno della realizzazione e trasformazione di nuovi prodotti e materiali ottenuti dalla raccolta differenziata come la raccolta e smaltimento di rifiuti elettronici o ritrasformando altri rifiuti in nuovi oggetti ridando vita in nuovi manufatti. Il mondo cambia e con esso anche il modo di fare produzione e con essi le fasi di lavorazione stesse per la creazione di altri e nuovi prodotti. Da questo a breve si può dedurre che il lavoro del futuro nel campo dei Green jobs sarà tecnologicamente avanzato, o nell’organizzazione o negli strumenti, ma avrà un campo aperto verso nuove forme ed attività occupazionali.

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