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La missione di Legambiente a Corato

La missione di Legambiente a Corato

Trent’anni di attività nel campo socioambientale.

 

Da trent’anni Legambiente opera anche nella realtà cittadina locale di Corato. L’associazione ambientalista è nata per dare un’impronta ecologica nel contesto urbano in un’ottica, non solo di conservazione della biodiversità, ma della promozione delle buone pratiche come una nuova prospettiva ecologica delle interrelazioni tra: situazioni, problematiche e possibili soluzioni con un approccio e metodo scientifico. Nel corso del trentennio l’associazione ha visto un approccio amministrativo che ha cercato di curare il presente, senza avere una vera e propria vision di media e lunga durata. Nell’ orientamento urbanistico la città ha visto l’abbattimento nel corso di un quarantennio alcuni palazzi neoclassici nell’anello del corso cittadino e rendendo disomogenea l’area, in cui diverse zone tutt’oggi necessitano di interventi di ripristino, specie promuovendo lavori di ristrutturazione del patrimonio edilizio, secondo i canoni dell’efficienza energetica e tecnologica. Il verde pubblico manca di un regolamento che possa essere uno strumento di gestione, di strutturazione e di organizzazione anche in un sistema integrato all’interno e di continuazione con l’area parco dell’Alta Murgia. La città ha anche patrimonio protostorico come: il dolmen e le tombe di San Magno, dove è necessario creare un percorso turistico integrato, vista la posizione geografica della città come una “cerniera” tra l’entroterra e il mare tra l’area metropolitana di Bari e la provincia di Barletta Andria Trani. Su questi e su altri campi di azione socioambientale, il circolo di Legambiente Angelo Vassallo di Corato, non mancherà di dare il proprio contributo cercando di interagire con le istituzioni, cittadini, scuole e realtà sociali cercando, quando possibile, creare interazioni positive anche nel campo della comunicazione e dell’interazione ambientale come un volano per motivare i cittadini ed istituzioni verso stili di vita più sostenibili.

Lettera invito Ferrotramviaria

                                                           LEGAMBIENTE

                                                  CIRCOLO ANGELO VASSALLO

                                                              CORATO

 

 

Ferrotramviaria S.p.A.

Ferrovie del Nord Barese -

Autolinee Direzione Generale Trasporto Direzione Esercizio

Piazza A. Moro, 50/B

70122 BARI Tel. 080/5299111 - Fax 080/5235480

DIRETTORE TECNICO Ing. Bernardo Grilli

RESPONSABILE UNITA' TECNICA COMPLESSA Ing. Antonio Di Leo

RESPONSABILE UNITA' DIREZIONE LAVORI Ing. Alfredo Spitoni

RESPONSABILE SETTORE TECNICO-AMMINISTRATIVO Ing. Leonardo Nista

Via email / via PEC (eventuale) p.c. cittadinanza mediante sito www.legambientecorato.it .

 

Oggetto: richiesta di partecipazione ad incontro pubblico organizzato da Legambiente – Circolo Angelo Vassallo - Corato.

 

Egregi Ingegneri,

 

lo scontro ferroviario avvenuto lo scorso 12 luglio tra Andria e Corato, al km 51 della ferrovia Bari-Barletta, ha causato la morte di ventitrè persone e il ferimento di molti altri passeggeri. Si tratta del più grave disastro ferroviario mai avvenuto sul territorio pugliese che ha lasciato profonde ferite all’interno delle nostre comunità. Oltre a queste situazioni, il risultato è il disagio dei cittadini e dei pendolari: la tratta tra Andria e Corato è ancora sotto sequestro, i pendolari sono costretti a vivere ulteriori difficoltà per via del blocco della linea che va da Corato a Ruvo di Puglia per i lavori di raddoppio del binario unico, le opere in atto alla stazione di Corato, la situazione del Scmt (sistema di controllo marcia treno) di limitare la velocità dei treni a 50 chilometri all'ora, che unito a guasti tecnici, ritardi imprecisati, sovraffollamento che, si sta limitando, visti i continui e ripetuti disagi, mettono alla prova ogni giorno quei cittadini che utilizzano il treno per raggiungere il luogo di lavoro o studio. I bus sostitutivi dei treni stanno incrementando il traffico urbano con le evidente conseguenze. Ci risultano cittadini che si sono autorganizzati con un car pooling mediante i social network. Questa situazione è purtroppo in comune anche su altre linee ferroviarie in Italia. Infatti, nella campagna storica Pendolaria è di Legambiente ed è dedicata ai treni regionali e locali, al pendolarismo ed alla mobilità urbana, nata per contribuire a creare un trasporto ferroviario regionale e locale moderno, per città meno inquinate e più vivibili. Sono circa 3 i milioni di pendolari che ogni giorno si spostano in treno in Italia per raggiungere i posti di lavoro e di studio tra carrozze sovraffollate, degrado, ritardi. Anno per anno facciamo il punto sul trasporto pendolare nel nostro Paese, denunciando l’inadeguatezza del servizio, proponendo soluzioni concrete per un trasporto ferroviario regionale e locale moderno, al passo con l’Europa. Chiunque ha avuto la possibilità di viaggiare negli ultimi anni in una qualsiasi città europea ha avuto la possibilità di apprezzarne la qualità e l’efficienza del servizio ferroviario regionale, notando un costante miglioramento di questi servizi. Una ragione sta sicuramente nel vero ritardo infrastrutturale del nostro Paese che ha i suoi dati più rilevanti proprio nelle aree urbane. Legambiente è assolutissimamente favorevole al trasporto pubblico specialmente su ferro. Ricordiamo che la nostra associazione ha la finalità di tutelare gli interessi pubblici e diffusi, interessati a promuovere buone pratiche ed usi e costumi sostenibili. Pertanto, vorremmo facilitare e sostenere un dialogo costruttivo affinché siano chiare le problematiche, le difficoltà e le soluzioni. Perciò, vorremmo organizzare un evento pubblico, aperto alla popolazione ed alle istituzioni perché i cittadini abbiano più informazioni e più chiarezza. Saremmo lieti, in ogni caso, in un cenno di riscontro e di eventuale disponibilità. La suddetta missiva è contestualmente pubblicata sul sito www.legambientecorato.it per la massima trasparenza e per informare i cittadini delle azioni intraprese dal nostro Circolo.

Corato,27/02/2017 Distinti saluti Pino Soldano Presidente del Circolo Legambiente-

 

Circolo Angelo Vassallo – Via Niccolini,29 Corato www.legambientecorato.it email. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. siamo presenti su Facebook, Twitter e G+.

Educazione ambientale: dopo l'annuncio tutto tace

Educazione ambientale: dopo l'annuncio tutto tace...

Era stata individuata come una nuova disciplina o educazione nel curricolo scolastico, ma dopo un anno dall'annuncio non si sa ancora nulla. Il nostro circolo lavora operativamente con alcune scuole del territorio.

 

Molto spesso gli annunci servono per creare attese o per vedere le reazioni della popolazione in base all’ effetto della dichiarazione. Parliamo dell’educazione ambientale, finora considerata tra le educazioni e didatticamente non come una disciplina curriculare tout court. Per il documento della Comunità Europea – l’agenzia EPAL, di settembre di quest’anno, spiega il senso e il significato della parola composta.” La prima è la componente educativa, la quale ci dà gli strumenti di comunicazione con le comunità, che ci permette di trasformare linguaggi scientifici in linguaggi semplici che possano essere appropriati e compresi dai differenti gruppi sociali, la seconda la componente ambientale cerca di ricostruire queste relazioni create dall'uomo con la natura, però attraverso parametri culturali. Possiamo dire che l'Educazione ambientale è stata concepita come una strategia per offrire nuove modalità capaci di generare nelle persone e nelle società umane cambi significativi di comportamento e di riassegnare una nuova importanza a valori culturali, sociali, politici, economici e relativi alla natura. Al tempo stesso, cerca di facilitare i meccanismi di acquisizione delle abilità intellettuali e fisiche, promuovendo la partecipazione attiva e decisa degli individui in maniera permanente; riflettendosi in un miglior intervento umano per l'ambiente e di conseguenza una adeguata qualità di vita. Con questa concezione, negli ultimi decenni, si è riposta fiducia nel processo educativo per contribuire alla risposta di problemi ambientali. L’educazione ambientale abbraccia tematiche e problemi reali, con i quali le nuove generazioni si confrontano.” Pertanto, è in questo ambito che insegnanti che utilizzano metodologie didattiche partecipative, che possono rendere coerente il contenuto educativo – lo Sviluppo Sostenibile – con il processo educativo – del Cooperative Learning. I temi affrontati nella disciplina o educazione nel curricolo formativo nazionale sarebbero la tutela del territorio e del mare, il riciclo dei rifiuti, la biodiversità e l'alimentazione sostenibile. All’inizio, i temi ambientali sarebbero trattati nelle ore d’insegnamento di altre materie come: geografia, scienza e arte, fino a quando non verrebbe istituita come materia strutturale o educazione del percorso scolastico. Non è chiaro con quale titolo di studio, di accesso e/o specializzazione si potrebbe insegnare questa disciplina o mediante riconversione culturale o aggiornamento formativo. Secondo il ministero dell’Ambiente, si tratta di “uno strumento fondamentale per sensibilizzare i cittadini e le comunità ad una maggiore responsabilità e attenzione alle questioni ambientali e al buon governo del territorio”. Per questo il ministero avrebbe compilato delle linee guida che potranno essere seguite in tutte le scuole. La notizia anticipata all’inizio dello scorso anno, da alcuni Media Nazionali che preannunciavano l’annuncio del sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani insieme al dicastero dell’Istruzione erano in procinto di promuovere delle Linee Guida Nazionali per le scuole di ogni ordine e grado. Secondo le indiscrezioni sarebbero dieci temi-base proposti a seconda del livello scolastico, dunque età e grado di preparazione. Il documento del progetto sarebbero pronte e sarebbero contenute in un faldone di circa 150 pagine. Non è certo l’approccio: disciplina a sé o educazione trasversale nelle varie materie, differenziato per ordine scolastico. Non è certo l’inizio di questo percorso formativo per i cittadini del futuro, anche se non è stato inserito, per i docenti in servizio, tra le rilevanze formative, nel percorso di aggiornamento, almeno secondo le priorità indicate nel Piano definisce con chiarezza gli obiettivi per il prossimo triennio. Per la prima volta, sono previste nove priorità tematiche nazionali per la formazione: Lingue straniere; Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento; Scuola e lavoro; Autonomia didattica e organizzativa; Valutazione e miglioramento; Didattica per competenze e innovazione metodologica; Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale; Inclusione e disabilità; Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile, quindi, l’educazione ambientale non c’è, e non risulta come necessità, come un obiettivo per la formazione dei docenti.

Il circolo Legambiente di Corato aveva positivamente accolto il provvedimento annunciato e il nostro commento era stato di stare attenti a come poteva essere effettuata con il rischio di revisionismo, come, ad esempio, di non ammettere le problematiche legate alla questione climatica, allo smaltimento sostenibile dei rifiuti, mediante la raccolta differenziata ed alle ecomafie, per citare solo alcuni macrotemi ambientali. E’ vero: diverse scuole in Italia fanno progetti ed attività didattiche per promuovere l’educazione ambientale e nel nostro piccolo, come associazione ambientalista proprio mediante le varie campagne di sensibilizzazione come: Puliamo il Mondo, o Festa dell’albero nella nostra realtà cittadina, promuoviamo la costruzione di una cultura e di una sensibilità nei confronti delle nuove generazioni. Non solo lo scorso anno scolastico nel percorso formativo di Alternanza-Scuola Lavoro 2015/16, siamo stati tra i primi circoli, in Italia, ad attuare un percorso formativo con l’Istituto Superiore Oriani Tandoi della nostra città senza alcun onere economico. Lo sviluppo e l’articolazione sono indicati, nel comma 34, ha esteso i luoghi dove operare l’alternanza scuola-lavoro:” sono stati allargati a tutto il terzo settore, nonché con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale…”, non solo, nel comma 37, della legge n. 107/2015 l’utilizzo delle risorse socioeconomiche delle varie realtà cittadine, anche per fini orientativi degli stessi studenti. I ragazzi sono stati seguiti e aiutati dal tutor di Legambiente Faretra Giuseppe e dalla docente del Liceo Classico Tarantini Concetta, facendo elaborare un dossier a tre studenti dell’Istituto stesso.

E’ sicuramente necessario incrementare un’educazione ambientale, perché lo potremmo riscontrare a cascata: la carenza delle scelte sostenibili tra i cittadini nelle attività quotidiane come, per esempio, la situazione della mobilità urbana, le istituzioni che puntano all’ambientalismo come forma di consenso, creando attività che possano mostrare pubblicamente la parte ambientale e non nelle prassi quotidiane, praticando il greenwashing, ovvero la strategia di comunicazione di certe organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un'immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale, allo scopo di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dagli effetti negativi per l'ambiente dovuti alle proprie attività, nonché agli effluvi commenti in Rete e sui Social Networks di cui Umberto Eco diceva che: “permettono alle persone di restare in contatto tra loro, ma danno anche diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel”.

 

Purtroppo, spesso si distorce il senso e il valore dell’ecologia come salvaguardia della casa comune e per la promozione di una costruzione di una comune consapevolezza. Di questo ci siamo resi conto di tanti ambientalisti, in questi anni, “fai da te “o “le faccio per me” che sono, talvolta, soggetti alla sindrome di Nimby: non nel mio cortile (acronimo inglese per Not In My Back Yard). Questo approccio consiste nel riconoscere come necessari, o comunque possibili, gli oggetti del contendere ma, contemporaneamente, nel non volerli nel proprio territorio a causa delle eventuali controindicazioni sull'ambiente locale. Il nostro bene comune è l’ambiente. Lo studio, l’analisi e la consapevolezza sono necessari per sviluppare una nuova coscienza partecipativa ambientale.

 

 

Iv edizione Festival della Ruralità

 

 

Iv Festival della Ruralità

Alleghiamo il programma delle manifestazioni che si terranno anche nella nostra città dal 22 al 25 settembre.

Buona partecipazione a tutti.

 

PROGRAMMA

Giovedì 22 settembre Il Parco in piazza Bari, Piazza del Ferrarese

Ore 10, 00 - 13,00 e 15,00 - 18,00 – Laboratori Didattici a cura di Multiversi

Ore 10,00 – 21,00 - Mostra mercato delle aziende agricole di Campagna Amica che ricadono nell’aerea del Parco Nazionale dell’Alta Murgia - Business to business - Le imprese incontrano le imprese (dove gli agriturismi del parco possono approvvigionarsi di prodotti a km 0 dai colleghi del territorio, in base agli obblighi della legge regionale dell’agriturismo) EVENTO PROMOSSO DA COLDIRETTI PUGLIA IN COLLABORAZIONE CON LEGAMBIENTE

Ore 10,30: Inaugurazione intervengono: Antonio Decaro – Sindaco Città Metropolitana di Bari Cesare Veronico – Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia Francesco Tarantini – Presidente Legambiente Puglia Gianni Cantele – Presidente Coldiretti Puglia Massimo Mazzilli – Sindaco di Corato Pasquale Chieco – Sindaco di Ruvo di Puglia Nicola Giorgino – Sindaco di Andria

Corato, Teatro Comunale

Ore 18,30: Incontro pubblico Alta Murgia: produzioni d'eccellenza e turismo di qualità per la buona crescita del territorio saluto: Massimo Mazzilli - Sindaco di Corato intervengono: Loredana Capone – Assessore al Turismo della Regione Puglia Cesare Veronico – Presidente Parco Nazionale dell’Alta Murgia Stefano Ciafani – Direttore Legambiente Nazionale in collegamento video dal Salone del Gusto Terra Madre di Torino Gaetano Pascale – Presidente Slow Food Italia Lucio Cavazzoni – Presidente Alce Nero Rossella Muroni – Presidente Legambiente Nazionale coordina: Antonio Stornaiolo

Venerdì 23 settembre Chilometro zero – Un’agricoltura di qualità Corato, Masseria Cimadomo

Ore 9,00 - 13,00 e 15,00 - 18,00 – Laboratori Didattici a cura di Multiversi Ore 11.30: Seminario La tutela della biodiversità attraverso il controllo delle specie aliene. Il Progetto LIFE + “Alta Murgia” A cura di Fabio Modesti, Chiara Mattia, Maurizio Vurro e Francesca Casella

Ore 17,30: Workshop Agricoltura biologica: qualità e biodiversità saluto: Massimo Mazzilli - Sindaco di Corato intervengono: Paolo Carnemolla – Presidente Federbio Michele Lacenere – Presidente Confagricoltura Bari coordina: Chiara Mattia – Agronomo del Parco dell’Alta Murgia

Ore 18,30: Workshop Le frodi e le contraffazioni del Made in Italy nell’agroalimentare intervengono: Amedeo De Franceschi – Pr. Dir. Corpo forestale dello Stato Daniela Sciarra – Legambiente progetto CIVIC Angelo Corsetti – Direttore Coldiretti Puglia Tommaso Loiodice – Presidente Nazionale Unapol Marina Mastromauro – Amministratore delegato Pastificio Granoro coordina: Francesco Tarantini – Presidente Legambiente Puglia

Ore 19,30: Aperitivo letterario con Tommaso Di Gioia Presentazione del libro “Viaggio in barca a vela. I 500 film più belli della storia del cinema (secondo me)” (Adda editore) con degustazione di vini a cura dell’Associazione Italiana Sommelier Puglia conduce: Antonio Stornaiolo A seguire, degustazione prodotti tipici del territorio a cura dell’azienda ospitante

Ore 21,00: Rosapaeda in Concerto Sabato 24 settembre Impatto zero – La campagna da pedalare Ruvo di Puglia, Masseria di Cristo

Ore 9,00 - 13,00 e 15,00 - 18,00 – Laboratori Didattici a cura di Multiversi

Ore 17,00: Tavola rotonda 800 chilometri a impatto zero – Storie “a pedali” sulle vie d’Europa saluto: Pasquale Chieco – Sindaco di Ruvo di Puglia intervengono: Giovanni Giannini – Assessore Infrastrutture e Mobilità della Regione Puglia Cesare Veronico – Presidente Parco Nazionale Alta Murgia Vladan Krečković – Project Coordinator Danube Competence Center Alberto Fiorillo – Responsabile Mobilità Legambiente Nazionale Pierpaolo Romio – Fondatore Girolibero - Tour operator cicloturismo Cosimo Chiffi – Portavoce Coordinamento dal Basso Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese coordina: Sebastiano Venneri - Presidente Vivilitalia

Ore 18,30: Spettacolo Il nero luminoso - esibizione con carosello di cavalli murgesi A seguire, degustazione prodotti tipici del territorio a cura dell’azienda ospitante Domenica 25 settembre – Il Parco in festa Andria, L’altro Villaggio

Ore 09,00: laboratori didattici aperti e attività ludico-ricreative per ragazzi a cura di Associazione Amaltea.

Ore 10,30: Incontro pubblico I tesori dell’enogastronomia murgiana: Oro tra le mani saluto: Nicola Giorgino – Sindaco di Andria intervengono: Cesareo Troia – Vice Presidente Parco Nazionale dell’Alta Murgia I rappresentanti delle aziende amiche del Parco – Azienda Agrituristica Masseria Revinaldi, Azienda agrozootecnica Summo e Azienda agricola Tedone conduce: Alessio Giannone detto “Pinuccio” A seguire, degustazione prodotti tipici del territorio a cura dell’azienda ospitante

LABORATORI DIDATTICI

Durante il Festival, dal giovedì al sabato, si terranno quattro laboratori didattici riservati alle scuole e dedicati a pratiche di sostenibilità a cura dell’associazione Multiversi 1 – Tutti a spasso. Dall’invenzione della ruota alla mobilità sostenibile. 2 – Buono come il pane. Tutti i segreti del prodotto principe dell’Alta Murgia 3 – ØAD. Zero Anno Domini, Scienza e Tecnologia del passato. 4 – GEO/metrie. Il paesaggio della Murgia raccontato con forme e numeri.

 

Info e prenotazioni: cell. 392.1753936 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. Nella giornata di domenica le attività didattiche saranno aperte al pubblico, con le seguenti iniziative a cura dell’associazione Amaltea 1 – I giochi di un tempo. Laboratori artigianali per la realizzazione di giochi con materiali di riciclo. 2 – Laboratori gastronomici della tradizione murgiana. Info e prenotazioni: cell. 392.8252959 / 329.0204195 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ESCURSIONI AGROPASSEGGIATE Venerdi 23 settembre - La Murgia di San Magno Il percorso a piedi ha come luoghi di interesse la Necropoli di San Magno e la sua chiesetta neviera. Partenza alle ore 15,00 dalla Masseria Cimadomo in agro di Corato. Domenica 25 settembre – Castel del Monte e Jazzo sei carri Il percorso a piedi ha come luoghi di interesse il Castel del Monte e la lama Genzana. Partenza alle ore 15,00 da L’Altro Villaggio in agro di Andria.

CICLOPASSEGGIATA Sabato 24 settembre – Taverna Nova e il Bosco di Senarico Il percorso in mountain bike ha come luoghi di interesse il laghetto di Taverna Nova ed il bosco di Senarico Piccolo. Partenza alle ore 15,00 da Masseria di Cristo in agro di Ruvo di Puglia. Info e prenotazioni: cell. 340.5488636 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PROIEZIONI “Oro tra le mani” – cortometraggio realizzato dall’attore e regista Alessio Giannone, detto “Pinuccio” all’interno delle aziende amiche del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Il video sarà proiettato nel corso di tutte le giornate del Festival e diffuso attraverso Internet, Youtube e i principali social network.

PULIAMO L’ALTA MURGIA Domenica 25 settembre nei Comuni del Parco Nazionale dell’Alta Murgia si terrà la versione murgiana dell’iniziativa Puliamo il Mondo 2016 dalle ore 9,00 alle ore 13,00 a cura di Legambiente Puglia (info: 080.5212083 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

Goletta Verde presenta i risultati del monitoraggio in Puglia 2016

Goletta Verde presenta i risultati del monitoraggio in Puglia

Cariche batteriche elevate per sette campionamenti su 30 tra foci di fiumi, torrenti e scarichi Focus regionale sulla depurazione: sono 7 gli impianti che continuano a scaricare nel sottosuolo.

Il 20% dei depuratori presenta una non conformità alla direttiva sulla depurazione mentre il 19% è soggetto a scarichi anomali. Procedono gli interventi di potenziamento e adeguamento per risolvere le criticità. Scendono a 27 i Comuni sottoposti a procedura d’infrazione Legambiente: “Dai monitoraggi di Goletta Verde risulta migliore la qualità delle acque di balneazione. Rimangono però le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali. Sul fronte della depurazione chiediamo al governatore Emiliano di istituire una cabina di regia fra assessorati competenti per affrontare in maniera organica il problema del recupero e dello smaltimento dei fanghi di depurazione” Sette campionamenti su trenta eseguiti lungo le coste pugliesi, in corrispondenza delle foci di fiumi, canali e torrenti, risultano fuori dai limiti di legge e, di questi, sei sono “fortemente inquinati”. È questo in sintesi l’esito del monitoraggio effettuato in Puglia da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane - realizzata grazie al sostegno del Consorzio obbligatorio degli oli Usati (COOU) e dei partner tecnici NAU e Novamont - presentato questa mattina a Bari da Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia e da Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde, alla presenza di Giovanni Giannini, assessore Infrastrutture e Mobilità della Regione Puglia, Nicola Giorgino, presidente Autorità Idrica Pugliese e Nicola Ungaro, della direzione scientifica Arpa Puglia. I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente tra il 18 e il 22 luglio. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e sono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. “Dai monitoraggi della Goletta Verde - afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - risulta migliore la qualità delle acque di balneazione in Puglia anche se permangono le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali. La situazione migliora sul fronte della depurazione: diminuiscono sia gli impianti che scaricano nel sottosuolo che quelli soggetti a scarichi anomali e scendono a 27 i Comuni pugliesi sottoposti a procedura d’infrazione. Tuttavia ancora il 20% dei depuratori pugliesi continua a non essere conforme alla direttiva depurazione mentre procedono gli interventi di potenziamento/adeguamento, compresi quelli per il contenimento delle emissioni odorigene. A tal proposito chiediamo al governatore Emiliano di istituire una cabina di regia fra assessorati competenti per affrontare in maniera organica il problema del recupero e dello smaltimento dei fanghi di depurazione la cui produzione aumenterà nei prossimi anni a seguito del potenziamento dei depuratori ”. Focus regionale sulla depurazione Sono 186 gli impianti di depurazione a servizio degli agglomerati pugliesi, di cui 183 gestiti da Acquedotto Pugliese e 3 gestiti direttamente dai comuni (Lesina Marina, Bovino, Sannicandro Garganico-Torre Mileto). In generale, continuano ad insistere problemi di funzionamento e criticità che, in alcuni casi, rendono inefficace la depurazione dei reflui. La scarsa disponibilità idrica superficiale naturale condiziona fortemente la tipologia dei recapiti finali nella nostra regione. Questo comporta che solo il 4% dei recapiti finali dei depuratori è costituito da corpi idrici superficiali significativi, il 76% è costituito da lame e corsi d’acqua minori o dal suolo (attraverso trincee drenanti), il 15% recapita a mare. Scendono a 7 gli impianti che continuano a scaricare nel sottosuolo, con grave rischio di inquinamento delle falde acquifere (Casamassima Vecchio, Cassano delle Murge Vecchio, Carovigno Vecchio, Lesina Marina, Uggiano la Chiesa, Manduria Vecchio e Martina Franca). Dal monitoraggio effettuato dall’Arpa Puglia nel 2015 (ben 2.451 controlli) emerge che sono 37 gli impianti di depurazione che presentano una non conformità alla Direttiva comunitaria (91/271) sul trattamento delle acque reflue urbane. Di questi 37 impianti: su 27 sono già in corso interventi di adeguamento/potenziamento (Foggia, Isole Tremiti, Pulsano nuovo, San Giorgio Jonico, Molfetta, Polignano a Mare, Canosa di Puglia 1, Lucera 1, Ortanova, Specchia, Uggiano la Chiesa, Monteiasi, Bitonto, Barletta, Trani, Ceglie Messapica, Manfredonia 1, Faggiano, Gioia del Colle, Andria 1, Monte Sant’Angelo 2, Bari Ovest, Cerignola 1, San Severo, Castrignano del Capo, Montemesola, Ascoli Satriano 1); su 5 è prevista la dismissione (Casamassima vecchio, Cassano delle Murge vecchio, Carovigno Vecchio, Bovino, Manduria vecchio); per i restanti 5 (Troia, Vico del Gargano, Biccari, Castelnuovo della Daunia, Foggia 2 Borgo Incoronata) sono stati attivati interventi di manutenzione straordinaria ma resta da definire la copertura finanziaria per gli interventi di adeguamento e/o potenziamento. Sono 87 interventi di potenziamento già attivati (9 già conclusi, 46 con lavori/collaudo in corso e 32 in progettazione) che mirano ad incrementare la potenzialità di trattamento di 85 depuratori. Il deficit strutturale dei depuratori rispetto alla previsione del Piano Regionale di Tutela delle acque si è attestato nel 2015 su 1,4 milioni di Abitanti Equivalenti (24% del totale) e si ridurrà 150.000 Abitanti Equivalenti (2% del totale) ad esito di detti interventi. Gli interventi di potenziamento degli impianti porteranno, nei prossimi 5 anni, ad un incremento del 40% della produzione del fango da depurazione. A regime la produzione di fanghi dovrebbe attestarsi su un valore di 360.000 tonnellate/anno. Il fango prodotto dagli impianti di depurazione è già oggi quasi completamente idoneo al riutilizzo/recupero (97%). Tuttavia, in assenza di una strategia regionale, una quota considerevole del fango riutilizzabile viene conferito fuori Regione (nel 2015 il 40% della produzione complessiva) con un enorme aggravio di costi (a valere sulla TARIFFA pagata dagli utenti in bolletta). A tal proposito va riconsiderato concretamente il problema della gestione dei fanghi provenienti dal trattamento dei reflui urbani. Per quanto riguarda le emissioni odorigene ossia il confinamento e il trattamento degli odori sono state rilasciate le autorizzazioni all’emissione in atmosfera per 34 impianti di depurazione (30 in Provincia di Lecce a cui si aggiungono Ruvo, Terlizzi, Bisceglie e Trani (BAT, Carovigno consortile). Nelle more dell’ottenimento delle autorizzazione sono stati già attivati 26 interventi per la realizzazione delle coperture e sistemi di trattamento aria su altrettanti impianti delle Province di Fg, Br, Città Metropolitana di Bari. E ne sono stati programmati altri 68 da realizzare entro il 2020 (per un totale di 94 interventi). In alcuni casi, il confinamento e il trattamento degli odori è stato incluso tra le opere di potenziamento, in altri casi sono stati previsti interventi ex novo. Tra i fattori che possono inficiare il processo depurativo degli impianti ci sono anche gli scarichi anomali (arrivi impropri di acque meteoriche, di vegetazione e di natura lattiero-casearia). Attualmente, sono 35 gli impianti di depurazione soggetti a scarichi anomali, circa il 19%. È bene evidenziare che le criticità sui depuratori dovute al refluo i ingresso sono diminuite, grazie agli oltre 1300 controlli effettuati in collaborazione con le Forze dell’Ordine sugli scarichi a monte dei depuratori. A tal proposito, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con la Prefettura BAT che ha coinvolto AQP, Provincia, Corpo Forestale dello Stato e Capitaneria di Porto. In Puglia sono presenti 5 impianti di affinamento gestiti da Acquedotto Pugliese, di cui tre regolarmente in esercizio, ovvero Corsano (volume riutilizzato 2015 in agricoltura 145.324 mc/anno), Gallipoli (volume riutilizzato 2015 in agricoltura 142.098 mc/anno), Ostuni (volume riutilizzato 2015 in agricoltura 50.259 mc/anno), e i restanti due, S.Pancrazio Salentino e Trinitapoli, in attesa dei lavori necessari da parte dei rispettivi Consorzi di bonifica per garantire la distribuzione irrigua. Vi sono inoltre diversi gli impianti di depurazione che sarebbero già strutturalmente in grado di garantire il riuso e che successivamente, come previsto nella programmazione regionale, consentiranno di utilizzare la risorsa idrica anche ai fini irrigui. In particolare per gli impianti depurativi a servizio degli agglomerati di San Severo, San Ferdinando di Puglia, Castellana Grotte, Acquaviva delle Fonti, Noci, Maruggio, Montemesola e Casarano, il riutilizzo della risorsa è previsto a breve termine. Sono diventati 27 (dagli originari 37) i comuni sottoposti a procedura di infrazione ai danni dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane (procedura n. 2014/2059 del 31 marzo 2014). La sentenza di condanna è definitiva per la depurazione solo per gli agglomerati di Casamassima e Porto Cesareo. “L’obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati - spiega Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde - Il nostro, è bene ribadirlo, è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né assegniamo patenti di balneabilità, ma restituiamo comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. In Puglia, pur registrando un miglioramento della situazione rispetto agli anni passati, riscontriamo ancora criticità, nuove o già note, che vanno subito risolte. Al centro della nostra analisi ci sono gli scarichi non depurati che arrivano in mare, problema su cui occorre dare un segnale di forte responsabilità e concretezza negli interventi. Occorre ragionare in una scala più ampia dei semplici confini comunali o territoriali e valutare caso per caso la soluzione migliore”. Quadro di dettaglio dei monitoraggi effettuati lungo gli 810 chilometri di costa pugliesi: Quattro i punti analizzati in provincia di Bari, tutti con valori nella norma: nella città capoluogo il campione è stato prelevato nei pressi della Fiera del Levante, presso la spiaggia libera di fronte al canale Lamasinata; a Molfetta nella spiaggia Riserva di Torre Calderina; a Polignano a Mare alla spiaggia Lama Monachile e a Monopoli presso la spiaggia a sud del Castello di Santo Stefano. Dei quattro prelievi effettuati in provincia di Foggia, due hanno dato un giudizio di “fortemente inquinato: quello a Manfredonia, alla foce del torrente Candelaro, e a Vieste, alla foce del canale presso il Lungomare Mattei, punto scelto e condiviso con l’amministrazione comunale per meglio approfondire le cause determinanti l’inquinamento al fine di risolverne le criticità. Nella norma, invece, gli altri punti campionati a Cagnano Varano, presso la spiaggia libera a sinistra del canale di Capojale e a Vico del Gargano, in località San Menaio, presso via Lungomare. Sette i campionamenti eseguiti nella provincia di Barletta-Andria-Trani, due dei quali risultati “fortemente inquinati”: allo sbocco dello scarico sotto la villa comunale, sul Lungomare Colombo, a Trani, e quello alla foce canale di Ponente (Lungomare Mennea) a Barletta. Entro i limiti gli inquinanti rilevati nell’altro prelievo effettuato a Barletta, sulla spiaggia libera sulla litoranea di Levante; a Margherita di Savoia sia presso la spiaggia sul Lungomare Cristoforo Colombo–Belvedere che in quello alla foce del torrente Carmosina; a Trani a Matinelle presso la spiaggia a destra del molo; a Bisceglie al Salsello, presso la spiaggia sul Lungomare, all’incrocio di via Mauro dell’Olio. Due punti su cinque giudicati “fortemente inquinati” nel brindisino: allo sbocco del depuratore su via dei Pioppi a Ostuni e alla foce del canale Giancola a Brindisi; mentre è risultato “inquinato” alla foce Canale Reale a Torre Guaceto. Entro i limiti invece l'altro prelievo effettuato a Ostuni, sulla spiaggia del Pilone, in località Torre San Leonardo, a Brindisi sul litorale Apani, presso la spiaggia libera di Via di Torre Testa, e a Fasano, in località Savelletri, presso la spiaggia Archeolido Penna Grande. In provincia di Taranto sono stati eseguiti quattro campionamenti e tutti i prelievi sono risultati “entro i limiti”. Nella norma i campionamenti eseguiti a Castellaneta Marina, presso la spiaggia libera Borgo Pineto, a Palagiano alla foce del fiume Lenne, a Manduria alla foce del fiume Chidro e a Campomarino di Maruggio presso la spiaggia Monaco-Mirante. Un punto extra scelto dai tecnici di Goletta Verde è stato quello di Taranto, presso la spiaggia di viale Virgilio, in corrispondenza di via Cataldo Nitti: sebbene qui esista un divieto di balneazione a causa della sua vicinanza al porto, Legambiente ha voluto verificare l’eventuale presenza di scarichi non depurati. Infine, cinque i prelievi effettuati nel leccese, tutti entro i limiti di legge: ad Alimini, alla foce del canale del Lago Alimini Grande; a Marina di Leuca presso la foce del canale lungomare Cristoforo Colombo, all’altezza di via Savona; a Gallipoli, in entrambi i punti di prelievo, ovvero alla scogliera Porto Gaio e sulla spiaggia in corrispondenza del canale dei Samari; a Porto Cesareo, alla spiaggia di Punta Prosciutto. I RISULTATI DELLE ANALISI DI GOLETTA VERDE DEL MARE IN PUGLIA* *prelievi effettuati tra il 18 e il 22 luglio 2016 PV Comune LOCALITÀ PUNTO GIUDIZIO BA Polignano a Mare Spiaggia Lama Monachile Entro i Limiti BA Monopoli Castello di Santo Stefano Spiaggia a sud del Castello di Santo Stefano Entro i Limiti BA Bari Fiera del Levante Spiaggia libera di fronte Canale Lamasinata Entro i Limiti BA Molfetta Torre Calderina Spiaggia riserva “Torre Calderina” Entro i Limiti BAT Margherita di Savoia Spiaggia altezza Lungomare C. Colombo - Belvedere Entro i Limiti BAT Margherita di Savoia Riserva Statale Saline di Margherita di Savoia Foce torrente Carmosina Entro i Limiti BAT Barletta Litoranea di Ponente Foce canale di Ponente (via Luigi di Cuonzo-lungomare Pietro Mennea) Fortemente inquinato BAT Barletta Litoranea Molo di Levante Spiaggia libera, presso litoranea di Levante (altezza civico 68) Entro i Limiti BAT Trani Matinelle Spiaggia a destra del molo Entro i Limiti BAT Trani Sbocco scarico sotto la villa comunale, Lungomare Colombo Fortemente inquinato BAT Bisceglie Salsello Spiaggia Lungomare, incrocio Via Mauro dell'Olio Entro i Limiti BR Fasano Savelletri Spiaggia Archeolido Pennagrande (a nord degli Scavi D'Egnazia) Entro i Limiti BR Ostuni Torre San Leonardo Spiaggia del Pilone Entro i Limiti BR Ostuni Villanova - Mogale Sbocco del depuratore su via dei Pioppi Fortemente inquinato BR Carovigno Torre Guaceto Foce Canale Reale Inquinato BR Brindisi Litorale Apani Spiaggia libera Via di Torre Testa, altezza civico 127 Entro i Limiti BR Brindisi Giancola Foce canale Giancola Fortemente inquinato FG Cagnano Varano Spiaggia libera a sinistra del canale di Capojale Entro i Limiti FG Vico del Gargano San Menaio Via Lungomare, altezza civico 105 Entro i Limiti FG Vieste Foce canale presso Lungomare Mattei, altezza civico 118 Fortemente inquinato FG Manfredonia Foce torrente Candelaro Fortemente inquinato LE Otranto Alimini Foce canale del lago Alimini Grande Entro i Limiti LE Castrignano del Capo Marina di Leuca Foce canale lungomare C. Colombo, all'altezza di Via Savona Entro i Limiti LE Gallipoli Porto Gaio Scogliera Porto Gaio Entro i Limiti LE Gallipoli Li Foggi Samari Spiaggia fronte canale dei Samari Entro i Limiti LE Porto Cesareo Punta Prosciutto Spiaggia libera Punta Prosciutto Entro i Limiti TA Castellaneta Castellaneta Marina Spiaggia libera Borgo Pineto Entro i Limiti TA Palagiano Foce fiume Lenne Entro i Limiti TA Manduria San Pietro in Bevagna Foce fiume Chidro Entro i Limiti TA Maruggio Campomarino di Maruggio Spiaggia Monaco-Mirante Entro i Limiti Il Monitoraggio scientifico I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente che anticipa il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità). Le analisi chimiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai chilometri di costa di ogni regione. LEGENDA Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente: INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 500 UFC/100ml FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml

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