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Quando l’Emmanuele arriva nel Sahel

Quando l’Emmanuele arriva nel Sahel

Si tratta, naturalmente, di Emmanuel Macron, presidente della repubblica francese. Appena sbarcato ad Abidjan, in Costa d’Avorio, ha raggiunto il campo militare francese di Port Bouet, poco lontano dall’aeroporto internazionale. Si tratta del secondo contingente francese più numeroso dopo quello basato a Gibuti, nel corno dell’Africa. Un Natale strategico, quello di Macron che, accompagnato dalla ministra della difesa Florence Parly, ha scelto di celebrare il veglione natalizio anticipato con i militari. Un Natale per così dire ‘militarizzato’, che bene corrisponde a quanto nel Sahel si è andato sviluppando in questi ultimi anni, specie dalla distruzione della Libia in poi, nel lontano 2011. Dalla Costa d’Avorio l’Emmanuele passerà per tre ore a Niamey, nel Niger, ufficialmente per rendere omaggio ai 71 militari recentemente uccisi dall’attacco rivendicato dallo Stato Islamico dell’Africa Occidentale, ad Inatès. Pura coincidenza di date, i militari francesi dell’operazione Barhkane, che opera in un’area grande quanto l’Europa, hanno effettuato, in questi giorni, il primo tiro test di drone armato, di fabbricazione Usa. Dopo l’Algeria e dunque il deserto del Sahara negli anni sessanta col generale De Gaulle, adesso è la volta del Sahel ad essere la sede delle prime esperienze di droni armati francesi col presidente Macron. I deserti sono dunque diventati, e non da oggi, luoghi privilegiati di addestramento, sperimentazione e messa in pratica di armi letali. Come sempre in questi casi, anche per i droni armati vengono date le più ampie garanzie di sicurezza e di un uso conforme alle norme internazionali delle guerre. Questo principio è ben ricordato dal colonnello Hugues Pointfer, comandante della base aerea dell’operazione basata a Niamey. ‘Il drone, è un aereo con la piccola differenza che il pilota dell’aereo non si trova nel drone ma in un ufficio al suolo. Il drone non prende da solo nessuna decisione, non tira da solo, non fa nulla in modo autonomo, sono gli umani che, da lontano, prendono le decisioni che guidano le armi. Per il pilota tutto è trasparente, trovarsi a un chilometro o a mille, l’immagine è la stessa, e così pure la reattività e il funzionamento: tutto è lo stesso’. Nei deserti si fanno esperimenti a carattere militare con l’obiettivo di riprodurre altrove. Da deserto a deserto, da armi ad armi e da natale a Natale. C’è, com’è noto, natale e Natale. Quello che si vive e celebra nel Sahel, da parte di una minoranza cristiana, e degli altri cittadini per riflesso, è un Natale di sabbia. Un Natale disarmato e per così dire assai fedele all’originale della Palestina dell’epoca. A dire il vero è disarmato per così dire perché, come da qualche anno a questa parte, i luoghi di culto vedranno, per la festa, i militari governativi armati bivaccare accanto ai cortili. Le luci, nel Natale di sabbia, sono del tutto inesistenti e solo si spera che la compagnia nazionale di erogazione dell’elettricità, meglio conosciuta come NIGELEC, confermi la tregua nei tagli repentini e talvolta prolungati di energia. Un Natale fragile se ce n’è e, proprio come all’inizio, preso in ostaggio da oltre un anno attraverso il rapimento di decine di persone tra le quali alcuni chiamati a guidare le celebrazioni delle comunità. Anche allora c’erano le armi, i potenti e gli eserciti di occupazione e come allora la stessa violenza che si nutre di interessi, ipocrisie e violenza come stile di governo. Un Natale che la sabbia ha contribuito a rendere vulnerabile e marginale, un giorno riconosciuto festivo dal calendario del Paese ma feriale nella sua attuazione popolare. L’Emmanuele è arrivato nel Sahel. L’uno per un natale militarizzato e diplomatico, l’Altro invece, come un clandestino dichiarato illegale, perché trovato senza documenti. Arriva senza annunciarsi e senza una fissa dimora. E’ venuto per destabilizzare imperi, armate regolari e irregolari, assetti finanziari, politiche di sviluppo compatibile, imprese umanitarie unite, strategie di penetrazione commerciale, sfruttamento delle risorse e inquinamento delle falde acquifere. L’altro Natale, quello vero perché messo insieme da grani di sabbia, è piccolo, indifeso e libero di scivolare tra le dita della pace.

 

Mauro Armanino, Niamey, Natale 2019

Rimandata manifestazione Festa dell'albero su viale Arno

Rimandata manifestazione Festa dell'albero su viale Arno E' stata rimandata a sabato 21 dicembre la manifestazione Festa dell'albero su viale Arno nello stesso orario per instabilità meteorologica. Vi aspettiamo.....

IL coraggio di Legambiente

Il coraggio di Legambiente

Il circolo di Corato presente al congresso nazionale a Napoli.

Si è tenuto a Napoli XI CONGRESSO NAZIONALE DI LEGAMBIENTE sul tema:” “Il Tempo del coraggio”,lo scorso fine settimana. Una delegazione di rappresentanti del nostro circolo con a capo la presidente Nadia Saltarelli, Pino Soldano e Giuseppe Faretra hanno partecipato ai lavori. Molti i temi affrontati nella tre giorni legambientini nella suggestiva cornice del Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa. Ecologia, giustizia, sostenibilità lotte alle disuguaglianze e alla legalità, buone pratiche, esperienze e prospettive con ospiti di riguardo: il presidente di Libera Don Luigi Ciotti, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, il sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut, Marco Omizzolo, intervenuti solo nella mattinata della domenica. Nella giornata di domenica 24 novembre, Legambiente ha anche eletto le sue cariche nazionali, tutte riconfermate alla guida dell’associazione: Stefano Ciafani, presidente nazionale, e Giorgio Zampetti, direttore generale, e Nunzio Cirino Croccia, amministratore. Al loro fianco, Edoardo Zanchini e Vanessa Pallucchi, vicepresidenti nazionale, e Serena Carpentieri, vicedirettrice. Il coraggio di Legambiente è nell’accettare le sfide dei cambiamenti climatici in atto che si contrappongono a nuovi stili di vita e a buone pratiche sparse in tutto lo stivale. E’ necessario aprirsi ad avere coraggio in questo tempo di fare proposte anche scomode che mettono in gioco anche gli stili di vita ed economici in atto: è necessario attivare una nuova economica circolare che abbia una ricaduta sociale, economica ed ambientale. Un nuovo progresso è possibile con un approccio ecologico integrato. Dobbiamo metterci in discussione e rivedere molti comportamenti. Il circolo di Corato è da trent’anni in attività per proporre questo sistema culturale nel contesto cittadino. Presente al congresso nazionale Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia e di diversi circoli pugliesi.

Sulla pagina Facebook legambientecorato una striscia di alcune foto di alcuni momenti.

Un grande grazie e difendiamo il futuro insieme

Un grande grazie e difendiamo il futuro insieme

E’ stata una bellissima manifestazione domenica 17 novembre ’19 con i ragazzi e gli educatori della Parrocchia di Santa Maria Greca. Sessanta ragazzi a pulire il centro storico di Corato e poi è stata piantata un’essenza in un vaso. Lavoriamo insieme per fare della nostra città e del territorio un bene comune.

Lettera PIM 2019_Scuole

Gentile Dirigente, Gentile comunità scolastica,

anche quest’anno Legambiente sarà impegnata nella storica campagna Puliamo il Mondo, la più grande iniziativa internazionale di volontariato ambientale, organizzata in Italia con la collaborazione di ANCI e con i patrocini di: Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e di UPI. L’iniziativa rientra nel protocollo d’intesa tra Legambiente e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Ogni anno a fine settembre, i volontari di tutto il mondo si danno appuntamento in oltre 120 Paesi per scendere in piazza e dare un segnale concreto di voglia di fare e di identità territoriale. In Italia, giunto alla 27esima edizione, si svolgerà domenica 29 settembre su Viale Arno e viale Sele alle spalle del plesso scolastico. Il raduno è alle ore 8,30 presso la sede della Caritas presso I’ex chiesa del Sacro Cuore in via Belvedere da lì i volontari si sposteranno fino alle spalle dell’istituto scolastico di Viale Arno.

E’ prevista la collaborazione della Caritas cittadina, dell’ASIPU, di aziende ed attività economiche locali e con il patrocinio del comune di Corato. Restituire aree degradate delle nostre città alla fruizione comune; sensibilizzare i cittadini sull’abbandono dei rifiuti, una pratica ancora troppo diffusa in tutte le città; ripulire parchi, stazioni, cortili delle scuole, bordi di strade, raccontare l’economia circolare, che in parte è già realtà ma che pochi conoscono; favorire l’inclusione sociale e scardinare i pregiudizi, a cominciare dalla xenofobia, combattere le paure che ci impediscono di costruire relazioni di comunità.

Puliamo il Mondo è tutto questo, e molto di più. Arrivata in Italia nel 1993 grazie a Legambiente, la campagna di volontariato ambientale è oggi alla ventisettesima edizione. Da allora, sono state raccolte migliaia di tonnellate di rifiuti, i partecipanti e l’impegno sono cresciuti sempre di più, insieme ai temi da affrontare per rinnovare di anno in anno la concretezza dell’impegno associativo di fronte a vecchie e nuove emergenze. Nel corso della mattinata aperta a tutti, i ragazzi partecipanti oltre al kit pulizia sarà possibile donare alla Caritas libri per ragazzi. Puliamo il Mondo offre l’opportunità di costruire competenze di cittadinanza, per questo motivo le scuole di ogni ordine e grado partecipano da sempre con entusiasmo. Potete trovare maggiori informazioni relative sul sito www.puliamoilmondo.it , www.legambientecorato.it . Inoltre è prevista una settimana di Puliamo il Mondo per le scuole dal 21 al 26 ottobre. Nei prossimi giorni l’Ufficio ambiente del comune contatterà direttamente l’Istituto scolastico per concordare la data e il luogo in prossimità dei vari istituti scolastici. Vi invitiamo alla massima diffusione dell’evento ambientale nel Vostro istituto per favorire la massima partecipazione. Vi auguriamo Buon Lavoro e vi ringraziamo, come ogni anno, per il prezioso sostegno!

Corato,19/09/2019                             Il presidente Giuseppe Soldano

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