Campagne Campagne

PUGLIA ETERNIT FREE anche a Corato

Bari, 2 novembre 2015

“PUGLIA ETERNIT FREE”

Anche Corato aderisce alla campagna di informazione sul rischio amianto

Fornire ai cittadini gli strumenti per difendersi dalla fibra killer ed eliminare il pericolo amianto avviando un percorso virtuoso a tutela della salute. È questo l’obiettivo di “Puglia Eternit Free”, la prima campagna regionale di informazione sul rischio amianto promossa da Legambiente Puglia, con il patrocinio dell’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia e con la collaborazione del partner tecnico Teorema Spa, mirata alla rilevazione statistica di amianto nelle aree urbane, industriali e agricole, così come disposto dalla legge n. 257/92 e dal Piano Regionale Amianto della Regione Puglia che prevede, tra l’altro, l’avvio del censimento obbligatorio. Anche il Comune di Corato ha aderito a “Puglia Eternit Free” e la conferenza stampa di questa mattina, nel corso della quale sono intervenuti Massimo Mazzilli, sindaco del Comune di Corato, Mario Malcangi, assessore all’Ambiente del Comune di Corato, Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, e Tommaso Forte, responsabile relazioni esterne di Teorema, è stata l’occasione per discutere dei rischi derivanti dall’amianto. «Nel nostro Paese a distanza di 22 anni dall’entrata in vigore della legge n. 257/92 che metteva al bando la fibra killer – ha commentato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – poco è stato fatto sul fronte del risanamento ambientale e dello smaltimento dei materiali contenenti amianto per arginare l’impatto sanitario provocato dalla sua esposizione che causa ogni anno 4mila vittime. Con questa campagna vogliamo, oltre che informare sul rischio amianto, anche affiancare i cittadini nella fase del monitoraggio di situazioni sospette e in quella del censimento obbligatorio previsto dalla legge». «Si tratta di un’iniziativa meritoria e preziosa – ha precisato il sindaco Massimo Mazzilli – alla quale il Comune di Corato ha convintamente aderito per sensibilizzare i concittadini sui rischi alla salute derivanti dalla presenza di amianto. Conoscere è fondamentale per difendersi e avviare un percorso virtuoso per proteggere la nostra salute». Legambiente, nell’ambito dell’iniziativa, ha attivato il numero verde 800 131 026 a cui cittadini ed enti possono rivolgersi per richiedere un sopralluogo tecnico gratuito al fine di censire l’eventuale presenza di materiali e/o manufatti contenenti amianto e verificarne lo stato di conservazione. In caso di esito positivo, quanti ne faranno richiesta saranno affiancati nella compilazione della scheda di autonotifica al fine di procedere al censimento previsto per legge. Inoltre la battaglia contro l’amianto è diventata anche un pièce teatrale: grazie alla trasposizione della regista Alessandra Lanzilotti, tratta dal romanzo “Pane e Amianto” del giornalista Giuseppe Armenise, in Puglia è andato in scena “Altrove”, uno spettacolo sul noto caso Fibronit che per anni ha tormentato il capoluogo pugliese. Alla campagna regionale di Legambiente Puglia hanno già aderito 64 Comuni pugliesi di cui ventuno ricadenti nella provincia di Bari: Acquaviva delle Fonti, Altamura, Bari, Binetto, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Capurso, Cassano Murge, Cellamare, Corato, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Molfetta, Monopoli, Poggiorsini, Polignano a Mare, Sammichele di Bari, Terlizzi e Toritto.

Puglia eternit free

Bari, 29 ottobre 2015

Invito stampa “PUGLIA ETERNIT FREE”

Campagna di informazione sul rischio amianto

Conferenza Stampa Lunedì 2 novembre alle ore 10.30 c/o la Sala Verde del Palazzo di Città Piazza Marconi, 12 – Corato Anche il Comune di Corato aderisce a “Puglia Eternit Free”, la prima campagna regionale di informazione sul rischio amianto promossa da Legambiente Puglia, con il patrocinio dell’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia e con la collaborazione del partner tecnico Teorema Spa, mirata alla rilevazione statistica di amianto nelle aree urbane, industriali e agricole, così come disposto dalla legge n. 257/92 e dal Piano Regionale Amianto della Regione Puglia che prevede, tra l’altro, l’avvio del censimento obbligatorio.

Interverranno: Massimo Mazzilli, Sindaco del Comune di Corato

Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia

Tommaso Forte, Responsabile relazioni esterne di Teorema Spa

Goletta Verde presenta i risultati del monitoraggio in Puglia

Bari, 9 luglio 2015                                                Comunicato stampa

Goletta Verde presenta i risultati del monitoraggio in Puglia

Cariche batteriche elevate per 9 campionamenti su 30. Criticità alle foci di fiumi, torrenti e scarichi Focus regionale sulla depurazione: Si riducono i depuratori che scaricano nel sottosuolo.

 

Diminuiscono i superamenti rilevati dall’Arpa sul refluo in uscita e procedono, ma a rilento, gli interventi di potenziamento e adeguamento per risolvere le criticità. Gli scarichi anomali, invece, continuano a creare problemi alla depurazione Legambiente: “Dai monitoraggi di Goletta Verde risulta migliore la qualità delle acque in Puglia. Rimangono però le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali.

Chiediamo al neo governatore Emiliano di istituire una cabina di regia fra assessorati competenti per puntare al massimo utilizzo in agricoltura dell’acqua depurata e affinata” Nove campionamenti sui trenta eseguiti lungo le coste pugliesi, in corrispondenza delle foci di fiumi, canali e torrenti, presentano ancora livelli di inquinanti molto elevati e per otto di questi il giudizio è di “fortemente inquinato” per l’elevato inquinamento microbiologico riscontrato. Legambiente chiede ai sindaci di fare fronte comune per chiudere il ciclo della depurazione con la realizzazione dei recapiti finali e al neogovernatore Emiliano di istituire una cabina di regia fra assessorati competenti per puntare al massimo utilizzo in agricoltura dell’acqua depurata e affinata. È questo in sintesi l’esito del monitoraggio effettuato in Puglia da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane - realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati - presentato questa mattina a Bari da Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia e da Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, alla presenza di Giovanni Giannini, assessore Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Puglia e Nicola Ungaro, della direzione scientifica Arpa Puglia. I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente nei giorni 24, 25 e 26 giugno. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. “L’obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati - spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - Il nostro, è bene ribadirlo, è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né assegniamo patenti di balneabilità, ma restituiamo comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. In Puglia, pur registrando un miglioramento della situazione rispetto agli anni passati, riscontriamo ancora criticità, nuove o già note, che vanno subito risolte. Al centro della nostra analisi ci sono gli scarichi non depurati che arrivano in mare, problema su cui occorre dare un segnale di forte responsabilità e concretezza negli interventi. Occorre ragionare in una scala più ampia dei semplici confini comunali o territoriali e valutare caso per caso la soluzione migliore da adottare senza pregiudizi”. Una situazione peculiare quale quella pugliese richiede un'attenta valutazione di tutte le tecnologie disponibili e non consente di utilizzare dovunque lo stesso approccio. “Dai monitoraggi della Goletta Verde - afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - risulta migliore la qualità delle acque in Puglia anche se permangono le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali. Migliora la situazione anche sul fronte della depurazione: diminuiscono sia gli impianti che scaricano nel sottosuolo che quelli su cui Arpa ha riscontrato superamenti dei limiti tabellari. Sono state avviate le procedure per il potenziamento dei depuratori sebbene su molti si è ancora in attesa dell’avvio dei lavori. Continuano, però, purtroppo ad esserci scarichi anomali che inficiano il processo depurativo degli impianti. Rimangono le criticità per ciò che riguarda la realizzazione dei recapiti finali, in una regione come la nostra, caratterizzata da una scarsa presenza di corsi d’acqua dove spesso vengono a crearsi situazioni altamente conflittuali sia per l’altissimo valore paesaggistico delle aree costiere che per il grande indotto turistico balneare. A tal proposito invitiamo i sindaci ad abbandonare ogni campanilismo affinché si chiuda il ciclo della depurazione con la realizzazione dei recapiti finali. Chiediamo al neogovernatore Emiliano di istituire una cabina di regia fra assessorati competenti per puntare al massimo utilizzo in agricoltura dell’acqua depurata e affinata”. Focus regionale sulla depurazione Sono 187 i depuratori a servizio degli agglomerati pugliesi. Su questi continuano ad insistere problemi di funzionamento e criticità che, in alcuni casi, rendono inefficace la depurazione dei reflui. La scarsa disponibilità idrica superficiale naturale condiziona fortemente la tipologia dei recapiti finali nella nostra regione. Questo comporta che solo il 4% dei recapiti finali dei depuratori è costituito da corpi idrici superficiali significativi, il 76% è costituito da lame e corsi d’acqua minori o dal suolo (attraverso trincee drenanti), il 16% recapita a mare. Gli scarichi nel sottosuolo, vietati dalla norma nazionale, costituiscono il 4% del totale. Attualmente sono scesi a 8 gli impianti che continuano a scaricare nel sottosuolo, con grave rischio di inquinamento delle falde acquifere (Casamassima Vecchio, Cassano delle Murge Vecchio, Carovigno Vecchio, Lesina Marina, Uggiano la Chiesa, Manduria Vecchio, San Giorgio Jonico e Martina Franca). Dal monitoraggio effettuato dall’Arpa Puglia nel 2014 (ben 2.399 controlli) sulla conformità dei reflui in uscita sono stati riscontrati superamenti rispetto ai limiti tabellari per almeno per un parametro monitorato in 33 depuratori tra cui Bari Ovest, Bitonto, Corato, Molfetta, Andria, Barletta, Trani, Trinitapoli, Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia, Bovino, Ascoli Satriano, Bovino, Cerignola, Foggia 1, Monte Sant’Angelo, San Severo, Serracapriola, Castrignano del Capo, Uggiano La Chiesa, Crispiano, Martina Franca, Monteiasi e San Giorgio Jonico. A fronte di queste criticità sono state avviati gli interventi di potenziamento e adeguamento su 47 depuratori: 2 sono in attesa di chiusura di procedura VIA, 38 non ancora cantierati e solo 7 realizzati. Sono, invece, 36 gli impianti sottoposti all’attività dell’autorità giudiziaria: Bari Ovest, Bitonto, Molfetta, Corato, Andria, Trani, Gioia del Colle, Santeramo in Colle (Recapito finale), Lizzano (Recapito finale), Pulsano vecchio (dismesso a maggio 2015), Barletta, Bisceglie, Putignano, Ruvo-Terlizzi, Sammichele di Bari, Galatina-Soleto, Montesano Salentino, San Cesario, S.Pancrazio Salentino, Ostuni, Torre S. Susanna, Monte S.Angelo, Stornarella, Otranto, Lucera, San Nicandro Garganico, S. Paolo Civitate, Trinitapoli, Cerignola, Peschici, Stornarella, S. Marco in Lamis, Ortanova, S. Severo, Manfredonia, Foggia. Tra i fattori che possono inficiare il processo depurativo degli impianti ci sono anche gli scarichi anomali (arrivi impropri di acque meteoriche, di vegetazione e di natura lattiero-casearia). L’Acquedotto pugliese rileva che le irregolarità nel refluo in ingresso riguardano il 47% dei campioni prelevati. In Puglia sono presenti 5 impianti di affinamento, di cui tre regolarmente in esercizio, ovvero Corsano (volume riutilizzato 2014 in agricoltura: 137.975 mc), Gallipoli (volume riutilizzato 2014 in agricoltura: 445.739 mc), Ostuni (volume riutilizzato 2014 in agricoltura: 38.978 mc), e i restanti due, S.Pancrazio Salentino e Trinitapoli, in attesa dei lavori necessari da parte dei rispettivi Consorzi di bonifica per garantire la distribuzione irrigua. Lo scorso anno, l’Unione Europea ha avviato una nuova procedura di infrazione ai danni dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane (procedura n. 2014/2059 del 31 marzo 2014). Dopo già due condanne a carico del nostro Paese, che hanno coinvolto anche agglomerati pugliesi (Casamassima, San Vito dei Normanni, Casarano, Porto Cesareo, Supersano, Taviano, Monteiasi, Francavilla Fontana e Trinitapoli), l'attuale procedura di infrazione ne interessa 37. Di questi sono 20 gli impianti di depurazione per i quali è in corso l’attività di progettazione (S. Severo, Ascoli Satriano, Castro, S. Ferdinando di Puglia, Poggiardo, Faeto 1, Faeto2, Maglie, Taviano, Specchia, Volturino, Montemesola, Carlantino, Casarano, Supersano, Castrignano del Capo, Castellaneta Marina, Mattinata, Zapponeta e Ginosa Marina). Quadro di dettaglio dei monitoraggi effettuati lungo gli 810 chilometri di costa pugliesi: Cinque i punti analizzati in provincia di Bari, tutti con valori nella norma: nella città capoluogo il campione è stato prelevato in località Santo Spirito, all'altezza del civico 2 del Lungomare Colombo; a Monopoli alla spiaggia a sud del Castello di Santo Stefano; a Polignano a Mare sia alla scogliera in corrispondenza dell’Isolotto San Pietro che alla spiaggia Lama Monachile e infine a Molfetta all'altezza del civico 36 del lungomare Marcantonio Colonna. Dei quattro prelievi effettuati in provincia di Foggia, due hanno dato un giudizio di “fortemente inquinato: quello a Manfredonia, alla foce del torrente Candelaro, e a Lesina-Torre Mileto, alla foce del canale Schiapparo, in località Lago di Lesina. Nella norma, invece, l'altro punto campionato a Manfredonia, al canale sulla spiaggia di Lungomare Nazario Sauro e alla foce del canale SS89, in località San Menaio di Vico del Gargano. Sette i campionamenti eseguiti nella provincia di Barletta-Andria-Trani due dei quali risultati “fortemente inquinati”: quello alla foce del fiume Ofanto a Margherita di Savoia e alla foce del canale di ponente (Lungomare Mennea) di Barletta. Entro i limiti gli inquinanti rilevati nell'altro prelievo effettuato a Barletta (spiaggia libera sul litorale di Levante); sulla spiaggia in località Matinelle, a destra del molo, a Trani; sul lungomare Mauro dall'Olio in località Salsello di Bisceglie; alla spiaggia riserva Torre di Calderina, sempre a Bisceglie. Va inoltre sottolineato che i tecnici di Legambiente hanno eseguito anche un prelievo in corrispondenza dello scarico presso la villa comunale di Trani, da sempre punto critico, ma al momento del campionamento era chiuso e non sono state riscontrate anomalie. Tre punti su quattro giudicati “fortemente inquinati nel brindisino: alla foce del canale Giancola e alla foce del torrente Reale (località Torre Guaceto) a Brindisi; e allo sbocco del depuratore su via dei Pioppi a Ostuni, in località Villanova-Mogale. Entro i limiti invece l'altro prelievo effettuato a Ostuni, sulla spiaggia del pilone, in località Torre San Leonardo. In provincia di Taranto sono stati eseguiti cinque campionamenti ed è risultato “fortemente inquinato” soltanto il prelievo effettuato alla foce del fiume Ostone a Marina di Lizzano. Nella norma invece quelli eseguiti a Taranto, alla spiaggia in viale del Tramonto; alla spiaggia di Specchiarica a San Pietro in Bevagna; alla foce del fiume Lenne a Palagiano; alla spiaggia libera Borgo Pineto a Castellaneta Marina. Infine, quattro i prelievi effettuati nel leccese con un giudizio di “inquinato” solo per il campionamento in corrispondenza del canale dei Samari a Gallipoli. Nei limiti di legge, invece, quelli alla scogliera Porto Gaio di Gallipoli; a Porto Cesareo, spiaggia Punta Prosciutto, e alla spiaggia di Felloniche a Castrignano del Capo. I RISULTATI DELLE ANALISI DI GOLETTA VERDE DEL MARE IN PUGLIA* *prelievi effettuati tra il 24, 25 e 26 giugno 2015 PROVINCIA COMUNE LOCALITÀ PUNTO GIUDIZIO FOGGIA Vico del Gargano San Menaio Foce canale SS89 fronte chiesa San Francesco ENTRO I LIMITI FOGGIA Lesina-Torre Mileto Lago di lesina Foce canale Schiapparo FORTEMENTE INQUINATO FOGGIA Manfredonia Spiaggia Castello Lungomare Nazario Sauro (fronte canale sulla spiaggia) ENTRO I LIMITI FOGGIA Manfredonia Foce torrente Candelaro FORTEMENTE INQUINATO BAT Margherita di Savoia Riserva naturale di Salina Foce torrente Carmosina ENTRO I LIMITI BAT Margherita di Savoia Foce fiume Ofanto FORTEMENTE INQUINATO BAT Barletta Foce canale di ponente (via Luigi di Cuonzo-lungomare Pietro Mennea) FORTEMENTE INQUINATO BAT Barletta Litoranea di Levante - spiaggia libera (altezza civico 68) ENTRO I LIMITI BAT Trani Matinelle Spiaggia, a destra del molo ENTRO I LIMITI BAT Bisceglie Salsello Lungomare Mauro Dall'Olio ENTRO I LIMITI BAT Bisceglie Torre Calderina Spiaggia riserva “Torre Calderina” ENTRO I LIMITI BRINDISI Brindisi Giancola Foce canale Giancola FORTEMENTE INQUINATO BRINDISI Brindisi Torre Guaceto Foce torrente Reale FORTEMENTE INQUINATO BRINDISI Ostuni Villanova-Mogale Sbocco depuratore su via dei Pioppi FORTEMENTE INQUINATO BRINDISI Ostuni Torre San Leonardo- Lido Spiaggia Grande Spiaggia del Pilone ENTRO I LIMITI BRINDISI Brindisi Saline punta della Contessa presso Salina punta della Contessa ENTRO I LIMITI BARI Monopoli Castello di Santo Stefano Spiaggia a sud del Castello di Santo Stefano ENTRO I LIMITI BARI Polignano a Mare Scogliera in corrispondenza dell’Isolotto San Pietro ENTRO I LIMITI BARI Polignano a Mare Lama Monachile Spiaggia Lama Monachile ENTRO I LIMITI BARI Bari Santo Spirito Lungomare C.Colombo, altezza civico 2 ENTRO I LIMITI BARI Molfetta Lungomare Marcantonio Colonna, altezza civico 36 ENTRO I LIMITI TARANTO Castellaneta Castellaneta Marina Spiaggia libera Borgo Pineto ENTRO I LIMITI TARANTO Palagiano Foce del fiume Lenne Foce del fiume Lenne ENTRO I LIMITI TARANTO Taranto Taranto Spiaggia viale del tramonto, altezza civico 5 ENTRO I LIMITI TARANTO Lizzano Marina di Lizzano Foce del fiume Ostone FORTEMENTE INQUINATO TARANTO San Pietro in Bevagna Specchiarica Spiaggia di Specchiarica ENTRO I LIMITI LECCE Castrignano del Capo Felloniche Spiaggie di Felloniche ENTRO I LIMITI LECCE Gallipoli Porto Gaio Scogliera Porto Gaio ENTRO I LIMITI LECCE Gallipoli I Foggi Samari Sbocco canale dei Samari INQUINATO LECCE Porto Cesareo Punta Prosciutto Spiaggia Punta Prosciutto ENTRO I LIMITI Il Monitoraggio scientifico I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente che anticipa il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità). Le analisi chimiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai chilometri di costa di ogni regione. LEGENDA Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente: INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 500 UFC/100ml FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml Goletta Verde è una campagna di Legambiente Main partner: COOU - Partner tecnici: Hach, Novamont, Nau! - Media partner: La Nuova Ecologia, Rinnovabili.it Ufficio stampa Goletta Verde: Luigi Colombo - 347/4126421 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 Segui il viaggio di Goletta Verde sul sito www.legambiente.it/golettaverde sul blog http://golettaverdediariodibordo.blogautore.repubblica e su www.facebook.com/golettaverde

 

 

 

 

Su www.legambiente.it/golettaverde sezione Analisi è possibile visualizzare la mappa interattiva del monitoraggio, con le foto dei punti di campionamento e i risultati delle analisi.

Bari, 9 luglio 2015 Comunicato stampa

Goletta Verde presenta i risultati del monitoraggio in Puglia Cariche batteriche elevate per 9 campionamenti su 30.

Criticità alle foci di fiumi, torrenti e scarichi Focus regionale sulla depurazione: Si riducono i depuratori che scaricano nel sottosuolo. Diminuiscono i superamenti rilevati dall’Arpa sul refluo in uscita e procedono, ma a rilento, gli interventi di potenziamento e adeguamento per risolvere le criticità. Gli scarichi anomali, invece, continuano a creare problemi alla depurazione Legambiente: “Dai monitoraggi di Goletta Verde risulta migliore la qualità delle acque in Puglia. Rimangono però le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali. Chiediamo al neo governatore Emiliano di istituire una cabina di regia fra assessorati competenti per puntare al massimo utilizzo in agricoltura dell’acqua depurata e affinata” Nove campionamenti sui trenta eseguiti lungo le coste pugliesi, in corrispondenza delle foci di fiumi, canali e torrenti, presentano ancora livelli di inquinanti molto elevati e per otto di questi il giudizio è di “fortemente inquinato” per l’elevato inquinamento microbiologico riscontrato. Legambiente chiede ai sindaci di fare fronte comune per chiudere il ciclo della depurazione con la realizzazione dei recapiti finali e al neogovernatore Emiliano di istituire una cabina di regia fra assessorati competenti per puntare al massimo utilizzo in agricoltura dell’acqua depurata e affinata. È questo in sintesi l’esito del monitoraggio effettuato in Puglia da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane - realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati - presentato questa mattina a Bari da Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia e da Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, alla presenza di Giovanni Giannini, assessore Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Puglia e Nicola Ungaro, della direzione scientifica Arpa Puglia. I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente nei giorni 24, 25 e 26 giugno. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. “L’obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati - spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - Il nostro, è bene ribadirlo, è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né assegniamo patenti di balneabilità, ma restituiamo comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. In Puglia, pur registrando un miglioramento della situazione rispetto agli anni passati, riscontriamo ancora criticità, nuove o già note, che vanno subito risolte. Al centro della nostra analisi ci sono gli scarichi non depurati che arrivano in mare, problema su cui occorre dare un segnale di forte responsabilità e concretezza negli interventi. Occorre ragionare in una scala più ampia dei semplici confini comunali o territoriali e valutare caso per caso la soluzione migliore da adottare senza pregiudizi”. Una situazione peculiare quale quella pugliese richiede un'attenta valutazione di tutte le tecnologie disponibili e non consente di utilizzare dovunque lo stesso approccio. “Dai monitoraggi della Goletta Verde - afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - risulta migliore la qualità delle acque in Puglia anche se permangono le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali. Migliora la situazione anche sul fronte della depurazione: diminuiscono sia gli impianti che scaricano nel sottosuolo che quelli su cui Arpa ha riscontrato superamenti dei limiti tabellari. Sono state avviate le procedure per il potenziamento dei depuratori sebbene su molti si è ancora in attesa dell’avvio dei lavori. Continuano, però, purtroppo ad esserci scarichi anomali che inficiano il processo depurativo degli impianti. Rimangono le criticità per ciò che riguarda la realizzazione dei recapiti finali, in una regione come la nostra, caratterizzata da una scarsa presenza di corsi d’acqua dove spesso vengono a crearsi situazioni altamente conflittuali sia per l’altissimo valore paesaggistico delle aree costiere che per il grande indotto turistico balneare. A tal proposito invitiamo i sindaci ad abbandonare ogni campanilismo affinché si chiuda il ciclo della depurazione con la realizzazione dei recapiti finali. Chiediamo al neogovernatore Emiliano di istituire una cabina di regia fra assessorati competenti per puntare al massimo utilizzo in agricoltura dell’acqua depurata e affinata”. Focus regionale sulla depurazione Sono 187 i depuratori a servizio degli agglomerati pugliesi. Su questi continuano ad insistere problemi di funzionamento e criticità che, in alcuni casi, rendono inefficace la depurazione dei reflui. La scarsa disponibilità idrica superficiale naturale condiziona fortemente la tipologia dei recapiti finali nella nostra regione. Questo comporta che solo il 4% dei recapiti finali dei depuratori è costituito da corpi idrici superficiali significativi, il 76% è costituito da lame e corsi d’acqua minori o dal suolo (attraverso trincee drenanti), il 16% recapita a mare. Gli scarichi nel sottosuolo, vietati dalla norma nazionale, costituiscono il 4% del totale. Attualmente sono scesi a 8 gli impianti che continuano a scaricare nel sottosuolo, con grave rischio di inquinamento delle falde acquifere (Casamassima Vecchio, Cassano delle Murge Vecchio, Carovigno Vecchio, Lesina Marina, Uggiano la Chiesa, Manduria Vecchio, San Giorgio Jonico e Martina Franca). Dal monitoraggio effettuato dall’Arpa Puglia nel 2014 (ben 2.399 controlli) sulla conformità dei reflui in uscita sono stati riscontrati superamenti rispetto ai limiti tabellari per almeno per un parametro monitorato in 33 depuratori tra cui Bari Ovest, Bitonto, Corato, Molfetta, Andria, Barletta, Trani, Trinitapoli, Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia, Bovino, Ascoli Satriano, Bovino, Cerignola, Foggia 1, Monte Sant’Angelo, San Severo, Serracapriola, Castrignano del Capo, Uggiano La Chiesa, Crispiano, Martina Franca, Monteiasi e San Giorgio Jonico. A fronte di queste criticità sono state avviati gli interventi di potenziamento e adeguamento su 47 depuratori: 2 sono in attesa di chiusura di procedura VIA, 38 non ancora cantierati e solo 7 realizzati. Sono, invece, 36 gli impianti sottoposti all’attività dell’autorità giudiziaria: Bari Ovest, Bitonto, Molfetta, Corato, Andria, Trani, Gioia del Colle, Santeramo in Colle (Recapito finale), Lizzano (Recapito finale), Pulsano vecchio (dismesso a maggio 2015), Barletta, Bisceglie, Putignano, Ruvo-Terlizzi, Sammichele di Bari, Galatina-Soleto, Montesano Salentino, San Cesario, S.Pancrazio Salentino, Ostuni, Torre S. Susanna, Monte S.Angelo, Stornarella, Otranto, Lucera, San Nicandro Garganico, S. Paolo Civitate, Trinitapoli, Cerignola, Peschici, Stornarella, S. Marco in Lamis, Ortanova, S. Severo, Manfredonia, Foggia. Tra i fattori che possono inficiare il processo depurativo degli impianti ci sono anche gli scarichi anomali (arrivi impropri di acque meteoriche, di vegetazione e di natura lattiero-casearia). L’Acquedotto pugliese rileva che le irregolarità nel refluo in ingresso riguardano il 47% dei campioni prelevati. In Puglia sono presenti 5 impianti di affinamento, di cui tre regolarmente in esercizio, ovvero Corsano (volume riutilizzato 2014 in agricoltura: 137.975 mc), Gallipoli (volume riutilizzato 2014 in agricoltura: 445.739 mc), Ostuni (volume riutilizzato 2014 in agricoltura: 38.978 mc), e i restanti due, S.Pancrazio Salentino e Trinitapoli, in attesa dei lavori necessari da parte dei rispettivi Consorzi di bonifica per garantire la distribuzione irrigua. Lo scorso anno, l’Unione Europea ha avviato una nuova procedura di infrazione ai danni dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane (procedura n. 2014/2059 del 31 marzo 2014). Dopo già due condanne a carico del nostro Paese, che hanno coinvolto anche agglomerati pugliesi (Casamassima, San Vito dei Normanni, Casarano, Porto Cesareo, Supersano, Taviano, Monteiasi, Francavilla Fontana e Trinitapoli), l'attuale procedura di infrazione ne interessa 37. Di questi sono 20 gli impianti di depurazione per i quali è in corso l’attività di progettazione (S. Severo, Ascoli Satriano, Castro, S. Ferdinando di Puglia, Poggiardo, Faeto 1, Faeto2, Maglie, Taviano, Specchia, Volturino, Montemesola, Carlantino, Casarano, Supersano, Castrignano del Capo, Castellaneta Marina, Mattinata, Zapponeta e Ginosa Marina). Quadro di dettaglio dei monitoraggi effettuati lungo gli 810 chilometri di costa pugliesi: Cinque i punti analizzati in provincia di Bari, tutti con valori nella norma: nella città capoluogo il campione è stato prelevato in località Santo Spirito, all'altezza del civico 2 del Lungomare Colombo; a Monopoli alla spiaggia a sud del Castello di Santo Stefano; a Polignano a Mare sia alla scogliera in corrispondenza dell’Isolotto San Pietro che alla spiaggia Lama Monachile e infine a Molfetta all'altezza del civico 36 del lungomare Marcantonio Colonna. Dei quattro prelievi effettuati in provincia di Foggia, due hanno dato un giudizio di “fortemente inquinato: quello a Manfredonia, alla foce del torrente Candelaro, e a Lesina-Torre Mileto, alla foce del canale Schiapparo, in località Lago di Lesina. Nella norma, invece, l'altro punto campionato a Manfredonia, al canale sulla spiaggia di Lungomare Nazario Sauro e alla foce del canale SS89, in località San Menaio di Vico del Gargano. Sette i campionamenti eseguiti nella provincia di Barletta-Andria-Trani due dei quali risultati “fortemente inquinati”: quello alla foce del fiume Ofanto a Margherita di Savoia e alla foce del canale di ponente (Lungomare Mennea) di Barletta. Entro i limiti gli inquinanti rilevati nell'altro prelievo effettuato a Barletta (spiaggia libera sul litorale di Levante); sulla spiaggia in località Matinelle, a destra del molo, a Trani; sul lungomare Mauro dall'Olio in località Salsello di Bisceglie; alla spiaggia riserva Torre di Calderina, sempre a Bisceglie. Va inoltre sottolineato che i tecnici di Legambiente hanno eseguito anche un prelievo in corrispondenza dello scarico presso la villa comunale di Trani, da sempre punto critico, ma al momento del campionamento era chiuso e non sono state riscontrate anomalie. Tre punti su quattro giudicati “fortemente inquinati nel brindisino: alla foce del canale Giancola e alla foce del torrente Reale (località Torre Guaceto) a Brindisi; e allo sbocco del depuratore su via dei Pioppi a Ostuni, in località Villanova-Mogale. Entro i limiti invece l'altro prelievo effettuato a Ostuni, sulla spiaggia del pilone, in località Torre San Leonardo. In provincia di Taranto sono stati eseguiti cinque campionamenti ed è risultato “fortemente inquinato” soltanto il prelievo effettuato alla foce del fiume Ostone a Marina di Lizzano. Nella norma invece quelli eseguiti a Taranto, alla spiaggia in viale del Tramonto; alla spiaggia di Specchiarica a San Pietro in Bevagna; alla foce del fiume Lenne a Palagiano; alla spiaggia libera Borgo Pineto a Castellaneta Marina. Infine, quattro i prelievi effettuati nel leccese con un giudizio di “inquinato” solo per il campionamento in corrispondenza del canale dei Samari a Gallipoli. Nei limiti di legge, invece, quelli alla scogliera Porto Gaio di Gallipoli; a Porto Cesareo, spiaggia Punta Prosciutto, e alla spiaggia di Felloniche a Castrignano del Capo.

Treno verde a Bari

Carissimi,

ad oggi, dopo avere inviato via mail la lettera in allegato a tutte le scuole elementari e medie inferiori della nostra regione ... per la visita al Treno Verde. Vi ricordo che le scuole potranno visitare il Treno Verde solo nei giorni 2 e 3 marzo di mattina dalle ore 8.30 alle 13.30. Il Treno Verde rappresenta una bella esperienza formativa per studenti e insegnanti: quest'anno i vagoni sono attrezzati con mostre interattive che, attraverso video, pannelli, giochi e touch screen presentano il tema dell’agricoltura e dell’alimentazione in chiave sostenibile, per promuovere nuovi stili di vita più rispettosi dell’ambiente. Pertanto chiedo, soprattutto al circolo di Bari e provincia, di impegnarvi per far visitare il Treno Verde a quante più classi possibili.

Il Presidente Francesco Tarantini

 

 

 

LEGAMBIENTE Comitato Regionale Pugliese Bari,

11 febbraio 2015

Ill.mi Dirigenti scolastici

Oggetto: Invito per le classi a partecipare al Treno Verde 2015.

 

Gentile Dirigente scolastico,

Ritorna anche quest’anno il Treno Verde di Legambiente, storica campagna arrivata alla sua ventisettesima edizione in collaborazione con Ferrovie dello Stato Italiane e Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il convoglio, ospita a bordo una vera e propria mostra per la formazione e la sensibilizzazione dei cittadini di tutte le età: i vagoni sono attrezzati con mostre interattive che, attraverso video, pannelli, giochi e touch screen presentano il tema dell’agricoltura e dell’alimentazione in chiave sostenibile, per promuovere nuovi stili di vita più rispettosi dell’ambiente. Abbiamo previsto un percorso preparatorio alla visita a bordo che consentirà alle classi partecipanti di ricevere in anticipo via mail il percorso didattico Ricominciamo dalla A, Agricoltura, Ambiente, Alimentazione per favorire l’acquisizione di consapevolezza, da parte dei ragazzi, dello stretto legame esistente fra cibo e produzione agricola e delle conseguenze sull’ambiente e la salute delle scelte dei consumi alimentari. Al massimo entro 10 giorni dalla data della visita vi chiediamo di compilare insieme agli studenti il questionario allegato, che ci aiuterà a comporre uno studio sulle abitudini alimentari e la conoscenza delle tematiche legate all’agricoltura. Immagine Il viaggio del Treno Verde lungo la Penisola, in questa edizione, farà tappa anche a BARI nei giorni 2-3 marzo 2015 e sosterà nella stazione di BARI al Binario I Ovest Anche la sua classe può salire a bordo! La visita, guidata da animatori ambientali, ha una durata di 60 minuti ed è gratuita. Prima della visita riceverete via mail una scheda riassuntiva dei contenuti della mostra. Per permettere a tutti l’accesso vi chiediamo di segnalare al circolo di Legambiente l’eventuale presenza di ragazzi con disabilità motorie in modo da potersi organizzare insieme a Trenitalia per agevolare la loro visita a bordo. Si può prenotare la visita telefonando alla Legambiente Puglia tel. 080.5212083 o mandando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro e non oltre giovedì 26 febbraio 2015. Le visite guidate con le scolaresche si possono effettuare di mattina dalle ore 8.30 alle ore 13.30. È doveroso far presente agli accompagnatoti di rispettare gli orari di visita. In attesa di conoscerci sul nostro convoglio ecologico, La saluto cordialmente.  

 

Francesco Tarantini

 

 

 

 

 

 

Una città più vivibile e sostenibile

Una città più vivibile e sostenibile
Le opportunità della Festa dell’Albero tra criticità e possibilità di sviluppo dell’ecosistema urbano.

La festa dell’albero quest’anno sta avendo un vero e proprio boom nella nostra città come nel resto della Penisola.

Leggi tutto...

Informazioni aggiuntive