Alpi: senza sci metà impianti

(ANSA) - TORINO - Stagioni sciistiche lunghe cento giorni?

Una promessa difficile da mantenere dopo gli ultimi inverni secchi e poco nevosi, un'utopia per quasi meta' delle stazioni invernali delle Alpi (120 su 251), se la temperatura media globale dovesse salire anche solo di un grado. Lo sostiene uno studio condotto dall'Accademia Europea di Bolzano, fornito all'Ocse e illustrato oggi ad 'Alpi365', la biennale della montagna al Lingotto di Torino. Gli effetti del riscaldamento globale costringeranno gli operatori turistici a cambiare i programmi, con un'alternanza di periodi prettamente invernali, con piste coperte di neve e superaffollate, e altri caratterizzati da impianti chiusi e paesaggi brulli. ''Gia' adesso - ha sottolineato Luca Cetara, dell'Accademia Europea - un inverno sciabile lungo cento giorni e' una previsione affidabile solo per 167 stazioni invernali. Il turismo legato allo sci non morira', ma deve cambiare strategie. Con l'aumento di un grado della temperatura globale, il numero dei centri aperti per 100 giorni scenderebbe a 131, con una crescita di due gradi ne resterebbero 88''. ''Se, invece, si realizzera' lo scenario piu' pessimistico, l'incremento di quattro gradi - ha aggiunto Cetara - gli impianti aperti per 100 giorni resterebbe una previsione attendibile solo per 30 stazioni invernali alpine''. In Alto Adige ne resterebbero aperti sette, sei appena in Piemonte e Lombardia. Alternative possibili? Un aumento degli impianti di innevamento artificiale, lo spostamento delle piste sui versanti a nord o a quote piu' alte, lo spianamento delle piste per impedire lo scivolamento della neve. ''Interventi - ha sottolineato Cetara - che comportano grandi investimenti e hanno forte impatto ambientale. Quindi, con l'aumento delle temperature non resta che rassegnarsi a stagioni sciistiche piu' corte, programmare la fusione tra diverse aree sciistiche''. Meno neve sulle piste, ma anche ghiacciai sempre piu' ridotti. Luca Mercalli, presidente della Societa' Meteorologica Italiana, ha mostrato le previsioni: ''Con un aumento di 2 gradi della temperatura globale, resteranno solo poche calotte sul Monte Bianco e sul Monte Rosa. Sotto i 4.000 metri il ghiaccio scomparira''. E ha portato i dati dell'ultima estate: ''I ghiacciai alpini hanno perso un metro e mezzo di spessore, un altro passo verso il loro ritiro''. (ANSA).

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