Corato e antichità

Riportiamoci con la mente a duemila anni fa, nella Apulia, provincia romana, verdeggiante di ulivi. A quei tempi la Via Appia, partendo da Roma, attraversava in diagonale il tratto sud – orientale delle nostre Murge e arrivava sino alla lontana Brundisium (Brindisi). Nel 61 d.C. a Brindisi sbarcò S. Pietro, che con pochi seguaci veniva ad annunciare la Buona Novella. La lunga strada, dopo Egnatia e Polinea (Polignano), cominciava ad inerpicarsi e ad addentrarsi tra le ondulate e basse colline della Murgia apula, discostandosi dal mare Adriatico. Dopo Barium, povero isolato villaggio di pescatori, Pietro forse ha intravisto un agglomerato quadrangolare di case, cintato di robuste mura intorno e con quattro torri angolari a guardia. Di questo primitivo periodo di vita agreste non si hanno notizie storiche certe e precise, mancano i reperti che attestino l’esistenza di una "urbs" romana. In seguito alle incursioni saracene vennero erette torri di guardia o di avvistamento lungo la via per Tarenum (Trani). Gli Arabi o Saraceni invasero e conquistarono la Sicilia, la Calabria e la Puglia, ma alla fine furono ricacciati in mare dai Normanni.  Questi uomini, alti di statura, con lunghi capelli e baffi biondi, occhi cerulei come il mare, nel 1042 conquistarono dopo un lungo assedio la città di Tarenum, guidati dal conte Drogone (parente del famoso re Roberto il "Giuscardo"). Questi aveva un fratello, di nome Pietro, che con tutto il suo seguito e le sue forze militari, senza colpo ferire, occupò quelle poche casupole di contadini e pastori che trovò addossate alla collina premurgiana. Pietro ordinò di edificare le torri e le mura di cinta di Corato, a difesa sua e dei cittadini, e fece tracciare le due strade principali: le attuali via Duomo e Via Roma.

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