Un omaggio a Linda

Vorrei ricordare in queste poche righe una donna, un’insegnante, una cittadina impegnata: Linda Curtarello.  

Gli ultimi momenti li ha vissuti nel letto, non si poteva più alzare, per una donna come Linda Gemma Curtarello sicuramente è stata la sua croce, che l’ha sostenuta, abbandonandosi nelle braccia del Padre.   Ma, chi era questa donna che la vita l’ ha vissuta nel pieno dinamismo, integrando attività sociale, culturale e cristiana con un impegno anche in politica negli anni precedenti alla fine della prima repubblica, affermando con forza la presenza dei cristiani militanti nella cosa pubblica.   Nata circa cinquantanove fa a Milano, si trasferisce a Corato, dove ha insegnato per molti anni nella scuola primaria come insegnante curriculare e, in seguito, come docente di sostegno. Passava il suo tempo libero a fotografare, leggere e scrivere, ma anche nella preghiera. Talvolta, ci siamo incrociati nel silenzio mattutino delle nostre chiese, lei stava in un cantuccio davanti al tabernacolo.Era stata impegnata nel campo ecclesiale come vice presidente del consiglio pastorale diocesano, volontaria del centro per gli anziani “Diamoci una mano” di don Luca Masciavè, ministro straordinario per l’Eucaristia, come responsabile cittadina dell’AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici), di una pagina dell’allora neonato giornale locale “Lo Stradone” su incarico di P. Emilio D’Angelo, fondatore ed animatore del periodico locale.    La sua vita è stata caratterizzata dalla sua rettitudine del costi quel costi, difesa con le unghie e i denti, che talvolta, poteva dare l’impressione di una donna estremamente determinata e decisa, portando avanti le sue idee dei malati, dei poveri e degli ultimi.   Quando l’ha colpita il carcinoma insieme con il preside Giancarlo Papaleo, trapiantato di fegato, sono andati su Teledehon a parlare della loro esperienza di sofferenza fisica, come anche ha parlato della sua situazione per radio con un filo diretto con i radioascoltatori.   Ha partecipato a diverse mostre di fotografia, aggiudicandosi numerosi premi e riconoscimenti, ed ha organizzato diverse personali. Ha pubblicato una serie di volumi di vari generi -Di là dal tunnel-, Editrice Nuovi Autori, con lo pseudonimo di Ella Landy, Album scuola, Grafiche Graziani, in cui parla delle sua esperienza didattica nei corso dei vari anni, -Rosso di sera-, una raccolta di poesie ed, infine, Una luce nel buio, Schena editore, un romanzo ambientato a Milano dopo l’ultimo conflitto mondiale.Questa era Linda. Ricordo che una volta, ci siamo confrontati sulla guerra nel Kuwait, se era stata giusta, opportuna, eravamo su posizioni differenti e lei difendeva le sue idee con un certo piglio sembrava uno spinoso fico d’india, pianta dalle lunghe spine, ma con un frutto dal colore rosso vivace e dalla polpa consistente, che ne apprezzi il gusto solo quando la conoscevi fino in fondo la personalità di questa donna.   Negli ultimi giorni della sua vita citava il Cantico dei Cantici: "Mi sto preparando all’incontro con lo Sposo…Unica speranza: la Tua, la nostra Pasqua, Signore!". Queste frasi le davano sollievo nelle ultime ore della sua vita. Consapevole fino in fondo del suo stato di salute, ha scritto per il suo manifesto mortuario: "Non piangete e non fate lutto.   Finalmente ho finito di soffrire e ho raggiunto la Casa del Padre, dove mi attendono tutti quelli che sulla terra hanno avuto poco tempo per amarmi. Indossate vesti bianche e fate suonare le campane a distesa: oggi è giorno di festa e non di lutto! Pregate per me."   Ciao, Linda, ti ricorderemo per la tua estrema integrità, per la ricerca della verità...

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