Il Ramadan a Corato

Tra ottobre e novembre a Corato si è vissuto un periodo particolare.

Il venerdì dopo le diciotto  via San Benedetto tredici si riempiva di cittadini provenienti da altre nazioni, i volontari ed alcune africane preparavano un momento di condivisione come può essere un pasto caldo: una zuppa, pane marocchino, dolci da inzuppare nella stessa zuppa.   La Caritas cittadina si è aperta al mondo alla “convivialità delle  differenze” come diceva don Tonino Bello. Sono stato invitato come inviato della testata diocesana dal responsabile cittadino il Professor Corrado De Benedittis, a vivere questa esperienza di condivisione. E’ stato un momento di incontro , di fraternità, di vivere il pasto come la possibilità di vivere vari vissuti ,di esperienze culturali insieme.   Un plauso a tutto lo staff dei volontari della Caritas cittadina che si sta impegnando alacremente per creare una struttura che possa concretamente aiutare chi viene da lontano , chi vive le varie forme di disagio, con la condivisione, con il creare un ambiente positivo come strumento di superamento delle differenze e delle diverse forme di difficoltà.   Mi sono “confuso” tra loro, ho parlato, ho visto come i volontari operano nella semplicità dei gesti quotidiani, nella gioia di servire, di vivere questo tempo in pienezza,di come i  giovani della Gi.Fra( Gioventù Francescana) hanno vissuto questa esperienza.Don Cataldo Bevilacqua, vicario zonale,  è venuto a far visita e si è reso conto di come questo momento ha arricchito tutti. Mi è capitato di parlare in inglese tra un italiano ed un marocchino, mentre allo stesso tavolo sentivo parlare arabo ed italiano intorno a me.In queste conversazioni, si condividono insicurezze, problemi di varia natura , ma anche aspettative, prospettive e sogni…   La "nuova globalizzazione" deve avere in comune i cuori , le anime, in progetti e prospettive  di pace, in modo da poterli importare nelle differenti culture ed esperienze di conflitto che possiamo avere, anche nella  semplice vita quotidiana. Corrado De Benedittis insieme con i volontari stanno costruendo una bella realtà,dove interagiscono non solo i volontari ,ma anche gli stessi immigrati che fattivamente cooperano per cercare forme di integrazione con noi rispettando la propria cultura, gli usi e costumi.Qualche tempo fa, la Caritas cittadina in collaborazione ha organizzato ha organizzato un corso di cucina interetnico. La tavola è un insieme di differenze di gusti, di sapori, di odori, di colori…   La caritas cittadina di Corato per far incontrare le diversità di una cultura come quella culinaria come approcccio ad una molteplicità di civiltà diverse dalla nostra, ha organizzato tre lezioni teorico-pratiche di cucina etnica  con un titolo molto significativo: “LA CONVIVIALITA’ DELLE DIFFERENZE”  per saper apprezzare le principali caratteristiche del modo di preparare piatti come  ingresso ad un mondo diverso da quello nostro. Le insegnanti cuoche sono state tre immigrate che con maestria hanno presentato non solo le tecniche di elaborazione dei piatti , ma anche della presentazione a tavola.   Il piatti introdotti sono stati  di provenienza araba ed africana per saper apprezzare i gusti e i sapori dell’area mediterranea. La sede della caritas Cittadina è diventata una cucina,ma soprattutto un incontro per poter  Un grande plauso al responsabile caritas cittadino il professor Corrado de Benedittis ed al gruppo di volontari , che si stanno  abnegando per il funzionamento di questa realtà.

Informazioni aggiuntive