Presentazione di Cinque nomi di dire Liberia
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- Pubblicato Giovedì, 20 Novembre 2008 00:00
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Presentazione di "Cinque nomi di dire Liberia"
Il 27 novembre ’08 la presentazione del volume organizzato da un cartello associativo cittadino presso la Caritas cittadina in via San Benedetto alle ore 18,30.
Un missionario tanti volti ,tante storie , viste , paesaggi, cuori…. In sintesi Padre Mauro Armanino, operaio, sindacalista, sacerdote missionario in diverse terre: Africa, sud America,di nuovo in Africa, in una terra calda , in tutti i sensi, la Liberia,sconvolta ,dilaniata da una guerra civile, uno di quei conflitti dimenticati, taciuti o meglio sottaciuti,aspettando che si normalizzi,come in altre guerre regionali nelle varie aree africane. Questa esperienza al confini dei confini del mondo è descritta e narrata con uno stile epistolare da Padre Mauro in un percorso in cui la realtà forte e dura , viene contrastata dalla speranza di un futuro migliore , non platinato o illusorio,ma fatto della normalità dei rapporti umani, nell’ avere normali aspettative di vita con uno strumento semplice ed unico : la condivisione della storia, di ascoltare le tensioni di vita, di lenire le tensioni sociali partecipando alla vita di un popolo. Padre Mauro Armanino ,missionario della SMA (Società Missioni Africane) in quest’ultimo libro riflette sulla realtà liberiana in cui ha vissuto per quattro anni nella sua attività missionaria in uno dei Paesi più Infatti,riporta nelle prime pagine del volume :” Quando si torna non si è più se stessi. E i ricordi si mescolano /con il vissuto di adesso. I nomi e le storie,ormai passate, si interpretano o ci interpretano. Forse colui che riordina i fogli sparsi delle frontiere attraversate e dai confini mai superati/è perfino differente da colui che li ha scritti./ La vita sono frammenti legati assieme/dal tempo e dalla memoria. Si riscrive con volti,nomi e ,talvolta, tradimenti. Ci sono cinque nomi che possono offrire gli occhi e lo sguardo per interpretare questi scritti e forse anche per interpretare colui che da essi è stato “riscritto” “. Il libro è strutturato come una raccolta di lettere dal forte contenuto sociale della quotidianità liberiana ,che il missionario Mauro Armanino:osserva,annota,descrive la realtà che lo ha circondato in un Paese martoriato dai conflitti: la Liberia. Nella sua testimonianza diretta, padre Mauro Armanino, già superiore regionale della Società delle Missioni Africane in Liberia, ha sostenuto: «Più che di uno scontro religioso, direi che si è trattato dell’esplosione di tensioni latenti derivanti da anni di violenze e frustrazioni, nonché dalla condizione di estrema povertà diffusa tra la popolazione e non molto migliorata dopo la tregua. Situazione, anzi, aggravata dal gran numero di ex-combattenti e di rifugiati all’estero che tornano nelle loro città». QUADERNI DELLA CHIESA CHE SOFFRE Rapporto 2005 sulla Libertà Religiosa nel Mondo.* Tuttavia, Padre Mauro Armanino capovolge la prospettiva di un popolo come se fosse un binocolo rivolto perché riesce a trovare : la bellezza , la prospettiva ,il futuro di un Paese martoriato. L’autore non le fa con le chiavi e i codici dell’ utopia ,ma le accompagna nella quotidianità come un percorso possibile,non solo per il popolo liberiano, ma per tutti. Le trasformazioni partono da quali prospettive ciascuno di noi si pone nel suo percorso,non mollando,ma operando fattivamente per diventare,appunto: promessa,sorpresa,dono,dolcezza e miracolo. Queste parole rappresentano una speranza profonda a cui ciascuno di noi; può essere per l’altro nell’essere certezza ed utopia,offerta e dono,gioia e sorriso. E’ un volume che va al di là della Liberia, interroga e stimola la riflessione del lettore in uno stile scarno ed asciutto nell’essenzialità delle singole parole, facendo emergere che ciascuno di noi può essere per l’altro dono nella gratuità e nelle singole epistole emergono spaccati della quotidianità della missione. Il missionario Mauro Armanino è un acuto osservatore nel leggere la storia di un popolo e di un Paese,vive, opera e spera, fotografando la realtà con la passione di Annunziare il Vangelo nella condivisione di vita, di cultura e di percorsi con gli stessi liberiani. In questo senso, il missionario è inviato a rendere ovunque testimonianza nel mondo a Gesù Cristo, sia la pratica di questa testimonianza. Padre Mauro Armanino lo fa con la dedizione di sempre come lo ha fatto da operaio sindacalista e, poi, come missionario tra le Afriche e il sud America con l’impegno di non fermarsi mai, come la Parola che cerca nuovi orizzonti e inediti volti dove poter aver dimora. Questo ed altro Padre Mauro Armanino con Padre Vito Girotti ,entrambi religiosi della Società Missioni Africane, lo illustreranno nel corso della presentazione del volume giovedì 27 novembre ’08 presso la Caritas cittadina in via San Benedetto alle ore 18,30. La manifestazione sarà moderata Giuseppe Faretra,giornalista di “ In Comunione”,introdurrà don Cataldo Bevilacqua ,vicario zonale. L’evento è organizzato da un forum cittadino composto da: Caritas cittadina, Legambiente- circolo di Corato- Noi ragazzi del Mondo,Ricomincio da te, Cristiani in dialogo, i Presidi del libro e l’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri Corato). Per contatti della manifestazione e per rapporti con la stampa:cell. 3287053637. Scheda del libro con sitografia: Mauro Armanino- Cinque nomi per dire Liberia Promise Surprice Gift Sweet Miracle –pag.128 EMI, 2008,Bologna. Autore: Armanino Mauro Missionario della SMA (Società Missioni Africane), genovese,ma cittadino del mondo e della storia, ha vissuto esperienze in vari Paesi tra l’Africa e il sud America. Ama il sud, con le sue ricchezze e contraddizioni, ma anche le difficoltà di cercare la via della pace. Recentemente padre Mauro ha vissuto e operato in Liberia, Paese africano dilaniato dalla guerra. Attualmente risiede nella comunità SMA di Genova. Target: Racconti per tutti per nessuno escluso ! Contenuti: Raccomando vivamente questo scritto, non foss’altro perché esprime la voglia di riscatto di un popolo, ancora oggi dimenticato per anni da tutto e da tutti. Lungi da ogni retorica, una straordinaria lezione di vita per credenti e non credenti, all’insegna del Vangelo. (dalla presentazione di p. Giulio Albanese, primo direttore della MISNA) La Liberia, Paese dell’Africa occidentale, ha le seguenti caratteristiche: la popolazione è di 3.452.277 abitanti, la superficie è di 111.370 kmq, la capitale è Monrovia. Stremato da tanti anni di conflitto, il Paese sta tentando di risorgere dalle macerie con coraggio e speranza. CINQUE NOMI PER DIRE LIBERIA Presentazione. Un omaggio ad una sentinella di Dio, di Giulio Albanese, 7 Indice dei capitoli e delle tematiche: Cinque nomi per dire Liberia, 9 Waiting for Godot - Aspettando Godot, 12 Una nuova terra, 14 Monrovia, l'embargo e la carriola, 16 C'era una volta una terra, 18 Statistiche e miracoli, 21 I diamanti e la guerra, 24 Tredici maggio, 26 Un dramma annunciato, 28 Periferie, 31 Pace tradita, 34 Non c'è speranza a buon mercato, 37 Liberia in cerca d'autore, 40 E le stelle stanno a guardare, 42 Memoria sovversiva e dollari americani, 43 Liberia come in uno specchio, 46 Tra paura e speranza, 48 Cara Martina, 50 Monrovia ancora in fuga, 52 L'assurda verità della guerra, 54 Quando è tardi, 56 Quando si alzeranno a Monrovia, 58 Il gattopardo di Monrovia, 60 Il nuovo che avanza, 62 Il nuovo che avanza (atto secondo), 64 La carta d'identità, 66 La festa dei morti a Totota, 68 Ho rivisto Lovette, 70 Si torna a morire, 72 Nuovamente scomparsi, 73 Questa guerra che ti cambia, 75 In questo mondo di ladri: antiche e nuove tentazioni, 78 E la nave va: istruzioni per continuare la guerra, 80 L'altra Monrovia, 82 La pazienza dei volti, 84 Cristo, ladroni ed elezioni, 88 Robin Hood, la Banca Mondiale e il Ragno, 90 Tempo di aquiloni, 93 "Liberalizzando" i Babbi di Natale, 95 La Liberia non è in vendita, 98 L'Oceano Atlantico, 102 159 anni di esilio. Luci, incendi e speranza, 103 Tra vigilantes e Isakaba: lezioni di falsificazione, 109 Cent'anni di solitudine e la rivoluzione, 111 Piccole tombe, grandi tombe, 113 Vivi e morti, 115 Tante grandi tombe, 117 In cerca di nuove identità, 118 La pietra gettata lontano, 120 La pace dei bambini a Monrovia, 121 Liberia. Cenni storici, 123 Dalla Presentazione, di Giulio AlbaneseUn omaggio ad una sentinella di Dio Mauro Armanino è un uomo tutto d'un pezzo, di quelli che lasciano il segno solo a incontrarli un istante, con alle spalle una straordinaria esperienza missionaria. È stato prima in Costa d' Avorio (due volte) e anche in Argentina, nella bidonville di Còrdoba, tra le famiglie dei desaparecidos. Ma l'esperienza adgentes che l'ha meglio forgiato rendendolo celebre per le cronache nostrane è stata quella in Liberia dove giunse nel 2000. Lì ha avuto tutto il tempo per conoscere la guerra civile molto da vicino, come sentinella di Dio. Insomma è un missionario singolare, questo sacerdote di origine ligure, 55 anni, che tutti a Monrovia e dintorni chiamano bonariamente "Father Mauro". A vederlo sembra ieratico, ma solo in apparenza; una sorta di "Nazareno redivivo", alto, slanciato, capelli lunghi, barba non troppo folta, occhi chiari e sguardo avvincente. In effetti il suo modo di fare è sempre all'insegna della concretezza. Da giovane faceva il metalmeccanico militando nell'Flm (la storica Federazione dei lavoratori metalmeccanici), gli anni delle contestazioni operaie dove, come parte delle maestranze, divenne paladino delle legittime aspirazioni di un cambiamento all'insegna della questione sociale a tutti i costi. Un bagaglio d'esperienza e convinzioni che Mauro si trascinò dietro, quasi fosse un prezioso fagotto, quando decise di cambiare drasticamente vita entrando nella Società Missioni Africane (Sma). Sta di fatto che subito dopo l'ordinazione sacerdotale, attorno ai trent'anni, cominciò la sua avventura di credente, con lo spirito militante di chi ha fatto la scelta degli ultimi. Lo conobbi telefonicamente nel 2003 - allora dirigevo l'agenzia MISNA - in quelle tragiche circostanze in cui condivideva con la sua gente i rischi e le paure del conflitto che insanguinò la Liberia. Il suo giudizio, quello che traspare in questo saggio composto da frammenti di memorie, è straordinariamente efficace e al contempo inflessibile. Riferendosi ai "Signori della Guerra", senza peli sulla lingua, dice chiaro e tondo che sono sempre stati una pletora di furfanti, maestri nel ladrocinio delle risorse della terra liberiana. La Firestone per il caucciù, le compagnie minerarie per il ferro, il legname e i diamanti sono alcune delle materie allegramente e impunemente depredate per decenni a beneficio di multinazionali e oligarchie locali. Nessuna meraviglia quindi, se raccomando vivamente questo scritto, non foss'altro perché esprime la voglia di riscatto di un popolo, ancora oggi dimenticato per anni da tutto e da tutti. Lungi da ogni retorica, una straordinaria lezione di vita per credenti e non credenti, all'insegna del Vangelo………….. Per altre informazioni: https://www.legambientecorato.it/index.php/notizie/288-mauro-armanino--cinque-nomi-per-dire-liberia- https://www.legambientecorato.it/index.php/notizie/326-presentazione-del-libro-cinque-nomi-di-dire-liberia Sitografia e per saperne di Più: http://www.ilcittadino.ge.it/portal/page/categoryItem?contentId=490938 http://www.erga.it/sma/index/editoria/diamanti.htm http://www.radiovaticana.org/radiogiornale/ore14/2003/settembre/03_09_27.htm#liberia http://itablogsforfreedom.splinder.com/post/3280237/Liberia:+L'appello+di+Kofi+Ann http://www.altrimondi.levillage.org/lofiversion/index.php/t2660.html http://www.peacelink.it/conflitti/a/19908.html http://www.ibisweb.it/sma/ http://www.ilcittadino.ge.it/portal/page/categoryItem?contentId=498852 http://www.missioni-africane.org/v1/nouvelles/Nouvelles.html http://www.nigrizia.it/print.asp?ID=5388&P=1 http://www.misna.org/news.asp?a=1&IDLingua=2&id=227671 http://digilander.libero.it/giova65/Giovani22/I%20Nostri%20Incontri.htm http://www.misna.org/news.asp?a=1&IDLingua=2&id=203307 http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=1859&lan=ita http://www.unimondo.org/article/view/97020/1/1721 http://www.radioaldebaran.it/modules.php?name=News&file=article&sid=10772 http://www.chiamafrica.it/documenti/centro/personeGE_prog.doc http://www.retelilliput.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=97&mode=thread&order=0&thold=0 http://www.giovaniemissione.it/index.php?option=content&task=view&id=299&Itemid=100 http://www.margheritaonline.it/stampa/print.php?id_stampa=26825 http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E90202,00.html http://www.unilibro.com/find_buy/product.asp?sku=817432&idaff=unilibroCOM http://www.cea.unc.edu.ar/of_academica/programas/15_a.php http://www.robertofrugone.it/?IDpagina=323 http://www.zenit.org/article-8363?l=english http://mar-cello.blogspot.com/2008/05/africa-italia.html http://www.erga.it/sma/index/ind-lett.htm http://www.sma.ie/index.php?article=Liberia_Latest_News http://www.archimadrid.es/princi/menu/notdirec/notdirec/2004/11noviembre/03112004.htm http://www.radiovaticana.org/fr1/Articolo.asp?c=179013 http://ateidevoti.splinder.com/ http://www.qumran2.net/parolenuove/commenti.pax?mostra_id=11001 http://www.angelicustodiquarto.it/Storia%20della%20Parrocchia.htm http://www.damiduck.it/LA%20PIETRA%20DEL%20CUORE.htm http://it.groups.yahoo.com/group/faip-onlus/messages/2457?xm=1&m=e&l=1 http://web.tiscali.it/byumby/Doc126.htm http://www.fides.org/ita/news/2004/0401/21_2047.html http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=746&lan=deu (in tedesco) http://www.fides.org/eng/news/2003/0312/15_1405.html (in inglese) http://www.worldmission.ph/January04/JAN04contents.htm ( in inglese) http://www.indcatholicnews.com/chtay.html (in inglese) http://www.thetablet.co.uk/article/3060 ( in inglese) http://www.indcatholicnews.com/libmi.html (in inglese) http://www.teleologie.org/TO/troubles/dossiers/afrique/liberia/04_lir_7/04_LIR_7.htm (in inglese e francese ) *tratto da Aiuto alla Chiesa che Soffre Piazza San Calisto 16 - 00153 Roma sui confini migranti della dignità Migrante anch’io come loro, da vent’anni. Ho imparato a sentirmi con loro indifeso nella lingua e Tradito dal colore,dalla pelle e dagli occhi. Confini stranieri e sospettosi. Pure io ho vissuto il timore di sbagliare la strada da prendere e, come loro, ho sofferto l’impressione di trovarmi fuori posto e mi pedinava, talvolta, l’antica nostalgia di paesaggi familiari dove i confini sembravano ben delimitati e sicuri. Ora, invece, sono loro a guidarmi su confini altri, confini migranti: Nel carcere di Marassi, a Genova, dove ho incontrato Nigeriani dai confini erranti e con loro anche alcuni Senegalesi, Colombiani, Macedoni e perfino il fratello di un soldato dello Gambia che fu ucciso a Monrovia quando ancora mi trovavo tra i posti di blocco ed i sacchi di sabbia. Confini di sbarre e porte metalliche telecomandate con aree video controllate. Con gli Eritrei scappati da una guerra sui confini dell’Etiopia che si inghiotte anni giovani e fuggitivi della vita. Altri sono invece della Costa d’Avorio e con loro siamo compagni di viaggio e parliamo di città da entrambi conosciute e tradizioni e bevande e di pace perduta, ferita e appena ritrovata. L’amico della Guinea che, prigioniero sulla nave da carico in riparazione al porto, è riuscito a farsi notare e poi, una volta libero, ha raccontato il naufragio della civiltà. Confini precari come onde sfuggite alla seduzione della miseria. Gli altri invece sono Curdi, Afgani, Iraniani, Somali e l’amico scappato dal Burkina Faso, con cui parliamo del presidente Sankara, ucciso per non rispettare i confini dei potenti dall’amico di sempre. Raccontava di sua moglie ed i figli che forse verranno da lui per tessere nuovi confini. Confini sabbiosi e abbandonati nel vento del deserto. Migranti con storie che ci attraversano come confini col volto della dignità. Mauro Armanino Lettere dalla Diaspora Una domenica al Porto Antico e dintorni Che poi a salutarmi al Porto Antico siano prevalentemente stranieri è interessante. Affinità elettive,semplice scelta di campo o simpatie migranti ricambiate si avvicendano. Nel pomeriggio ci siamo incontrati con alcuni africani . Tra le altre cose ci si interrogava sul modo migliore per rendere visibile ed eloquente una presenza,quella dell’Africa sub sahariana,che appare solo quando lo decide la cronaca sugli sbarchi clandestini o le quotidiane violenze riportate dai giornali. La notte passata al CAE (Centro Accoglienza Extracomunitari) e la cena condivisa con altri Viaggiatori di Confini dal Sud e dal profondo Est del mondo,ha creato uno spazio di speranza tinto di incertezza nel quale Curdi,Afgani,Ivoriani,Ghanesi e Nigeriani condividono la stessa navigazione a vista. Richiedenti asilo e soprattutto ascolto,come tutti. ‘Non siamo animali’, mi diceva un Iraniano appena ritornato dalla Svezia dopo avervi salutato suo fratello ospite in quel Paese e riapparso per completare alcuni documenti. La visita all’ospedale S.Martino di Genova dove è ospite l’amico Angolano aggredito il mese scorso sul lungomare di Nervi da alcuni giovani per il colore che indossa. Insulti che lasciano ferite ancora più profonde nello spirito e negli occhi e forse nel suo futuro. Con alcune Nigeriane ed una Domenicana siamo stati in pellegrinaggio al santuario della Guardia. Tra gli ‘ex voto’e le candele scorrevano utopie e sogni lontani. Giulia,di origine Cubana, sta bene. Dice che il figlio nato dall’incontro con un Algerino,attualmente ospite nel carcere di Marassi, somiglia a suo padre. Mauro Armanino, Porto Antico, Settembre 08. Il chiostro ed i vicoli: abitare un confine. Considerazioni Migranti su una inserzione 1-Ad un anno circa dal mio (sofferto)rientro dalla Liberia, proverò a tracciare alcune linee esplicative ed interpretative di questa inserzione di ‘confine’. Al cuore della scelta si situa l’intuizione,già sviluppata nella riflessione ‘Con occhi bagnati di Risurrezione’, di quanto sia decisivo, nel leggere la realtà, il LUOGO da cui essa si guarda. 2-Ed è dunque in questa prospettiva che va letta la mia ‘clausola’ alla proposta del nuovo Consiglio di essere il delegato della Provincia nella Commissione Giustizia e Pace della CIMI (Conferenza Istituti Missionari Italiani). Ho infatti chiesto,ed ottenuto,di rendere questo servizio a partire da un coinvolgimento a tempo pieno, anche stanziale,nella realtà Migrante. 3-Questa scelta andrebbe interpretata alla luce del cammino delle nostre AG e AP 08, che ribadiscono l’importanza di un impegno coi Migranti, specie di origine Africana ed anche col particolare momento che la società italiana (ed europea) sta vivendo su queste tematiche,con le ‘derive’anche istituzionali che conosciamo. (Vedi,ad esempio la lettera della Commissione G-P della CIMI). 4-La disponibilità offerta dal parroco della Basilica delle Vigne,l’appoggio incondizionato del Vicario Foraneo del Centro Ovest,l’approvazione del Vescovo ausiliare e del cardinale di Genova,unitamente al parere positivo del responsabile di ‘Migrantes’, hanno costituito la chiave d’ingresso al mio passaggio,anche fisico,al ‘Chiostro delle Vigne’. Il progetto di inserimento della SMA avrà una durata di 6 anni di cui la prima parte sarà assicurata dal sottoscritto. 5- Detto progetto si sta sviluppando attorno ad alcune direttrici. a- Inserimento in alcuni servizi per i Migranti già esistenti: .Servizio settimanale al CAE (Centro Accoglienza Extracomunitari),per i richiedenti Asilo. .Visite occasionali al dormitorio per stranieri di S.Bernardo,gestito da Volontari/e che fanno capo al Centro Banchi. .Contatto con la Provincia(Pari Opportunità) ed accompagnamento Catechetico/spirituale di alcune ragazze Nigeriane in percorso di ricupero dalla ‘Tratta’. .Collaborazione col cappellano del carcere di Marassi con colloqui settimanali con stranieri e celebrazione domenicale. .Contatto regolare con la ‘Compagnia della Misericordia’che lavora coi Carcerati/e. In particolare la compagnia gestisce un appartamento per arresti domiciliari con 7/8 ragazze straniere. Assicuro visite settimanali e celebrazioni occasionali. .Continuano gli incontri col gruppo di Africani/e che,accompagnati da P.Eugenio si incontravano alla SMA. Ora gli incontri sono alle ‘Vigne’ e compendono pure un incontro di formazione biblica. .Sono stato altresì invitato ad accompagnare la Comunità Eritrea, quella Indiana (di GOA) e quella Filippina…da parte del direttore di Migrantes. b- Inserimento a livello Diocesano/Vicariale/Parrocchiale: .Partecipazione,come membro,del ‘tavolo’ coordinato dalla Caritas sul tema del debito estero dei Paesi Africani economicamente poveri. .Membro del Consiglio Pastorale Vicariale. .Collaborazione col gruppo ‘caritas parrocchiale’, assieme a sr.Piera. .Occasionali servizi nelle parrocchie del Vicariato Centro Ovest. .Contatti col CMD ed il MGM (Centro Missionario Diocesano e Mov.Giov. Missionario). .Occasionali contatti con altri gruppi e/o movimenti come s.Egidio, Latinoamericani/e, papa Giovanni (Unità di Strada),Focolare… .Contatti con altre realtà associative ‘laiche’,esempio Centro delle Culture. c- Contributo alla ricostruzione di un altro ‘Immaginario Sociale’: .Promotore,assieme ad alcuni amici/che della libera università chiamata Percorsi Alternativi di Pensiero a Lavagna (Ge), frequentata mediamente da 50/60 persona, a scadenza quindicinale. Vedi l’itinerario. .Uditore(per ora) e collaboratore col prof.Marco Aime alla scuola di Etnologia-Antropologia dell’UNIGE. .Incontri di presentazione del libro ‘5 nomi per dire Liberia’,pretesto per sviluppare tematiche attinenti alla ‘globalizzazione’ e Migrazioni. .Incontri con gruppi giovanili e non sullo stesso tema. 6- Prospettive .E’ gia iniziato un cammino di ricerca per un eventuale servizio in questi ambiti con un piccolo gruppo i laici/che. Esso potrebbe condurre ad identificare una specifica area di coinvolgimento. Gli incontri sono per ora quindicinali ed hanno uno scopo di formazione spirituale e scambio di esperienze. .Personalmente e con questo gruppo siamo ancora in una fase di ‘ascolto’ delle voci e dei VOLTI che stanno gradualmente ‘emergendo’ dal ‘sottosuolo’ di questo particolare ‘confine’. 7- Elementi di valutazione .Si tratta di un’esperienza nuova per la nostra Provincia,guardata con interesse anche da altre Congregazioni Missionarie e dalla Diocesi di Ge. .Personalmente vedo come un ‘privilegio’il mio trovarmi in questo ‘confine’: mi permette,tra l’altro,di condividere quanto ho ricevuto in questi anni di presenza ‘altrove’. .In generale la presenza è percepita con interesse e stima (vedi gi articoli sul ‘Cittadino’ e ‘il Secolo XIX’). .Prezioso il contatto e l’appoggio della SMA e del Consiglio e che,tra l’altro, si esprime con contatti settimanali ed occasionali visite e servizi. Mauro Armanino, Vigne, Giugno 08.