No al nucleare

No al nucleare

A Nardò una manifestazione per difendere l'ambiente

                                                                                                  

Sabato 22 novembre manifestazione a Nardò Continua in Puglia la mobilitazione di Legambiente 

Per il clima, contro il nucleare   Legambiente Puglia invita cittadini, studenti, associazioni, sindaci a manifestare per un sistema energetico pulito, sicuro ed economico   Sbaglia il Ministero dell’Ambiente a congelare i fondi per la sperimentazione del solare termodinamico e dell’idrogeno in Puglia   Dopo la manifestazione del 18 ottobre scorso a Manduria, rivolta alle istituzioni del territorio dell’Arneo, Legambiente Puglia ha organizzato il secondo appuntamento a Nardò, sabato 22 novembre p.v., in via XX settembre a partire dalle 9.00. Parteciperanno alla manifestazione Michele Losappio, Assessore all’Ecologia della Regione Puglia, Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia, Sen. Maria Rosaria Manieri, Assessore al Turismo della Provincia di Lecce, Antonio Vaglio, Sindaco di Nardò, Mino Natalizio, Assessore all’Ambiente del Comune di Nardò, Sindaci, Associazioni seguirà il concerto musicale degli Après La Classe. L’obiettivo della mobilitazione è sostenere una campagna di controinformazione sul nucleare che, a 22 anni dall’incidente di Chernobyl, non solo pone ancora gravissimi problemi di sicurezza, ma è anche una fonte energetica costosa, che non abbasserà affatto la bolletta energetica nazionale, non ridurrà la nostra dipendenza dall’estero e non ci permetterà di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni di gas serra prevista dall’accordo europeo 20-20-20 (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici). Se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, causa le ingentissime risorse necessarie per sostenere questa avventura, abbandonerebbe qualsiasi  investimento per lo sviluppo delle rinnovabili e per il miglioramento dell’efficienza, che sono invece le soluzioni più immediate ed efficaci per recuperare i ritardi rispetto agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici. In seguito alla decisione del Governo italiano di puntare sull’energia nucleare per produrre elettricità per almeno il 25% del nostro fabbisogno con la costruzione di 8-10 centrali nucleari, Legambiente ha lanciato la campagna “Per il clima contro il nucleare”. La campagna è partita con un invito alle Regioni, Province e Comuni a dichiararsi “Territori denuclearizzati” ossia a vietare su tutto il territorio di loro competenza l’installazione di centrali nucleari. In Puglia ad oggi si sono dichiarati contro il nucleare il Comune di Nardò (LE), Manduria (TA), Melissano (LE), Leveranno (LE), Avetrana (TA) mentre è in discussione la delibera di “Territori denuclearizzati” alla Provincia di Bari, Lecce ed è stato presentato un ordine del giorno sul tema anche in Consiglio Regionale Pugliese anche se la Regione ha espresso il suo no netto al nucleare nel Piano Energetico Regionale. “Con la manifestazione a Nardò -dichiara Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia- vogliamo ribadire che incentivare il ricorso alle fonti rinnovabili, a partire dal sole e dal vento, migliorare l’efficienza del settore energetico, industriale e residenziale, rendere più sostenibili i trasporti e utilizzare il gas come fonte fossile di transizione, sono gli obiettivi che il nostro Paese deve porsi per ridurre le proprie emissioni di CO2 senza fare ricorso al nucleare. Sono obiettivi perseguibili –continua Tarantini-  che ci permetterebbero di rispettare gli accordi internazionali e di modernizzare il sistema energetico, l’industria, il patrimonio edilizio e i trasporti, per fare dell’Italia un Paese più moderno, sicuro e pulito.  La Puglia –conclude Tarantini-  esporta l’88% dell’energia prodotta in loco al mercato nazionale e ha puntato sull’energia rinnovabile quale via alternativa al nucleare. Il congelamento dei fondi per la sperimentazione del solare termodinamico e dell’idrogeno da parte del Ministero dell’Ambiente metterebbe in atto un’involuzione”.     Si allega manifesto della manifestazione.

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