Guida di Trani
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- Pubblicato Domenica, 22 Dicembre 2013 13:17
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Il volume non è una storia della città e dei suoi monumenti,ma una descrizione dei principali monumenti tranesi, tuttora, visibili ed, in parte, anche scomparsi. Dopo una parte introduttiva con cenni storici e socioeconomici aggiornati al 1915, il canonico Capozzi inizia il suo percorso partendo dalla cattedrale analizzando nel dettaglio dedicando ben quaranta pagine. Successivamente,inizia un percorso storico con chiese e palazzi prima nell’area della cattedrale vedi il castello federiciano,l’arcivescovado,il monastero di Colonna fino a parlare delle strade più importanti e i monumenti che si affacciano ricostruendo non solamente la parte architettonica,ma anche storica della/e famiglia/e che si sono avvicendate nel tempo,nonché nella descrizione di parti conservate all’interno degli stessi palazzi,riportando testimonianze verbali e documenti. Sicuramente Trani aveva un mausoleo dedicato al generale romano Bebbio che morì a Trani tra il III e il VI secolo. La tomba monumentale fu distrutto a colpi di mina nel 1861,”si estendeva in m.33,30 di lunghezza e di 10,07 di larghezza,cioè dalla prima colonna del palazzo Musicco percorrendo tutt’i sottani coi numeri civici 47,45,43,41,39 della via Mausoleo”,non solo riporta testualmente la testimonianza di chi eseguì, tale azione, mastro Girolamo Lamesta fu Antonio,nato nel 1832:”l’entrata a scirocco con porta (metri 1,62X1,02) a trapezio,rotto da un disegno e terminava con punta a stile gotico….Immediatamente,all’apertura, si protendeva una scaletta di tre gradini,dopo di essi un vuoto a piombo da vincere per mezzo di una scala mobile…quella fabbrica di sottosuolo era a tassello lunga m.12,fornita di bocche di tubo d’acqua….dopo questo corridoio aveva luogo una grande vasca,la cui profondità fu inesplorata per mancanza di luci”. Nella descrizione della città, tra le righe è stata importante la presenza degli Ebrei, con luoghi e spazi propri,lasciando un’impronta importante a Trani. Non solo, il canonico Capozzi si dedica nella descrizione dell’agro in modo molto semplice e snello,alleggerendo un po’ la lettura della guida,utilizzando come riferimento le strade di accesso per Trani. L’agro della città, com’è tutt’oggi,è abbastanza esteso specie nella parte interna andando ad incunearsi tra Corato ed Andria: vedi la zona san Elia, dove ebbe luogo nel 1583 lo scontro tra i tredici cavalieri italiani contro i tredici cavalieri francesi in un’area, ora coltivata ad ulivi,ma in quel tempo,come nel 1915 era una zona dedita alla pastorizia,come da informazioni orali familiari a me pervenute. Altri piccoli insediamenti antropici si sono avuti nel tempo nella zona attorno a Trani: per esempio, nel Casino Ventura a Monte d’Albo di monaci francescani,che fuggivano dal Monastero di Colonna per non essere vessati dai Turchi intorno al 1400, e nella zona Torricella, poco prima dell’area San Elia che aveva una chiesa,dedicata a San Giovanni Apostolo ed un convento annesso di frati Benedettini,nonché un villaggio che esisteva sin dall’anno mille,ora quell’area è andata distrutta e solo alcuni ritrovamenti di circa due secoli fa di monete medioevali ci hanno fornito alcune informazioni su come era strutturata questa zona. E’ un testo abbastanza ricco di notizie informazioni storico architettoniche che però risente della carenza immagini: nel 1915 la fotografia era agli albori e il testo è stato ripubblicato mantenendo al massimo la fedeltà all’edizione originale. Un plauso all’associazione Traninostra che ha riportato alla luce un testo,molto ricco che presto sarà possibile anche essere consultato in Rete.
Giuseppe Faretra