Ambiente Italia 2009 - Rifiuti made in Italy l'annuale rapporto di Legambiente sullo stato di salute dell'ambiente in Italia

"Ambiente Italia 2009 - Rifiuti made in Italy", l'annuale rapporto di Legambiente sullo stato di salute dell'ambiente in Italia

A cura di Duccio Bianchi e Stefano Ciafani

Ambiente Italia

Istituto di Ricerche -Legambiente 283 pagine -

Edizioni Ambiente Contributo minimo: € 22,00  

Un'emergenza non ancora risolta, un gap netto tra Nord e Sud del Paese,è il ritratto delle difficoltà della politica italiana nel cercare di risolvere il problema della spazzatura. Questa, in poche parole, l’ istantanea scattata da "Ambiente Italia 2009 - Rifiuti made in Italy", l'annuale rapporto di Legambiente sullo stato di salute dell'ambiente in Italia (edito da Edizioni Ambiente) rivolto quest'anno a uno dei temi più discussi degli ultimi tempi: i rifiuti. Dallo studio - in cui non sono privi di risultati positivi, le buone performance e le opportunità su cui scommettere - si evince come soprattutto nel Centro Sud  il 54% dei rifiuti urbani è ancora smaltito in discarica, con il record della Sicilia che raggiunge la percentuale del 94%. Negli ultimi 15 anni, cinque Regioni (Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia) sono state commissariate per l'emergenza rifiuti, costata agli italiani circa 1,8 miliardi di euro, senza aver ottenuto alcun risultato reale. Altre due emergenze, rimirano, invece, tutto la Penisola: l'incremento della produzione nazionale dei rifiuti urbani (+12% dal 2000 al 2006, nonostante trovino esperienze europee, dove la salvaguardia è stata attuata con successo come in Germania, Regno Unito, Belgio e Svezia); il fatto degli smaltimenti illeciti di quelli speciali (nel 2005 ne sono scomparsi nel nulla 19,7 milioni di tonnellate, formando un'immaginaria montagna alta 1.970 metri e alimentando un business illegale annuo di circa 4,5 miliardi di euro). Ma, esiste anche un'Italia di qualità nella gestione dei rifiuti. Sono infatti 1.081 i Comuni "ricicloni" nazionali premiati da Legambiente per aver superato nel 2007 l'obiettivo di legge del 40% di raccolta differenziata. Le Regioni più all'avanguardia sono Trentino Alto Adige e Veneto che hanno lambito il 50% di differenziata nel 2006, mentre Lombardia e Piemonte hanno oltrepassato la soglia del 40%. Non mancano sorprese nel resto d'Italia, come nel caso della Sardegna passata dal 3% nel 2002 al 38% nel dicembre 2008. «I dati di Ambiente Italia 2009 sono il giusto strumento per capire in quali settori intervenire per intraprendere il green new deal globale da cui l'Italia non puo' e non deve rimanere esclusa - il commento del presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza - Un aiuto in questo senso puo' venire dalle politiche per il contrasto del cambiamento climatico che dovranno attivare un sistema di incentivi e penalizzazioni e ripensare la politica fiscale, in modo da spostare la tassazione dal lavoro al consumo di risorse preziose come quelle ambientali». Cosa succederà all’ambiente negli anni della grande recessione? E i rifiuti saranno l’immagine delle politiche ambientali italiane? Attorno a questi due temi si sviluppa Ambiente Italia 2009, che intende disegnare una nuova strada per un new deal ecologico proprio a partire dalla rivalutazione e la buona gestione dei rifiuti. I rifiuti di Napoli ci hanno mostrato la via che porta al disastro. In questo rapporto, viene disegnata l’altra direzione, quella dei progetti virtuose che a partire dai rifiuti hanno costruito un bel pezzo dell’economia italiana. Innovazione tecnologica e di design, riciclo industriale degli scarti dell’industria manifatturiera, produzione di compost e biogas,la valorizzazione energetica nei termovalorizzatori o in cementifici e centrali termoelettriche. Dagli Stati Uniti alla Germania, questa è la via che viene suggerita dalle leadership mondiali per contrastare la recessione. I 100 indicatori ci raccontano come arriva l’Italia a questo appuntamento: con tanti segni di un preoccupante declino, ma anche con la presenza di molte eccellenze e possibilità su cui impegnarsi.   Il circolo Legambiente di Corato sostiene la realizzazione di  pozzi in Niger nella zona  Gourmancé (sud-ovest) accreditandolo  attraverso bonifico bancario per i pozzi in Niger le può effettuare anche sul conto di SMA SOLIDALE ONLUS, Cod. IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280, presso la Banca CARIGE Agenzia 117, via Timavo 92 R GENOVA indicando nella causale per progetto Pozzi in Niger, cod S010. SMA Solidale Onlus, via Romana di Quarto, 179 16148 GENOVA  GE. CCP : 94444593, S.M.A. Solidale Onlus, v. S.M.A. Solidale Onlus via Romana di Quarto 179, 16148 GENOVA causale. cod S010. Info:  www.missioni-africane.org

Informazioni aggiuntive