Riproponiamo una nostra proposta dopo venti anni

Riproponiamo una nostra proposta dopo venti anni

Intitoliamo uno spazio sociale a don Tonino Bello per il venticinquesimo della morte.

Il prossimo 20 aprile è prevista la visita di Papa Francesco qui in Puglia a Alessano e Molfetta, i luoghi dove don Tonino Bello è nato ed ha operato il suo ministero pastorale, fino alla sua morte. La nostra associazione laica già venti anni fa circa aveva proposto nel corso dei lavori della piazza di Via Palermo di intitolare quell’area a don Tonino.

 

In quella circostanza, la nostra realtà sociale fu l’unica associazione a proporre l’intitolazione di quello spazio urbano all’indimenticato vescovo di Molfetta, tanto che la formalizzammo dall’amministrazione locale dell’epoca fino alla Santa Sede, passando per vari organi laici e cattolici, come anche a giornali e televisioni dell’epoca, ma il furore ideologico post I Repubblica, della municipalità del tempo, preferì intitolare quella piazza ad un uomo politico, rispetto ad un uomo come don Tonino Bello che culturalmente si era adoperato per la pace e la solidarietà per le persone e per la salvaguardia del creato a favore della smilitarizzazione dell’area del parco dell’alta Murgia, per un progresso sostenibile ed integrato del creato, anticipando i temi di alcuni fenomeni degli ultimi anni da un punto di vista economico-sociale, per la tutela dei beni comuni. Il tentativo del nostro circolo di intitolare a don Tonino Bello una piazza nel 1998, vide l’approvazione, tra gli altri, di monsignor Carmelo Cassati, già arcivescovo della nostra diocesi, che scrisse una missiva di suo pugno il 15 marzo 1998 a Legambiente: “plaudo alla iniziativa del Circolo Legambiente di Corato intesa ad ottenere, che la piazza Palermo, ora rifatta, venga intitolata a Monsignor Tonino Bello, compianto Vescovo di Molfetta. Se l’Amministrazione comunale aderirà alla richiesta noi, come Arcidiocesi limitrofe a Molfetta, ne saremo felici. Don Tonino merita di essere ricordato sempre per il suo amore a Dio ed ai poveri e per la sua appassionata difesa della pace tra i popoli”. Non solo: il fatto ebbe spazio nelle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno del 15/02/1998 sulla nostra proposta anche in Consulta Cultura della nostra città e degli strascichi di polemiche. Già, cinque anni fa Legambiente, all’interno di Rete Attiva, qui a Corato ed insieme ad altre realtà diocesane, avevamo promosso una serie di incontri itineranti sulla figura di don Tonino Bello per ricordare non solo il messaggio, ma soprattutto gli echi dell’esempio tangibile del prelato “della stola e del grembiule”. Quest’anno ricorre il venticinquesimo anniversario della morte di don Tonino e noi ribadiamo, ancora una volta, la nostra proposta che dopo, oltre venti anni, riaffermiamo all’amministrazione locale in carica: intitoliamo uno spazio sociale ampio ed aperto. Un luogo di incontro e di socializzazione, in cui le realtà sociali possano operare insieme nello spirito dell’esempio di quest’ uomo di cui è un modello sia per i laici che i cristiani. Venti anni fa, volevamo dare un segno visibile, specie alle nuove generazioni, ma, purtroppo, le scelte politiche del tempo non furono così lungimiranti, auspichiamo che si possano comprendere il significato e il senso della nostra proposta, oltre ogni muro ideologico, su orizzonti di un mondo che dovrebbe aprirsi a quel senso di umanità e di valori tipici di don Tonino. Inoltre, auspichiamo che l’amministrazione e il consiglio comunale intero dichiari Corato: “Città della pace e denuclearizzata”. Questi semplici gesti - possono fare tanto per tutti e fornire un buon esempio per tutti, e creare ponti tra persone di buona volontà.

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