Un ottobre ricco di impegni
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- Pubblicato Mercoledì, 30 Ottobre 2024 18:55
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Un ottobre ricco di impegni
Lo Zaino del cigno a favore della Comunità Indaco Casa della Mamma.
Il mese di ottobre si è articolato in diverse attività ed impegni che sono stati un momento di coinvolgimento non solo del circolo, ma di varie istituzioni della nostra città.
Con Puliamo il Mondo siamo riusciti a coinvolgere altre realtà sociali e realizzare la pulizia di un tratto della Via Vecchia Barletta, allo stesso tempo abbiamo attivato la raccolta di cancelleria a favore della Comunità Indaco- Casa della Mamma OdV. Abbiamo realizzato lo Zaino del Cigno, una maniera per raccogliere della cancelleria. La nostra azione è passata come dice un vecchio motto, al contrario dal “fare al dire”. Il giorno 3 abbiamo presentato il Rapporto ecomafie nel teatro Comunale davanti a 400 studenti delle scuole secondarie di secondo grado Corato ed ai giornalisti, il procuratore della Repubblica del Tribunale Renato Nitti, Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente e Daniela Salzedo, presidente regionale di Legambiente interloquendo principalmente con i ragazzi sulle questioni e problematiche ambientali. Abbiamo constatato il desiderio dei ragazzi di saperne di più su queste tematiche e di creare una forma di informazione che possa prevenire il fenomeno delle fake news nel campo ambientale.
Nel pomeriggio Stefano Ciafani e Daniela Salzedo hanno tenuto un incontro di aggiornamento ai docenti sulle STEM su: “ Ecomafia 2024,le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia” presso l’IC Tattoli – De Gasperi per gli insegnanti di ogni ordine e grado. Sabato 12 ottobre abbiamo consegnato la cancelleria alla Comunità Indaco Casa della Mamma. Grazie alla generosità di soci e di altre associazioni siamo riusciti a raccogliere 45 kg di cancelleria varia che abbiamo dato e documentato sui nostri canali social. Il 14 abbiamo incontrato l’amministrazione sul tema dell’ecoestramurale. Ci siamo trovati intorno ad un tavolo tecnico tra progettisti, impresa e tecnici. Il progetto di realizzazione è in itinere siamo stati coinvolti sulle essenze da piantare. Albero dei sigari (Catalpa) Albero di Giuda Bagolaro Carrubo Ginkgo Laurus nobilis, Leccio Liquidambrar (Storace americano) Magnolia sempreverde Prunus cerasifera ‘Pissardii’ Quercia roverella Noi ,come al solito, abbiamo dato dei suggerimenti ed altri ne forniremo consultando i nostri tecnici.
Il giorno 12 novembre abbiamo patrocinato l’incontro pubblico:”Tra bullismo, cyberbullismo, hate speech e cattivi esempi. La comunicazione come antidoto ai conflitti” per fornire uno spunto di riflessione sulle forme di violenza, consapevole o inconsapevole, tra i giovani nella società con docenti e giornalisti.
“Le nostre azioni sono a tutto tondo per cercare di fare il meglio possibile per la nostra città con atti concreti- ha dichiarato Giuseppe Faretra, presidente del Circolo- fino alla disseminazione culturale sui temi socioambientali. Attraverso un percorso di coinvolgimento di associazioni, gruppi ed istituzioni ed ad un intenso lavoro di comunità, intendiamo attivare un processo per costituire una ecocomunità: una novità importante per gli aspetti sociali che si possono sviluppare dentro una Comunità. L’intento è proprio quello, - ha continuato il presidente- non solo di stimolare, è quella di essere protagonisti dal basso, incoraggiando sugli aspetti sociali e solidali, ma soprattutto portando nei luoghi occasioni di sviluppo, strumenti e supporto alla nascita di nuove esperienze ambientali e solidali. Partire dai giovani per individuare le criticità ambientali e sociali, i punti di forza e di debolezza, ma anche puntare sulla conoscenza partecipata e collettiva dei luoghi e dei contenuti culturali dell’esperienza ambientalista per fare una giusta transizione ecologica integrale di comunità che devono essere liberate da veleni e diseguaglianze. Costruire insieme i presupposti per realizzare orizzonti solidali significa rispondere in maniera articolata al disagio, alle varie povertà: - conclude il presidente-quella delle famiglie e contemporaneamente attivare percorsi di educazione non formale, con l’obiettivo di ridurre la povertà socioeducativa fornendo modelli alternativi di relazioni e di sviluppo”.