La buona politica del volontariato
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- Pubblicato Mercoledì, 07 Ottobre 2020 18:46
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La buona politica del volontariato
Legambiente è vicina a tutti i processi civili e democratici per la partecipazione dei cittadini.
Con l’ultima tornata elettorale cittadina la nostra comunità ha evidenziato la volontà di un cambiamento. La figura del neosindaco Corrado De Benedittis ha individuato il ruolo di una persona che si è impegnata fortemente nel sociale.
Questo ruolo la città glielo ha anche riconosciuto con un percorso che lo ha portato sullo scranno più alto di Palazzo San Cataldo. Noi crediamo che ogni persona ha una responsabilità sociale nel costruire la propria comunità; il volontario la interpreta con lo stile del servizio e con la forza della presenza sul territorio; noi legambientini, non di meno, siamo qui a Corato da ormai trent’anni. Il nostro Volontariato è uno stile di vita che sa esprimere la propria solidarietà stando dalla parte di chi manifesta un bisogno e tutelando i beni comuni: lo abbiamo fatto con pochi altri ai banchetti per i referendum sui beni comuni, ad esempio, o quando solleviamo situazioni o problematiche di comune interesse e valore. Per iniziare va ricordata la radicata presenza, sotto diverse forme, di una cultura ambientalista in città, di cui Legambiente è parte importante e che ormai è la più strutturata a livello locale, regionale e nazionale.
Da molti anni, nella nostra città è presente, anche se in forme mutevoli nel tempo, l'arcipelago ambientalista: molti sono stati i comitati sorti su questioni locali ROT-Rifiuti tossici ospedalieri, CAM-Comitati Alta Murgia, Elettrosmog, Referendum sui Beni comuni e nucleare ecc, i quali hanno avuto un ruolo positivo per lo sviluppo di questa nuova consapevolezza ambientale che, nel tempo, ha trovato più riferimenti socioculturali e politici anche a livello internazionale che puntano ad una transizione verso la sostenibilità. E' questa una cultura ricca, non solo di valori, ma anche di progetti e proposte concrete per uno sviluppo più civile e pulito. Legambiente ha avuto modo di intrecciare il proprio percorso con altre realtà sociali tenendo sempre la schiena diritta, mantenendo la propria identità e specificità.
Ma tutti abbiamo in comune l'esigenza di costruire un percorso di democrazia partecipata, dove il dibattito sulle scelte future per la città, trovi luoghi di confronto aperti con le istituzioni; pertanto, anche se nella campagna elettorale non è stato affatto affrontato il ruolo e la funzionalità delle consulte comunali a lungo pensate, normate, ma effettivamente mai utilizzate, queste possono diventare una forma di partecipazione delle varie risorse socio-culturali ed economiche della nostra città. Questa esigenza se accolta e correttamente interpretata diventa uno stimolo a costruire nuove condizioni di confronto tra cittadini governanti e cittadini governati.
Il terzo settore con il suo quotidiano impegno sui temi più importanti e disparati per la vita della città evidenzia la volontà di partecipazione ed esercizio di cittadinanza attiva, nonché la necessità di allargare e integrare i tradizionali strumenti e luoghi del confronto civile, democratico e non violento. Infatti, le risposte spesso parziali dei partiti di fronte ad una accresciuta complessità sociale, e la mancata applicazione di una reale politica di sussidiarietà in grado di valorizzare l'autorganizzazione dei cittadini, ha generato delusione, impoverimento della partecipazione, allontanamento delle istituzioni dalla vita delle persone. Legambiente, che è sempre stata presente e quando possibile parte attiva all'interno di queste occasioni, vuole adoperarsi per aumentare la concretezza e l'efficacia delle azioni del movimento stesso sia su temi di carattere locale, con il proprio contributo all'interno delle iniziative, sia portando lo specifico ambientalista alla lettura e critica della realtà quando è stato necessario.
La partecipazione è un fattore essenziale per la salvaguardia della vita democratica, contro le ricorrenti tentazioni autoritarie e contro i processi di omologazione indotti dalla globalizzazione o da una forma di vacuo perbenismo; è fondamentale anche per l'attività ed il conseguimento degli obiettivi propri di un'associazione ecologista quale Legambiente. Non è infatti sufficiente rivendicare strategie ed obiettivi di riconversione ecologica dell'ambiente urbano e del territorio, se questi non vengono costruiti con un reale processo partecipativo che, attraverso il coinvolgimento della maggioranza degli abitanti e delle forze sociali, sia in grado di modificare le culture, le abitudini e gli stili di vita della nostra comunità. Abbiamo l’esempio delle piste ciclabili: la finalità era buona e giusta ma il metodo e il modo sbagliato. E, d'altra parte, solo la costruzione di occasioni, strumenti e luoghi effettivi di partecipazione può consentire ai cittadini ed al mondo dell'associazionismo e del volontariato, l'esercizio di efficaci e permanenti funzioni di controllo sull'attività delle istituzioni locali, riducendo lo scarto tra ciò che viene promesso nei programmi elettorali e ciò che concretamente viene realizzato nel corso di una legislatura di un governo cittadino. Per evitare che nel futuro, chiunque governi, si accentui il distacco tra cittadinanza attiva e momenti decisionali della politica, riteniamo, dunque, essenziale non solo l'esplicitare obiettivi programmatici coerenti con un'idea di sviluppo sostenibile della città, ma anche individuare strumenti concreti di promozione della cittadinanza attiva e della partecipazione, che garantiscano un rapporto più equilibrato tra governanti e governati. Auspichiamo un riconoscimento del nostro ruolo e di poter interloquire con l’istituzione comunale nei vari contesti che si andranno ad affrontare nel tempo.
Rinnovando gli auguri al sindaco Corrado De Benedittis e a tutto il consiglio comunale nelle varie espressioni partitiche, la nostra associazione si rende disponibile ad interloquire con tutte le realtà sociali che lo vorranno fare.