La rivoluzione verde per il pianeta
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- Pubblicato Venerdì, 15 Marzo 2019 06:16
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La rivoluzione verde per il pianeta
Partendo dal basso si possono fare diverse e piccole azioni concrete per migliorare le condizioni della febbre climatica.
Si parte dai giovani per fare la rivoluzione verde in questi ultimi anni, hanno due giovani: Felix Finkbeiner e Greta Thunberg. Questi due ragazzi partendo dal basso stanno sollevando la questione climatica.
Il ragazzo tedesco all’età di otto anni seguendo una lezione nella scuola primaria in una piccola scuola della Baviera sulla fotosintesi clorofilliana capì che bisognava agire, iniziò da allora non ha mai smesso di chiedersi perché non ci sia un movimento globale che metta al centro della strategia climatica piantando alberi, che abbiamo già a disposizione, senza bisogno di sviluppare nuove tecnologie. Così l’ha fondato lui nel 2007, quando aveva nove anni. Si chiama Plant for the Planet e il primo obiettivo era di piantare un milione di alberi in ognuno dei Paesi dei suoi aderenti. Ora Felix Finkbeiner ha 22 anni e continua la sua azione in tutto il mondo, continua con il suo motto: “Stop talking start planting “ – Basta a parlare, inizia a piantare. Questo ultimo periodo la giovane svedese Greta Thunberg partendo dalla sua protesta scolastica, con i suoi discorsi in Polonia al Cop24 a Katowice e a Davos, ha colpito l’opinione pubblica mondiale rimproverando le autorità di non fare abbastanza sulla questione climatica di cui si parla, ma non esiste una strategia ed un’azione sinergica mondiale. In Italia abbiamo le leggi ma spesso gli amministratori non le applicano. Ne citiamo due: una quella di piantare un albero per ogni bambino nato o adottato. Al momento del rilascio dell’atto di nascita dovrebbe essere indicato dove è stato piantumato e il bilancio verde di fine mandato per i sindaci da presentare ai propri concittadini per evidenziare quante nuove piante sono state messe a dimora nella propria città. Tuttavia, anche i cittadini possono mettere in campo azioni, piccoli atti concreti come ridurre l’uso spesso se è improprio ed inopportuno dell’automobile, cercare di ridurre i rifiuti privilegiando un imballo compostabile e spegnendo le luci superflue negli ambienti, per citare solo alcune azioni. Il contributo di Legambiente è nel sensibilizzare a queste buone pratiche, a sostenere i cambiamenti puntando sulla sensibilizzazione e su una nuova cultura ambientale. Si marcia tutti per il clima con le strategie e le azioni, con le buone pratiche, servono azioni integrate ambientali per cercare di frenare la febbre del nostro pianeta.