Una presa di posizione
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- Pubblicato Mercoledì, 13 Giugno 2007 00:00
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Ad un attento esame delle deliberazioni del Consiglio Comunale del 14-15 maggio u.s. e dei protocolli d’intesa si evince infatti che il Comune di Corato ha intenzione di portare avanti l’opera di riqualificazione di questa periferia ed in particolare l’interramento dell’elettrodotto anche quando non dovesse godere dei fondi regionali per il P.I.R.P. Questa decisione però non solo non sminuisce, ma rafforza la nostra posizione di fronte al problema dell’ELETTRODOTTO da comprendere come intervento di minimizzazione dell’inquinamento ambientale e in vista della salute dei cittadini, mettendo in opera il principio di precauzione come esige la Comunità europea. Ciò che – purtroppo - non è avvenuto nel Convegno sul problema dei tumori. La “Lega Italiana per la lotta contro i tumori”– di cui il Prof. Schittulli è Presidente - ha pubblicato nel 2004 uno studio sul rischio cancerogeno connesso con gli elettrodotti dal titolo “Campi elettrici e magnetici statici e a frequenze estremamente basse (ELF). Rischio cancerogeno. Negli interventi di singoli cittadini e dei Comitati è stato chiesto al Prof. Schittulli se quanto affermato in questo volume di studi sugli effetti dell’inquinamento elettromagnetico sulla salute dei cittadini fosse ancora attuale e condiviso. Il prof. Schittulli non solo ha confermato le conclusioni e le valutazioni in esso espresse, ma ha dichiarato e sottolineato che queste continuavano ad essere per lui “UN VANGELO”.Ed in particolare: che laddove il livello di esposizione alle linee elettriche supera lo 0,5 Microtesla – come è per es. nel nostro caso di Corato, dove l’elettrodotto da 150.000 Volt supera del doppio se non del triplo questo livello - si deve applicare il principio di precauzione soprattutto nei riguardi di soggetti maggiormente esposti; che il campo magnetico a frequenze estremamente basse (ELF) - e cioè quello creato dagli elettrodotti -, è stato classificato come “possibile cancerogeno per l’uomo” (pag. 119); che si deve evitare in futuro di costruire elettrodotti che attraversino insediamenti urbani e nuove abitazioni in stretta vicinanza di linee elettriche ad alta e media tensione” (pag. 124). Il prof. Schittulli come pure Il prof. Assennato hanno confermato queste valutazioni senza sminuirne in alcun modo la portata ed il valore di orientamento per la comunità civile. In questo senso essi danno ragione ai COMITATI che - partendo dal fatto che il monitoraggio ha messo in rilievo che il livello di esposizione, a cui è sottoposta la popolazione della 167, è superiore a quello suggerito dalle “Organizzazioni Internazionali e nazionali per la salute” e dalla Comunità Europea (0,2/0,5 Microtesla) – chiedono al Comune di intervenire sulla base del principio di precauzione e di attivarsi in vista della salute dei cittadini. Noi non riusciamo a comprendere come il Sindaco Perrone e l’Amministrazione continuino ad affermare che non ci sia nessun rischio, nessun pericolo per la presenza dell’elettrodotto nella 167. In questa maniera essi fanno capire che la presa di posizione dei Comitati e di tanti altri Gruppi cittadini che ci appoggiano sia “campata in aria” e – come egli stesso ha affermato – essa sia “strumentale” e “strumentalizzata”. Al contrario: essa è incentrata su un principio di libera partecipazione dei cittadini alla vita della città ed in una attenta valutazione delle problematiche ambientali del territorio. Nonostante che i relatori abbiano ripetuto più volte la necessità di essere “scientifici”, in realtà non sono state presentate né risposte tecniche né dati significativi veramente aggiornati riguardanti il “problema-tumori” a Corato. Al contrario sono stati additati - con toni moraleggianti - come veri responsabili delle malattie semplicemente gli stili di vita dei cittadini! Giacché l’Amministrazione si rifà ora continuamente ai “Luminari” consultati, essa dovrebbe essere però in grado di decifrare il sottile, ma chiaro messaggio, contenuto nella risposta che il Prof. Assennato diede ad una domanda di un cittadino: “[…] È un’operazione di serietà civile ridurre i rischi per la salute dei cittadini, applicando il principio di precauzione come vuole la Comunità europea, analizzando i fattori specifici del territorio e rispettando le preoccupazioni dei cittadini”. Non è soltanto un problema di urbanistica o di cosmetica ambientale ma di precauzione e di cautela per la salute dei cittadini, che si trovano a vivere in un quartiere in cui si riscontrano diverse fonti di inquinamento ambientale. E, per rispondere ad un’altra accusa del Sindaco (“Chi ha detto ai cittadini di comprarsi una casa in quel quartiere?”), bisogna osservare che trenta anni or sono le linee ad alta tensione che attraversavano questo quartiere non avevano la potenza di oggi, che i tralicci non erano affatto così alti, e che inoltre la sensibilità per il rischio di vivere sotto un elettrodotto da 150.000 Volt si è sviluppata solo negli ultimi venti anni. Molte di queste famiglie furono allora felici di acquistare con i loro sacrifici un appartamento in questa zona nuova di Corato. Per cui fare oggi a queste famiglie l’accusa di non aver calcolato il rischio, è piuttosto di cattivo gusto. Il P.I.R.P., che è stato approvato il 15 maggio, riguardante la riqualificazione del centro storico e della 167 non è frutto di una scelta dell’Amministrazione come la stessa vuol far credere, ma è il risultato della ferma opposizione dei Comitati, delle Associazioni e dei cittadini che hanno partecipato alle fasi preliminari della redazione del Progetto. I Per cui il P.I.R.P. sulla 167 è una nostra vittoria e non dell’amministrazione. Corato, 16 maggio 2007Comitati per la lotta contro l’ìnquinamento elettromagnetico.Circolo LEGAMBIENTE Corato