Un parco amico

E’ componente del direttivo nazionale Federparchi –Europarks. Nel corso di questi ultimi mesi, ha scritto al Ministro della Difesa per cercare di bloccare le esercitazioni militari nell’Alta Murgia. E’ autore del volume  ‘La Bellezza disarmante’.  Un territorio ricco di beni ambientali e culturali è divenuto un laboratorio di economia verde che trova nel turismo, nella ruralità, nella storia le proprie risorse, in cui sono stati attivati anche Percorsi Ciclopedonali del Parco Nazionale dell’Alta Murgia per gli amanti della bicicletta come sono veri e propri cultori  i turisti del nord Europa. Il parco dell’Alta Murgia rappresenta una nuova esperienza ambientale che cerca di coniugare vari aspetti: rispetto e tutela, produzione e fruizione di beni monumentali, sviluppo e nuove opportunità

 -   Presidente Veronico, che cosa significa essere presidente di un parco nazionale ?

È un'esperienza straordinaria. Come dico spesso, il migliore lavoro del mondo. Fin da quando ero un ragazzo e mi affacciavo al mondo della politica, credevo nella possibilità di creare lavoro, benessere, felicità partendo dalla tutela dell'ambiente. Dal 2012, anno della mia nomina, ho avuto l'opportunità di mettere in pratica le cose in cui ho sempre creduto.
 
-    Quali sono le peculiarità del Parco Nazionale dell’Alta Murgia ?
 
Una biodiversità straordinaria, in tutti i sensi. Non solo per la grande ricchezza di specie che lo popolano ma anche sotto l'aspetto paesaggistico, culturale e sociale. Una terra incredibile, ricca di sfumature interessanti. Siamo il parco rurale più grande d'Italia ma anche quello che custodisce un patrimonio UNESCO (Castel del Monte) e un altro bene candidato a questo riconoscimento (le chiese rupestri di Gravina). Siamo  il parco della foresta mercadante e anche il parco della cava dei dinosauri. Siamo i l parco del pane di Altamura e della mozzarella di Andria.
 
-    In che modo si possono integrare lo sviluppo sostenibile ,quello economico con quello ambientale ?
 
Per decenni ci hanno prospettato un modello di sviluppo che contrapponeva lavoro e ambiente: il caso Ilva dimostra che quel modello ha fallito. Bisogna ripartire da un'idea diversa di sviluppo che passi attraverso la valorizzazione dei beni culturali, ambientali, dell'enogastronomia di qualità. Un esempio su tutti: siamo candidati, unico parco del sud Italia, per la Carta Europea per il Turismo Sostenibile: abbiamo coinvolto associazioni, aziende, istituzioni che hanno elaborato progetti, proposte e strategie. La risposta, partecipatissima e ricca di proposte concrete, è una dimostrazione di quello che si può fare.
 
-    Come si promuove un parco nazionale ?
 
Semplicemente avvicinandolo alla gente, rendendolo aperto, coinvolgendo tutti quelli che lo vedono come una risorsa e non come erroneamente si è creduto per anni, come un limite. Un parco deve essere un laboratorio per la ruralità, lo scenario per il turismo natura, la meta per escursioni, la casa dei progetti di educazione ambientale. Il miglior testimonial del parco è chi lo vive, lo tutela, lo protegge.
 
-    Come si integrano le comunità di un parco coniugandola con una nuova cultura ecologica ?
 
Coinvolgendole nelle iniziative, rendendole parte attiva e consapevole dei processi in atto.
 
-    L’economia verde in che modo può aiutare a superare questo periodo di crisi economica ?

Innanzitutto con la concretizzazione di quanto già accennato. Il turismo che non inquina è economia verde. la tutela del patrimonio artistico, culturale e naturale del nostro Paese, un museo a cielo aperto, è economia verde. La ruralità che non consuma territorio e immette sul mercato prodotti di qualità, è economia verde. Tutto questo, e molto altro ancora, può generare lavoro ed economia. Un modello tutto italiano, per cui bisogna chiamarlo nella nostra lingua e non 'Green economy'
 
-    Che cosa si sta facendo per la difesa del suolo, dopo che il territorio è stato nel corso degli anni spietrato ed ha subito una serie di vessato ?
 
Il parco, fino dalla sua istituzione, ha posto un argine alle illegalità che avevano vessato questo territorio. Il parco è il peggior nemico di spie trattori, bracconieri, sversatori di rifiuti. E ha tutelato il paesaggio dall'avanzata del cemento, dell'asfalto, delle pale eoliche.
 
-    Le servitù militari del parco: che cosa si può fare ?

Direi  piuttosto, che cosa stiamo facendo. Abbiamo instaurato un dialogo con tutte le istituzioni, con le associazioni, con le aziende, partendo dal territorio per arrivare fino al ministero della difesa e a Palazzo Chigi. La nostra richiesta di porre fine a esercitazioni a fuoco che mettevano a rischio la biodiversità ed erano, di fatto, incompatibili con il ruolo delle aree protette, ha trovato crescente attenzione, fino ad assumere rilevanza nazionale. Ora abbiamo aperto un canale di dialogo con il ministro della difesa che ha riconosciuto la necessità di individuare soluzioni condivise.
 
-    Qual è lo stato di salute del sistema nazionale dei parchi nazionali ? Con quali prospettive ?

I parchi nazionali rappresentano lo scrigno di bellezza e biodiversità di questo paese. La sensibilità dell'attuale ministro per l'ambiente, Andrea Orlando, ha portato, proprio in questi giorni, al più grande evento mai dedicato alle aree protette: dal 10 al 12 dicembre si è tenuta la conferenza delle aree protette italiane, intitolata 'La Natura dell'Italia' è dedicata proprio ai temi a  noi cari dell'economia verde e della biodiversità. Le prospettive sono buone.
 
-    In che modo le istituzioni sociali come l’associazionismo, il mondo cattolico e il volontariato in genere, possono promuovere il sistema parco, come un sistema  integrato e sostenibile ?

Vivendolo, semplicemente. Organizzando le loro iniziative dentro il parco. Essere presenti all'interno di un territorio è il primo passo per la tutela e la valorizzazione di quell'area. Per questo motivo, siamo sempre felici di accogliere e sostenere iniziative che si svolgano all'interno del parco e che siano compatibili con le sue attività.
 
-    Chi sono attualmente gli oppositori del Parco ?
 
Credo che, sinceramente, qualunque persona di buon senso veda in un parco una risorsa per tutta la comunità.
 
-    Gli appelli, i discorsi e gli atti di Papa Francesco possono dare anche un segno culturale e civile nel campo ambientalista ?

Una figura eminente come Papà Francesco ha molto da insegnare a tutti, credenti e non. Provo sincera ammirazione per quello che sta facendo, per i messaggi chiari che riesce a mandare a tutte le donne e gli uomini. E credo che la scelta stessa del nome, quel Francesco considerato uno dei primi ambientalisti della storia, sia un segno evidente di sensibilità per i fedeli. Il suo 'cantico delle creature' rimane una lezione di vita per tutti.
 
-    Qual è il suo desiderio e il suo sogno per quanto riguarda il parco ?
 
Personalmente, continuare a lavorare in questo parco rappresenta la realizzazione di un desiderio. Il mio sogno è di continuare a vedere realizzati i progetti di tutta la gente, soprattutto ragazzi, che verso il parco sta dimostrando amore, attenzione e sensibilità.

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