Elettrosmog Elettrosmog

Lettera al Sindaco Feb. 2006

Al Sig. Sindaco Gino Perrone  

All'Assessore all'Ambiente

All'Assessore ai LL.PP.

All'Ufficio Ambiente

Al Dirigente Settore LL.PP. COMUNE DI CORATO    

Gent.mo Signor Sindaco  

con il SEGNALIBRO ed il VOLANTINO – preparato per una diffusione capillare – intendiamo farLe conoscere  quanto attualmente tanti cittadini, i comitati per la difesa contro l’elettrodotto e le antenne di Monte Ripanno e la Legambiente sentono in questo momento.   È l’espressione di impotenza di fronte ad una situazione che finora non ha dato soluzioni, né sembra offrirne per il futuro di concrete.   Noi La mettiamo al corrente di tutto ciò, perché Lei e la Giunta Comunale potrebbero effettivamente – come scriviamo e chiediamo nel “segnalibro” e nel volantino – CAPAVOLGERE IN POSITIVO QUESTA SITUAZIONE.  

Distinti Saluti!  

COMITATO PER LA DIFESA DALL’ELETTRODOTTO VIA MASSARENTI - VIA PRENESTINA

Elettrosmog: questo sconosciuto

In questi ultimi anni studi e dibattiti sull’elettromagnetismo nel mondo stanno facendo interrogando istituzioni, cittadini, comitati di cittadini, associazioni, operatori nel campo della comunicazione, oncologi per chiedersi quali possono essere le implicazioni tra la salute umana, norme giuridiche e la necessità di comunicare tra reti.   Questo intreccio rende questa problematica alquanto articolata e ricca di una peculiare complessità dovuta da un reticolo di tematiche. I campi elettromagnetici naturali sono le ultime alterazioni avvenute nell’ambiente biologico. L’uso dell’energia nella sua forma elettromagnetica è aumentato notevolmente per via dello sviluppo e della diffusione degli impianti per le telecomunicazioni e delle apparecchiature elettriche; così l’inquinamento elettromagnetico cresce sul nostro pianeta, pericoloso ed “invisibile.   I campi elettromagnetici sono generati sia in Bassa frequenza che in Alta frequenza, due milioni di volte superiori a quelli del fondo naturale. I campi a Bassa frequenza sono generati dagli elettrodotti, dai trasformatori di tensione, ad esempio un carica batterie di un cellulare, e dagli elettrodomestici. I campi ad Alta frequenza dalle onde impiegate per le trasmissioni radiotelevisive e per la telefonia mobile. Un'onda elettromagnetica si sparge nello spazio portando energia che viene in parte assimilata ed, in parte, riverberata dagli oggetti che tale onda incontra nella sua percorrenza. L'assorbimento avviene con modalità ed in misura diversa a seconda delle caratteristiche del mezzo. L'effetto sugli organismi viventi di tale assunzione di energia elettromagnetica a radiofrequenza e microonde, è da almeno una decina di anni soggetto di indagini scientifiche. Questi temi sono stati dibattuti nel corso di un convegno tenutosi presso la sala dell’Amicizia della parrocchia di San Gerardo Maiella di Corato. L’incontro organizzato dal Comune di Corato, Assessorato all’Ambiente, Ecologia e Ricerca Scientifica ha visto la partecipazione di tre relatori, moderati dall’assessore al ramo Cataldo Tarricone e con la presenza del sindaco Luigi Perrone, che hanno evidenziato i vari approcci al problema che ha diverse complicanze all’interno di un ecosistema urbano. Il dottor Roberto Ria, oncologo, ha rilevato i possibili effetti alla luce dei vari studi epidemiologici sulla problematica. Francesco Tarantini, vicepresidente regionale Legambiente, ha parlato della complessità della problematica e come è possibile accordare i bisogni degli operatori telefonici con quelle dei cittadini, mediante una concertazioni tra le parti ed un opportuno piano per cercare di abbinare le necessità dei gruppi d’interesse. Il dottor Alessandro Amato, avvocato, ha evidenziato gli aspetti giuridici sulla tematica, mettendo in rilievo i vari aspetti legali. A Corato la problematica dell’elettrosmog è molto seguita, ci sono alcuni comitati spontanei ed anche diversi cittadini che sentono da vicino la questione. Infatti, il dibattito ha mostrato una grande attenzione, non solo per le antenne dei cellulari, ma per la presenza di diversi impianti di ripetitori radiotelevisivi nella zona prospiciente l’Oasi Nazareth ed un elettrodotto nella zona 167 quasi attaccato ad una zona residenziale ad alta densità abitativa. La richiesta più pressante dei cittadini alle istituzioni di vigilare, affinché non venga perpetrato nessun abuso che, non solo che possa violare ciò che la legge possa consentire, ma, che possa eventualmente creare danni alla salute dell’uomo. La precauzione è d’obbligo fino a quando la scienza potrà emanare il suo solenne verdetto.

Guida Pratica: Elettrosmog

A cura di Francesco Tarantini(presidente regionale Legambiente)

Da qualche tempo si registra una grande sensibilità, nell’opinione pubblica, nei confronti degli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sulla salute e sull’ambiente. L’espressione “inquinamento elettromagnetico” o “elettrosmog”, che non trae origine dalla letteratura scientifica specialistica, è ormai entrata a far parte del linguaggio comune.   Il fenomeno comunemente definito "inquinamento elettromagnetico" è legato alla generazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali, cioè non attribuibili al naturale fondo terrestre o ad eventi naturali (quale ad esempio può essere il campo elettrico generato da un fulmine), ma prodotti da impianti realizzati per trasmettere informazioni attraverso la propagazione di onde elettromagnetiche (impianti radio-TV e per telefonia mobile), da impianti utilizzati per il trasporto e la trasformazione dell'energia elettrica dalle centrali di produzione fino all'utilizzatore in ambiente urbano (elettrodotti), da apparati per applicazioni biomedicali, da impianti per lavorazioni industriali, nonché da tutti quei dispositivi il cui funzionamento è subordinato a un'alimentazione di rete elettrica (tipico esempio sono gli elettrodomestici).    Quando ci si riferisce all’esposizione ai “campi elettromagnetici”, si manifesta di solito una tendenza ad additare un rischio generico in un insieme di fattori che in realtà risulta estremamente articolato e complesso, e pertanto non dovrebbe in alcun modo essere trattato semplicisticamente. Una corretta informazione è il primo rimedio per orientare il comportamento individuale e collettivo verso forme più corrette di ricorso agli strumenti che emettono cem.   Ma non solo: una conoscenza più precisa dei termini della questione è già un primo fondamentale passo per un corretto approccio nei confronti del fenomeno, e consente quanto meno di evitare stati di preoccupazione ingiustificata connessi agli innumerevoli input informativi (di fonte non sempre attendibile) che ci sommergono quotidianamente inducendo, in alcuni casi, veri e propri fenomeni di psicosi collettiva.   Va peraltro considerato che, in particolare nel settore della tutela dell’ambiente e della salute, l’efficacia dell’azione di singoli cittadini, associazioni e Autorità pubbliche è fortemente condizionata dall’ottimale impiego delle risorse disponibili (necessariamente limitate) e a questo scopo è imprescindibile una corretta individuazione delle priorità di intervento.   In mancanza, laddove si agisca in base a ondate emotive e non ad una corretta analisi delle priorità, si rischia di ritardare – e di molto – l’attuazione di misure di protezione nei settori ove esse si rendono in realtà più necessarie, nonché di preordinare  in modo non razionale i mezzi disponibili rispetto ai fini da perseguire.   Queste sono le ragioni che giustificano la pubblicazione di questa guida, che si propone, per l’appunto, di fornire una corretta informazione in ordine ai termini della questione elettrosmog, facendo il punto sugli aspetti tecnici, scientifici e giuridici del fenomeno, attraverso una esposizione il più possibile lineare e comprensibile al  vasto pubblico dei non addetti ai lavori. In casa qualche precauzione non guasta La prevenzione nell’ambiente domestico può essere attuata riducendo l’esposizione al minor tempo possibile e nell’allontanando per quanto possibile la fonte di emissione dei campi elettromagnetici con particolare attenzione soprattutto ai bambini. In generale vale il principio che bisogna cercare di evitare tutte le esposizioni inutili. In camera da letto non tenere apparecchi elettrici. Anche la sveglia elettrica meglio se lontana dalla testa e dal letto. Il cordless non metterlo sul comodino e tanto meno tenere il cellulare acceso vicino al letto ad altezza della testa per ricaricarne le batterie. Prima di coricarsi spegnere l’interruttore della termocoperta. Non mettere il computer e televisore nella camera da letto ed eventualmente staccate la spina dalla presa di corrente prima di coricarvi. Non disporre il letto in maniera adiacente ad una parete divisoria nella quale siano posti più elettrodomestici. Non far passare cavi elettrici dietro la testata del letto e tenere ben distanti le prese elettriche ai lati del letto. In cucina e nel bagno non state in prossimità degli elettrodomestici quando questi sono in funzione: non accendete la lavastoviglie se cucinate lì vicino e, se avete la lavatrice in bagno, non fatela funzionare mentre fate la doccia. La cucina è l’ambiente più a rischio perché si concentrano tutti gli elettrodomestici grandi e piccoli. E’ bene che la cucina sia lontana dalla camera da letto: le onde attraversano i muri. Chi, invece, è in procinto di comprare una casa o un appartamento dovrà osservare molto attentamente osservare l’ambiente che lo circonda. Se sono presenti linee elettriche aeree (elettrodotti) nelle immediate vicinanze è bene assicurarsi che siano rispettati i limiti previsti dalle normative vigenti, ma è anche opportuno accertarsi che il campo magnetico sia inferiore anche a quei livelli (0,2 – 0,4 µT microtesla) considerati rischiosi dai diversi studi epidemiologici sulle esposizioni croniche. E’ inoltre importante accertarsi dell’assenza di cabine elettriche di trasformazione MT/BT all’interno dell’edificio. Va verificata, infine, in prossimità dell’edificio se ci sono impianti radiotelevisivi e stazioni radio base per telefonia cellulare. Se presenti, è opportuno verificare, attraverso l’ARPA o altro organismo, il livello di campo elettromagnetico e di conseguenza valutare la presenza di eventuali rischi sanitari. Il buon senso, già di per sé, ci guida ad utilizzare con cautela gli elettrodomestici, evitando di rimanere in loro stretto contatto durante il funzionamento.Elenchiamo alcuni comportamenti cautelativi. Apparecchiature elettriche in generale: impiegarle alla massima distanza utile, non lasciarle accese inutilmente e staccare la presa quando non sono in uso. Evitate di usarle vicino ai bambini. Stare lontano anche dal cavo elettrico. Non concentrarle in un'unica stanza. Phon: abituarsi a tenerlo ad almeno a 20-30 cm dal capo. Meglio sarebbe un asciugacapelli a muro con tubo snodabile scorporato dal motore. Rasoio elettrico: limitarne l’uso alternandolo al tradizionale a lame Termocoperta: evitare di dormire sotto una coperta elettrica in funzione, soprattutto durante la gravidanza; riscaldate il letto e poi staccate la spina quando andate a dormire Televisore: soprattutto i bambini stiano ad almeno 1 metro di distanza. Tener presente però che nella parte posteriore e laterale i campi magnetici possono essere più elevati e quindi meglio non sostare.   Alcune regole di comportamento per chi usa il cellulare  Dato che l’intensità del campo elettromagnetico diminuisce con l’aumentare della distanza, la prima regola da osservare è di tenere per quanto possibile a distanza il telefonino dalla testa, per esempio usando il più possibile l’auricolare o cellulari con il viva voce. Estrarre sempre l’antenna del cellulare quando si telefona, se il modello lo prevede, ed evitare di toccarla durante la conversazione. Conviene non utilizzare il cellulare per lunghe chiacchierate, bensì limitare la durata delle telefonate. Meglio fare telefonate frequenti e brevi piuttosto. Alternare frequentemente l’orecchio durante la telefonata per distribuire meglio l’eventuale riscaldamento. Raccomandare soprattutto ai bambini di fare telefonate brevi, magari preferendo gli SMS (i cosiddetti “messaggini”) per i quali le radiazioni del cellulare si riducono ai pochi secondi dell’invio. Acquistando un cellulare nuovo, chiedete informazioni sul livello di emissione dell’apparecchio. Non portate il cellulare vicino a cuore o ai genitali Rispettare sempre il divieto di utilizzare il cellulare quando è imposto dai regolamenti. All’interno degli edifici, dato che per via dell’effetto schermante dei muri il segnale si trasmette più difficilmente che all’aperto, il cellulare aumenta automaticamente la propria potenza d’emissione. Pertanto può essere una buona norma telefonare dai luoghi chiusi usando la rete telefonica fissa Guidando l’automobile, telefonare sempre col dispositivo viva voce, e comunque solo in caso di assoluta necessità. È dimostrato che quando si telefona guidando un veicolo il rischio di causare incidenti stradali aumenta. Peraltro, il pericolo non deriva solo dal fatto di maneggiare il cellulare, ma anche dalla stessa telefonata che distrae dalla guida. Infine un po’ di educazione. Anche se oggi è sempre più difficile evitare l’uso del telefonino è opportuno usare la debita discrezione per non disturbare chi ci sta vicino. Urlare non serve e nei luoghi affollati il kit auricolare diminuisce anche i disturbi per noi e gli altri. Quando chiamiamo sul telefonino non sappiamo in che situazione si trovi l’interlocutore, quindi è opportuno preparaci ad una conversazione breve o al limite ad una richiesta di rimandare il colloquio: un po’ di sensibilità non guasta, a meno che non ci venga detto esplicitamente che il nostro corrispondente è in condizioni ideali per conversare. L’uso della messaggistica (SMS) è spesso meno invadente oltre che efficace.

Costituzione del Comitato di difesa dall'ELETTRODOTTO

Ai membri del  COMITATO  Via Massarenti - Via Prenestina: VENTURA Vito, MINTRONE Michele, BUCCI Lidia, DI CHIO Vito, SARDANO Maria Pia, LASTELLA Luigi, TARANTINI Nicola, BUCCI Gino, BUCCI Francesco, ARDITO Felice, ARDITO Filippo, SAVINO Pietro, VENTURA Italia, TARRICONE Anna Maria

 


Corato, 22 Maggio 2003-05-23

 

 

Oggetto: Costituzione del Comitato di difesa dall'ELETTRODOTTO "VIA MASSARENTI - VIA PRENESTINA" - Corato

 

In data odierna si è costituito formalmente presso la sala condominiale di Via E. Mattei 1/E  il Comitato di difesa dall'ELETTRODOTTO "VIA MASSARENTI - VIA PRENESTINA" - Corato con una riunione dei rappresentanti,  la nomina dei portavoce di detto comitato (V. Di Chio e V. Ventura), con l'approvazione dello Statuto  e la discussione di iniziative da prendere.

 

Presenti alla riunione  sono stati anche i rappresentanti di Lega Ambiente - Corato che hanno riferito sull'approvazione ed il sovvenzionamento da parte del Comune di Corato  del monitoraggio del campo elettromagnetico causato dall'elettrodotto da 150 Kv che attraversa tutto il quartiere densamente abitato di Via Massarenti-Via Prenestina, hanno inoltre puntualizzato che un impegno attivo dei comitati può portare a  risultati confortanti , come per es. quelli ottenuti dai comitati  di Via Trani e della Murgetta  riguardanti la tutela della salute dei cittadini.

 

Il comitato si propone di sensibilizzare la cittadinanza e i rappresentanti politici sul diritto alla salute anche delle molte famiglie  che vivono nelle immediate vicinanze dell'elettrodotto "VIA MASSARENTI - VIA PRENESTINA", un quartiere che non è più alla periferia, ma nel contesto vivo di una città che si espande.

 

Anche questi cittadini chiedono che ciò che Tribunali italiani - come pes es. il Tribunale di Venezia con una ordinanza del 14 aprile 2003, n. 214 Elettrosmog - pongono  in evidenza, sia esteso ed attuato anche qui a Corato - e cioè l'impegno serio per la tutela della salute e del diritto di vivere in un ambiente salubre, eliminando o diminuendo il pericolo reale proveniente dalla vicinanza inquietante di grandi elettrodotti come quello di Via Massarenti - Via Prenestina. In questo quartiere vivono molti bambini, ci sono scuole, c'è una villa comunale, ci sono centri sportivi per i giovani.

 

La scienza conferma tutt'oggi - e nessuno ha potuto smentire questo fatto -  che "la continuazione all'esposizione a valori superiori a 0,4 microtesla possa comportare rischio di leucemia per i bambini".

 

 

 

Elettrodotto: cosa è davvero importante per i cittadini?

 

Commento del COMITATO PER LA DIFESA DALL’ELETTRODOTTO VIA MASSARENTI e  LEGAMBIENTE CORATO su un articolo de IL MATTINO di Venerdì 3 Giugno 2005: “UNA RICERCA DELL’UNIVERSITÁ DI OXFORD”

 

Dopo due anni e mezzo di continuo pressing del Comitato e degli interventi di mediazione di Legambiente di Corato L’Amministrazione di Corato non è ancora neppure in possesso del progetto di interramento dell’Elettrodotto Via Massarenti/Via Prenestina.

 

Il Sindaco e questa Amministrazione danno l’impressione di dimenticare e di sottovalutare  che hanno dichiarato più volte che la SALUTE DEI CITTADINI   e soprattutto di quella dei più deboli - bambini, ragazzi delle scuole, ragazzi che giocano nei centri sportivi, abitanti che si vedono i cavi ad alta  tensione danzare e ronzare davanti alle proprie finestre – è una PRIORITÁ.

Il rischio di ammalarsi  sotto un elettrodotto da 150.000 volt è di 70 per cento in più che altrove  - anche per i bambini coratini della “Zona 167”!  LO DIMOSTRA QUESTA RICERCA DI OXFORD!

I palazzi di via Massarenti e via Prenestina - il liceo - la chiesa dei testimoni di geova - i campi sportivi Diamond - il supermercato Di Meglio - la ditta D’Introno si trovano ad una distanza tra i 10 e i 30 metri dalla linea ad una tensione di 150.000 volt.

 

MA VOI, GENITORI, SIETE PROPRIO TRANQUILLI? PERCHÈ NON FACCIAMO PIÚ PRESSIONE PRESSO QUESTA AMMINISTRAZIONE PERCHÉ PRENDA PIÚ SUL SERIO IL PROBLEMA?

 

MA PERCHÉ  A CORATO É SEMPRE PIÙ IMPORTANTE COSTRUIRE PALAZZI, ASFALTARE STRADE, RIAGGIUSTARE ED ABBELLIRE MARCIAPIEDI E PASSEGGIATOI E NON

LA SALUTE DEI CITTADINI

 

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