Per scoprire Trivento

Per scoprire Trivento

Alcune notizie storiche della località molisana  

La Legambiente sta organizzando per il prossimo 25 aprile una gita naturalistica – culturale https://www.legambientecorato.it/index.php/notizie/366-gita-a-trivento-(cb) . Trivento è una località come in diversi angoli dell’Italia , che in un certo qual modo,ha delle  particolarità. Storicamente è stata la  capitale dei Sanniti con il nome di  Pentri. Poi, sotto l'imperatore Augusto, diventò un municipio romano al pari di Larinum (Larino), Buca (Termoli), Histonium (Vasto),agendo, con le stesse leggi di Roma. Trivento è stata   una delle otto contee molisane sotto i Longobardi nel VIII secolo, e  qualche secolo dopo sede di un convento fondato da Papa Celestino V, quello celebre del "gran rifiuto"e celebrato anche da Dante Alighieri. Un luogo importante del centro storico del paese è la cattedrale.     Gli albori della cattedrale sarebbero datati al VI secolo. Secondo altri storici , tra il 680 e il 720,comunque,ci sono testimonianze certe solo dopo l'anno mille, come provano le appassionate ricerche di monsignor Vincenzo Ferrara con la data più attendibile,che si aggirerebbe  al 1076. L'interno della cattedrale è stato più volte ritoccato, causa anche i diversi terremoti che l'hanno lesa. Il simbolico campanile è del Seicento. L'altare maggiore in marmo è del 1740, opera partenopea. La facciata è stata riedificata nel 1905 in stile rinascimentale, anno in cui si sono anche innalzati due enormi pilastri centrali per sostenere la cupola. Tra il 1981 e il 1984 si è continuato alla completa ristrutturazione del presbiterio, all'ampliamento delle navate laterali, alle modifiche degli altari e delle numerose cappelle. Oggi il complesso merita davvero una visita. Motivo di massimo richiamo è soprattutto la cripta, che conserva la natura della chiesa originaria. E' il vero tesoro di Trivento,a  cui tutti i triventini, specie quelli che vivono lontani dal Molise, vanno orgogliosi. E' dedicata a San Casto, vescovo o diacono a Trivento e martirizzato nella vicina Larino. E' stata restituita alla luce solo in tempi relativamente recenti. Alla fine degli anni Venti, grazie al vescovo Adinolfi (riaperta nel 1931), in quanto riempita dai materiali di risulta dei lavori in cattedrale. Nel corso degli scavi sono stati ritrovati anche i resti di un battistero. Per secoli, era stata utilizzata come luogo di sepoltura, probabilmente anche come prigione ai tempi dell'Inquisizione. Le origini della cripta dovrebbero essere romane. Attestate da frammenti inglobati nella struttura che confermerebbero l'ipotesi di una costruzione sui resti di un tempio romano. L'opera è costituita da sette piccole navate (numero simbolico quale riferimento alla creazione, ai sacramenti, ai doni dello Spirito Santo, alle citazioni nell'Apocalisse come numero della perfezione), divise da sei file di colonne circolari e quadrate divise in tre ordini, poste a distanza diseguale, che sorreggono archi a sesto pieno e volte a crociera. Sulla parete di fondo ci sono tre absidi semicircolari.   Gli storici riscontrano analogie con quella di Sulmona, simile anche per la semicolonna, sostegno degli archi terminali delle file estreme, che interrompe a metà il giro dell'absidiola, come sottolinea lo storico Tavani. Un bassorilievo probabilmente del XIII secolo raffigura la Trinità, due angeli e due delfini. Dello stesso periodo sono i resti degli affreschi, purtroppo in pessime condizioni, che potrebbero raffigurare, secondo alcune ipotesi, un diacono con aureola e tonsura e San Benedetto che guarda Gesù crocifisso tra la Madonna e San Giovanni. Il teologo Berardinelli ("La Chiesa di Trivento", Napoli 1845) colloca tali opere nel periodo greco-bizantino grazie alla presenza di lettere greche, oggi non più visibili per scrostamento di parte dell'intonaco. Diversi quindi i reperti d'interesse: il contrafforte delle mura di cinta di epoca sannita; la pietra con l'iscrizione della famiglia Florio, le due lunette di opus reticulatum romanum e la colonna lanceolata di epoca romana; gli affreschi di stile bizantino dell'anno mille; la lunetta duecentesca raffigurante la Trinità. I due pesci raffigurati nella lunetta in pietra richiamano l'uso distintivo che ne facevano i primi cristiani: in greco il termine "Jctus" era l'acrostico di "Gesù Cristo di Dio Figlio salvatore degli uomini". Con questa gita, l’associazione ambientalista intende unire la parte naturalistica con l’escursione naturalistica nel bosco Montagna e con il centro storico di Trivento per unire la parte ambientale con quella culturale. La giornata sarà realizzata con la collaborazione della Pro Loco di Trivento che ci guiderà nel corso dei vari momenti della giornata.   Il circolo Legambiente di Corato sostiene la realizzazione di  pozzi in Niger nella zona  Gourmancé (sud-ovest). Puoi sosostenere l'iniziativa attraverso bonifico bancario sul conto di SMA SOLIDALE ONLUS, Cod. IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280, presso la Banca CARIGE Agenzia 117, via Timavo 92/R GENOVA indicando nella causale "per progetto Pozzi in Niger, cod S010". Info:  www.missioni-africane.org  Per saperne di più : https://www.legambientecorato.it/index.php/notizie/376-trivento-e-il-trigno

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