Il depuratore: una improrogabile necessità per la comunità

Il depuratore: una improrogabile necessità per la comunità.

Il complesso di trattamento delle acque reflue esigono un nuovo approccio al sistema.

 

Il depuratore di Corato è stato realizzato nel corso degli anni Ottanta sulla scia di un condotto “storico” che conduce le acque reflue dalla nostra città alla foce di Bisceglie. Tuttavia, la nostra associazione periodicamente ha segnalato un continuo malfunzionamento. Anni fa avevamo già evidenziato il problema del depuratore di Corato nel corso della campagna “I panni sporchi non si lavano in casa”, i cittadini, tra l’altro, avevano segnalato il difettoso funzionamento dello stesso depuratore per la periodica puzza.

 

I dati di Goletta Verde hanno nel tempo confermato la situazione di difficoltà e le criticità dell’impianto. Inoltre nell’incontro che l’amministrazione Bucci e i cittadini di Corato  hanno avuto nell’auditorium della scuola “Cesare Battisti”, si è verificata un’accesa discussione fra le parti.

Il compito di un’istituzione pubblica consiste anche nel supportare e nel sensibilizzare la cultura ambientale e il rispetto per l’ambiente. Un approccio semplice e corretto è pianificare un Sistema di gestione Ambientale (SGA). Tale concezione deve permettere di valutare e gestire tutti gli aspetti e gli impatti ambientali di un impianto di depurazione e delle sue attività, nonché garantire il rispetto delle prescrizioni e degli adempimenti previsti dalla legislazione vigente ed in un periodico e continuo adeguamento. Un impianto di depurazione eco-efficiente deve valorizzare all’esterno il proprio impegno ambientale mediante il coinvolgimento di tutta la comunità locale. Pertanto, è urgente operare sull’impianto ed arrivare ad un processo di rigenerazione dell’apparato arrivando alla certificazione ISO 14001*, che permette di accrescere l’affidabilità della gestione dell’impianto, di salvaguardare la salute e l’ambiente dei cittadini. In futuro lo scopo sarà di mantenere ottimale la qualità della depurazione delle acque. L’implementazione di un sistema di gestione ambientale è lo strumento adatto per soddisfare tale scopo. Prefiggersi un approccio di carattere ambientale significa essere consapevoli di intraprendere una strada “senza ritorno” confrontandosi apertamente con la normativa ambientale e i relativi vincoli, affrontando improcrastinabili investimenti tecnici e/o strutturali non preventivati ed impegnarsi ad accrescere la competenza ed anche la sensibilità ambientale dei propri collaboratori, aprendo anche la struttura a tutte gli eventuali “stakeholder” (parti interessate): le istituzioni, i mass media, Legambiente e i cittadini, per un impegno continuo e costante al miglioramento delle prestazioni ambientali.

Gli investimenti tecnici, strutturali, procedurali necessari, per realizzare un efficace Sistema di gestione Ambientale (SGA), possono essere di lunga durata soprattutto impegnativi, efficaci ed efficienti sotto tutti i punti di vista. Il ritorno economico dell’investimento ambientale non è da disdegnare (per esempio: la riduzione delle risorse, i risparmi energetici, riduzione drastica degli inquinanti, sensibilizzazione dei cittadini ecc.) e come tale porta ad una attenta valutazione economico-finanziaria. I processi di controllo ambientale e di miglioramento delle prestazioni ambientali devono essere svolti da operatori competenti e attenti agli impatti ambientali di prodotti e di procedure. Le azioni correttive sono le opere intraprese quando vengono identificate le attività non conformi o scostamenti dalle politiche e dalle procedure del SGA o nelle attività tecniche. Un dato certo c’è: è quello che il depuratore sono anni che non funziona bene, l’ultimo grosso problema secondo alcune notizie è che questo impianto oggi è sotto dimensionato per la Città di Corato, infatti quasi sicuramente era stato calibrato per una cittadina intorno ai quarantamila abitanti, ora la nostra città è di poco sotto ai cinquantamila, soprattutto con opifici che non sono collegati in alcune parti della città con la rete fognaria.

La gestione delle azioni correttive comprende la definizione delle modalità adottate per assicurare l’efficacia gestione delle non conformità mediante:

  • la ricerca delle cause delle non conformità relative ai processi ed al sistema di gestione in generale;
  • la definizione delle azioni correttive necessarie per eliminare le ragioni delle non conformità;
  • l’esecuzione di verifiche per assicurare che le azioni correttive siano attuate nei modi e nei tempi prestabiliti e risultino efficaci ed efficienti.

Le azioni preventive sono gli atti intrapresi al fine di ridurre la probabilità del verificarsi di una non conformità e trarre vantaggio dalle opportunità di miglioramento. Possiamo, inoltre, misurare l’inquinamento di un corpo idrico dovuto a uno scarico misurandolo come la quantità di abitanti che contribuirebbe a creare quella conduttura. L'Abitante Equivalente (a.e.) è definito all'art.74 comma 1 lett. a del D.Lgs. 152/06. Pertanto, visto che si devono spendere soldi della collettività e sono tanti, preferiremmo che si facciano dei lavori eliminano le criticità che i residenti di quella zona subiscono da anni.

Come semplici cittadini possiamo dare il nostro piccolo/grande contributo per migliorare il funzionamento del depuratore : per esempio, utilizzando saponi e detersivi biodegradabili superiori all’80%, non immettendo pesticidi ed oli alimentari, frammenti cartacei, di alimenti, cere, terriccio ecc..

L’ultima riflessione da fare è relativa al sequestro dei depuratori di Corato, Bisceglie, Molfetta da quando sono cambiate le amministrazioni locali nelle stesse città.

 

A questo punto speriamo per il futuro, confidando  nell’azione della magistratura e nel buonsenso delle parti interessate.

 

 

 

* La ISO 14001 fa riferimento alla norma UNI EN ISO 14001:2004, è uno standard internazionale di carattere volontario volto a certificare il Sistema di Gestione Ambientale delle organizzazioni. La certificazione ISO 14001 viene rilasciata da un organismo indipendente accreditato e si rivolge a qualsiasi organizzazione pubblica o privata che decida di impegnarsi a valutare e migliorare la propria efficienza ambientale.

Con il Regolamento n°1221 del 2009 l’Unione Europea ha definito il proprio standard normativo per dare riconoscimento alle organizzazioni che dimostrano attenzione ai temi ambientali. EMAS, acronimo di Eco-Management and Audit Scheme (Sistema di Ecogestione e Audit) è come la norma ISO 14001 uno strumento di adesione volontaria e non obbligatoria e rappresenta una novità importante nell’approccio dell’Unione Europea allo Sviluppo sostenibile.

Elemento che contraddistingue EMAS dalla certificazione ISO 14001 è la comunicazione esterna: infatti è prevista la stesura della Dichiarazione Ambientale. Questo documento contiene in modo chiaro e conciso tutti i dati e le informazioni di carattere ambientale inerenti il’organizzazione: la sua politica ambientale, gli aspetti ambientali significativi, le azioni e obiettivi di miglioramento adottati e in corso, la descrizione delle proprie attività e dovrà essere resa accessibile a chiunque ne faccia richiesta.

La Dichiarazione Ambientale viene valutata da più enti pubblici e privati (il verificatore esterno, l’ARPA, il Comitato nazionale EMAS, il Ministero dell’ambiente) indipendenti tra loro ed essendo destinata a diventare pubblica, rappresenta uno strumento fondamentale per la costruzione di una politica di sviluppo sostenibile coerente e di lungo periodo.

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