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Pubblicato Mercoledì, 21 Settembre 2005 00:00
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[La lista degli stati aderenti è consultabile qui][Il protocollo]
Il 16 Febbraio 2005 è stata una data storica per tutta l’umanità, infatti a partire da quella data è entrato il vigore il Protocollo di Kyoto, il Trattato internazionale del 1997 con il quale i Governi di molti Paesi si sono impegnati a ridurre le emissioni di CO2 e dei gas responsabili dell’effetto serra il principale responsabile dei cambiamenti climatici che non costituiscono più una minaccia per il futuro, ma sono diventati una realtà che si manifesta nell'innalzamento delle temperature, nell'alterazione dei cicli stagionali, nello scioglimento dei ghiacciai dovuto al riscaldamento degli oceani e nell'intensificarsi di eventi climatici estremi come alluvioni, inondazioni e cicloni, proprio come è successo a New Orleans in questi giorni. Nonostante sia vero che il clima della terra è dinamico e le fluttuazioni periodiche delle temperature e delle precipitazioni sono conseguenze naturali di questa variabilità, ci sono delle evidenze scientifiche che dimostrano come la rapidità di questi cambiamenti sia del tutto innaturale ed è da ricondursi all’attività umana. Infatti secondo l'IPCC (l'organismo scientifico delle Nazioni Unite che si occupa dei cambiamenti climatici) la maggior parte del riscaldamento terrestre osservato negli ultimi 50 anni è causato dalle attività dell'uomo. Imputato numero uno sono i gas serra, altrimenti detti gas clima alternanti, come l'anidride carbonica, il metano e gli idrofluorocarburi che provengono in larga parte dai cicli industriali. L'aumento della loro concentrazione sta causando un preoccupante incremento della temperatura globale della Terra: nell'ultimo decennio, in assoluto il più caldo, è aumentata di circa 0,8 gradi e si prevede che aumenterà da 1,4 a 5,8 gradi entro il 2100. Il conseguente innalzamento del livello dei mari, che l'IPCC stima tra i 25/30 cm entro il 2050, porterebbero Venezia e numerose altre città costiere sott'acqua. La priorità assoluta diventa quindi quella di arrestare la crescita globale delle emissioni, uscendo dall'economia basata sullo sfruttamento delle risorse naturali quali petrolio e carbone, puntando con decisione su modelli produttivi e industriali improntati alla sostenibilità ed al rispetto dell’ambiente. Proprio per questo il Protocollo di Kyoto impegna i Paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione (i Paesi dell’est europeo) a ridurre complessivamente del 5% le principali emissioni di gas serra dovute ad attività umane entro il 2010 e precisamente nel periodo tra il 2008 e il 2012. L'Italia, ratificando il Protocollo di Kyoto, si è impegnata a ridurre le emissioni di anidride carbonica del 6,5% entro il 2010 rispetto ai livelli del 1990. Purtroppo ad oggi si deve registrare anziché un calo un incremento dei consumi energetici del 3% e un aumento par al 10% di emissioni di gas serra, a fronte di una Europa che registra una diminuzione del 10% sui consumi e del 2,5% sulle emissioni complessive di gas clima alternanti. È peraltro evidente che il problema dei cambiamenti climatici richiede un approccio di carattere sistematico il che vuol dire che le risposte devono pervenire da tutti i settori delle attività umane comunque coinvolte, dal settore energetico innanzitutto, per arrivare ai trasporti all’agricoltura all’edilizia. Anche noi dobbiamo prendere consapevolezza che possiamo ed anzi dobbiamo fare qualcosa in quanto la responsabilità dei cambiamenti climatici non può ricadere solo sui governi o sulle imprese ma anche su tutti noi cittadini che molto spesso siamo responsabili di comportamenti irrispettosi della natura e dell’ambiente, vedi lo spreco di acqua e di energia. Per questo vi suggerisco alcuni consigli utili per fare in modo che l’Italia rispetti i parametri di Kyoto contribuendo così concretamente alla lotta per ridurre l’effetto serra: Cambiare 5 lampadine da 100 W a incandescenza con altrettante a basso consumo da 20W, in un anno si possono risparmiare 53 euro in bolletta e 175 Kg di CO2 ; Quando usi la lavatrice non fare cilcli di lavaggio ad alte temperature: se, per esempio, fai 2 cicli di lavatrice a settimana a 40° invece che a 90° in un anno si possono risparmiare 37 euro in bolletta e 125 Kg di CO2 ; Un giorno al mese rinuncia a usare l’automibile e vai a piedi, in bici o con i mezzi pubblici, in un anno (su una media di 20 Km e considerando i componenti di una famiglia media) saranno risparmiati 60 euro di carburante e 180 Kg di CO2 ; Spegni la funzione stend-by del televisore nelle ore in cui è spento: in un anno si possono risparmiare 24 euro in bolletta e 79 Kg di CO2 ; Se hai lo scaldabagno elettrico, non lasciarlo in funzione inutilmente per tutto il giorno. Concentra l’accensione in un periodo di 8 ore, magari quelle notturni, la mattina avrai l’acqua calda e soprattutto in un anno avrai risparmiato ben 641 euro in bolletta ed oltre 2.135 Kg di CO2 ; Questi semplici accorgimenti dimostrano che dal basso è possibile intervenire nei processi globali e soprattutto possiamo essere più credibili nei confronti dei nostri governi quando gli ricordiamo che la terra è l’unico pianeta che abbiamo.