L’acqua bene comune

 

L’acqua bene comune: impieghi e riusi    

Sta arrivando l’estate ed è opportuno fare qualche considerazione sulla risorsa acqua. Siamo un Paese di spreconi d'acqua. Giusto per fare qualche esempio per produrre una tazzina di caffè costa, in termini idrici, almeno 80 litri d'acqua, per un paio di jeans se ne sprecano 10 mila, duemila per una maglietta di cotone e 2400 in media per un chilo di grano prodotto, contro i 600 consumati in Olanda. E’ un fatto che solo il 19% dell’acqua potabile sia utilizzata per essere bevuta, le industrie  e  l’agricoltura ne consuma circa la metà. Senza contare le perdite di rete che in Italia sfiorano il 40%, con punte anche più avanzate. Gli italiani quindi campioni di consumo, ma anche di sperpero di acqua.      Bisognerebbe cominciare ad invertire questa sequenza, ad ottimizzare i consumi e riducendo gli sprechi, per arrivare finalmente a pensare l’acqua come un bene comune da usare e riutilizzare, da controllare nelle fasi di distribuzione e di ottimizzare nelle fasi di smaltimento dei reflui affinché  le nostre spiagge possano essere balneabili da parte dei bagnanti. I cambiamenti climatici (siccità, ma anche alluvioni) sono una parte del problema, anche se in teoria permane un sostanziale equilibrio tra il fabbisogno e le risorse di acqua fruibile in Italia (circa 54 miliardi di metri cubi l’anno). Ma le reti di distribuzione sono una gruviera sotterranea e gli italiani consumano molta acqua, mediamente 200 litri al giorno, ovvero 740 metri cubi all’anno per abitante quando la media europea è di 612 mc/anno.     Siamo campioni, in negativo, anche per quanto riguarda l’ uso elevato di acqua di falda: il 23% dei prelievi complessivi, contro il 13% della media europea (Lazio e Campania sono le regioni di che utilizzano più acqua di falda per uso potabile).” Il periodo estivo - dichiarano dal Circolo - implica una maggiore attenzione nell’uso dell’acqua ,ma questo è un compito destinato a cui tutti i cittadini e le istituzioni. I primi per un corretto utilizzo di questo bene prezioso, attuando corrette pratiche anche per il riciclo. Alle istituzioni, tocca, anche, una gestione corretta della risorsa,in una opera costante di promozione di una nuova cultura dell’acqua ,ma anche di un attento controllo: talvolta, il depuratore cittadino non ha funzionato in modo corretto,generando problemi di salute pubblica”.       Il circolo Legambiente di Corato sostiene la realizzazione di  pozzi in Niger nella zona  Gourmancé (sud-ovest). Puoi sosostenere l'iniziativa attraverso bonifico bancario sul conto di SMA SOLIDALE ONLUS, Cod. IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280, presso la Banca CARIGE Agenzia 117, via Timavo 92/R GENOVA indicando nella causale "per progetto Pozzi in Niger, cod S010". Info:  www.missioni-africane.org  

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