Archivio Galleria degli Orrori

Cabine telefoniche da rifare

Cabine telefoniche da rifare 

All’interno di una piazzetta c’è il servizio telefonco da ripristinare   In questi ultimi anni, la diffusione dei telefoni cellulari ha causato una drastica riduzione nell’uso dei posti pubblici di telefonia, quelle che, un tempo, erano le cosiddette cabine telefoniche. Le poche che sono ancora presenti  sono,talvolta, fatiscenti, luride e, spesso, non funzionanti. Se a tutto ciò, aggiungiamo che, spesso, sono anche prive di vetri,di luci con fili a vista,come documentano le nostre foto allegate,una pedana completamente divelta....Il quadro è completo! In via  Castel del monte, per essere chiari,di fronte al bar omonimo, ad esempio, le due postazioni di telefoni pubblici, sono veramente conciate male. Il criterio ed il buonsenso comune, dovrebbe prevedere un aggiornamento degli impianti stessi, se possibile, con la sostituzione delle vecchie cabine telefoniche con nuove cabine "intelligenti" di ultimissima generazione. Dall’inizio del nuovo anno, in diverse città d’Italia è già partita la sperimentazione. Dalle informazioni che abbiamo avuto,sono una sintesi condensata di tecnologie: si può telefonare in tutto il mondo e navigare su Internet, sono dotate di pannelli fotovoltaici,che le rendono autonome da un punto di vista elettrico. Inoltre sono dotate di telecamere di videosorveglianza in modo tale da contribuire al controllo del territorio ed alcune hanno la predisposizione per ricaricare auto e motoveicoli elettrici. L’amore per la città dovrebbe notarsi anche da queste cose, ma il menefreghismo, l’incoerenza ed il disamore, imperano ancora, come se la cosa pubblica non fosse propria. Che cosa si aspetta ?        

Orrori di agosto

Orrori di agosto San Vito con il suo campo di verdura,ruggine et co      

La tutela dei beni culturali assume una grande importanza soprattutto in un Paese, come l'Italia, che è particolarmente ricco da questo punto di vista. I suoi scopi sono molteplici,in particolare, nella nostra città: da un lato, infatti, si propone di garantire al cittadino il godimento del bene conservando antiche memorie la cui manomissione o distruzione comporterebbe la privazione, per la collettività, di beni artisticamente rilevanti. Dall'altro, si vuole anche salvaguardare un patrimonio storico e culturale la cui compromissione provocherebbe un danno significativo per l'economia e la ricchezza socioculturale della collettività. Dopo un po’ di tempo, ritorniamo sulla chiesetta di san Vito,considerata da alcuni storici dell’arte il prototipo del romanico in Puglia.  Dopo circa un anno mezzo ,vedi i links, qui sotto, allegati, notiamo un lento e graduale degrado.  Abbiamo constato che sono state apposte due piccoli cancelletti che non sono stati verniciati, stanno iniziando ad arrugginirsi. Inoltre la piazzetta antistante la chiesetta, dopo le piogge di fine luglio e il sole di agosto si sta sviluppando un po’ di vegetazione spontanea,agli angoli ed in alcune parti, tracce  di deiezioni ,di ulteriori graffiti writing,incuria ed un non corretto ed efficiente   funzionamento dell’illuminazione artistica monumentale, che si porrebbe come obiettivo la valorizzazione e la riqualificazione dei principali beni architettonici e ambientali della nostra città, restituendoli, magnificati nella notte, ai cittadini nel massimo rispetto delle caratteristiche architettoniche e ambientali della chiesetta di San Vito,ma anche di una vigilanza dei cittadina e dei residenti.   Tuttavia, davanti al prospetto davanti alla piazzetta,i fari interrati non funzionano e l’illuminazione serale diventa carente ed insufficiente. Auspichiamo un vero recupero dell’area con un sistema che lo tuteli e lo valorizzi concretamente. Naturalmente alleghiamo le fotografie diurne e notturne prive di flash per dare l’idea di ciò che si può vedere di sera senza luci.

 

Orrori di luglio

 

Orrori di luglio  

Continua lo sfregio selvaggio dei cipressi del cimitero  

Abbiamo fatto presente più volte ad istituzioni e cittadini, lo scempio che si sta consumando alle piante storiche del viale del Cimitero cittadino, chiedendo che chi di competenza prendesse i dovuti provvedimenti. Non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Tuttavia i cipressi continuano ad essere sfregiati ed abbandonati nel disinteresse generale. Nuovi segni, tagli sui tronchi sono apparsi sia nella parte bassa, sia nella parte alta con l’aggiunta di insetti che stanno facendo la loro opera. Piano piano lentamente quasi tutti gli alberi stanno soffrendo, stanno morendo o sono già morti come si vede dai fusti secchi che appaiono dei monconi giallastri. E’ necessario prendere dei seri provvedimenti per tutelare e difendere le piante superstiti e sviluppare un piano di neopiantumazione di nuove essenze lì dove sono venute a mancare. Le immagini tristi ed inquietanti di scheletri indifesi sono evidenti e non lasciano nessun dubbio! Esistono regole e responsabilità che vanno chiarite e soprattutto il perché non si  faccia nulla nel fermare lo sfregio selvaggio. Questo modo di gestione tra inciviltà, noncuranza e trascuratezza ,vedi la situazione del viale pedonale del cimitero come dimostrano le foto, non  garantiscono la salute del patrimonio arboreo e la conseguente decenza per garantire il minimo decoro urbano!! Ricordiamo che un singolo albero è in grado di fornire abbastanza ossigeno per 10 persone e di assorbire, a seconda delle dimensioni, da 7 a 12 kg. di emissioni di CO2 all’anno. Inoltre, gli alberi riducono l’inquinamento acustico e possono farci risparmiare sino al 10% del consumo energetico. La tutela e la salvaguardia costituiscono un impegno comune di tutti i cittadini e delle istituzioni che devono favorirne la fruizione, la promozione e il rispetto.   Il verde urbano è un bene comune da difendere e tutelare con il rispetto del ruolo che hanno i cipressi vista l’ubicazione, ma anche l’importanza storica di oltre un secolo e mezzo, in un viale che dovrebbe dare decoro nell’ultimo percorso nella nostra dimora terrena. Se sarà necessario, continueremo con questa nostra piccola battaglia  per condividere la bellezza di un bene comune.    

Rifiuti sull’Alta Murgia

Rifiuti sull’Alta Murgia Nel corso di “ Chiese aperte” e “Parchi puliti”, la scoperta di spazzatura di varia natura.  

  Nel corso della manifestazione “Chiese aperte” e “Parchi Puliti”, i volontari hanno riscontrato una macabra  scoperta : gomme abbandonate sul ciglio della strada sulla mediana  di san Magno ed anche all’interno dell’area archeologica gli stessi volontari hanno cercato di bonificare da bottiglie di vetro che si erano incapsulate al terreno con altri rifiuti metallici ed altre bottiglie di plastica sparse nella stesa area. I volontari hanno fatto il possibile,ma il rinvenimento di una carcassa  di una vecchia Fiat Uno che si è anch’essa “ambientata” tra le roverelle e le querce dell’area archeologica di san Magno. Sicuramente sarà necessario un intervento ad hoc per bonificare la zona ed un progetto turistico e didattico per una buona fruizione del sito.

Cipressi a perdere

Cipressi a perdere Si ripropone la situazione del viale del cimitero di Corato  

Oltre quattro anni fa, quando iniziammo la nostra attività sociale sul web come circolo locale di Legambiente, lanciammo un sondaggio sul verde cittadino e i risultati furono lusinghieri

Molti cittadini chiesero chiaramente un sostanziale potenziamento del verde. Circa due anni fa su segnalazione via email di un residente, avevamo riscontrato sul viale d’accesso centrale del cimitero di Corato alcuni cipressi che erano stati sfregiati

. La notizia, nel frattempo,era rimbalzata su alcuni media locali ,tra gli interventi, segnaliamo quello della Gazzetta  del Mezzogiorno che in un articolo firmato da Claudio Rocco evidenziava la risposta dell’amministrazione comunale: ” Il consigliere delegato per l’ambiente, Antonio Longo, è a conoscenza della situazione e condivide la denuncia di Legambiente: «Sì, quegli alberi hanno subìto un trattamento vergognoso addebitabile con forte probabilità alla Ditta appaltatrice dei lavori di interramento di un cavidotto nel viale di accesso al cimitero. Ho segnalato a suo tempo la cosa all’Ufficio Tecnico del Comune e so che l’Ufficio ha inoltrato una contestazione alla Ditta». “ Dopo due anni la situazione sembra immutata,anzi aggravata, altri cipressi sono  stati sfregiati ,altri ancora squarciati, infine, ci sono degli alberi completamente secchi. La situazione merita maggiore attenzione da parte di tutti ed un controllo, limitando anche i mezzi pesanti per prevenire ulteriori danneggiamenti. Alleghiamo le foto per dimostrare le vecchie e le nuove ferite agli alberi.

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