Buon Natale 2008
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- Pubblicato Martedì, 23 Dicembre 2008 00:00
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Buon Natale 2008
Per un mondo migliore in cui pace ,solidarietà e sviluppo sostenibile sia il comune denominatore a tutti i soci, i amici e i sostenitori. Nel nuovo anno promuoveremo nuove iniziative ed attività. Aiutateci ad aiutarvi..... Il Circolo Cittadino di Legambiente Un messaggio da parte di Padre Mauro Armanino..... Per augurarci un futuro migliore......... Dalla parte dei SENZA (un elogio del conflitto) …’Le nostre società producono figure sempre più numerose di’senza’.Nei Paesi del Sud del mondo come nelle immense sacche di povertà dei paesi del centro, il modello delle nostre società prevede la messa al bando via via più violenta di interi strati di popolazione: le persone che sono ‘senza’accesso alle cure sanitarie, le persone che sono ‘senza lavoro’ e ancora i ‘senza tetto’, i’senza terra’,i’sans papier’…(Benasayag,M.,Elogio del conflitto,Feltrinelli,08,181) Ho scelto da circa un anno di abitare questa ‘terra di mezzo’. I miei ‘senza’ si trovano alla casa circondariale di Marassi. Al Centro di Accoglienza per richiedenti asilo. In un appartamento protetto per ragazze agli arresti domiciliari. Tra le strade e le offerte di chi sussurra ‘andiamo’. I miei ‘senza’sorprendono quando accadono ed attraversano la terra di mezzo. …’Non si può scherzare con la legge di conservazione della violenza:tutta la violenza si paga…la violenza strutturale esercitata nei mercati finanziari, in forma di disoccupazione, perdita di sicurezza sul lavoro…presto o tardi si trasforma in suicidi, crimini e delinquenza, droga, alcolismo e nelle piccole o grandi violenze quotidiane’…(Bourdieu) Ogni serio e fattibile processo di trasformazione sociale passa da loro. I’senza’ cambieranno il mondo. Perché resistere è creare e creare è resistere (Deleuze). Annotare, promuovere, accompagnare, suscitare o semplicemente testimoniare la resistenza dei ‘senza’.Sulle strade dell’impero (Zanottelli) si dovrebbe andare solo con i ‘senza’. …’Sono loro, i’senza’, ad avere a che fare col reale, sono loro a creare, certo sotto il giogo della necessità, nuovi concatenamenti e nuove articolazioni poste alle frontiere del nostro mondo…lungi dall’indicare una semplice condizione di privazione, lo statuto dei ‘senza’ ci sfida molto concretamente a farci carico del conflitto di fondo del nostro tempo, ci sollecita una volta di più all’azzardo che il poeta cubano José Martì esprimeva con queste parole:’con i poveri della terra voglio tentare la mia sorte’…E’ l’esistenza stessa dei ‘senza’ a marcare quella frontiera, quella sfida…ogni società si pensa e si riproduce intorno ai propri confini. In questo senso, il nostro punto di vista non può non essere che quello degli ultimi’(Elogio…,193). Questo processo di ricentratura si avvale di una spiritualità capace di ac-cogliere il conflitto. Non per reintegrarlo in fretta nella normalizzazione di chi detiene poter e privilegi da conservare. Quanto come occasione privilegiata per ricreare confini e condizioni per trasformare la società e dunque per trasformarci.…’Dobbiamo convincerci che non c’è nessuna struttura o cosa ‘sacra’ assoluta’…(Quaderni di Limone, rivisitare Comboni,122). …’L’azione dei ‘senza’ nasce non da un’idea del mondo quale ‘dovrebbe essere’, ma dal conflitto con il mondo quale esso è’…(Elogio…,199) …’I gruppi dominanti della società e del mondo hanno interesse a nascondere la violenza che essi praticano e che fonda la oro posizione di privilegio:la menzogna è l’alleata naturale della violenza. Invece le vittime della violenza hanno interesse a smascherarla, per poterla combattere e potersene liberare:la verità è l’alleata naturale della libertà’…(Girardi,G.,Costruiremo un mondo diverso,02). Sono le pietre scartate dei costruttori che, è stato detto, costruiscono l’altra storia. Mauro Armanino, Vigne, dicembre 08