Legambiente alla soprintendenza
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- Pubblicato Mercoledì, 07 Giugno 2017 20:21
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Legambiente alla soprintendenza
Continua l’impegno dell’associazione ambientalista per tutelare gli interessi pubblici e diffusi.
Dopo aver dialogato e portato a conoscenza dei vertici di Ferrotramviaria le esigenze e i bisogni dei pendolari: di quegli studenti, dipendenti e pendolari che quotidianamente utilizzavano o cercano di usufruire un servizio di mobilità essenziale per il nostro territorio, il circolo di Legambiente è andato a colloquiare con i vertici dell’azienda insieme ad una rappresentanza di pendolari, chiedendo degli impegni concreti che possano cercare di sbloccare la situazione di empasse del servizio.
Tuttavia, da circa un anno abbiamo avviato da soli un percorso di valutazione di consapevolezza pubblica e diffusa anche su piazza Di Vagno. Dalle fonti storiche e dalla documentazione storico, fotografica e documentale non si poteva non sapere che sotto la lastra di cemento della stessa piazza, ci poteva o meglio ci può essere qualcosa. A questo punto abbiamo voluto vederci chiaro siamo usciti ed abbiamo chiesto si andasse al di là della sola indagine geologica che è stato un motivo di querelle di alcune realtà sociali, alla sottovalutazione della presenza dei manufatti a cui lo Stato in base alla L.gs 22.01.04, n. 42, "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio", artt. 90-93, riconosce in caso di rinvenimento fortuito seguito di una scoperta fortuita di beni archeologici, mobili o immobili, tenuto conto che essi appartengono allo Stato, è previsto un premio. Nel perseguimento dei propri obblighi istituzionali, quali sono le funzioni di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico al fine della conservazione del bene culturale quale bene pubblico collettivo, i Comuni in particolare nella possibilità di trarne un beneficio economico. Con questo approccio il nostro circolo ha promosso un’azione di archeologia preventiva che l’amministrazione è tenuta ad attenersi nel rispetto della legge e della tutela dei beni monumentali. Infatti, le indagini archeologiche preventive sono predisposte a partire dal d. lgs 22 gennaio 2004, n. 42 attuativo del Codice per i beni culturali e del paesaggio, che, all' art. 28, co. 4, stabilisce che in caso di realizzazione di opere pubbliche ricadenti in aree di interesse archeologico, su un’area dove insistevano manufatti di oltre settanta anni come lo erano i manufatti ove erano il Palazzo Pedone, Palazzo Pagano, Chiesa del Monte di Pietà, Palazzo Nuovo e Candido, Convento dei Frati Minori Conventuali, trasferito in paese prima del 1457 accanto alla Chiesa di San Nicola, che mutò il titolo in San Francesco. Questo convento francescano e la sua Chiesa furono abbattuti nel 1809 per allargare la piazza del mercato, anche quando per esse non siano intervenute la verifica di cui all'art. 12, co. 2, o la dichiarazione di cui all'art. 13, il soprintendente può richiedere l'esecuzione di saggi archeologici preventivi sulle aree medesime a spese del committente dell'opera pubblica e quindi, della municipalità. I sondaggi iniziano ad essere predisposti dalla legislazione italiana a livello preventivo e ad essere finalizzati a scopi diversi dalla mera realizzazione di opere pubbliche, in una logica di tutela del patrimonio archeologico e di valutazione di interessi concorrenti. Non solo c’è tutta una normativa di cui non ci addentriamo per evitare tecnicismi che intendiamo approfondire con i vertici della sovrintendenza su piazza di Vagno. Il nostro circolo ha chiesto ed ha sollecitato più volte una richiesta di accesso agli atti per chiedere dopo, i nostri continuati e ripetuti comunicati stampa, è stata individuata un’archeologa ed è intervenuta la Soprintendenza, ma richiedendo che cosa è stato ritrovato e di che natura, chiedendo un accesso agli atti in base alla Legge n. 241/1990 è caduto un profondo silenzio e poi una semplice e generica risposta rimandando ad un incontro pubblico, ma abbiamo chiesto se fosse possibile o meno il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137", ovvero che tipo di vincolo, in base a quanto ritrovato. Il segreto speriamo possa essere rivelato Venerdì 9 giugno a Bari per piazza Di Vagno. Una delegazione di Legambiente questa volta con altre realtà sociali si recheranno alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bari, colà approfondiremo queste ed altre situazioni nell’interesse della città. “ Anche questa volta porteremo una rappresentanza della società civile in questo incontro- ha dichiarato il presidente del Circolo Pino Soldano - per favorire la partecipazione e la trasparenza valorizzando competenze ed sensibilità culturali, considerando quanto impiego di risorse pubbliche sono stati impegnato oltre il milione e mezzo di euro”.
Legambiente informerà la cittadinanza dell'incontro con un apposito e specifico report che sarà reso pubblico nel corso della prossima settimana.