Fumi dalla discarica in località Belloluogo
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- Pubblicato Martedì, 29 Settembre 2015 16:28
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Fumi dalla discarica in località Belloluogo
Legambiente Puglia: «Urge la caratterizzazione dei rifiuti presenti nel sito, l’indagine geoelettrica per verificare l’eventuale dispersione del percolato in falda e un piano di monitoraggio dell’aria»
«Quella in località Belloluogo a Corato non è che un esempio di discarica fra le numerose disseminate in Puglia e realizzate in condizioni d'emergenza rifiuti in base all'art.12 del D.P.R. 915/1982». Commenta così il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, la notizia dei fumi che da giorni si sollevano da una discarica dismessa fra Corato e Ruvo di Puglia in provincia di Bari.
Negli anni Ottanta e Novanta, infatti, le condizioni d’emergenza consentivano lo smaltimento legale, ma devastante sotto il profilo dell'impatto ambientale, dei rifiuti in discariche di soccorso prive delle minime barriere e di presidi tecnici per abbattere le emissioni sulle matrici ambientali. La discarica di Corato, in disuso da quasi un ventennio e tornata agli onori delle cronache a causa delle esalazioni di questi giorni, non possiede alcuna barriera idrogeologica e sorge in un luogo inidoneo per la localizzazione degli impianti di conferimento dei rifiuti poiché si colloca in un’area ad elevatissima vulnerabilità della falda idrica. È noto che il percolato generato in una discarica contenga alte concentrazioni di sostanze potenzialmente contaminanti come l'ammoniaca, i nitrati e i metalli pesanti che posseggono una potenziale persistenza di centinaia di anni. «Oltre all’adozione dell’ordinanza sindacale finalizzata a prevenire ed eliminare i gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini nell’immediato – continua Tarantini – sarebbe opportuno procedere urgentemente con la caratterizzazione dei rifiuti presenti nel sito e con l’indagine geoelettrica per sapere se si è in presenza di eventuale dispersione del percolato in falda. È importante, inoltre, definire i confini della discarica e accertarsi che nei terreni circostanti non ci sia una contaminazione ambientale, al fine di giungere a una messa in sicurezza permanente dell’area. Per di più si rende opportuno ed urgente un piano di monitoraggio dell’aria entro un raggio sufficiente ad inglobare le abitazioni più vicine alla discarica» conclude Tarantini.
L'ufficio stampa