Basta ai rifiuti speciali
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- Pubblicato Venerdì, 10 Luglio 2015 13:47
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Basta ai rifiuti speciali
Legambiente da sempre contro le ecomafie tra impegno ed attività.
Undici anni fa Legambiente coniava un neologismo: ecomafia, all’interno di un documento pubblicato e intitolato:” Le ecomafie - il ruolo della criminalità organizzata nell'illegalità ambientale”, in collaborazione con Eurispes e l'Arma dei Carabinieri. Grazie alla collaborazione della nostra associazione con l'Arma dei Carabinieri e nel 1997 venne pubblicato il primo Rapporto Ecomafia della nostra associazione, che, da allora, ogni anno facciamo sempre il punto della situazione con dati e fatti realmente accaduti.
Nel rapporto presentato proprio pochi giorni fa i fatti sono chiari: aumentano le infrazioni nel settore dei rifiuti (+26%) e del cemento (+4,3%) alimentate dal fenomeno della corruzione. Numeri eclatanti nell’agroalimentare, che fattura 4,3 miliardi di euro per 7.985 illeciti e nel racket degli animali che colleziona 7.846 reati. La Puglia è al primo posto nella classifica generale dell’illegalità ambientale con 4.499 infrazioni accertate e resta sul podio per il ciclo illegale del cemento e per i reati contro la fauna, rispettivamente al terzo e secondo posto. Aumentano gli illeciti nel ciclo dei rifiuti: la Puglia svetta con 2.081 infrazioni accertate. Numerose le operazioni delle forze dell’ordine che hanno portato alla luce rifiuti tombati. Nella classifica provinciale dell’illegalità ambientale Bari è prima con ben 2.519 infrazioni accertate, seguita da Foggia, al 6° posto, con 802. Il 2014 ha avuto: 29.293 reati accertati, circa 80 al giorno, poco meno di 4 ogni ora, per un fatturato criminale che ha raggiunto la ragguardevole cifra di 22 miliardi, cui ha contribuito in maniera eclatante il settore dell’agroalimentare, con un fatturato che ha superato i 4,3 miliardi di euro per 7.985 reati accertati. Abbiamo appreso che i carabinieri di Corato hanno denunciato nove persone ritenute responsabili di gestione di rifiuti non autorizzata. In un fondo agricolo di 400 metri quadri, i militari hanno ritrovato con 360mila chili di rifiuti speciali detenuti in assenza di autorizzazione, costituiti da materiale ferroso e plastico, nonché pneumatici usati: tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro. Auspichiamo nell’operato della magistratura per fare chiarezza sul fatto. Purtroppo, ci risulta la ricerca sistematica di spazi e luoghi, dove poter smaltire rifiuti di ogni tipo nella nostra città ed in aree viciniori. In quest’ ultimo periodo, due fatti sono accaduti che devono dare una svolta nella tutela ambientale. La prima è l’approvazione della legge sugli ecoreati lo scorso maggio con ben cinque fattispecie (vedi: https://www.legambientecorato.it/index.php/notizie/831-da-multa-a-reato-con-cinque-fattispecie ) e il mese dopo, l’enciclica di papa Francesco che come ha scritto padre Giulio Albanese, giornalista e missionario:” rispecchia lo spirito del Concilio Vaticano II, interpretando i segni dei tempi alla luce della Parola di Dio” ( vedi il link con ben tre differenti contributi ed approcci - https://www.legambientecorato.it/index.php/833-una-considerazione-ma-un-invito-concreto-per-tutti-per-passare-dalle-parole-ai-fatti ). Su questo fronte siamo fortemente impegnati, abbiamo organizzato, già da tempo, per il prossimo 17 settembre, un incontro pubblico organizzato da Legambiente-Circolo Vassallo di Corato con l’ARCIDIOCESI DI TRANI-BARLETTA-BISCEGLIE con le Commissioni diocesane: Cultura e Comunicazioni Sociali, Problemi Sociali e del Lavoro, Salvaguardia del Creato, Ecumenismo e Dialogo, in collaborazione con Rete Attiva ( vedi: https://www.legambientecorato.it/index.php/component/content/article/24-l-agora/834-a-corato-insieme-con-legambiente-circolo-angelo-vassallo ). Tra i relatori hanno già dato la disponibilità: Francesco Bartucci, geologo, membro del comitato tecnico scientifico di Legambiente Puglia e don Maurizio Patriciello, parroco del Quartiere Verde –Caivano che ci parlerà dell’esperienza delle prossimità della Terra dei fuochi. Lavoriamo in rete, appunto, per dare un cambio di direzione culturale e sociale per costruire insieme una nuova consapevolezza condividendo esperienze di vita.
L’ufficio stampa