Legambiente,Libera e Open per parlare delle infiltrazioni mafiose nel turismo

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Legambiente,Libera e Open per parlare delle infiltrazioni mafiose nel turismo

Per diffondere la cultura della legalità e di sostenibilità è necessario far maturare una forma di consapevolezza.

 

Il circolo Legambiente Angelo Vassallo di Corato è stato tra i promotori dell’istituzione del presidio di Libera nella nostra città, intitolato a Vincenzo Grasso.

 

Quest’ultima è una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, operanti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente “per”: per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della nostra Costituzione.

Martedi prossimo 14 marzo il Presidio Libera di Corato – Vincenzo Grasso, Legambiente Circolo Angelo Vassallo di Corato ed Open organizzano l’incontro dibattito su: “Il turismo nelle mani della criminalità organizzata” presso Open in Via Castel del Monte,139 alle ore 18,30 a Corato con la partecipazione di Claudia Pia Leo, Referente Libera Corato, interverranno, inoltre: Marinella Tandoi, guida ambientale escursionistica ed operatrice di turismo ecosostenibile, Giuseppe Faretra e Beppe De Leo, Legambiente Corato – Circolo Angelo Vassallo, con collegamenti con Casa Bachi -Spazio turismo sostenibile a Polignano e Gabanel Bike Hostel- Ostello su bene confiscato a Bussolengo.

Il turismo è in ginocchio per il Covid e può diventare alla mercè dei sodalizi criminali. Sono difatti quasi 4.500 le aziende a maggior rischio di riciclaggio associato a crisi di liquidità causata dalla pandemia. Un’ indagine allarmante valuta in 2,2 miliardi di euro il fatturato delle aziende del settore nelle mani della criminalità organizzata. Le associazioni delinquenziali si introducono nelle aree territoriali selezionate tramite strategie di azione economica strutturate e su schemi metodologici finalizzati a trarre ingenti profitti dal comparto dell’ospitalità e della ricezione, localizzando la propria influenza in zone ad alta vocazione turistica e compromettendo i sistemi economici di interi comparti territoriali. Sebbene gli interessi paradigmatici dei gruppi criminali siano comprensibilmente associabili a settori caratterizzati da grandi scambi economici come quello turistico, il binomio mafia-turismo è ancora scarsamente esplorato da approcci tecnico-scientifici e ad esso prettamente riservati. Sono sei, in particolare, i sistemi turistici regionali a presentare i rischi più elevati di infiltrazione criminale nel tessuto economico: Campania, Sicilia, Lazio, Calabria, Lombardia e Puglia.

“Il 10% di hotel e bar, delle attività produttive relative ai beni sequestrati alla mafia si riscontrano in ristoranti. Avviare un’attività di questo tipo rappresenta un canale ideale per la ripulitura e il riciclo dei proventi derivanti da attività illegali. E’necessario far maturare – dichiara Giuseppe Faretra, presidente di Legambiente Corato-una forma di consapevolezza civile per prevenire tali fenomeni e far sviluppare una coscienza civile.”